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Autore: Rota    29/03/2010    2 recensioni
-Ma come? Non siamo forse amiche?-
Quale domanda più insidiosa di quella.
Rispondere una frase vuota ha segnato la condanna definitiva di Aya. Né sì né no, una via di mezzo, una cosa che non sa né di nero né di bianco.
Perché Lulu e Aya mescolano i colori, non sono definite in uno stampino preciso.
C’è del nero in Aya così come c’è del bianco in Lulu – e questa è la tragedia immane, un grigio che non sa di niente eppure di tutto.

[AyaLulu, Shojo ai]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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le spire della serpe Per chi non legge le scans il pair AyaLulu è decisamente spoiler ù.ù
Io che adoro lo Shojo ai non ho potuto non metterlo <3 E' palesissimo, sappiatelo <3 Lo adoro quanto lo ShiroganeAkira <3<3
Spero che comunque la lettura sia gradita :3


*Fandom: Monochrome factor

*Pair: AyaLulu
*Prompt: Le spire della serpe





Le spire della serpe





Lulu è una piccola serpe, una di quelle ragazzine che sorridono con compiacenza in ogni istante ma aspettano l’esatto momento della distrazione nemica per attaccare. Letale è il veleno che circola nelle sue vene, fin troppo ipocrita il sorriso che piega le labbra imbellettate.
Aya lo sa, lo sa fin troppo bene.
Ha fatto i conti con quella bestia immane che il suo bel faccino nasconde, quel mostro che le deforma il petto e l’espressione fino alla fine della battaglia.
Così mostruosa nell’istante di più grande disperazione – simile quasi agli uomini in questo.
Lo sa perfettamente, Aya, che razza di mostro è in realtà Lulu. Ha toccato con mano la serpe che nasce dai più turpi sentimenti.
Il problema, però, non è tanto comprendere questo punto d’inizio, quanto piuttosto regolarsi di conseguenza.

-Ma come? Non siamo forse amiche?-
Quasi seccata quella volta lo disse credendo di avere già la risposta tra le labbra.
Ovviamente sì, altrimenti non avrebbe certo guardato l’altra ragazza con un’espressione offesa a dir poco.
Aya non avrebbe osato dirle di no – anche se poco ci era voluto davvero, a farle fare una figuraccia assurda davanti a tutti quanti. Quella ragazzina tirava troppo la corda, e le era stata vicina da solo una mattinata.
Stupida, se l’avesse allontanata subito non avrebbe riscontrato più alcun problema – solo un timpano in meno da poter usare.

E invece ora si ritrova invischiata in qualcosa che difficilmente intendeva.
Proprio come una serpe che, nel catturare la preda, la stringe tra le sue spire fino a soffocarla per poi inghiottirla tutta intera, Lulu avvolge candidamente le braccia attorno al suo braccio, senza lasciarla più andare – e con quella voce fintamente innocente trama ogni subdolo inganno.
Non sa, Aya, quanti anni ha sulle spalle quella piccola Shin. Troppi da contare.
In tutto questo tempo, come non si può credere che abbia assottigliato la sua arte? Come si può credere che – dopo tutti quei minuti passati – le sue intenzioni conservino ancora qualcosa di sincero?
Traballa in cuore, pur non ammettendolo, perché sarebbe più semplice e di sicuro più proficuo lasciarsi andare all’affetto. Almeno fintanto che il gioco regge.

Quanto durerà il sorriso di Lulu?
Fino a quanto le sue labbra resteranno piegato in un’espressione di gentile interesse?

-Ma come? Non siamo forse amiche?-
Quale domanda più insidiosa di quella.
Rispondere una frase vuota ha segnato la condanna definitiva di Aya. Né sì né no, una via di mezzo, una cosa che non sa né di nero né di bianco.
Perché Lulu e Aya mescolano i colori, non sono definite in uno stampino preciso.
C’è del nero in Aya così come c’è del bianco in Lulu – e questa è la tragedia immane, un grigio che non sa di niente eppure di tutto.

Rimanendo semplicemente in bilico, Aya continuerà a guardare di sottecchi la giovane ragazza.
Anche quando questa piegherà il sorriso alla malizia, anche quando si avvicinerà alle sue labbra pretendendo forse qualcosa di più di una semplice e casta amicizia.
Perché Aya non se n’è ancora accorta – ma per quanto tema le spire di quella dannata serpe dal volto infantile ci è già dentro, completamente avvolta.
   
 
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