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Autore: MangakA_BakA    24/03/2010    6 recensioni
"allora?" mi chiede, appoggiando la schiena alla porta chiusa.
Immagino di non potergli rispondere "è stato il bacio più dannatamente eccitante e meraviglioso della mia vita…"
DALL'ULTIMO CAPITOLO:
« Io.. Rimarrò completamente nudo di questo passo, lo capisci? Scoperto.. » mormoro, e probabilmente da un punto di vista esterno devo sembrare un malato di mente con manie di persecuzione, per il tono leggermente febbrile che ho usato, ma so che lui -solo lui- riuscirà a capire cosa voglio dire. « Sto cercando.. Sto solo cercando di non perdere anche gli ultimi pezzi che mi rimangono.. »
La sua mano allenta la stretta sulla mia spalla, scivolando piano fino al collo e prendendo ad accarezzarmi dolcemente.
« Perché non puoi lasciarli andare..? Smettila di aggrappartici così ossessivamente, se dovessi… se dovessi rimanere nudo, è troppo arrogante da parte mia sperare di riuscire a coprirti, a tenerti in piedi? »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Piccola premessa: la cosa è ambientata a Milano, i protagonisti sono alquanto sboccati e l’inizio è abbastanza HOT ma poi si danno un contegno…anche se sinceramente preferirei che non lo facessero….XD   ………..sono una depravata si…u.ù

 

 

<< Ma porca di quella puttana, non ne posso più! >> esclamo, appoggiando la schiena al muro e portandomi una mano al viso.

Davvero, non sopporto più questa situazione, non posso neanche giocare a basket con Giovanni senza che questo mi provochi strambe ed indesiderate reazioni in zona basso ventre per un motivo o per l’altro –s’intenda il vedermelo sudato e fottutamente sexy che mi marca stretto mettendomi le mano ovunque. Lo scatto della porta dello spogliatoio mi fa voltare, spalancando gli occhi.

<< Oh amico, che hai? >> mi chiede Giò, chiudendosi la porta alle spalle e avvicinandosi a me.

<< Malditesta… >> rispondo soltanto.

È il mio migliore amico, lo è da sempre, so che posso fidarmi di lui e che non avrebbe niente da ridire se io fossi gay, solo che non sono sicuro che varrebbe lo stesso se venisse a sapere che m’ammazzo di seghe pensando a lui. Sono davvero un pervertito.

Mi guarda accigliato.

<< Senti Luca, ti comporti in modo stra- >>

<<affanculo, non mi comporto in modo strano, sono solo scazzato, mh… >> lo interrompo bruscamente. Brutto coglione, è solo colpa tua se mi comporto in modo strano.

Tua, e di tutti i fottuti feromoni che trasudi.

Scuote piano la testa. << Non oggi, nelle ultime settimane… >>

Non riesco più a sostenere il suo sguardo, mi volto e vado in bagno. Ovviamente lui mi segue. Ma che cazzo! Dico, lasciarmi un attimo solo con i miei complessi? No, eh? Bevo un sorso d’acqua dal lavandino, anche se ha un certo vomitevole retrogusto di ferro, o calcare, comunque fa schifo.

<< Giò, hai mai baciato un ragazzo? >> sparo, così, all’improvviso.

Non so cosa mi sia preso, ma suppongo sia tardi per ritirare tutto.

<< che… er, cioè, no… perché?? >> mi guarda sconcertato. E in effetti lo sono pure io, sconcertato.

Perché? Boh. Non ne ho idea. Ma suppongo che dovrò inventare una motivazione che abbia un qualche senso, prima che inizi a farsi idee strane.

<< Mi chiedevo che differenza ci sia con il baciare una ragazza. >> Già. E ci ho pure provato, ad inventarmi qualcosa con un senso, ma la mia lingua è molto più veloce del mio cervello, e, per quanto in certe situazioni la cosa mi possa tornare comoda, la maggior parte delle volte mi crea solo casini. Giò mi guarda con un sorrisetto. I suoi occhi sono azzurri, chiarissimi, ghiacciati, e già di solito sono alquanto inquietanti, in questo momento stanno sfiorando livelli mai raggiunti prima da un essere umano –vivo.

<< ci eravamo promessi che avremmo fatto ogni nuova esperienza insieme, vero? >>

Me lo ricordo, avevamo 9 anni. Ma mi sembra strano che lui se lo ricordi, e il fatto che lo tiri fuori in questa occasione mi da una brutta sensazione.

<< Ehm… si…? >> rispondo, incerto, mentre lui mi si avvicina pericolosamente.

Il mio migliore amico è pazzo. Accosta il suo viso al mio e fa un ghigno divertito.

<< Se poi ti fa schifo non venire a lamentarti da me… >> soffia sulle mie labbra, prima di coprirle interamente con le sue. Sento la sua lingua farsi spazio nella mia bocca, e finalmente realizzo che mi sta baciando. E tra l’altro posso constatare che non c’è una gran differenza dal baciare una ragazza. Anzi, lo trovo molto meglio, ma quello potrebbe anche dipendere dal fatto che si tratta di Giovanni. Mi infila una mano tra i capelli e mi attira ancora di più a sé, obbligandomi a ricambiare questo cavolo di bacio. Ovviamente non me lo faccio ripetere.

Sento il suono della campanella, e le voci dei nostri compagni di classe che rientrano nello spogliatoio. Mi ritrovo ad indietreggiare fin dentro uno dei bagni, senza interrompere il contatto tra le nostre labbra, mentre Giò chiude a chiave la porta dietro di sé, con una mano.

Dopo qualche secondo ci stacchiamo, leggermente ansimanti e soddisfatti. Mi guarda con un ghigno, le guancie arrossate. È fottutamente bello.

<< Allora? >> mi chiede, appoggiando la schiena alla porta chiusa.

Immagino di non potergli rispondere è stato il bacio più dannatamente eccitante e meraviglioso della mia vita… << allora… allora dovresti proprio cominciare a farti la barba amico, è un consiglio… >> Cazzata. Non ha un filo di barba, ma è la prima cavolata che mi è venuta in mente. Chiedo scusa. Faccio per uscire dal bagno, ma lui mi ferma.

<< Nessuna ragazza s’è mai lamentata… >> certo, perché non ce l’hai la barba! Inarco un sopracciglio. << Oh, e da quando io sarei una ragazza? >> Incrocio le braccia al petto. << A me non sei sembrato ‘sto gran baciatore… >> di più. Molto, di più.

Fa un altro ghigno inquietante. << Penso che la prenderò come una sfida…tanto ora c’è supplenza >> mi si avvicina e poggia la bocca al mio orecchio. << abbiamo un’ora intera per divertirci… >>  sussurra. E all’improvviso il mio migliore amico non è più il mio migliore amico, ma si è trasformato in una sorta di pornostar e mi sta facendo impazzire.

<< Non credevo ti divertissi tanto a giocare a fare la troia… >> gli rispondo con una punta di divertimento ed eccitazione –che farei meglio a nascondere- nella voce.

Fa scivolare una gamba tra le mie, e mi appoggia una mano sulla nuca, mentre l’altra va a sfiorarmi piano un fianco. Rabbrividisco, sentendo il suo alito caldo sull’orecchio.

<< Dimmi Luca, quando la notte sei nel tuo letto, da solo, al buio, e inizi a toccarti, dimmi… a cosa pensi? >> mi sussurra ancora, e sento la bocca dello stomaco chiudersi completamente.

Non avevo mai sentito la sua voce così fottutamente orgasmica.

<< Non… smettila di giocare Giò… >> e, dicendolo, posso solo sperare che non si accorga di quanto la mia voce è arrochita dall’eccitazione, per quanto improbabile.

<< Chi ti dice che sto giocando? >> sento la mano che stava sul mio fianco spostarsi, e andare a premersi sul cavallo dei miei pantaloni, che iniziano a diventare stretti.

Gli blocco le mani, afferrandole per i polsi.

<< Oh, che cazzo fai? >> sbotto, allontanandolo leggermente da me.

Fa un sorriso amaro.

<< Niente Luca, niente… >>

 Si libera della mia presa e si volta, apre la porta e se ne va, senza aggiungere una parola.

Esco dal bagno e ficco la testa sotto il getto di acqua fredda nel lavandino, aspettando che i miei pantaloni tornino della misura giusta.

   
 
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