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Autore: CamiInTheHills    27/03/2010    2 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico su EFP quindi abbiate pietà. Parla di un fotografo che si è innamorato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caldo pomeriggio autunnale. Vento che spazza via le foglie. E con le foglie, anche il dolore, la preoccupazione, i ricordi. Click. Click. Click. Fermo un’immagine. Fermo il tempo. E’ proprio questa la sensazione che mi da’ la fotografia. Posso fermare il tempo. Eterno le forme, colori. Come se eternassi profumi, suoni. Guardo l’orologio. Le 5 e mezza. Cavolo. Doveva essere già qui. Comincio a passeggiare per il viale. Alzo la testa. Alti alberi pieni di foglie gialle, rosse, arancioni. I tronchi sono robusti, immobili. Solo i  rami ondeggiano con il vento. Vento caldo. Vento che non si stanca di soffiare. Rami che rompono l’unità del cielo, bloccano i raggi del sole, non li fanno passare. Mi siedo su una panchina. Riguardo l’orologio. Le 5 e 45. Il tempo passa più veloce di quanto agli umani possa sembrare. Scorre veloce e non si può acchiappare. Vorrei che fosse come un film. Si può mettere pausa, si può andare indietro e avanti. Se una cosa ti annoia la mandi avanti. Se non vuoi ripetere un errore lo mandi indietro. Se non hai abbastanza tempo per studiare metti pausa. Guardo l’orologio. Le 5 e 50. Sono passati altri 5 minuti. Altri dannatissimi 5 minuti. Poi sento una voce alle mie spalle.“Ciao Aaron.” Mi volto. E’ lei.

“Datti pace Aaron.”
“Darmi pace? Era l’unica cosa che potevo avere e un volo per il Canada me l’ha portata via! Dannazione!”
“Non è questa la reazione che dovresti avere. So che sei triste. Ma devi ragionare. Le persone nella tua vita arriveranno, sosteranno per un certo periodo e poi andranno via. Come succede sempre. Non ti biasimo. Lei ha deciso di andare. E se n’è andata. Non potevi fermarla.”

***

 

Pioggia. Pioggia forte, invisibile, rumorosa. Tinge l’aria di grigio. Adoro l’odore della pioggia sull’asfalto. E’ amaro, pungente, confuso.
“Sei bellissima quando sei assorta” Mi volto.
“Lo sai che odio quando qualcuno mi osserva da dietro. Da troppo l’idea di un film thriller in cui la protagonista femminile viene catturata dall’antagonista.”
Va in cucina. “Vuoi un The, tesoro?”
“Sì, grazie.” A volte The e biscotti è proprio quello che serve. Per riflettere. Quando è bollente, appena fatto, esce il vapore e si sente l’aroma di limone. Aspro ma allo stesso tempo dolce, leggero, quasi purificante.
“Allora, mi dici perché ieri sera ti ho visto davanti alla mia porta con una valigia e con l’aria distrutta?” Sussulto. Non mi va di raccontare tutte le cose che sono successe. Guardo fuori dalla finestra.
“E’ una cosa molto complicata.”
“Mi piacciono le cose complicate.” Lo so. Accogliere una persona in casa senza fare domande non è una cosa da tutti. Soprattutto se si tratta di tua nipote incinta.
“L’ho conosciuto all’università.” Solo ora mi rendo conto di quanto può far male ricordare. “E’ un fotografo. Frequenta un corso di arte moderna o cose del genere. Siamo usciti insieme qualche volta poi siamo stati insieme.” Sorride.” Fino a quando non ho avuto tra le mie mani un test di gravidanza positivo. “ Ok...Adesso non sorride più.
“Che vuoi fare?”
“Di solito si aspettano 9 mesi, nonna.”
“Lo vuoi tenere?”
“Non mi piacerebbe uccidere qualcosa che sta crescendo dentro di me. Lo amerò come i miei genitori hanno saputo trasmettermi il loro amore.”
“Ma lui lo sa?”
“No. Non lo sa. Non voglio rovinare anche la sua di vita.”

 

***


“Inseguila. Corrile dietro. Fagli capire quanto tieni a lei.”
“Ha scelto un altro. Hanno avuto una storia. Lui le ha chiesto di rimettersi insieme ed è andata in Canada per lui. Mi ha detto di non cercarla.”
“Si ma non puoi stare tutto il giorno in palestra a imbottirti come un body building. Va’ da lei.”
Mi siedo sul divano. La luce che passa attraverso la tenda rischiara la stanza. Prendo la reflex. La accendo. Scorro le foto. Lei che ride. Lei che corre. Che si volta. Lei, lei, lei.

  
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