Oltre quella porta...
- I-
insomma... lui continua a molestarti? -
La voce
di Hermione giunse alle orecchie dei presenti in un tono talmente teso
e
preoccupato da originare in ognuno di loro un'improvvisa ansia
esplosiva. Harry
strinse i pugni e si morse il labbro superiore fino a farlo sanguinare
per
trattenere l'impulso di spalancare la porta ed entrare nella camera
della
ragazza che amava. Il volto di Ron era sfigurato in una grottesca
espressione
d'orrore e turbamento, gli occhi dilatati fissi in quelli del migliore
amico,
come se stesse sperando di trovare scritto sulla sua fronte sfregiata
dall'incancellabile
cicatrice a forma di saetta un messaggio di conforto. Fred e George non
ridevano, e questa era sicuramente il fatto più spaventoso,
ma si lanciavano
occhiate d'intesa, di tanto in tanto strattonando il filo delle
orecchie
oblunghe per fare a gare a chi sentisse meglio lo sconcertante dialogo
che
stava avendo luogo oltre quella porta.
- Ho
provato a... a... d-dirgli di lasciarmi stare. Ma non c'è
verso di fargli
cambiare idea. E' ossessionato! E continua a scrivermi lettere...-
Ginny
singhiozzava con voce tremolante mentre stava confessando le sue paure
ad
Hermione. Non era mai capitato né ai fratelli Weasley
né ad Harry di sentirla
ridotta in quello stato.
- Lo so,
Ginny, lo so. Lo sta facendo anche con me. Ma... dobbiamo continuare a
lottare.
- Il tono di Hermione faceva rabbrividire per quanto fosse drammatico e
risoluto. Harry e Ron immaginarono la loro amica con gli occhi lucidi
d'emozione e lo sguardo che sprizzava elettricità intorno
alla sua aura
stregante.
- E'
peggio di Michael...e perfino di Dean... Non riesco a togliermelo dalla
testa!
-
-Entriamo.
- mormorò Harry con tono perentorio. I tre Weasley lo
fissarono con
compassione. Il giovane Potter non poteva restare ad ascoltare senza
fare
niente dopo che quella notizia gli era rovinosamente caduta addosso:
qualcuno
stava molestando Ginny e Hermione, le due ragazze più
importanti della sua
vita, e colei che amava se ne era disgraziatamente innamorata senza
sapere come
fare a liberarsi di quel bastardo.
George
afferrò il polso di Harry con uno sguardo indecifrabile,
insolito sul volto di
quel genio di furbizia e marachelle; sembrava gli stesse chiedendo di
non
interferie, perché sapeva che sarebbe stato sbagliato.
Ron e
Fred si guardarono sconsolati.
Faceva male
ai quattro ragazzi non sapere nulla di quella questione.
- Non
voglio tornare ad Hogwarts. Sarei costretta ad affrontarlo ogni giorno.
-
-Ma no,
Ginny, cosa dici...-
Harry e
Ron videro davanti a loro un'Hermione che cercava di nascondere alla
giovane Weasley
che quel primo settembre non sarebbe salita sull'Espresso di Hogwarts.
E così,
pensò Harry, il misterioso ragazzo andava ad Hogwarts. D'un
tratto sia lui che
Ron desiderarono non partire più per il loro pericoloso
viaggio alla ricerca
degli Horcrux e di tornare a scuola, per dare una lezione al loro
segreto
nemico giurato.
In quel
momento dei passi affaticati per le scale informarono i quattro spioni
che
qualcuno li stava raggiungendo. La signora Weasley fece capolino dal
corridoio
per controllare che non ci fosse nessuno, poi, quando si accorse che i
suoi
figli ed Harry erano appiccicati alla porta della camera di Ginny e
Hermione,
avanzò impetuosa verso di loro con un sospiro di rimprovero.
- Ma che diavolo
state facendo? - ringhiò battendo minacciosamente un piede a
terra, le mani sui
fianchi. Harry sentì Ron rabbrividire al suo fianco come un
fuscello scosso dal
vento.
-
S-stavamo...stavamo solo... Noi...- balbettarono i quattro ragazzi
all'unisono,
sempre a tono bassissimo per non farsi sentire dalle ragazze.
La
signora Weasley li perforò con lo sguardo. Solo allora Harry
si accorse che
teneva una lettera nella mano destra.
- E tu
che ci fai con quella lettera?- domandò Ron sospettoso,
accorgendosene a sua
volta. Invece di rispondere a tono al figlio di farsi gli affari suoi,
la
signora Weasley distolse lo sguardo, le labbra le tremarono mentre
cercava di
parlare. - E' per Ginny. - farfugliò con voce acquosa.
- DA
PARTE DI CHI!? - sbottarono Harry e Ron. Fred e George si
avvicinarono alla
madre cercando di leggere il nome del mittente riportato sulla busta.
La porta
della stanza si spalancò nello stesso istante in cui i
gemelli riuscirono nel
loro intento. Ginny, il volto rigato di lacrime, i capelli rosso fuoco
scompigliati davanti alla faccia che la facevano assomigliare a
Bellatrix
Lestrange versione fiammeggiante, rivolse occhiate omicide ai presenti.
Hermione comparve dietro di lei, lanciando una lunga occhiata
significativa a
Harry e Ron.
Ginny si
diresse verso la madre, prese la busta tra le sue mani e la
strappò in quattro
pezzi, le scagliò contro un incendio che fece prendere fuoco
a una ciocca dei
suoi capelli, e, non ancora soddisfatta, scagliò un reducto
sui frammenti di
polvere e cenere rimasti sino a farli scomparire. - NON NE VOGLIO PIU'
SAPERE
NIENTE DEL LUMACLUB!-
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Spazio dell'autrice: una pura cavolata, ma spero che vi abbia strappato un sorriso XD Commentate, anche solo per dire che non vi è piaciuta, mi raccomando ;)