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Autore: Free air    27/03/2010    10 recensioni
SPOILER- Come ho immaginato l'incontro "particolare" che non abbiamo mai visto tra Oliver e Chloe... Spero vi piaccia!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chloe Sullivan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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La superficie riflettente dello schermo mostrava uno spettacolo di poco gusto.

Non solo aveva perso qualsiasi speranza di coprire le sue occhiaie, ora ad alzare il livello della sua autostima ci si metteva anche un tasso di umidità fuori dal comune che le aveva stravolto i capelli.

Ed erano le quattro di notte.

Decisamente, aveva bisogno di una pausa.

Aveva trascorso gli ultimi due giorni rubando. Rubando ad una delle persone più importanti della sua vita, tra l’altro. Questo, per mancanza di fiducia nel suo migliore amico. Il traffico delle armi, specie se armi ad alto potenziale di rischio, non era mai stato tra i suoi interessi.

Si preparò un caffè, trascinandosi da un angolo all’altro della watchtower, troppo stanca persino per guardare dalla finestra. Nelle ultime settimane stentava a riconoscersi. Era sempre sola, sempre triste, rancorosa, piena di rabbia verso qualunque cosa le ricordasse che la sua vita sarebbe potuta essere completamente diversa.

I dati sullo schermo si rincorrevano uno dopo l’altro, dandole il mal di testa. Era trascorsa un’altra ora, e il sistema bancario le accreditava almeno 100.000 dollari in più. Peccato ce ne volessero molti altri, per il suo progetto. Determinata a dormire almeno per un’ora, spense le macchine che erano al lavoro da moltissimo tempo, e si diresse al divano.

 

Correva per una strada senza fine, in un vicolo abbastanza buio. Ma non stava scappando, piuttosto, sembrava ansiosa, smaniosa di arrivare alla fine di quella strada.

C’era qualcuno ad aspettarla?

Accellerò, il fiato corto, i piedi doloranti, l’aria a sferzarle il viso.

E infine eccola, affondare in un mare di verde, stretta forte.

In quel preciso istante si rese conto che stava sognando, ma andava bene così. Forse erano i sensi di colpa, forse il suo inconscio che prendeva il sopravvento, ma, anche nel sonno, non poteva affatto dire che starsene stretta tra le braccia di Oliver le procurasse dispiacere. Anzi.

Si svegliò però di soprassalto, quando un rumore improvviso la riportò bruscamente alla realtà.

Spaventata, si voltò verso la fonte del rumore, per rendersi conto, sgomenta, che al di là della stanza, seduto ad una delle scrivanie, intento apparentemente a fare NULLA, c’era proprio l’ammasso di verde del suo sogno.

-Oliver… si può sapere che diavolo ci fai qui alle cinque di mattina?-

L’espressione beffarda di sempre, la squadrò per un attimo. –la stessa identica domanda potrei farla io a te. Ce l’hai una casa, oppure ricordo male?-

-Avevo degli affari da sbrigare.-

-Affari che non potevano aspettare la luce del sole?-

-Esatto. Ma anche tu hai una casa, molto più bella, accogliente e confortevole della mia.-

-Lo so. Oh, scusa. Mi stavi per caso proponendo di vivere insieme? Perché se è così, dovresti essere un po’ meno oscura nel porre le tue proposte.-

Lo guardò, divertita e rassegnata allo stesso tempo. Intanto, lui si era alzato, e camminava avanti e indietro per la stanza.

-Intendevo dire- riprese, cercando di ritrovare il controllo della situazione – che non capisco perché un miliardario che abbia a sua disposizione una bellissima casa lussuosa debba volere passare la notte in una specie di laboratorio freddo e disabitato.-

Le rivolse uno dei suoi sorrisi, uno i quei tagli sghembi che gli illuminavano spesso il volto.

-Non è disabitato. Ci sei tu.-

Chloe rimase per un attimo folgorata. Si sbagliava, oppure Oliver Queen stava seriamente flirtando con lei? Aveva avuto la stessa identica sensazione qualche tempo prima, quando in una sera in cui si sentiva decisamente giù, l’aveva consolata insegnandole l’arte del tiro con l’arco. Ma, questa volta, sembrava diverso. Forse stava ancora sognando. Il più discretamente possibile, si diede un pizzicotto sul braccio.

-Che diamine fai?- disse Oliver scrutandola divertito –Ho le allucinazioni, o ti sei appena data un pizzicotto?-

-No. Io… no, assolutamente no. Perché avrei dovuto farlo?-

-Oh, andiamo, Chloe, ti conosco. Non saresti così in imbarazzo, se mi fossi sbagliato. Cosa accidenti stavi sognando prima che ti svegliassi?-

Si gettò sul divano, con aria sconfitta. Oliver seguì il suo esempio, ma si mise molto vicino a lei. Troppo vicino. Decisamente, era una situazione da perdere la calma.

-Nulla,niente di importante… è stato un riflesso incondizionato.-

-Oh. Certo. Chloe, non credi che stia succedendo qualcosa?-

-Qualcosa? Cosa? Passo la mia vita a fare ricerche su stupidi computer per ventiquattro ore al giorno, gli unici contatti umani che ho sono su twitter, le mie occhiaie potrebbero battere un record, crollo su vecchi divano malandati e faccio sogni strani, ma non sta accadendo assolutamente nulla. Ed è proprio questo il problema, suppongo.-

-Aha! Hai ammesso di aver fatto un sogno strano!-

Sorrise, esasperata –Tanto non ho alcuna intenzione di raccontartelo.-

-Bene.- Disse deciso lui, e si spostò ancora un po’ verso il suo lato del divano. –bene- Aggiunse, e il suo viso era talmente vicino che si sentiva in trappola.

Distolse lo sguardo, nervosamente.

-Hai intenzione di fissarmi per quanto ancora a lungo, se posso saperlo?-

-Finchè non ti deciderai a raccontarmi il tuo sogno. E ricordati, Oliver Queen ottiene sempre quello che vuole, quindi, a meno che tu non voglia passare il resto della tua vita seduta su questo divano, faresti bene a cominciare a parlare, perché nulla mi farà distogliere dal mio proposito.-

Riprese un po’ di sicurezza, mentre una strana idea cominciava a balenarle in mente.

-Ah si?- disse, guardandolo di nuovo, con fermezza.

-Si.-

-Ne sei davvero sicuro?-

-Assolutamente. Del resto, è anche un bel panorama, non credo che mi annoierò.-

Quelle parole la aiutarono a prendere la sua decisione finale. Dandosi mentalmente della folle, senza alcun preavviso, si avvicinò di scatto ad Oliver, che continuava a fissarla, per baciarlo con trasporto.

Il ragazzo, in un primo istante stupito quanto lei dal nuovo sviluppo, rispose al bacio come non si sarebbe aspettata.

Passarono a cercarsi più intensamente, completamente abbandonata l’atmosfera scherzosa che aveva regnato nella stanza solo fino a qualche minuto prima, entrambi increduli e allo stesso tempo impazienti, come se avessero da tempo saputo che sarebbe finita così.

Oliver era gentile, delicato e dolce; a lei sembrava quasi di essere tornata nel sogno di poco prima.

 

Fu un maledetto accecante raggio di sole, a riportarla alla realtà. Imprecò mentalmente, categoricamente rifiutandosi di aprire gli occhi. Voleva assaporare fino in fondo il sogno che le aveva tenuto compagnia per un bel po’, quella notte.

Si rese conto, però, di stare immensamente scomoda.

Aprì finalmente gli occhi, e si trovò di fronte un viso dai tratti quasi perfetti, che la scrutava divertito.

-Non vale, assolutamente, e sei stata alquanto meschina.-

Rise, sollevata dalla situazione, contenta di non essere, ancora una volta, sola.

-Vuoi davvero sapere del mio sogno?-

-Devo ammettere che ti sei impegnata abbastanza per far si che divenisse l’ultimo dei miei pensieri.-

-Bè, ammetto di essere ricorsa al più blando dei metodi, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente.-

-Vorrà dire che la prossima volta dovrai concentrarti di più, specie perché è molto più che un metodo per distrarmi. Almeno per me.-

Stupita per l’ennesima volta dalle parole del ragazzo, Chloe sorrise sinceramente.

-Anche per me, Oliver. Davvero.-

-Comunque, questo divano è immensamente scomodo. Dovremmo decisamente deciderci a testare i tanto decantati lussi di casa mia.-

-Potresti farmi un favore?-

-Certo. A meno che tu non stia per chiedermi del denaro. Sarebbe immensamente triste.- Aggiunse sogghignando.

Chloe fu a disagio per un secondo. –Per chi mi hai preso!? Volevo semplicemente chiederti di darmi un pizzicotto.-

-Non dirmi che sei ancora convinta di stare sognando!-

-Si. Nella realtà saresti stato molto meno gentile e premuroso, e soprattutto, non sarei stata di certo io a fare la prima mossa.-

-Ah, è così che la pensi?-

-Si.-

-Bene-

E iniziò a tempestarla di baci e pizzicotti, tanti che fu proprio impossibile, per Chloe, alla fine, dubitare che tutto fosse reale.

 

 

 

 

 

  
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