Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: Melchan    25/03/2010    3 recensioni
A volte Merlin aveva l'impressione che Camelot fosse un'illusione
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dormiveglia

 

"Un ragazzo capriccioso come te non l'ho mai conosciuto. Sei un bambino scontroso, che non mi da mai retta. Avrei voluto dirti così, ma ho cambiato idea. Ora voglio chiederti di essere il mio partner per sempre, Hisoka."

(Yami No Matsuei, vol. 1)

 

 

 

 

 

A volte Merlin aveva l’impressione che Camelot fosse un’illusione.

Era una sensazione che lo avvolgeva più nel dormiveglia che altro, ma sicuramente era.

 

Sapeva che oltre le mura scure della città e il bosco fitto si trovavano il suo villaggio, altri mille raggruppamenti di casupole, un’infinità di regni e millemila altri luoghi, era una cosa ovvia e logica.

Ma lui viveva impregnato fino ai più nascosti recessi di sé di magia, qualcosa che ovvio e logico non lo era per niente, quindi cose come quella sensazione finivano sempre per sembrargli quasi troppo normali, per impegnarsi davvero a scacciarle dalla testa.

 

E quindi tra una cosa e l’altra, girando per castello e villaggio, si ritrovava a guardare l’oltre Camelot, e per secondi che gli restavano sempre appiccicati addosso aveva l’impressione che fosse solo dipinto, un gigantesco inganno, niente di più che l’illustrazione di un libro antico: antica e un po’ sgualcita dal tempo, sfocata ma comunque davvero… beh, davvero bella da pensare e vedere.

 

Ciò che faceva da perno a quel mondo impossibile, però, era qualcosa (qualcuno) che gli faceva aggrottare le sopracciglia ogni volta che ci pensava.

Davvero il mondo sarebbe andato in mille volte mille pezzi colorati male, se ad Arthur fosse successo qualcosa?

No, il mondo avrebbe continuato ad esserci.

Uther probabilmente non avrebbe retto a una cosa del genere, ad andare in pezzi sarebbe stata Morgana, e il popolo avrebbe passato eternità di lutto.

Ma il resto avrebbe continuato ad esserci.

 

Questo era razionalità.

 

La sensazione strana, invece, gli sussurrava suadente e terrificante all’orecchio che il cielo sarebbe piovuto giù, gli alberi della foresta si sarebbero sciolti in un acquerello infradiciato piano piano e il castello avrebbe tremolato nella luce del sole o della luna, per poi sbiadire completamente.

A ben vedere, sarebbe stata proprio Camelot a scomparire per prima, e in maniera dolce, con la dignità di un luogo importante.

Il resto del mondo, quello oltre la foresta e i confini del regno di Uther, semplicemente sarebbe sparito.

Pop.

Più niente, né nessuno.

 

E lui si sarebbe rimasto solo in mezzo a quella cascata di colori che scivolavano via, e se ne andavano ovunque fosse andato Arthur.

La sensazione sussurrava che l’inchiostro nero della chioma di Morgana sarebbe stato il primo a seguirlo, e presto avrebbe visto andarle dietro anche l’oro della corona di Uther e il bianco anziano di Gaius.

 

 

*

 

 

- Merlin, per potertene stare lì a fissare il muro senza fare niente devi aver già svolto tutti i tuoi compiti, vero? -

Il cuore gli salta in bocca, e gli viene voglia di picchiare quello stupido somaro che gli ha fatto perdere dieci anni di vita col suo lagnare improvviso.

 

- Scusi maestà, ma certa gente ha il brutto vizio di riflettere, ogni tanto. -

Risponde, col tono più indifferente che riesce a metter su.

 

Eccolo lì, il perno dell’universo.

Con l’armatura incrostata di fango e i capelli biondi biondi appiccicati alla fronte dopo l’allenamento.

Dietro, una ragazzina della servitù tiene degli asciugamani candidi tra le braccia.

 

- Dalli a lui, così si renderà utile, una volta tanto. -

Lei annuisce e porta a Merlin, che già si è mosso per andarle incontro, i panni morbidi e caldi del sole estivo e pieno che scioglie i contorni di tutto dall’inizio di quell’estate troppo afosa.

 

“Il caldo fa davvero male alla testa.”

Si ritrova a pensare Merlin, scuotendo d’istinto la suddetta all’idea delle cose assurde che a volte gli vengono in mente.

 

Guarda la ragazzina arrossire come… come una ragazzina, in effetti, quando Arthur la ringrazia, e poi scapparsene per il corridoio dopo un timido inchino.

Ormai è abituato a certe cose, quindi non se ne stupisce granché e distoglie lo sguardo dalla sua figurina svelta.

 

- Hai una faccia più inebetita del solito. Che c’è? -

 

Stupido pern… stupido babbeo.

 

- Assolutamente niente. -

- Meglio così. -

 

Lo guarda precederlo verso le sue stanze, e lancia un’occhiata fugace fuori dalla finestra.

Gli alberi sono verdi, più verdi che mai, e il cielo è così azzurro da sembrare finto.

 

- Sarà meglio che ti sbrighi, comunque. Non ho intenzione di presentarmi in ritardo davanti a un ospite solo perché tu ti incanti a fantasticare come una ragazzina, invece di svolgere il tuo lavoro. -

Ignora il borbottio caustico e sbatte un momenti gli occhi, sorpreso. Di solito le visite sono annunciate con grande anticipo.

 

- Ci sono ospiti questa sera? - fa una smorfia tra sé e sé- dovrò tirare fuori quell’abito ridicolo… -

- Non importa che indossi l’abito da cerimonia, ma sii in ordine. Non è il caso che ti presenti da tua madre conciato come il peggiore dei mendicanti. -

Si gela sul posto.

- Mia… madre? Perché dovrebbe venire a Camelot? E’ successo qualcosa? -

Arthur si gira di scatto.

- Quanto sei fastidioso! -

dice, irritato (imbarazzato, penserebbe Merlin, se quello non fosse Athur).

- Per quanto non so cosa ci sia da festeggiare per un figlio così stupido, il suo stupido figlio oggi compie gli anni, quindi gli farà piacere vederlo, suppongo. E torno a ciò che ho detto prima, visto che evidentemente dirlo una volta non basta, con te: vedi di sbrigarti invece di fare domande idiote, e poi renditi presentabile! -

Si volta e ricomincia a camminare senza più degnarlo di uno sguardo.

- E’ stata un’idea di Morgana, quindi dopo dovresti ringraziarla. -

Aggiunge solo, quando ormai sono sulla soglia della sua stanza da letto.

- Sì, sire. -

Dice solo Merlin, e poi gli va dietro, svelto.

 

 

*

 

 

- Un’idea mia? In effetti avevo pensato di fare una visita al tuo villaggio, oggi, ma quando sono andata ad avvertirlo Arthur mi ha detto di aver già inviato un cavaliere a parlare con tua madre e mettersi d’accordo per farla arrivare in serata al castello. E quando sono andata a parlare con Uther, ho scoperto che aveva pure già chiesto il suo consenso. -

Morgana gli sorride, con gli occhi che le brillano per chissà quale motivo.

 

- Adesso scendiamo, arriverà a momenti. -

 

E si incammina per le scale.

*

 

- Finalmente sei arrivato! Pensavo che fossi affogato nel bel mezzo del bagno, a questo punto. -

Arthur se ne sta appoggiato al grande tavolo in legno scuro dell’ingresso, ripulito e splendente.

Quando Morgana lo saluta con un sorrisetto e un“sei davvero un guerriero valoroso e quantomai modesto, sai?” sbuffa sonoramente e va a controllare se sta arrivando qualcuno.

 

(Merlin direbbe che ha messo su una specie di muso, se, di nuovo, non fosse Arthur).

 

E Merlin sente anche l’improvviso bisogno di deglutire.

 

Ha l’impressione che quella notte farà di nuovo sogni insensati e insopportabili, tanto saranno dolciastri, oltre che terribili, e…

 

- Eccoli. -

Merlin annuisce e basta. Non se la sente di fare altro, col cuore che gli batte in quella maniera fastidiosa e gli occhi che gli pizzicano mentre un paio di cavalli trottanto verso l’ingresso, tremolanti come piccole candele.

E’ sicuramente colpa della luce delle lanterne. Ne fanno troppa tutta all’improvviso, ecco.

Alla fine distoglie per un secondo minuscolo gli occhi dal mogano delle criniere sempre più vicine, e li posa su Arthur.

Lo stava guardando, ma gira subito lo sguardo e gli da le spalle, sbuffando uno “guarda loro, piuttosto, idiota. Non ti farebbe male imparare un po’ come stare seduto su un cavallo”.

 

… è tutta colpa di questo stupido universo babbeo.

 

 

_____

 

Nota di Melchan:

L'ho scritta l'anno scorso (quindi, notate bene: PRIMA di vedere quella cosa vomitevole chiamata "seconda serie", che per tipo il 90% del tempo è tutto meno che Merlin -e no, non lo dico perché sono una slasher che odia l'het, lo dico semplicemente perché quella roba dire che è OOC e totalmete (orrendo) ALTRO da Merlin per, appunto, il 90% del tempo è farle un wtf-acchesco immeritato complimento) e pubblicata solo sul mio lj, e siccome ho da poco riscoperto quella meravigliosa cosa chiamata Editor HTML installato direttamente su EFP XD , ho pensato fosse cosa puccina pubblicarla anche qui <3<3

Come sempre, diciamolo: i commenti sono cosa meravigliosa e chiesta, sia positivi che negativi è.éV

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Melchan