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Autore: KH4    22/03/2010    4 recensioni
"Sei il mio rivale.Il mio amico.Il mio nemico.Mio fratello.Adesso,tu ha deciso di andare via,di tradirci e non posso fare nulla per convincerti a tornare.Non posso fare nulla se non una sola cosa".La mia personale rivisitazione dello scontro fra Naruto e Sasuke nella valle dell'epilogo.L'ho scritta tantissimo tempo fa ma l'ho riletta e corretta.E' triste,sappiatelo ma spero ugualmente sia di vostro gradimento.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Sasuke Uchiha.
Il tuo solo nome faceva crescere in me un’ostilità e un ammirazione che mai avevo provato in vita mia. Sei sempre stato il più bravo, il più forte, il più ammirato...ed io a stento ti sopportavo. Eri davvero detestabile, lo sei ancora ma adesso, che ti ho raggiunto, qui, nella Valle dell’Epilogo, posso anche smettere di fingere di detestarti fino all’osso del collo.
 Eppure...sento in me crescere un altro tipo di odio e questo non riesco in alcun modo a sopprimerlo.

“Che cos’hai da fare quella faccia, cretinetto?”

La tua voce fredda e pungente mi raggela il sangue. Sei lontano, molto più di quanto lo fossi prima, ma riesco a vedere fin troppo bene ciò che si annida nei tuoi occhi: il buio più assoluto.
Hai deciso di tradirci.
Hai deciso di tradire il villaggio, i tuoi amici, il tuo essere un ninja, me, tutti quanti...solo per seguire la via della vendetta. So la tua storia ma non posso ugualmente capire il tuo rancore perché è diverso dal mio purtroppo.
Mi dai la schiena: fai per andartene e senza rendermene conto, ti sono già addosso, riversando in un solo pugno tutta la mia rabbia che fino a quel momento è rimasta in silenzio.

“Perché Sasuke?! Dimmi perché?!”

Perché hai voluto chiuderti in te stesso ancora una volta?
Perché ti vuoi allontanare definitivamente ?
Perché vuoi andare da Orochimaru?!

Cado a terra, a diversi metri da te; la tua risposta, muta e brutale, mi fa capire che non ti importa di quel che ti accadrà, che non ti importa di ciò che ti lascerai alle spalle.
Tutto quello che abbiamo conquistato insieme, come team, come amici...è stato tutto una perdita di tempo? Da come mi fissi e da come mi parli, penso che per te ogni momento passato alla foglia non sia stato altro che una futile distrazione e invece...mi correggi, e affermi che ogni istante è servito per permetterti di arrivare dove volevi.

“Io devo diventare più forte Naruto” cominci “Più forte di come sono ora e solo Orochimaru può darmi il potere che cerco ma non credere che la tua presenza fino a questo momento sia stata un peso: la tua vicinanza e la tua amicizia nei miei confronti, non hanno fatto altro che renderti una persona insostituibile per me. Naruto...tu sei diventato il mio migliore amico”

E per questo devo morire. Hai intenzione di ammazzarmi e la ragione di ciò mi sfugge.
Ci stai davvero pensando a come uccidermi, mi guardi con tutta l’intenzione di fare ciò che hai appena detto ed io sono così allibito da non riuscire a parare i tuoi colpi. Le mie ossa scricchiolano pericolosamente, il sangue mi colora le labbra ma niente riesce a levarmi l’amaro che ho in bocca. Non voglio alzarmi, ma mi rimetto in piedi ugualmente solo per non darti la soddisfazione di aver già vinto.
Anche se ho sempre detto di non sopportarti, nel profondo sono sempre stato felice che ci fosse qualcun’altro oltre a me...a patire la solitudine.

Una solitudine che ci ha uniti come dei fratelli. Ti considero una parte importante della famiglia che mi sono creato, sei il mio punto di riferimento, il mio modello, ma nemmeno questo pare toccarti. Non c’è niente che possa distoglierti da ciò che brami.

“Come un fratello? Uh uh uh...non dire idiozie. Cosa ne sai di avere un fratello? Cosa ne sai di avere una famiglia? Cosa vuoi saperne tu, che sei sempre stato solo?!?”

...E’ vero. Non so come sia avere un genitore accanto, non so cosa sia l’amore di un fratello o cosa si provi nell’abbracciare qualcuno che ti sorride con sincerità ma come ti ho detto, la mia e la tua sofferenza, seppur diverse, ci hanno fatto incontrare e hanno fatto di te il mio idolo, il mio più grande rivale e anche se adesso mi urli con tutto il tuo disprezzo di non conoscerti, non voglio comunque andarmene via. Non posso.

“Dimmi Naruto. Perché tieni tanto a me?” mi domandi con innaturale stupore ma senza scomporti.

 

Io rido. Davvero non lo sai? Davvero fino a questo momento non l'ha mai capito, Sasuke?
Ora che siamo arrivati fin qui, penso non ci sia altro da fare. Da te non cercavo altro che il rispetto e ora....ora ho la certezza che non l’avrei mai ottenuto cercando di migliorarmi come ninja. Per te non volevo essere un avversario ma l’avversario che ti avrebbe spronato a non considerarmi soltanto un baka. L'avversario che ti avrebbe spinto a considerarmi come qualcosa di più profondo.

“Perché tu sei quel legame che tanto a lungo ho cercato..”

..e non voglio che Orochimaru ti porti via o che peggio ancora, che tutto questo vada perduto, che ciò che ci lega, per quanto brutto e sofferente sia, sparisca nell’oblio. Ed è sempre per questo...che ho deciso di farti il mio primo e ultimo dono. So che lo accetterai, perché è quello che vuoi.

“Se è la mia vita quello che vuoi, allora puoi anche prendertela”

Sorrido nel dirtelo, come se fosse una cosa scontata, nulla di che.
Sei forse stupito, Sasuke? Perché sai..adesso non riesco a decifrare l’espressione che è dipinta sul tuo volto. Eri convinto che ti avrei riportato a casa anche a costo di doverti rompere tutte le ossa? Se è questo che credevi ti chiedo scusa ma ora come ora...non ha senso dimostrare chi tra noi due sia il più forte. Lascio cadere a terra le armi e tutto quello che mi sono portato dietro per contrastarti, mentre sento il leggero rumore dei tuoi passi farsi sempre più calcati e vicini. Il mio unico rimpianto è quello di non aver mantenuto fede alla promessa fatta a Sakura; si era affidata a me affinché ti riportassi indietro.

“Non avresti dovuto prometterle nulla”

Sa quasi di rimprovero...

“Credo tu abbia ragione”

Ho come l’impressione che la mia voce sia diversa e che il mio corpo non risponda più ai miei comandi. Mi sento inerme, non ho neppure la forza di oppormi mentre avverto le tue mani spingermi a terra, a contatto con la pietra. Questa tua insolita delicatezza nei miei confronti mi spaventa, credevo mi avresti buttato a terra e dilaniato la giugulare con un kunai senza perdere ulteriore tempo.

“Hai paura?” mi domandi.

“Dovrei?”

Non so se sia realmente paura ciò che percepisco, però non lo è di certo per il fatto che sto per morire.
Mi spaventa molto di più che tu possa dimenticare questo momento, anche se breve. Tra noi non ci sono vincoli di sangue ma il dolore che ci ha unito, mi ha permesso di scoprire un lato di te che non vedrò mai più, spingendomi a pensare che si può essere fratelli anche senza avere una parentela e questo mi ha reso felice, perché credo di aver colto qualcosa che nessun’altro è riuscito a scorgere.
Anche se mi regalerai una morte lenta, sono comunque contento..di esserti stato utile.

Solo..ti chiedo una cosa..

“Chiudi gli occhi. Farà meno male se non vedrai”

Avverto le tue mani avvinghiarsi in una stretta morsa attorno al mio collo. Sono fredde, abbastanza da farmi rabbrividire. Sono sfuggenti, come le mie ultime boccate d’ossigeno. Le nostre strade stanno per dividersi per sempre ma prima che questo accada..devo chiederti un unico favore: ogni qualvolta che sfrutterai il potere che tanto hai agognato, il mio ricordo riemergerà con esso. Ti chiedo solo di non farlo scomparire nell’oscurità, in questo modo potrò aiutarti quando sarai allo stremo.
Il mio spirito si affiancherà al tuo, ogni qualvolta richiamerai lo sharingan e insieme...andremo avanti.




 

 

Ha posto le sue mani sul suo collo. Un collo vivo, morbido e caldo.
Sotto i suoi polpastrelli, lo sentiva distintamente pulsare.
Battiti veloci e ripetitivi che lo invogliano a stringere e a far diventare la sua morsa incapace di fermarsi. Affonda le unghie in quella carne che considera ancora amica e la sente gemere lievemente. Non si ferma perché se lo facesse, renderebbe tutto vano.
Si china leggermente e continua quel rito di strangolamento accentuandone l'intensità. Sotto la sua presa, i battiti scalpitanti del biondo da prima impazziscono ma poi, lentamente, si affievoliscono e le mani dell’amico, chiuse in piccoli pugni, si rilassano.

Manca poco, ormai il suo respiro e pressoché percettibile. Il volto del vecchio compagno finalmente si distente pienamente, abbandonando la tristezza e lasciandosi andare al sonno eterno.
Il cuore si spegne del tutto e gli ultimi suoi battiti svaniscono, permettendo ai suoi lineamenti di distendersi del tutto.
La vita che voleva prendersi con la forza, ora l’aveva ottenuta, senza fatica fisica, senza doversi sporcare gli abiti o consumare tutte le forze a sua disposizione.
Poco a poco, dischiude le mani e le allontana. Nel guardarlo, nota i segni rossastri simili a sottili corde attorno al collo del biondo. A breve, il poco calore corporeo rimasto sarebbe stato sostituito dal freddo che sempre accompagna la morte e la pelle che lui aveva stretto con tanta ostinazione si sarebbe tinta di un disgustoso viola inguardabile.

Naruto è morto, non c'è più. E' morto per lui, per regalargli quello che desiderava. E' morto e forse fra cento anni nessuno lo ricorderà. Avrebbe potuto provare a fermarlo, a combatterlo con tutta la sua ostinazione fino ad autodistruggersi se necessario. Invece aveva preferito dargli quello che voleva: l'aveva deciso fin dall'inizio e lui...lui se lo è preso senza alcuna esitazione. E' stato facile, molto facile, ma il vederlo così immobile davanti ai suoi occhi lo incupisce, arrivando a toccare quel legame che Naruto voleva tanto proteggere e lì, realizza di non potersene andare senza fare qualcosa. 
Non vuole lasciarlo lì, non lo merita.
Non vuole che venga riportato alla foglia e seppellito in quel cimitero pieno di ninja caduti per l’essere stati troppo incauti.
A lui..al suo amico, all'unico avuto, vuole dare un posto che solo lui avrebbe conosciuto come la sua tomba.
L’avrebbe seppellito lì, il luogo dove tutto ha avuto inizio inizio e fine.

Sarebbe stato il ricordo che l’avrebbe spronato a raggiungere il suo obbiettivo, ma senza mai dimenticarsi di chi l’aveva aiutato.
Per quanto il suo cuore si sarebbe intriso d’odio, giura di non venir meno a quella promessa.
Promette di rispettare l’ultima volontà di colui che ha voluto assecondarlo.
Chi era estraneo al dolore non poteva capire in profondità il reale significato quel gesto.
Naruto era il solo che aveva compreso l’importanza della sua decisione e di questo gliene sarebbe sempre stato grato.

Si inginocchia nuovamente e lo prende in braccio, portandolo ai piedi della cascata, insieme al suo coprifronte.
Ormai non gli serve più, non lo vuole.
Una volta arrivato laddove l’acqua è abbastanza profonda, lo lascia andare e lo guarda sparire nei meandri della sua tomba.
Lì merita di stare, pensa lui, al sicuro, in un posto silenzioso dove nessuno avrebbe potuto raggiungerlo.
Rimane lì, senza un pensiero in particolare, senza una sensazione che lo muova mentre il cielo si rabbuia.
Deve andare, non può attardarsi.
Ripercorre i suoi passi e supera dunque la valle ma prima di andarsene definitivamente, vuole porgere un ultimo saluto sincero.

“Grazie Naruto”

 

  
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