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Autore: Hikary    23/03/2010    5 recensioni
[The Devil Wears Prada - Il Diavolo veste Prada]
EmilySorpresa! ~ AndreaMiranda implicito
Una settimana impegnativa per Emily. Un intrigante rompicapo per Nigel.
Perché il bello dei week-end, a Runway, è proprio la loro mancanza!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un piccolo consiglio per la lettura.

C'è un indizio veramente lievissimo su quale sia la seconda coppia, tra i pensieri di Emily: occhio ai nomi...


Sam, abbiamo un problema;

Emily ispira femslash da qualunque parte mi volti.

E' – quasi – peggio della Holmes/Watson, solo senza Negramaro.

Salvami tu!




Sunday always comes too late




Lunedì mattina Emily è apatica.

Tornare al lavoro non le fa né caldo né freddo; forse perché a Runway non si torna. A Runway il week-end è un'utopia da ingenui, peggio che Santa Claus.

Nigel la osserva più attentamente del solito.

Emily sa che lo incuriosisce la sua esagerata insofferenza nei confronti di Andrea, ma spera che il tempo delle spiegazioni sia ancora lontano. Adesso preferisce stringere il nuovo catalogo da mostrare a Miranda e ignorare le sue occhiate. Le conosce bene; Nigel ha fiutato una pista e la mollerà solo quando la preda sarà nel sacco. Un mese o un giorno, Emily lo ignora.

Fino a quel momento, si impone di restare tranquilla.


Martedì gli occhi di Nigel sembrano incollati alla sua schiena.

E quando Andrea entra per l'ennesima volta nel suo ufficio, ad Emily pare quasi di percepire il bagliore di quegli occhi, attraversati da una lampante intuizione.

Stranamente, evita qualsiasi commento. Ma lei non è affatto felice.

Ora sa che le domande non tarderanno, ma può ancora sperare di sopravvivere. Magari Nigel capirà, magari si mostrerà, se non solidale, almeno umano.

Sì.

Magari Santa Claus esiste.



Mercoledì all'ora di pranzo la stanchezza inizia a farsi sentire.

Solo Nigel persevera senza battere ciglio.

Emily sorride e annuisce al nuovo sponsor, prima di andare nell'atelier a sbattergli in testa la sua cartellina nuova.

Ora di pranzo; un concetto che non ha nulla a che vedere con pausa.


- A cosa devo questa cortesia? -

- Smettila. -

- Oh oh. Qualcuno è un po' irritato oggi... -


Emily lo ignora e si avvia verso la porta.


- Ti è caduto un foglio! -


E' troppo lontana per sentirlo.



Giovedì si sveglia presto.

Sul calendario, accanto alla data, è scritta la parola inferno.

Nigel la sta aspettando accanto alla sua scrivania. Ha in mano una pagina, brutalmente strappata da qualche rivista di gossip.


- Che bella foto. -


Sorride.

Divertito, soddisfatto; le sventola l'immagine sotto il naso, senza preoccuparsi quando lei gliela prende di mano, rimettendola nella cartellina.


- Glenn Close? -

- Problemi? -

- Assolutamente. -


Emily si volta stizzita, un tacito invito ad andarsene. Nigel afferra il concetto, ma ha un ultimo commento da fare.


- Hai mai fatto caso a quanto somigli a Miranda? -


Anche se le suo guance non fossero di un color porpora acceso, Emily non si volterebbe comunque. Però in questo momento – dannatamente imbarazzata – ha mille e un motivo in più per restare dove si trova.



Venerdì tutto ciò che chiede è di non avere un solo minuto libero.

Se potesse essere più specifica, chiederebbe anche di non incontrare Andrea e sperare che a Miranda vada di traverso il suo latte skimmed-coso; ma sa che non si può avere tutto dalla vita.

Emily non ha dormito molto. Il pensiero del book l'ha ossessionata come uno spettro e le occhiaie violacee ne sono la prova.

Il giovedì è il suo unico turno, da quando Andrea è tornata. La sera prima però, arrivando sotto casa di Miranda, si sono trovate faccia a faccia. Andy, pallidissima, ha ridacchiato, trovando buffo che, anche senza volerlo, fosse capitata lì.

Più ci pensa, Emily, meno lo trova buffo.


- Carino l'ombretto viola. Forse un po' marcato. -


Il sarcasmo di Nigel è piacevole quanto il pizzicore di un golfino di lana di seconda mano.


- Le vecchie abitudini sono dure a morire. -

- Come? -

- Parlavo del book. -

- Ah. -

- Trovo stimolante che tu faccia finta di non essere gelosa. -

- Stimolante? -

- Oh, sì. Per la mia immaginazione, sai... -


Si allontana con un diavolo per capello, prima che qualche gesto sconsiderato – un omicidio con il fermacarte, per esempio – le peggiori ulteriormente la giornata.



Sabato capisce che non c'è modo di fermare Nigel.

Ascolta rassegnata i suoi commenti, mentre sfoglia gli appunti per il party della sera seguente.


- Continuo a pensare che somigli un sacco a Glenn. -


Ormai si è abituata al rumore; però ogni volta che lui tira in ballo quella stupida foto, Emily ha come la sensazione che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato.


- Chi? -

- Miranda, chi altrimenti? La piccola Andy no di certo. -


No, Andrea no.

Emily per un attimo è tormentata da uno strano dubbio.

Poi Nigel fa un'altra battuta e l'unico dubbio che le rimane è se ucciderlo subito o prima mandare a memoria gli ultimi dodici ospiti della lista.



Domenica si concede un sospiro.

La settimana, dopotutto, è finita. Cosa importa se la seguente inizierà tra meno di dieci ore?

Lascia che Nigel le tenga lo specchietto mentre sistema una ciocca sfuggita all'acconciatura. Ad Emily piace vederla come un'offerta di pace. Ad Emily.


- Sempre impeccabile, il nostro capo. -

- Ah ah. - annuisce lei, senza capire, tutta presa dai propri capelli.


Soltanto quando è finalmente soddisfatta lancia un'occhiata fugace alle due donne sulla porta dell'ufficio. E i sospiri – magicamente – diventano due.


- Avanti Emily. A me puoi dirlo. -

- E' che... -


La voce s'incrina.

Ma Nigel ha ragione. Ha troppa voglia di dirlo a qualcuno e lui è l'unico adatto ad ascoltarla.


- ...lei mangia carboidrati, Cristo Santo! - mormora.


Il suo è un lamento strozzato, più che una frase vera e propria.

Nigel non immaginava che avrebbe affrontato la vicenda da quella prospettiva, ma in fondo sta ad Emily decidere.


- Assolutamente indegna. -

- Eppure – si morde un labbro, gli occhi assatanati – Quel dannatissimo vestito rosso mi... -


Stringe i pugni.

Ora é Nigel a non capire, mentre guarda perplesso il vestito nero di Miranda. L'idea che loro due non stiano parlando la stessa lingua comincia a farsi strada.


- Rosso? -

- Sì, rosso. Di che colore è il suo vestito? -

- Cosa intendi con suo? -

- Che?! -

- Io... -

- Nigel! Ma che hai capito? -

- La foto, il book... E le tue languide occhiate da innamorata gelosa... -

- La foto? -


Il tono di Emily sale di un'ottava.

Si lascia andare ad una risata liberatoria – forse un tantino isterica – mentre estrae dal cassetto della sua scrivania la famosa pagina di giornale. E dietro alla foto di Glenn Close, Nigel vede l'articolo sulla nuova dieta 10 kili in 10 minuti che solo una fanatica come Emily avrebbe potuto conservare.


- Oh. -


Il suo commento rende perfettamente l'idea.


- Quindi Glenn Close non c'entra un accidente? -

- No. - sillaba Emily, nuovamente inferocita. - Nigel? -

- S-sì? -

- Ti hanno mai detto che quando sei serio somigli all'assassino di Susie Salmon? -


Forse, riflette l'uomo.

Anche se in quel momento è Emily, tra i due, a fare davvero paura.



Note

Allora, le cose da chiarire sono un pochino ^^


- l'indizio è che Emily chiami Andy “ Andrea”, anche se solo nel pensiero;

- c'è una sorta di teoria condivisa secondo cui Glenn Close e Meryl Streep si somigliano in maniera impressionante. Vedere La Casa degli Spiriti per comprendere appieno;

- il tutto è sempre ambientato dopo l'ipotetico ritorno di Andy;

- il caffè di Miranda è il “no foam skimmed latte with an extra shot, hot – searing hot”. Si ringrazia la Sammy per i dettagli :D

- Stanley Tucci ha interpretato l'assassino di Susie Salmon nel film Amabili Resti;

- titolo preso da Friday I'm in love dei Cure.



Grazie di cuore e Nemo from Mars per la recensione alla mia precedente fic su DWP. Non mi aspettavo tanto entusiasmo, davvero!

E alla Sam <3 – ma c'è bisogno di dirlo?

  
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