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Autore: soarez    29/03/2010    9 recensioni
una giornata noiosa per la povera Lisbon
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pensieri di una bambola'
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Dedicata a Sasita, Evelyn_cla e Cifri…e che lo Jisbon sia con voi.

 

 

 

 

 

Che giornata noiosa.

Una di quelle giornate che non cominciano male, ma neanche bene.

Una giornata “che-non-comincia”.

Già dal mattino non hai voglia di fare nulla, e non vedi l’ora che arrivi la sera.

E, in quel momento, Teresa Lisbon avrebbe pagato per tornare a casa ed eclissarsi sotto le coperte a poltrire. Magari con una vaschetta di gelato.

Ma era il capo, e non poteva concedersi un lusso del genere.

Sospirando si alzò dalla scrivania per andare a prendersi un caffé.

Nel cucinino del CBI trovò Jane, tutto intento a gustarsi una tazza di tè.

Vedendola le rivolse un sorriso smagliante.

“Ma come fa ad essere sempre così allegro?” si chiese lei, versandosi una tazza.

-È un segreto- dichiarò il biondo.

Teresa si sedette al tavolino di fronte all’uomo.

-Che fai, continui a leggermi nel pensiero?-.

-È ciò che riesco a fare meglio- cinguettò lui, amabile.

Teresa lo guardò dubbiosa.

-Sai, non so decidere se questa sia una cosa buona o cattiva-

Jane ridacchiò.

-Tranquilla, non voglio carpirti segreti innominabili per poi ricattarti-.

-Beh…su questo avrei i miei dubbi-

-Che donna crudele, che sei, Lisbon- si lamentò, teatralmente, Jane.

-Sono crudele come lo è un certo consulente con il gilet-

Fecero una tregua per sorseggiare tranquilli le loro bevande.

Teresa dovette riconoscere a se stessa che si divertiva sempre molto a battibeccare con il suo consulente.

Naturalmente non l’avrebbe ammesso neppure sotto tortura, ma in quei momenti era più tranquilla, più rilassata.

In un lavoro come il suo, dove non c’è la certezza di nulla, neppure di tornare a casa la sera sani e salvi, il fatto che quei loro scambi di battute fossero all’ordine del giorno la rassicurava molto.

Una costante in un lavoro d’imprevisti.

“anche se, certe volte, è davvero irritante”

-Sei libera, questa sera?-

Lisbon lo guardò sorpresa; aveva capito bene?

-Che cosa intendi?-

Jane sorrise.

-È molto semplice: hai impegni, questa sera, oppure non hai nulla da fare?-.

-N-no. Sono libera-

-Ottimo!- esclamò il biondo –allora verrò da te alle otto-.

-Ignorerò che ti sia autoinvitato a casa mia. Mi dici il perché di questa tua uscita?-

-Beh…Rigsby e Van Pelt sono “malati”, Cho ha un appuntamento con la deliziosa Elise, e io non ho voglia di passare la serata a casa da solo- spiegò il biondo.

Lisbon fece la finta offesa.

-Ah, quindi mi usi come ultima spiaggia-

-Ma certo che no, mia cara. In realtà volevo condividere con te un bellissimo film; Cyrano de Bergerac. Lo conosci?-

-Ammetto la mia ignoranza-

-Ti piacerà; vedrai. Mai storia d’amore fu più tragica e divertente-.

Teresa lo guardò allegramente.

-Patrick Jane che guarda film da storie d’amore? Non l’avrei mai detto- rise.

Patrick alzò un dito ad ammonirla.

-Aspetta, prima di giudicare. Sono pronto a scommettere che t’innamorerai di questo film-.

Lisbon rise divertita.

-Va bene, va bene. Mi fido di te-

Il biondo la guardò per un attimo, esibendosi in uno dei suoi sorrisi più belli.

-Sapevo che prima o poi l’avresti detto-

La donna fece una faccia sorpresa.

-Detto cosa?-

-Che ti fidi di me!- esclamò, tutto contento Jane.

Lisbon stava per mandarlo allegramente al diavolo, ma davanti alla sua espressione di pura felicità non ne ebbe il cuore.

Riuscì solo a sorridere a sua volta.

-Già- annuì lui –sei più bella quando ridi-.

Ok, questo Teresa non se l’aspettava.

-Ci stai provando, Jane-

-Chi lo sa; potrebbe essere- rispose, furbo.

Lisbon ghignò malignamente.

-La mia non era una domanda, ma un’affermazione; l’atteggiamento rilassato, il busto leggermente chinato in avanti, il fatto che non distogli lo sguardo da me, questa tua risposta…tutti indizi che lasciano intendere che tu ci stia provando- sorrise.

-Ho cominciato anch’io a studiare un po’ il linguaggio del corpo- aggiunse, rispondendo al suo sguardo sorpreso.

Jane rimase un attimo senza parole, poi un luccichio divertito gli si accese negli occhi.

Si alzò, si avvicinò a Teresa e, chinandosi, la baciò, lieve sulle labbra.

-Adesso prova un po’ a leggere questo- sussurrò, ghignante.

Lisbon rimase sbigottita, incapace di parlare, mentre il biondo si allontanava, tranquillo e soddisfatto.

Prima che lei riuscisse a formulare una frase di senso compiuto, Jane alzò una mano.

-Tranquilla! Porterò anche il gelato-

 

 

 

 

 

È una cagata pazzesca. Ripeto:non so scrivere le scene romantiche.

Consiglio del giorno: se ne avete l’occasione, guardate Cyrano de Bergerac con Gérard Depardieu. Veramente un gran film!

 

 

Othello: non infierirò ulteriormente, mia piccola scimmia U__U

   
 
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