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Autore: soarez    27/03/2010    6 recensioni
-Secondo me, Jane ci prova con il capo- Rigsby espose il suo pensiero. -Ossignore- sospirò un’esasperata Van Pelt, staccando gli occhi dal computer –ecco che ricomincia-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pensieri di una bambola'
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Sinceramente: se i personaggi fossero miei, manderei Van Pelt a farsi un giro, metterei un bel fiocco rosso al collo di Rigsby, andrei a farmi una crociera con Lisbon e Jane, e salterei addosso a Cho *_*

Per loro fortuna, non mi appartengono (acc…)

 

 

 

 

-Secondo me, Jane ci prova con il capo- Rigsby espose il suo pensiero.

-Ossignore- sospirò un’esasperata Van Pelt, staccando gli occhi dal computer –ecco che ricomincia-

Si girò verso il collega.

-Su, avanti- disse rassegnata –da cosa lo deduci questa volta?-

L’uomo voltò la testa verso di lei.

-Le ha aperto la porta-

-Rigsby, Jane apre la porta anche a noi- gli ricordò Cho, alzando gli occhi dalle carte sulla scrivania.

-Si, ma a noi non fa l’inchino-

Grace Van Pelt e Kimball Cho lo fissarono per un attimo, esterrefatti.

-Ma sei scemo?- si informò l’orientale.

-Aah!- Rigsby agitò una mano in aria –capisci cosa intendo. Volevo dire che quando apre la porta a Grace, benché sia una donna, non le fa l’inchino-

Cho alzò un sopracciglio.

-E da questo deduci che ci stia provando con Lisbon? Ma fammi il piacere-

Il collega alzò le mani.

-Ehi, io sto solo dicendo quello che credo, e cioè che trovo strano quel suo comportamento-

-Pff! C’è qualcosa che non sia strano, in quel uomo?- ironizzò Van Pelt

Rigsby s’illuminò di colpo.

-Cho, se vuoi possiamo sempre fare una scommessa- propose divertito.

L’orientale ci pensò un attimo.

-Va bene, ci sto. Se, oltrepassata quella porta, Jane allungherà le mani su Lisbon, con il chiaro intento di provarci, mi dichiarerò sconfitto e potrò cominciare a credere alle tue assurdità-

-Venti dollari?-

-Andata-

-È mai possibile che dobbiate scommettere sempre per qualsiasi cosa?- chiese Grace.

Rigsby si voltò sorridente verso di lei.

-È divertente, dovresti provarci, qualche volta-.

-No, grazie- chiuse il discorso, la rossa.

In quel momento entrò Teresa, seguita da Jane.

-Avanti, Lisbon, che ti costa?- stava chiedendo l’uomo.

-No, Jane, ho detto di no-

-Oh, andiamo! Non ti sto chiedendo niente d’illegale. Non ti ho mai chiesto niente d’illegale-

Lisbon si girò a fronteggiarlo.

-Ma l’hai sempre fatto- ringhiò, guardandolo male –ora, io non ho intenzione di usare la mia presunta “influenza” su Bosco per farti tenere aggiornato su Red John-.

-Ah, non presunta- la corresse Patrick –evidente influenza-.

-E smettila con questa storia assurda- ribattè stizzita la mora.

-Allora tu ammetti di pensare che,  in effetti, questa storia non è così assurda-

Lisbon lo guardò peggio di prima.

-Smetti anche di avere la pretesa di leggermi nella mente-.

Patrick le passò un braccio attorno alla vita, tirandola scherzosamente a se.

Dal canto suo Teresa puntellò le mani sul petto dell’uomo, per tenerlo distante.

-Tieni presente, mia cara, che adesso ho accesso a tutti i tuoi pensieri più reconditi- sorrise Jane, guardandola divertito.

-Oh, si!- sogghignò lei –difatti hai avuto bisogno che io fossi sotto ipnosi per capire che trovavo sexy il tizio nuovo dello smistamento posta-

Van Pelt sprofondò sul computer, cercando disperatamente di non sentire, con scarso successo.

Rigsby li guardava ad occhi spalancati, incapace di formulare un pensiero compiuto.

Cho, gli occhi fissi sulla scrivania, sembrava intento a recitare quello che suonava molto come una specie di mantra personale:

“non vedo e non sento, non vedo e non sento, non vedo e non sento…”

Dal canto suo, Patrick sembrava essere in leggera difficoltà.

-A me non interessava sapere se pensavi che fosse sexy- protestò.

-Oh, ma io penso che sia sexy- dichiarò decisa Lisbon.

Jane alzò un sopracciglio, malizioso.

-Mmmh…più di me?- chiese con occhi ammaliatori.

-E perché non dovrebbe?- ribattè, divertita, Lisbon, sostenendo il suo sguardo con mezzo ghigno stampato in faccia.

Van Pelt, Rigsby e Cho trattennero involontariamente il respiro, in attesa di una risposta da parte del biondo consulente.

Ma Jane decise che sarebbe stato meglio non andare oltre.

-Mi arrendo- sospirò, liberando la mora da quella specie d’abbraccio e guardandola scomparire, ridacchiante e trionfante, oltre la porta del suo ufficio.

La squadra riprese a respirare.

Van Pelt si abbandonò sulla sedia, le braccia  penzoloni.

Cho abbassò le spalle e fermò il mantra con un mentale sospiro di sollievo.

Rigsby apriva e chiudeva la bocca, incapace di articolare qualsiasi suono.

Con gli occhi ancora spalancati, continuava a fissare Jane, che nel frattempo si era sdraiato sul divano, sorridente e beato, le mani incrociate dietro la testa.

Fu Cho a risvegliare Wayne da quello stato.

-Ehi, Rigsby. Metti in conto; credo di doverti vento dollari-.

 

 

 

 

 

 

Uah ah ah!! Alla fine quello che ci rimane peggio è proprio Rigsby! Ok, mi do una calmata u.u sono molto zen…

 

Informazione di servizio: ho visto che per ora la maggior parte di visualizzazioni le ha avute Egoismo e occhi morti, la più “tenebrosa”.

Se volete one-shot con tendenze meno allegre e più altro( non solo oscure e tenebrose) fatemelo pure sapere e vedrò di impegnarmi.

 

 

WriteSpy: sto leggendo la tua fan fic, ma ti assicuro che non volevo copiarti…quando l’ho scritta non avevo in mente nulla. Contenta che ti sia piaciuta. ^_^

 

Othello: “…e infine trionfa l’ignoranza di Lisbon” XD XD XD giàààà!! Scema, lo sai benissimo che non ho mai preso neppure un 10- a scuola -_- ah, giusto per informazione: non ti permetterò di andare a consolare Jane; ci sono prima io.

EBBENE SI, LO SCOPO DELLA MIA VITA è BUTTARE Giù DAL PIEDISTALLO DELLA SICUREZZA IL NOSTRO CONSULENTE PREFERITO! Ecco, l’ho detto u.u

 

Evelyn_cla: eh eh, si, anche io ho troppo immaginato la scena…infatti poi ho riso mentre la scrivevo X3

Arte del linguaggio multimediale? O.o dimmi una cosa, ma che scuola fai?

 

Cifri: sono ultracontenta che i personaggi rimangano loro stessi. Voglio che siano reali, cioè; reali come lo sarebbero nel telefilm…magari fossero reali come vicini di casa =_=

Già, penso anche io che la parte migliore di loro due siano proprio i battibecchi, per quanto possano essere carini e coccolosi in alcune scene più…intime, anche se non è l’aggettivo che cercavo.

Beh, se mi bussasse alla porta alle tre di notte vestito da Dorothy, non perderei tempo a svenire, credo. XD

Tu credi davvero che il treno non sia mai in ritardo? Beata te =_= giusto giovedì scorso sono uscita di casa alle 6.00 e tornata alle 21.45 giusto perché i treni erano in ritardo.

   
 
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