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Autore: terrastoria    22/03/2010    7 recensioni
«Lei mi conosce?»
«Non avevi forse detto che non avresti mai potuto dimenticare il cappellaio matto, Alice
[Alice/Mad Hatter] [Post Film]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Indossava un completo marrone e blu, sgualcito quanto quel suo buffissimo cappello e i suoi bruciacchiati capelli rossi

 

«Margaret, e se non dovessi tornare più cosa faresti?»

«Ma che stranezze vai dicendo, Alice!»

«…se un bel giorno sparissi dalla faccia della terra, intendo»

«Vuoi fare una scappatine con quel tuo Cappellaio sciagurato?»

«Proprio non capisci, Margaret. Si dice “Cappellaio Matto!”»

«Ne parli e lo difendi come se fosse il tuo uomo. Ma di’, sei sicura che quel giorno sei semplicemente caduta?»

«Zitta, Margaret. Ora voglio provare a dormire. Sai, voglio provare a ricordarlo»

 

 

Perfect Day – Alice/Cappellaio matto

Indossava un completo marrone e blu, sgualcito quanto quel suo buffissimo cappello e i suoi bruciacchiati capelli rossi.

Marrone, blu, arancione, rosso, verde: tinte contrastanti che sembrava che potessero stare bene soltanto addosso a quell’uomo, quell’uomo che la stava osservando in piena meraviglia, così assurdo eppure così vero.

Alice ebbe la sensazione di essere conosciuta.

«Lei mi conosce?»domandò e sorrise timidamente, avanzando di qualche passo verso l’altro capo del lungo tavolo di quel bizzarro giardino in cui improvvisamente si era ritrovata.

«Mi conosce?»ripetè il buffo uomo, con voce in falsetto.

Dopo di che rivolse ad Alice uno spettacolare sguardo grave e tanto, tanto triste.

Lei riflettè un po’ su, dopo di che avanzò ancora qualche metro e un’altra domanda.

«Ho detto qualcosa che non dovevo dire?»il suo respiro s’era fatto affannoso, sintomo di una inconcepibile paura.

Era come se stesse commettendo un errore dopo l’altro, e in così poco tempo.

Alice aggrottò le sopraciglia bionde e per un attimo fu spaesata.

«Che ti succede, Alice?»domandò l’uomo i cui occhi straordinari occhi la fissarono circospetti, riflettendo un altro tipo di paura.

Occhi verdissimi e ipnotici, bruciacchiati capelli rossi, uno sgualcito cappello a bombetta, un completo blu e marrone – Alice fece una veloce panoramica di tutto ciò che aveva di fronte, pronunciando fra sé il nome di tutti quei particolari.

«Capelli rossi…un cappello…il cappello…»per la concentrazione aveva trattenuto il respiro.

Tutto improvvisamente Alice si sentì cadere a terra; il mondo vorticò attorno a lei misto a pezzettini di sogno. O almeno, quelli che lei aveva creduto degli splendidi sogni.

«Non avevi forse detto che non avresti mai potuto dimenticare il cappellaio matto?»risuonò la bellissima voce dell’uomo più strabiliante, tenero, pazzo che avesse mai visto; l’uomo che, in fondo, conosceva meglio.

Allora Alice ricordò e una gioia immensa le divampò nel petto.

Era bastato alzare il capo e specchiarsi in quelle pozze verdi che quando il cappellaio s’arrabbiava diventavano marroni (ricordi, Alice?), osservare le sue guance rosse e bianche, i suoi folti capelli che quand’era una bambina aveva tanto desiderato pettinare e che quando era ancora un’adolescente segretamente avrebbe voluto accarezzare.

Alice inspirò a fondo il profumo selvaggio e dolcissimo del cappellaio.

«Cappellaio matto, per un attimo ho temuto di essere davvero rimasta sola con la mia pazzia. E hai visto? Ora sono ancora più grande. Sono quasi grande come lei!»

Il cappellaio matto sorrise, di quel suo indimenticabile sorriso naturale; dopo di che tese una mano ad Alice e l’aiutò a rialzarsi. Ma una volta che lei fu in piedi di fronte a lui non si lasciarono le mani.

«Quindi ora esisto, dico bene?»

Alice annuì energicamente e senza sapere neanche il perché scoppiò in una sonora risata e buttò le braccia al collo del Cappellaio che sospirò forte.

«Cos’hanno in comune un piccione e una scrivania?»mormorò e lacrime silenti le solcarono le guance, andando a finire sui capelli e sulle guance del Cappellaio.

Fu così che Alice a distanza di otto anni dal suo ultimo viaggio tornò ad essere Alice nel Paese delle Meraviglie.

Ma stavolta – forse – sarebbero passati interni anni a Sottomondo prima che ritornasse in Inghilterra o – probabilmente – Alice sarebbe rimasta per sempre laggiù. Proprio così, per sempre.

The end

 

 

 

 

 

 

 

Io adoro il Cappellaio matto. E adoro assaporare l’ipotesi di questa coppia: Alice/Cappellaio. Awn <3

Mi consolo di non essere l’unica ad aver pensato a questi due assieme dal primo momento che ho visto comparire il Cappellaio affianco ad Alice nel film.

Mi riprometto di difendere e diffondere questa coppia con tutta me stessa.

Questa flash è soltanto l’inizio di una lunga serie, mi sa. Mi spiace per voi: spero possiate sopportarmi xD

Spero vi sia piaciuta, davvero, e ci terrei davvero tanto a ricevere i vostri pareri, nonostante mi renda conto che è pur sempre un minuto occupato per tutti voi.

Affettuosi saluti

terrastoria

   
 
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