Film > Alice nel paese delle meraviglie
Segui la storia  |      
Autore: katerine89    28/03/2010    2 recensioni
Leggete la storia e capirete
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non vedo l’ora di poter rivedere il mio caro Cappellaio, non sto più nella pelle dalla gioia! Sono sicurissima che quando mi vedrà sarà al settimo cielo! Cappellaio aspettami, sto venendo da te! Stavolta non ti dirò più addio. Ho deciso di rimanere per sempre in Wonderland. Non me ne andrò mai più da questo mondo meraviglioso! Cappellaio la tua Alice è tornata!
Non stavo più nella pelle. Ero eccitatissima. Non vedevo l’ora di poterlo rivedere. Corsi attraverso il bosco fino a quando la luce del sole non cominciò a battere sulla mia testa riccioluta. Eccomi arrivata, finalmente.
Ma il mio sorriso svanì presto. In quel tavolo dove due anni fa erano seduti il Leprotto, il ghiro e il mio carissimo Cappellaio, ora non c’era più nessuno. Sul tavolo e anche per terra erano sparse le teiere e le tazzine da tè mezze rotte. Mi incamminai lentamente verso il tavolo e mi sedetti sulla sedia del Cappellaio. Le lacrime mi solcarono il viso. che si siano, tutti quanti, dimenticati di me? Il Cappellaio mi aveva rassicurata dicendomi che mi avrebbe aspettata anche se fosse passata un’eternità… Mi coprii il volto con le mani.
Non so per quanto tempo rimasi li, immobile. Perché nessuno mi era venuto a cercare? Perché nessuno si era preoccupato per me? Io non mi ero scordata di nessuno, ma evidentemente tutti a Wonderland si erano scordati di me. Eppure ero ritornata con la speranza di rivederli. Mi ero illusa. Sarebbe stato meglio se fossi rimasta nel mio mondo. In quel posto regnava il silenzio assoluto. Un silenzio che mi faceva paura.
Mi venne un’idea. Sarei potuta andare al castello della Regina Bianca. Forse lei era l’unica a non avermi del tutto dimenticata. Mi alzai e corsi, nuovamente, attraverso il bosco. La strada per arrivare dalla Regina Bianca mi sembrò lunga ed interminabile.
Quando varcai la soglia di quel magnifico palazzo bianco, entrai e chiamai senza sosta il nome della Regina Bianca. Nessuno mi rispose. Avevo bisogno di avere delle spiegazioni. Chiamai ancora più forte, stavolta con le lacrime agli occhi. Nulla. Era tutto fiato sprecato. Anche la Regina Bianca si era dimenticata di me. Non c’era anima viva in giro. Fui presa dal terrore e dalla disperazione.
Mi sedetti sul bordo della fontana che zampillava felicemente, ignara di quello che mi stava capitando. Alcuni uccellini volarono sul bordo per potersi dissetare. Li guardai tristemente. Una folata di vento gelido, mi fece tremare tutta. Avevo ancora gli occhi umidi. Avrei voluto non piangere più, ma ciò mi sembrava impossibile. Le lacrime caddero a terra contro la mia volontà. Le asciugai, ma loro si ostinavano a scendere.
Decisi di andarmene. Ormai questo era un paese vuoto, triste e senza abitanti. Mi alzai, ma la testa cominciò a girarmi. Vidi sfuocato. Che mi stava succedendo? Non riuscivo a stare in piedi. Stavo per perdere i sensi. Cercai di non svenire, lottai e cercai di fare di tutto perché ciò non accadesse. No. Non ci riuscii. Mi sentivo troppo debole. Alla fine cedetti. Ma non cascai per terra. Due braccia robuste mi tennero stretta. Guardai la figura che mi stava tenendo stretta. Non capii chi fosse, perché la mia vista era troppo annebbiata. E poi persi definitivamente i sensi.
Durante il mio dormiveglia, sognai qualcosa di orrendo. La Regina Rossa era ritornata per riconquistare Wonderland. Stavolta era più feroce che mai. Accanto a lei ci stava il Fante di Cuori. Cominciarono a devastare tutto. I miei amici, tra cui il Cappellaio, erano stati feriti a morte. Wonderland stava per cadere nelle mani di quella strega. Non c’era più via di scampo. Dovevo fare qualcosa. Ma cosa? Non ero in grado di poterla sconfiggere, né di fermare quest’orrore. Volevo che tutto finisse, che tutto cessasse.
-No, vi prego, fermatevi… non potete distruggere Wonderland… basta, basta!- urlai con tutta la mia disperazione
-Alice, Alice svegliati! Alice apri gli occhi!- mi disse una voce implorante e alquanto turbata
Questa voce mi sembrava di averla già sentita, mi era molto familiare. Che fosse il Cappellaio? No, non poteva essere lui perché mi aveva dimenticata. Un altro richiamo. Pian piano aprii gli occhi. L’uomo emise un sospiro di sollievo. Poi, rivolgendosi ad un altro gli disse:
-Leprotto va da sua maestà e dille che Alice si è ripresa e che appena si sentirà meglio verrà a tavola con noi
Non stavo capendo più nulla. Girai la testa verso quella voce. Lo strano e buffo personaggio mi stava guardando con aria preoccupata. Mi mossi alzando una mano e mettendomela sopra la fronte. Stavo grondando di sudore. La voce cominciò a parlare:
-Bentornata a Wonderland mia carissima Alice- mi disse lo strano tipo sorridendomi -No, questo posto non può essere Wonderland perché non c’è nessuno… è tutto così deserto… il Cappellaio si è dimenticato di me… non conto più nulla per lui- risposi rimettendomi a piangere e girandomi dall’altra parte
-Io non ti ho mai dimenticata Alice, mai! Ero sicurissimo che saresti tornata. Ti avrei aspettato qualunque cosa sarebbe successa
Mi girai verso di lui. Il Cappellaio, il mio adorato Cappellaio. Sorrisi. Ma il sorriso non durò che un istante.
-Cappellaio che hai fatto quando me ne sono andata da Wonderland?- gli chiesi con la voce fioca
-Sono tornato a prendere il tè, ma senza di te non era divertente. Mi sei mancata. Non facevo altro che contare le ore, i minuti, i giorni e gli anni. Gli mi dicevano di lasciar perdere, che non saresti tornata, ma il mio cuore mi diceva tutto il contrario. Ho fatto bene a seguirlo. Ma ora che sei tornata, tutto questo non è più un problema perché rimarrai a Wonderland per sempre!
per sempre Per sempre era una parola troppo grossa. Ma che mi importava. Avevo ritrovato il Cappellaio ed ero nuovamente felice. Lui non mi aveva mai dimenticata e io pure.
-Alice la Regina Bianca ci sta aspettando, andiamo coraggio
-Si, vengo subito
-Ah dimenticavo una cosa: la Regina Bianca mi ha chiesto se ti potevi mettere quest’abito. Io non ho sbirciato. Mettitelo e poi vieni a cena, ok?
-Si, certo!
- dissi con enfasi- Cappellaio?
-Dimmi Alice
Mi alzai e gli buttai le braccia al collo, felice di poterlo rivedere. Il Cappellaio diventò tutto rosso, ma le sue mani strinsero forte la mia vita. Mi schioccò un bacio sulla fronte e se ne andò chiudendo delicatamente la porta.
Ero troppo curiosa di vedere l’abito regalatomi da sua maestà. Mi sedetti sul letto e aprii la grossa scatola bianca. Rimasi senza fiato. L’abito era stupendo, meraviglioso, da togliere il fiato. Sorrisi. Era lunghissimo, con lo strascico. Era scollato sia davanti che di dietro. Me lo misi subito. Pochi minuti dopo ero già pronta per scendere. Mi guardai per l’ultima volta allo specchio.
Scesi le scale. Un odorino delizioso proveniva nella sala di ricevimento e inondò le mie narici. Non vedevo l’ora di sedermi a tavola e poter, finalmente, parlare con la Regina Bianca e il Cappellaio.
Aprii la porta. Tutti si alzarono in piedi. Tra di loro c’erano anche la Regina Rossa e il Fante di Cuori. Mi ricordai il sogno che avevo fatto poche ore prima. Mi senti alquanto turbata, ma cercai di scacciare tutti i miei timori. Sorrisi per educazione. Il Cappellaio mi disse che assomigliavo ad una principessa e a questo complimento arrosii non poco.
La cena fu servita. Mentre gli altri mangiavano, io continuavo a giocare con le posate. Avevo paura, troppa paura della Regina Rossa. Avrebbe potuto giocare sporco. Ma lei era stata esiliata dalla Regina Bianca due anni fa, quando riuscii a tagliare la testa al Ciciarampa. Perché erano ritornati? Che volevano? Volevano, forse, riconquistare Wonderland proprio come nel mio sogno o erano venuti in pace? Mi sentivo troppo confusa. Ma la voce della Regina Bianca mi fece tornare alla realtà.
-Alice perché non mangi? Non hai fame?- mi chiese guardandomi con quel meraviglioso sorriso che solo lei sapeva fare
-No… cioè… si… cioè volevo dire no…- risposi imbarazzatissima. E fu così che mi alzai da tavola e corsi via
Correvo e piangevo. Possibile che sapessi solamente piangere? Da quando ero diventata così piagnucolona? Arrivai al balcone e li mi fermai. Guardai le stelle e in quel momento pensai a mia madre, mia sorella, al povero Hamish e al modo in cui l’avevo trattato e anche a mio padre. Lui mi avrebbe capito al volo e mi avrebbe consolata e aiutata. Ma lui non c’era più. Era morto ormai da troppo tempo. Chissà che stavano facendo adesso. Ma loro non possono sapere che esiste un mondo incantato, loro sono troppo attaccati alla realtà, non sanno sognare come faccio io.
Una voce sottile, che riconobbi immediatamente, mi sussurrò in un orecchio:
-A cosa stai pensando amore mio?
AMORE MIO che bella parola. Ma non potevo mentirgli.
-Sto pensando a un sacco di cose mio caro Cappellaio, troppe cose. Cose belle e cose meno belle. Ma ciò che mi rende triste è che ora tutto ciò che ho sempre sognato, cioè tornata a Wonderland, possa essere soltanto un bel sogno. Ho paura di svegliarmi. Ho paura che tutto questo possa svanire da un momento all’altro…
-Alice cerca di non pensare. Questo on è un sogno, ma la realtà. Tu sei già sveglia. Amore mio non aver timori. Guardami in faccia e dimmi cosa provi per me…
Quelle parole mi fecero rabbrividire. Non osai guardarlo negli occhi per paura di piangere. Ma le sue mani mi obbligarono a guardarlo. Stavo piangendo. Lui sorrise alla vista delle mie lacrime.
-Alice sei proprio bella quando piangi e mi fai davvero tenerezza. Ma ora rispondi alla domanda che ti ho posto
-Cappellaio è da troppo tempo che tengo celati i miei veri sentimenti per te e ora non posso non rivelarteli: io ti amo. Ti amo dalla prima volta che ti ho visto. Ti amo da sempre. Ti amo, ti amo, ti amo mio buon Cappellaio. Ti amo come non ho mai amato nessuno nella mia vita…
-Oh Alice cara, amore mio. Anch’io ti amo con tutto il mio cuore. Ora che ti ho ritrovata, nulla ci separerà più
Il Cappellaio si tolse il suo cappello. Appoggiò le labbra sulle mie. Chiusi gli occhi, respirando quel suo profumo. Un dolce e tenero bacio, quella notte, era nato, come era nato, dopo troppo tempo, il nostro amore.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: katerine89