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Autore: Hailey Creeps    26/03/2010    5 recensioni
La storia di un pover'uomo che perse il suo testicolo preferito.
Genere: Drammatico, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I racconti di Nonna Cagna'
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Testy, dove sei?

La storia di un uomo che perse il suo testicolo preferito.



Era una calda giornata d'estate ad Oakland, gli uccelli cinguettavano, i surfisti venivano sbranati dagli squali e Tré gironzolava allegramente per strada, scrutando il paesaggio a sé circostante con ottimismo. Nulla lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto in seguito.



Ore 10:36. Il ritrovamento.

La cosa più brutta di Oakland era che le strade erano malridotte, soprattutto quelle della periferia e in particolar modo dopo quell'alluvione che aveva per di più causato parecchi danni alle abitazioni. Buche enormi, delle dimensioni di un tavolino da caffè, deturpavano l'asfalto e facevano sbandare macchine e motorini mandandoli fuori strada. Ma a Tré non interessava, finché non gli arrivavano addosso per lui non c'era di che preoccuparsi. E poi lui stava andando a trovare Mike per uscire e farsi un giro nel centro, quindi era ben concentrato sulla destinazione senza curarsi delle buche che erano in agguato anche sul marciapiede.

Avrebbe dovuto fare più attenzione? Cadere sarà stato un fatto positivo o negativo? Fatto sta che cadde e si ritrovò con la faccia per terra e il culo per aria. Un ragazzino passò con lo skate e lo derise. Tré alzò la testa tastandosi il naso dolorosamente; per fortuna non si era fatto niente. E qui il destino si prese gioco di lui facendo cadere il suo sguardo in basso a sinistra: poco distante un sassolino teneva fermo un pezzo di carte verde che stava per volare via nel vento. Tré lo prese con una mano incuriosito e ciò che vide lo fece sorridere di gioia. Aveva trovato un centone dove nessuno l'avrebbe mai cercato. Si alzò tenendo il suo tesoro con entrambe le mani e saltellando moderatamente fuggì via col suo bottino, tutto contendo. Cadde in altre due buche strada facendo, ma non se ne curò, lui aveva il suo centone fortunato!



Ore 10:45. La perdita.

Ah! Il destino. La sorte! Quant'è amara e crudele delle volte. Ti da tutto e poi te lo leva facendoti stare peggio di prima. Tré poteva essere più amareggiato? Non aveva più di che consolarsi, oramai. Cadendo in un ennesima buca non vista, il suo bel pezzo da cento gli volò dalle mani e si andò ad infilare in un tombino. Adesso se ne stava sdraiato sulla strada a fissare il suo centone tra le fessure di ferro di quest'ultimo, piangendo la perdita del suo tesoro. La tristezza che emanava quell'uomo era impressionante. Intanto un giovane punk originario del luogo si avvicinava incuriosito al malcapitato che piagnucolava e ululava come un cane bastonato. - Tré che hai perso? -. Tré alzò lo sguardo e si rialzò velocemente abbracciando il nuovo arrivato: - Billie! Sei qui! -. Con un braccio gli cinse le spalle e si portò una mano al mento: - Muble, muble, adesso dobbiamo trovare un modo per risolvere la situazione! -. Billie strabuzzò gli occhi: - Di che parli? -. Tré andò dietro di lui lo piegò a novanta gradi e Billie si fece manipolare, ma con sospetto. - Tré che hai intenzione di fare? -, disse ansioso. Tré si inginocchiò accanto a lui e gli indicò i soldi che sguazzavano felici e persi nel guano della fogna. Billie capì al volo e gesticolò con una mano: - Aspetta, fammi pensare -. Rimase qualche secondo meditabondo a fissare i soldi, immobile, senza dare segni di vita. Sembrava una statua vivente, non si muoveva. Tré lo fissava altrettanto immobile attendendo un verdetto con impazienza. Billie si rialzò scuotendo il capo: - Adesso so -. Tré sorrise e aspettò che Billie finisse la frase. Egli si voltò e guardando Tré con la coda dell'occhio disse freddo: - Li hai persi -. Tré si demoralizzò tantissimo e si attaccò supplichevole alle sue gambe: - No, ti prego! Devi aiutarmi! -. Billie si scrollò il disperato di dosso: - Mi spiace, ho altro da fare e non c'è soluzione. Li hai persi. Buona giornata -. Billie lasciò Tré con un palmo di naso, e il nostro eroe non poté fare altro che mettersi di nuovo a carponi e aspettare un miracolo.

Il ragazzino sullo skate ripassò varie volte, lo guardava e non diceva niente. Ripassò almeno dieci o undici volte finché Tré non si voltò adirato e sbottò: - Che hai da guardare!? -. Il bambino si fermò in mezzo alla strada e disse: - Niente. Che guardi nel tombino? -. Tré voltò la testa da un altro lato: - Non sono affari che ti riguardano -. Il ragazzino gli si fece accanto e vide i soldi lì sotto. Rise e tornò al suo skate: - Prova a prenderli con la catena che hai attaccata ai pantaloni! -. Tré non fece neppure in tempo a ringraziare che il bambino era già andato via. Adesso aveva una soluzione!



Ore 11:13. Il negozio di biciclette.

Tré era talmente felice che si era dimenticato persino di andare da Mike. Era andato in città allegramente con i suoi soldini ben tenuti in tasca. Voleva comprarsi un paio di dadi di peluches per la sua batteria, o una scorta di marijuana, oppure un telecomando di quelli che non si rompono quando cadono, o tutte e tre le cose! Ma una vetrina imprevista attirò la sua attenzione: un negozio di biciclette promuoveva un monociclo di ferro e titanio a soli novantanove dollari. Gli occhi di Tré si illuminarono di gioia! Che bello, un monociclo! Lo voleva a tutti i costi; pensò a quanto sarebbero rimasti di stucco gli amici nel vedere un mezzo simile, dopotutto sembrava facile da guidare. Così entrò ottimista nel negozio e andò di filato al bancone. Il negoziante era dietro di esso ma girato di spalle. Sembrava giovane. Tré lo chiamò: - Erhmm, scusi? -. Il tizio si voltò e inarcò le sopracciglia nel vedere il suo cliente. - Ah, sei tu -. Tré si accigliò perplesso: - Come scusi? Ci conosciamo? -. Il negoziante ridacchiò e disse alquanto adirato: - Non mi conosci? Mi chiamo John Kiffmeyer -. Tré fece la faccia da fesso e rimase imbambolato senza sapere che cazzo dire per risolvere quella scomoda situazione. - Salve! -, disse semplicemente. L'altro mugolò insoddisfatto e sbottò: - Che vuoi? -. Tré scosse il capo tornando al mondo dei vivi: - Vorrei il monociclo che avete in vetrina a novantanove dollari! -. John ridacchiò: - Ne siete sicuro? È un mezzo difficile da portare! -. Tré si ammusolì come un bambino: - Lo voglio lo stesso -. Il proprietario del negozio non poté fare altro che prenderglielo e ficcarlo in una scatola. Glielo mise davanti e disse: - Sono novantanove dollari -. Tré gli sbatté sul bancone i cento dollari e come di dovere ebbe un dollari di resto.



Ore 11:30. La morte va in monociclo.

- Guarda Mike! Che figata, eh? -. Mike guardava il monociclo con sufficienza e facendo spallucce disse: - Niente male -. Tré era entusiasta: - Ma come niente male?? è una cosa allucinante! -. Nel frattempo arrivò anche Billie: - Hey Mike -, salutò. - Hey Bill -, rispose Mike. - Che fate? -, chiese Billie. - Guarda il mio monociclo!! -, intervenne Tré. Billie lo guardò con sufficienza e facendo anch'egli spallucce disse: - Niente male -. Tré scosse il capo: - Ma come “niente male” ragazzi?!? Solo io riesco a vedere la straordinaria bellezza di questo mezzo di trasporto pagliaccesco? -. Billie e Mike si guardarono entrambi in faccia e dissero all'unisono: - Sarà... -. Tré ringhiò: - Uomini di poca fede! Vi faccio vedere io com'è andare in monociclo. Mi faccio il giro del quartiere e poi torno qui -. on sguardo solenne si mise il casco. Mike gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla – Ma sei sicuro di volerlo fare? -. Billie proseguì: - È pericoloso -. Tré prese il suo monociclo e lo sollevò: - Macché pericoloso! Adesso mi vado a fare un giro. -. Tré montò goffamente e dopo pochi tentativi riuscì a rimanere in equilibrio. Scese dal marciapiede e fece pochi metri sotto lo sguardo vigile e attento di Mike e Billie. Mike passò a Billie dieci dollari: - Dieci che non arriva alla casa dei Johnson -. Billie lo prese e mostrò una da venti: - Io ne scommetto venti che cade prima di arrivare a quella dei White -. Mike ghignò malizioso e Billie fece lo stesso, intanto Tré cercava di non cadere e andava lentamente avanti lungo la strada. Ancora una volta una buca del cazzo mise fine alla sua felicità, e cadde miseramente sbattendo il pacco contro il sellino del monociclo. Si accasciò al suono e cominciò ad urlare dolorante mentre Mike e Billie se la ridevano. Tré si era davvero fatto male, ma loro due non se ne curavano credendo che scherzasse. Gli andarono in contro ridendo e Mike gli disse: - Te l'avevamo detto che era pericoloso! Ahah! -. Tré continuava a piangere, stavolta lacrimava per davvero. Billie cominciò a preoccuparsi e Mike più di lui. - Tré smettila di scherzare -, disse Mike. Tré si tolse le mani dai gioielli di famiglia mostrando una chiazza di sangue che gli macchiava il jeans proprio in quel luogo. - Oh porca puttana! -, esclamò Billie.



Ore 12:04. L'ospedale: sala d'attesa.

La barella scorreva veloce giù dall'ambulanza con Tré sopra che ancora si teneva le palle dal dolore. Mike e Billie erano nella sala d'attesa del pronto soccorso e aspettavano un esito dai medici. Un uomo in camice bianco uscì dalla porta scorrevole dopo pochi minuti e urlò: - I parenti di Wright! -. Billie e Mike si precipitarono lì davanti e chiesero: - Allora? Che è successo? -. Il medico abbassò lo sguardo sulla cartelletta che aveva in mano: - Il vostro amico ha avuto uno schiacciamento testicolare molto grave, bisognerà amputare -. Mike sgranò gli occhi: - Tutt'e due? -. Il medico fece un risolino: - No, solo uno per fortuna -. Billie guardò Mike con finto sollievo e fece l'occhiolino: - Ah, meno male! -. Il medico annuì e tornò dentro senza dire altro. Billie e Mike si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere, suscitando la curiosità e lo sconcerto delle infermiere e degli indigenti che stavano lì nella sala d'aspetto. Mike rideva con le lacrime e Billie si teneva la pancia: - Com'è che l'ha chiamato? Schiacciamento testicolare? Buhuhahaha -. Mike gli mise una mano sula spalla e rise: - Come quello che Samantha fa a te! -. Billie smise di colpo di ridere: - Come prego? -. Mike rideva ancora: - Si, Samantha! Dai, centoventi chili di morbidezza che si scontrano contro i tuoi gioielli! Ancora ci chiediamo come cazzo hai fatto far entrare in una Honda Civic il suddetto pachiderma -. Billie si fece viola: - Guarda che lei è bella dentro! -. Mike si fermò illuminato; cominciò a sputacchiare dal troppo ridere e si tenne alla camicia di Billie per non cadere: - Dentro è bella come un Mc Donalds: perché l'ha mangiato! Ahahahaha, dici che è bella dentro? Allora rivoltala! Ahahahaha!!! -. Billie lo prese per il collo: - Adesso basta -. Mike fece un gridolino strozzato e scappò via inseguito da Billie furibondo.



Ore 12:04. L'ospedale: visita medica.

Tré era mezzo vivo e mezzo morto su un lettino d'ospedale e aspettava dolorante il medico che doveva visitarlo. Non riusciva ad alzare neppure la testa ed il suo campo visivo comprendeva solo il soffitto ed una pedata nera stampata su di esso, che diede il via ad un suo monologo interiore su come cavolo avessero fatto a dare una pedata sul soffitto. Un rumore di porta che si chiude lo fece trasalire e nel suo campo visivo ora c'era anche una bella gnocca: - Salve, sono la dottoressa White -. Tré già sbavava mentre la dottoressa lo visitava tastandogli i testicoli: - C'è una torsione testicolare complicata, aspettami qua, torno subito -. Tré annuì felicemente e si lasciò andare felicemente a quella sensazione di sollievo che poteva esprimere solo in modo dialettale come palle all'aria. Un secondo rumore lo fece tornare in sé più eccitato che mai. Ma quello davanti a lui non era la dottoressa White: - Sono il dottor Christopher, vediamo che è successo qui -. Tré mugolò qualcosa contrariato. Il dottore continuò a tastargli i gioielli e disse: - C'è una torsione testicolare grave -. Tré sbuffò spazientito: - Lo sapevamo già -. Il dottore si tolse il guanto e disse: - Non si può fare altro che amputare -. Tré sbarrò gli occhi: - Come amputare? Mi volete tagliare le palle? -. Il medico non sapeva che dire: - Beh, solo una. Quella interessata -. Tré volò giù dal lettino e cominciò a correre lungo il corridoio a gambe larghe, lamentandosi a scatti del dolore provocatogli dal testicolo strizzato. Ma prima che potesse raggiungere l'esterno lo presero e lo riportarono dentro.



Ore 17:31. La visita di cortesia.

- Tré come va? -, chiese Mike preoccupato. Tré era disperato: - Vogliono tagliarmi un coglione -. Billie era accanto a Mike e scosse il capo: - Eh, Tré, non ci voleva proprio -. Tré guardò gli amici ed in particolare Mike: - Mike, come ti sei fatto quell'occhio nero? Stamattina non ce l'avevi! -. Il ragazzo guardò Billie preoccupatissimo e disse: - Sono caduto -. Billie gli cinse le spalle con un braccio e ripeté sicuro: - Sì, è caduto. Proprio caduto -. Tré non ci credette neppure per un secondo, ma fece finta di nulla. - Domani mi opereranno, ragazzi, mi porteranno via uno dei miei coglioncini -. Billie gli mise una mano sulla spalla e gli disse rassicurante: - Almeno potrai dire che ne hai una che funziona il doppio! -. Tré rise e disse: - Ma le mie tesorine lavorano già ciascuno per tre! -. Un infermiera si fece avanti dal corridoio: - L'orario delle visite è finito -, asserì, e se ne andò. Mike fece un cenno a Billie, che disse: - Noi andiamo Tré, ti verremo a trovare domani -. Tré annuì fiducioso: - D'accordo, allora a domani... -.

   
 
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