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Autore: ElseW    21/03/2010    11 recensioni
Guardami! Io ti amo! Amami!
“Sono un ragazzo piatto Sir, uno come tanti… forse sarò splendido per te, Prongs e Wormtail ma per gli altri sono solo Lupin, il secchione che passa metà del proprio tempo in biblioteca e l’altra metà insieme a voi” Sono qui, Moony… amami. “Odio essere al centro dell’attenzione, non riuscirei mai a sopportare tutte le occhiate e i commenti che ricevete tu e James… però mi piacerebbe solo essere libero da me stesso. Non avere paura di… me.”
Ti prego.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prisoners



“Sei - un - coglione.”
Getto fuori le parole con fatica e anche con una buona dose di veleno, cercando di sostenere il peso di Peter. Sarà anche bassino, ma… diamine!
“Moony, è stato un incidente! L’ho perso di vista solo per dieci minuti, il tempo di… ”
“Farti una.”
“… intrattenermi con… ”
“Farti una.”
“… una fanciulla che ha insistito per… ”
“Farti una.”
“Ok, hai ragione." Tace, quindi riprende, in tono supplichevole. "Ma era bionda, Remmy! Sai che adoro le bionde! Tra l’altro mi si è praticamente buttata di addosso, non ho dovuto perdere tempo a cercare di convincerla e io mi stavo annoiando… non credevo che Peter avesse bisogno di una baby sitter!”
Prongs interviene in aiuto del demente. “Io ero con Lily e Pads si stava giustamente triturando le palle nel fare da balia al cadavere qui presente e… ”
Da Peter venne una sorta di rantolo disperato. “Sono sbronzo ma vi sento… stronzi.“
Gli do qualche pacchetta consolatoria sullo stomaco, cercando di fargli capire che è aiutato anche da una persona sana di mente, oltre che da questi due imbecilli. “Tranquillo Pete, ci penso io.” Volto la testa e i due bifolchi fanno istintivamente un passo indietro. Mancano tre giorni alla luna piena. Non è stata una buona idea farmi incazzare ORA.
Sirius indietreggiando si trascina anche Peter che giustamente perde l’equilibrio e si accascia al suolo, ma io sono furioso e rimando a dopo il momento in cui dovremo raccattarlo dal pavimento.
“SIETE DUE INCAPACI!” Entrambi sussultano e strabuzzano gli occhi. Io non grido mai. “Vi rendete conto che vi ho coperti per permettervi di spassarvela questo sabato sera, rischiando l’espulsione insieme a voi visto che è ovviamente vietato uscire fuori da Hogwarts senza il permesso di un insegnante? Io prendo questa decisione stupida per fare un favore a voi e VOI cosa fate? Rientrate due ore dopo l'orario stabilito trascinandovi dietro uno studente ubriaco come una scimmia!”
Ammetto che questo non è il solo motivo della mia rabbia: Sai che adoro le bionde! e sì che lo so, idiota! Me lo sbatti in faccia continuamente che adori le bionde e ottuso come sei non ti rendi conto che ogni volta che lo dici mi viene voglia di sterminare ogni crine biondo sulla faccia della terra!
I miei occhi color miele luccicano di rabbia repressa e, sì, anche di gelosia ma questo ovviamente non lo sa nessuno. A parte Lily.
Mi chino per raccogliere ciò che resta del povero Pete e aiutato dalla rabbia (perché gli altri due sono ancora sconvolti dalla mia sfuriata) riesco a trascinare il mio amico fino alla porta del dormitorio.
Ovviamente ho urlato solo dopo essere arrivati in Sala Comune. Non sono così idiota da mettermi a sbraitare in pieno corridoio alle quattro di notte.
Lo lascio cadere sul letto e gli tolgo le scarpe, quindi gli scosto i capelli dalla fronte, un po’ umida a causa del sudore. È pallido come un cencio e fa fatica a tenere gli occhi aperti.
Come hanno potuto lasciare che si riducesse in questo stato?! Lo sanno che Pete non regge l’alcool! Lo reggo di più io, accidenti... e io vado in brodo di giuggiole dopo un bicchiere di vino!
Sento dei passi timidi alle mie spalle e capisco che i due geni del crimine mi hanno seguito, titubanti.
“Rem… ”comincia Sirius con il suo tono da ci dispiace sul serio, ma sai che siamo fatti così. Io però sono più svelto.
“Andate a letto.”
Ci prova anche James. “Ma Remus… !”
“Ho detto: andate a letto.” Il mio tono è così perentorio che nessuno dei due riesce a contraddirmi.
Non sono Prefetto mica per niente.
Continuo a restare seduto sul letto di Peter, senza guardarli, fino a quando non sento il rumore delle tende del letto a baldacchino che si chiudono attorno ai miei due migliori amici; a quel punto mi alzo e mi dirigo verso il bagno. Mi chiudo la porta alle spalle e mi siedo sul bordo della vasca.
Non posso continuare così. E non sto parlando del coprirli per le loro scorribande, perché questo è il minimo che posso fare per ripagarli dopo tutto quello che hanno fatto - e fanno - per me. Non posso però continuare a far finta che vedere Sirius giocare al dentista con qualche bionda in corridoio non mi provochi spasmi insostenibili allo stomaco. 
Questa parte è insostenibile. Una fatica immensa, un dolore sordo e pulsante.
Ogni volta che lo intravedo abbarbicato alla ragazza di turno non posso fare a meno di impallidire e distogliere lo sguardo. L’unica ad essersene accorta è stata appunto Lily, ottima osservatrice e Dio-solo-sa-come, ragazza di James.
Non capisco come sia riuscito a conquistarla dopo SEI ANNI - e dico SEI ANNI - di Sparisci Potter.
So che Prongs non è lo sbruffone arrogante, pallone gonfiato che è in pubblico - non del tutto comunque - e so che Lily si è giustamente innamorata delle sue belle qualità quali la lealtà, la simpatia, la gentilezza (mascherata da coraggio per tenere alta la reputazione)…ma resta comunque uno degli idioti che ha permesso a Peter di ubriacarsi, facendogli rischiare il coma etilico.
Mi alzo e poggio le mani sul lavandino, osservando il mio riflesso allo specchio.
Alle volte mi chiedo cosa ci fa uno come me insieme a persone come James e Sirius.
Loro sono così popolari, simpatici e indubbiamente belli.
E io?
Io sono… Remus: un ragazzo non esageratamente alto, piuttosto magro, mingherlino e per niente in forma, pieno di cicatrici in tutto il corpo e una, la più odiata, che gli solca la guancia, in più ha una passione sviscerata per i libri e per l’inverno.
Adoro l’inverno. Mi permette di imbacuccarmi e nascondermi il più possibile e poi amo la neve, di quel bianco accecante che per tre mesi avvolge il mondo, facendo sprofondare il castello in una sorta di candido limbo sospeso nel tempo.
A volte vorrei restare qui per sempre. Hogwarts e i Malandrini. La mia casa.
Fuori di qui cosa sarò?
Sospiro e scuoto la testa, quindi apro la porta. Per poco non mi viene un infarto quando mi ritrovo Pads a pochi centimetri dalla faccia.
“Oh, Merlino… Sirius! Mi vuoi morto?!” Un accenno di sorriso gli solca le labbra per qualche secondo e questo non fa altro che irritarmi ancora di più. “Che cosa vuoi? Non eri a letto?” chiedo brusco. Non sono dell’umore per provare ad essere gentile.
“Si, però… ” tentenna.
È strano parlare con un Sirius Black tentennante. “Però?”
Abbassa gli occhi e fa spallucce. “Non… cioè, volevo sapessi che… comunque… cioè… loro, queste qui… ”
Inarco un sopracciglio. “Sarebbe gradito un soggetto.”  
“Loro. Le… le ragazze. Tutte quelle che, uhm - intrattengo.”
“Tutte quelle che ti fai, sì.”
“Già… ”
“Eh.”
“Eh, cosa?”
“Che c’entrano? Non ho capito”
“Non mi interessano. Cioè, non significano niente, sono… sono solo sesso. Nient’altro.”
Non riesco a capire.
“Non capisco.”
“Cosa?”
“Per quale motivo hai sentito il bisogno di dirmelo?”
“Perché… perché non voglio che tu-”
“Non vuoi che io?” Altra imboccata.
“Ho paura di perdere la tua… stima, ecco. Non le illudo Remus, mi cercano loro! Sanno che da me non potranno avere altro che del buon sesso, eppure questo non le ferma, sembra bastargli! Non ci metto niente, se non il corpo quando sono con loro. Nient’altro.”
Ha ripetuto due volte Nient’altro. Sembra che ci tenga parecchio a farmi capire che non c’è nient’altro. Se fossimo in uno dei miei sogni adesso lui mi salterebbe addosso e vivremmo per sempre felici e contenti.
Ma siamo nel Dormitorio maschile del sesto anno. Ad Hogwarts. Realtà.
“Io non ho perso la stima che ho per te. Ma sono davvero furioso, Sirius. Avete lasciato che Peter si ubriacasse in questa maniera e… ha rischiato parecchio Sir, è in uno stato pietoso, ancora un altro bicchierino di Whisky Incendiario e sarebbe andato in coma etilico. Se non lo avessi fatto vomitare nel Bagno dei Prefetti ficcandogli due dita in gola, adesso saremmo da Madama Chips, con la McGranitt a farci una sfuriata epocale e con una bella lettera di espulsione appesa sopra le nostre teste.” Lo guardo finalmente negli occhi e ci leggo dentro tristezza, vergogna e una spaventosa, devastante, disarmante confusione. “Sono solo un po’ deluso Sirius, ma credo sia normale. Mi è concesso rimanere deluso?” Parola sbagliata. Me ne accorgo nel momento esatto in cui l’ultima lettera abbandona le mie labbra e cade tra di noi, come un macigno.
Il suo viso ritorna del solito colorito chiaro e i suoi occhi grigi diventano così simili a quelli del fratello...
Concesso? CONCESSO? Vaffanculo, Remus!”
“Vaffanculo un cazzo, Sirius! Non capisco adesso che cosa c’entra questo discorso su tutte le ragazze che intrattieni, quando qui il centro della questione è che non avete tenuto d’occhio Peter sapendo che dopo un solo bicchierino di Whisky Incendiario parte per la tangente! E soprattutto, vi siete completamente dimenticati che io rischio COSTANTEMENTE IL CULO in questa scuola! Oltre per il fatto che ogni luna piena mi trasformo in una bestia sanguinaria e che quindi potrei mordere o addirittura uccidere una persona innocente, per ripagarvi di tutto quello che avete fatto e fate ancora per me, vi copro nelle vostre scappatelle notturne. L'unica cosa che vi ho sempre chiesto è di non approfittarvene!”
Ovviamente le nostre urla soavi risvegliano James che si mette a sedere strofinandosi gli occhi. “Ancora che urlate… e piantatela di… ”
“STAI ZITTO!” urliamo insieme.
“È questo che pensi? Che approfittiamo di te? Allora sai che ti dico? Che da oggi in poi non ti chiederemo più nulla, sei contento?!”
“E come sempre dimostri di non capire un CAZZO DI NIENTE! Sei… sei così… ” lancio un grido di frustrazione ed esco dalla nostra camera, sbattendo la porta con forza.
 
Mi getto sul letto e comincio a prendere a pugni il cuscino, fuori di me.
Quel… quel secchione del cavolo, quel guastafeste della malora, quel coso rompipalle!
Dopo qualche minuto in cui Peter grugnisce e geme nel sonno e io tento di sfondare il materasso, James si decide a parlare.
“Dovresti dirglielo.”
Rialzo di scatto lo sguardo. “Certo! Per farmi ridere in faccia! Oppure per sentirmi dire un’altra parola tipo concesso. CONCESSO, JAMES! Sembra quasi che noi lo imprigioniamo! Se non gli sta bene la nostra amicizia allora che se ne vada a quel… ”
“Non lo pensi sul serio.”
“No, ma mi porta a pensarlo.”
“Tu sai che lui non intendeva dire questo.”
“E che cosa intendeva dire allora? E perché ha sminuito in quel modo quella sorta di confessione? Tu sai quanto mi è costato, accidenti!” James ha sentito tutto. È stato lui a convincermi a parlare con Remus, ma ha fatto finta di dormire per non imbarazzarlo.
È timido, Remus.
“Intendeva dire che non vuole sentirsi in colpa se noi lo deludiamo. Vorrebbe sentirsi libero di rimanere deluso, solo che a causa di quello che noi facciamo per lui, quando combiniamo qualcosa di male non si sente…in diritto, sì, di essere deluso. È questo che intendeva. Era furioso, Sir. Normalmente non l’avrebbe mai detto, ma in quel momento, arrabbiato e deluso, non ha potuto resistere.”
“Io non voglio che si senta in DOVERE di fare qualcosa per noi. Noi quando siamo diventati Animagus l’abbiamo fatto perché VOLEVAMO farlo, non perché lui ci lasciava copiare i compiti e quindi pensavamo di DOVERLO fare…non capisco come lui possa pensare che per noi sia così!  Non capisco come, dopo tutti questi anni, pensi ancora che noi ci aspettiamo qualcosa in cambio da lui!” James sorride accondiscendente, quasi intenerito dal mio discorso. “La sua paura più grande è che uno di noi si possa fare male durante le notti di luna piena. È incapace di non ripagarci. Per lui, quello che noi abbiamo fatto è qualcosa di così lontano dal modo di ragionare delle persone che ha sempre conosciuto, quelle persone che lo hanno sempre trattato come un reietto e…” Fa una pausa, come se non trovasse le parole giuste. Poi conclude: “Ha paura di perderci, Pads.”
Lancio un’occhiata a Prongs e annuisco, ma allo stesso tempo non capisco come Remus possa solo PENSARE che io possa fare a meno di lui.
Prongs sarà anche mio fratello (platonicamente parlando) ma lui… lui è Remus. Il mio Remus.
“Stare con Lily ti sta facendo diventare più intelligente.”
Un guizzo malizioso passa nei suoi occhi “Oh, stare con Lily mi ha dato molti, moltissimi vantaggi. So molte cose. Cose che gli altri non sanno.”
“Tipo? Quante piume ha una Fenice nel…?” Prongs scoppia a ridere e mi tira un cuscino, interrompendo la frase.
"Io tengo d’occhio Peter, tu vai a cercare quello stupido lupo.” Sorrido e salto giù dal letto.
 
Non capisce.
Non capisce quanto mi fa male. È così ottuso!
Scaglio un pezzo di legno nel fuoco con un po’ troppa forza e infatti subito dopo devo riparare gli occhi da qualche scintilla. Sbuffo e mi ripulisco il viso dalla cenere.
Sento una risatina provenire dalla scalinata del Dormitorio e mi volto, riconoscendola subito. “Il nero fuliggine non è proprio il tuo colore.” 
Mi volto nuovamente verso il camino, abbracciandomi le ginocchia e sistemandomi meglio sul tappeto. Non ho intenzione di litigare ancora, per questa notte.
Lo sento camminare verso di me e poi sedersi alle mie spalle. Avverto il suo piede che mi sfiora il fianco e quasi istintivamente mi sposto. Il contatto fisico con lui mi innervosisce.
“Moony… mi dispiace” Bell’inizio. So che dovrei scusarmi anche io e lo farò, ma prima voglio sentire cosa ha da dire. “Io… ok, sono stato un idiota, ne sono consapevole ma… ero triste Moony, triste e incazzato e quella ragazza è cascata a fagiolo. Avevo bisogno di non pensare.”
 
A te, vorrei aggiungere, ma fortunatamente mi blocco.
È silenzioso Moony. Sembra quasi combattuto.
Lo conosco bene, so che è consapevole di dovermi delle scuse, ma è insospettabilmente orgoglioso e so che ci metterà un po’ prima di tirarle fuori. Nel frattempo mi godo i riflessi del fuoco sui suoi capelli. Sono di un castano mielato, come i suoi occhi. Tutto è quasi insostenibilmente dolce in lui e questa caratteristica, invece di irritarmi, mi ha sempre attratto, esattamente come quella sottile cicatrice che gli solca la guancia. Se l’è fatta prima di entrare ad Hogwarts, l’ha sempre avuta da quando lo conosco.  
“A cosa non volevi pensare?”
“Cose.”
“Cose, cosa?”
“Cose.”
“Il fatto che tu non voglia dirmelo, dovrebbe ferirmi profondamente!”
“Idiota. Non è che non voglio… ”
“Allora cosa?”
“Non posso.”
“Ah.”
“Già.”
“Qualcosa di grave?”
“Un po'... però non nel modo che pensi tu.”
“Non penso nulla al momento… comunque scusa per prima.”
“Nessun problema.”.
“A volte vorrei essere come te”
"... cosa?!"
 
L’ho detto.
Mi volto a guardarlo e per una frazione di secondo il mio cuore si ferma vedendo il fuoco che si riflette nei suoi occhi grigi, sconvolti e sbigottiti. “Cosa?! Perché?”
Sciolgo la presa delle mie braccia e incrocio le gambe. “Perché tu sei… così… libero.”
Libertà. Oh cielo, una parola così poetica, una parola che per me equivale a irraggiungibile.
Io non sarò mai libero.
Sono prigioniero di me stesso.
“Io… che vuoi dire?”
“Voglio dire che fai quello che ti pare, con chi ti pare, quando ti pare, come ti pare, non hai paura dei giudizi altrui e pur sapendo che subirai le conseguenze di ciò che fai, lo fai lo stesso, senza paura, come se pensassi Andrà a finire male ma, diavolo…ne varrà la pena!
Mi guarda, quasi sconvolto. “Rem… nessuno è libero.” Mi acciglio e lo guardo. “Siamo tutti degli ostaggi, Moony e i nostri rapitori siamo noi stessi. Ed è inutile fingere che non ce ne importi del giudizio degli altri perché, checché dicano tutti, ce ne importerà SEMPRE del giudizio degli altri. Il trucco è imparare a non dare loro importanza e a non far MAI vedere che qualcosa ci ha ferito o colpito perché in questo modo avranno un potere su di te. Per quando riguarda il ne varrà la pena…” Fa spallucce. “… è il mio personaggio Moony, sono obbligato a infrangere le regole.” Accenna un occhiolino. “Tu sei l’anima saggia e inquieta del gruppo, James quella festaiola e briosa, io sono il tenebroso, dannato e rubacuori e Peter…be', Peter è Peter.”
Sorrido, divertito. “Oh be', vorrei comunque essere te.” 
 
“Perché? Sono un imbecille, l’hai detto tu stesso.”
“Sei un imbecille amato, però… cioè, hai la possibilità di essere amato e di amare. Io non potrò mai farlo.” Le sue parole sono come dei ceffoni in pieno viso. Che cosa sta blaterando? Non sarà ancora…
“Remus, ne abbiamo già parlato, la licantropia non preclude l’amore. Sei una persona fantastica, splendida… e non capisco come tu non riesca a vederlo!” L’ultima parte della frase sembra quasi una supplica.
Guardami! Io ti amo! Amami!
“Sono un ragazzo piatto Sir, uno come tanti. Forse sarò splendido per te, Prongs eWormtail ma per gli altri sono solo Lupin, il secchione che passa metà del proprio tempo in biblioteca e l’altra metà insieme a voi.” Sono qui, Moony…amami. “Odio essere al centro dell’attenzione, non riuscirei mai a sopportare tutte le occhiate, i commenti e che ricevete tu e James… però mi piacerebbe solo essere libero da me stesso. Non avere paura di… me.”
Ti prego.
“Per un periodo mi hai terrorizzato, sai?” 
Remus si volta. “Cosa? Io? Perché?”
"Diciamo che hai un certo ascendente su di me. Mi sono reso conto che hai la capacità di farmi sentire in colpa con un’occhiata e da quel momento ho sempre avuto paura di ricevere uno sguardo di rimprovero da te. Uno dei motivi per cui, se faccio qualche cazzata, evito di farla davanti a te. Mi sentirei uno schifo.”
Sembra quasi sconvolto. “Io sono un lupo mannaro... e tu hai paura delle mie occhiate ammonitrici?!”
Detta così in effetti è un filino ridicolo.
“Sì! Il lupo mannaro è decisamente più facile da gestire del Remus Lupin normale, sai?” e ride. Cielo, ha una risata così…da Remus.
“Sai che forse hai ragione? Il licantropo è tutto growlgrowl e sangue sangue… decisamente più elementare.”
Lo osservo riacquistare la sua serenità, vedo le pagliuzze dorate dei suoi occhi riprendere la loro luminosità e penso che... andrà a finire male ma, diavolo…ne varrà la pena.
 
Forse ho sognato tutto.
Forse mi sono addormentato in Sala Comune e Sirius e gli altri non sono ancora tornati.
Perché non può essere.
È impossibile.
Sirius non può... fare questo.
Baciare. Me. Baciare me.
... Me!
Mi gira un po' la testa. Licantropo, Remus e tutti quanti si sono presi una vacanza. Il mio cervello aveva evidentemente un impegno improrogabile.
Probabilmente dura poco, ma a me sembra siano passate ore quando Sirius si allontana e mi guarda. I suoi occhi sono di un grigio che non avevo mai visto, torbido e vorticante. “Perché… ?”
“Il licantropo sarà anche più facile da gestire, ma io preferisco il mio… il nostro Remus” Mio? Ha veramente detto mio?
“Oh… uhm… ”
“Piccioncini?” La voce di Prongs ci chiama dalla scala che porta ai dormitori. “Vi siete dichiarati a vicenda? Spero di sì perché non sono disposto a rimanere sveglio ancora per molto solo per avere i dettagli freschi e succulenti.” Arrossisco e Prongs ovviamente lo nota. È bravissimo a individuare i dettagli imbarazzanti. “Moony, Moony,Moony… vecchia volpe! Lascia a me il piacere di comunicarlo a Lily!” Sbadiglia. “Adesso vado a nanna. Mi raccomando, usate le protezioni e non sentitevi costretti a farlo, deve essere una scelta d’amore e blablabla, buonanotte.” Il rumore dei suoi passi si spegne quando - finalmente - si decide a tornare in camera.
Sirius si volta verso di me. “Lily?”
Mi mordo l’interno della guancia per non sorridere. “Nulla, Pads. Nulla.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Spazio Autrice:
(**)
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Storia revisionata! Probabilmente fra un mese la rileggerò e mi farà di nuovo schifo ma, ehi: è giusto!
Qui sotto potete leggere le vecchie note "autrice" (ahahah, AUTRICE! Mi chiamo autrice!).
Buonanotte a tutti, caVi.
Besos*
- Mooy.


- VECCHIE NOTE -
I miei dolci piccioncini!!!!
Inutile precisare che sono innamorata persa di Remus, no? Ooooh che carino!
*Scappo, inseguita da un Sirius armato di ascia e mazza ferrata*
*Riesco a seminarlo e ansimando continuo a scrivere le note dell’autrice*
Nonostante il mio amore viscerale verso Remus, non posso che amare ancor più < svisceratamente > questa coppia, a metà tra l’ovvio e il proibito.
Cioè, che sono fatti l’uno per l’altro è ovvio…ma allo stesso tempo è qualcosa di decisamente proibito u.u
*coro di anime che sussurrano < proibitoproibitoproibito > con occhi spiritati*
E ci tengo a sottolineare il “Proibito”. Non < sbagliato >. Proibito.
Che non vuol dire necessariamente < sbagliato >.
Deeeetto ciò, vi lascio vomitare in santa pace, come faccio io da due giorni (adesso che ve l’ho detto siete più sereni, vero?). Già, febbre.
A 38.
Vomito.
Mal di testa.
Mal di gola.
Oh cielo, sono un rottame…
 
Vado a morire…non è che abbia molto da fare, stesa a letto.
Besos♥
 
 
 
*Moony
   
 
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