«Odio la puzza di sigaretta.» Le sue labbra pallide si chiudono attorno a un rettangolino della barretta di cioccolato. Giusto il tempo perché i denti penetrino il dolce ché il secco rumore, molto simile a uno stock rimbomba nella macchina. Matt sta zitto, avvicina la sigaretta alle labbra e aspira piano, mentre con una mano sposta un po' il volante per mettere l'auto in una carreggiata migliore.
«Odio la puzza di sigaretta» ripete, e Matt sa che il tempo che ha a disposizione per concedersi quel piccolo piacere è quasi finito. Mello non è paziente, per niente. Non lo è mai stato, anche da bambino era un piccolo dittatore decisissimo a far rispettare la sua volontà. Quanti dadi gli aveva tirato in testa? Un'infinità.
Matt sorride, facendo un ultimo tiro prima di gettare il resto della sigaretta fuori dal finestrino.
Mello alza la gamba e la appoggia contro il cruscotto. Indossa i suoi soliti vestiti da puttana, a volte Matt si chiede se l'amico come lavoro faccia davvero il – umh. Detective? O la prostituta. Non è sicuro, in ogni caso, di volerlo sapere. È uno di quei misteri che è davvero meglio rimangano tali.