Pioveva. Ero lì nel letto, in quella fase che precede il sonno, dove ripensi agli avvenimenti della giornata, alle parole, agli sguardi, pensi a quello che potrebbe succedere domani, fantastichi, navighi con la fantasia. Ma in quel momento io non stavo facendo nessuna di quelle cose.

Stavo ascoltando il rumore della pioggia sulle tegole, scrosciare, scendere nella grondaia per poi bagnare il terreno, ormai quasi inzuppato.

Quel rumore mi riportò alla mente un ricordo.

Il ricordo di noi due, lui ed io, a casa sua nel suo letto abbracciati sotto le coperte a scaldarci perché il tempo era pessimo nonostante fossimo in piena estate.

Abbracciati a sussurrarci parole dolci, a guardare un film o, semplicemente, a stare in silenzio ad ascoltare i nostri respiri con il rumore della pioggia che scendeva senza tregua.

Lui in quei momenti era dolce, teneva le sue braccia intorno alla mia vita e mi accarezzava un braccio. Sentivo il suo respiro soffiarmi sul collo che mi faceva venire i brividi e mi faceva tremare, lui percepiva il mio tremolio come un moto provocato dal freddo, ma in realtà avevo un immensa voglia di lui, di cui lui non sentiva il bisogno.

Il tempo era il mio peggior nemico:se c’era il sole lui tornava lo stronzo di sempre, se c’era la pioggia diventava la persona che io adoravo, che sapeva completarmi e rendermi felice. Non ho mai adorato la pioggia come in quei mesi.

Tutte le volte che pioveva mi venivano sempre in mente quei momenti, in cui lui mi illudeva di tenerci a me, nonostante non fosse vero, nonostante non gliene fregasse niente.

Erano passati mesi ormai da quando ci eravamo lasciati, da quando lui aveva finalmente capito di non prendermi più per il culo, non curandosi del fatto che ormai mi ero innamorata di lui.

Il tempo era di nuovo il mio peggior nemico: quando c’era il sole vivevo la mia vita tranquilla, senza pensare a lui, quando invece pioveva ed io ero nel mio letto, quei ricordi riaffioravano, come pugnalate che volevano ferirmi, farmi male, uccidermi e ci riuscivano benissimo. Ad ogni pioggia piangevo, per ore finché non mi addormentavo sfinita e con il cuscino zuppo di lacrime. Cominciavo a ripensare a lui, ai nostri momenti passati insieme, ai suoi piccoli regali, alle sue parole, sì perché certe parole erano marchiate a fuoco nella mia mente, non potevo cancellarle perché se lo avessi fatto, avrei portato via parte del mia memoria. Mi mancava tutto di lui, ogni cosa, ogni piccolo particolare, ogni piccolo difetto e durante i giorni di pioggia tutto il dolore riaffiorava sempre più vivo.

Ma in quella sera, lì stesa nel mio letto, avevo pensato si a lui, ma non soffrivo più, non piangevo più, non pensavo a lui, pensavo a quelle sensazioni, a quelle emozioni che provavo ad avere acconto una persona che amavo.

Quella sera le uniche cose che mi mancavano erano gli abbracci, le parole dolci, i momenti passati insieme, non perché li avessi passati con lui, ma perché avrei voluto passarli con qualcun altro, perché, essendo single, quei momenti di tenerezza ti mancavano e quindi l’unica cosa che potevi fare era pensare a quei momenti.

Finalmente lui non era più una sofferenza per me, era solo una pedina della mia memoria per ricordarmi cosa si provava ad essere abbracciati e baciati da una persona che amavi.

Si, ormai era solo un ricordo. Un bellissimo ricordo, aggiungerei, che ogni pioggia veniva a ricordarmi che l’amore è una delle più belle emozioni da vivere. Nonostante tutto.

Ciao a tutti!! Si, lo so, penserete "questa qua è ancora qua a rompere", ma in questi giorni sono ispirata e ho scritto qualche one-shot.

Spero che questa piccola storiella vi piaccia più dell'altra che non ha avuto molto successo. =(

Se vi piace recensite, mi farete davvero felice. =D

Grazie per aver letto =D