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Autore: Tynuccia    21/03/2010    3 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Rimpianse silenziosamente le mattine in cui si svegliava nel suo appartamento e poteva prendersi il suo tempo, oziando nel letto fino a quando voleva, senza nessuna domestica che si sincerasse del suo stato d'animo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Agi

 

*

 

Qualche ora prima aveva avvertito una gentile pressione sulla fronte, ma non vi aveva dato troppa importanza e, con un grugnito poco femminile, si era voltata ed aveva continuato a dormire beatamente, stringendo al corpo le coperte pulite.

Adesso, mentre Shiho Hahnenfuß si metteva a sedere sul letto, sospirò al pensiero del bacio del buongiorno che aveva ignorato deliberatamente e guardò il posto vuoto alla sua sinistra. Un sorriso le affiorò sulle labbra ed allungò le braccia per stringere a sé il cuscino del suo amante, affondandovi il volto ed inalando con gioia il suo profumo raffinato. Solo l'aroma che impregnava il suo corpo diceva tutto di lui: era forte, penetrante e, se qualcuno ne usava troppo in una volta sola, rischiava di rimanere stordito – a lei succedeva sempre, eppure la controindicazione non poteva essere più appagante –, ma, allo stesso tempo, sapeva essere dolce e carezzevole e, se si sapeva come spruzzarlo, era in grado di avvolgere nel suo seducente e rassicurante abbraccio.

 "Yzak…" arrossì la mora, aprendo gli occhi per spiare la sua stanza. Si sentiva un'adolescente che aveva appena perso la verginità e se il suo compagno avesse potuto leggere nei suoi pensieri e scoprire che una cosa semplice come il suo profumo, comprato distrattamente al supermercato, le suscitava una tale tenerezza le avrebbe lanciato un'occhiata indefinibile, non prima di averle sfiorato la punta di capelli ed aver fatto le medesime considerazioni sul suo shampoo e la sua persona. Senza che lei lo sapesse, ovviamente.

Ormai era qualche mese che formavano una coppia che poteva essere definita tale, mentre erano anni che flirtavano silenziosamente, ma Shiho non riusciva a contenere la gioia ogni volta che si svegliava nel suo letto con la mente ancora annebbiata ed avvolta dai ricordi della notte precedente, sia che fosse stata passionale o semplicemente trascorsa a chiacchierare e dormire vicini.

Senza che se ne fosse potuta accorgere, una sera Yzak le aveva infilato un anello al quarto dito della mano sinistra e le aveva domandato se gli avrebbe concesso l'onore di diventare sua moglie; lei, colta di sorpresa, aveva dovuto combattere una battaglia personale e cacciare indietro le lacrime, prima di accettare e gettare le braccia al collo del suo innamorato.

 "Lady Hahnenfuß?"

La cameriera la trovò così, ancora in biancheria intima e stretta al cuscino del padrone di casa mentre era persa nei suoi pensieri con un sorriso ebete sul viso. Mannaggia a lui ed alla sua orribile abitudine di lasciare le porte aperte.

 "Sì, mi dica."

La donna afferrò i lembi della gonna scura e fece una graziosa riverenza. "Le auguro un buongiorno, Milady, spero che lei ed il signore abbiate dormito bene."

 "Sì, grazie."

 "Me ne rallegro. Desidera che le serva la colazione qui, Milady, o preferisce mangiare nella sala da pranzo?"

 "Rimarrò qui, Mrs. Rogue," annunciò Shiho, guardandola piegarsi nuovamente ed uscire dalla stanza.

Rimpianse silenziosamente le mattine in cui si svegliavano nel suo appartamento e lei poteva prendersi il suo tempo, oziando nel letto fino a quando voleva, senza nessuna domestica che si sincerasse del suo stato d'animo.

Erano proprio quegli agi che, alle volte, la facevano sentire scomoda.

 Tanto per cominciare la camera in cui si trovava era grande quanto la sua cucina ed il suo soggiorno ed il letto, una meravigliosa scultura in legno di ciliegio, con le sue lenzuola di finissimo lino e le coperte di velluto scarlatto, come le tende che pendevano dal baldacchino, costavano nel loro insieme probabilmente come l'affitto che doveva al suo locatario in un anno.

Decise di alzarsi e roteò gli occhi quando i suoi piedi sfiorarono il pregiato tappeto persiano. Come volevasi dimostrare.

Si stiracchiò pigramente, guardandosi intorno. Persino i quadri alle pareti apparivano più ricchi di lei, con le generose coppe di frutta matura dai colori sgargianti, i vasi di fiori delicati e paesaggi utopici illuminati da una tenue luce. Sorrise, pensando alla passione per la natura morta ed i dipinti impressionisti che condividevano.

Allungò una mano ed indossò la sua camicia candida, il cotone di prima qualità che le accarezzava la pelle e, ancora una volta, venne abbracciata dal suo profumo. Ridacchiò, come ogni volta che vedeva la stoffa arrivarle a metà coscia, e derise mentalmente la sua scarsa statura.

Dopo pochi secondi, Mrs. Rogue tornò con un vassoio tra le mani. Lo posò sul tavolo vicino all'ampia vetrata e le sorrise caldamente. "Buon appetito, Lady Hahnenfuß. La sua uniforme è stata lavata e stirata ed è nel terzo cassetto."

 "La ringrazio."

Shiho aspettò che la porta fosse nuovamente chiusa e si accomodò su una sedia, portandosi alle labbra la tazza di tè. Pregiato. Scosse il capo e guardò fuori dalla finestra, persa come sempre nei suoi pensieri.

Qualche tempo dopo la fine della seconda guerra, Yzak aveva deciso di uscire dall'esercito e dedicarsi completamente al suo lavoro come Consigliere. Questa sua scelta aveva influito anche sulla carriera di Shiho che, da un giorno all'altro, era stata promossa a Comandante di Vascello, nonché guardia del corpo personale, quando necessario, del suo fidanzato. Già allora l'albino non era in grado di lasciarla andare così semplicemente.

Recarsi in Consiglio, comunque, era come rimanere a casa vista l'opulenza che veniva ostentata anche nell'edificio al centro di Aprilius One.

Finì di mangiare e si diresse in bagno, convinta del fatto che avrebbe evitato di notare il pregiato marmo che costituiva la vasca – idromassaggio – in un angolo o gli asciugamani morbidi e che profumavano di pesca; la sola stanza era grande come la sua camera da letto nel suo appartamento.

Si legò i capelli in una coda alta e si chiese se si sarebbe mai abituata agli agi in cui avrebbe vissuto per sempre, una volta pronunciato il fatidico sì sull'altare.

 

*

 

 "Buongiorno, Comandante Hahnenfuß!"

Shiho ricambiò il saluto e sorrise a Kira Yamato, cordialmente. Dal suo costante sguardo spaesato poteva dire che anche lui non era abituato alla ricchezza dei politici per cui lavoravano.

 "Dopo di lei, Comandante Hahnenfuß."

 "Troppo gentile, Comandante Yamato," rise lei, precedendolo nell'ampio corridoio del Consiglio. Tende di broccato erano appese alle finestre e la tedesca avrebbe scommesso il suo anello di fidanzamento che le rifiniture sul tessuto erano d'oro non soltanto nel colore.

 "È venuta a trovare Yzak?" chiese improvvisamente il Coordinator moro, lanciandole un'occhiata divertita.

Una volta sarebbe arrossita fino alla punta dei capelli. Ora, però, si limitò ad annuire ed il suo sguardo s'intenerì. "Rimane, comunque, una visita di lavoro, Comandante Yamato."

Kira si fermò e scattò sull'attenti. "Comprendo. Spero possa avere una piacevole giornata."

Shiho lo guardò sparire dietro l'angolo, diretto sicuramente all'ufficio di Lacus Clyne. Scuotendo leggermente il capo decise che avrebbe fatto lo stesso, ma si avventurò alla sua destra, proseguendo sul tappeto cremisi che copriva il parquet del corridoio. Prima che potesse bussare alla porta sentì due braccia stringerla ed attirarla contro un corpo che conosceva bene.

 "È fortunata, Comandante Hahnenfuß. La riunione è appena terminata ed io stavo per essere ucciso dalla noia. È suo dovere, in quanto mia bodyguard, assicurarsi che non mi capiti nulla di male."

Yzak la girò e le diede un rapido bacio sulla bocca, il sorriso appena accennato.

 "Spero di essere arrivata in tempo, Consigliere Joule."

 "Anche questa volta le è andata bene. Comunque cosa ci fai qui? Sarei tornato a casa tra un paio d'ore."

Shiho arrossì, iniziando a giocherellare con i suoi capelli. "… volevo vederti. E portarti il lavoro che ho svolto oggi pomeriggio."

Yzak ghignò, scuotendo il capo. "Spera solo che Dearka non ti senta mai."

La tedesca sorrise ed annuì vigorosamente. Poteva dormire tra lenzuola di lino, ammirare dipinti di inestimabile valore alle pareti, immergersi con lui in una vasca di marmo colma d'acqua bollente; poteva anche essere trattata come una regina dalle sue domestiche, ma niente al mondo sarebbe stato tanto prezioso quanto lo sguardo affettuoso che Yzak Joule rivolgeva solo e soltanto a lei.

  
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