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Autore: Fede_    30/03/2010    5 recensioni
“Mi manchi…mi manchi terribilmente…” Una ragazza quasi donna stava osservando la neve che cadeva dalla finestra seduta su una sedia, i suoi occhi erano lucidi mentre ricordava quei brutti momenti del suo passato. “Cosa ho fatto di male per essere stata scacciata via così rapidamente dalla tua vita…Phoenix?”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maya Fey, Phoenix Wright
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfiction che pubblico su un sito. E' una MayaxPhoenix ambientata in Apollo Justice, parla del loro incontro dopo 7 anni.

Spero che vi piaccia, mi piacerebbe avere delle recensioni con dei consigli per migliorarmi. Buona lettura!                                                      

                                                                                                                                           

                                                                                   Ritorno

 

“Mi manchi…mi manchi terribilmente…”

Una ragazza quasi donna stava osservando la neve che cadeva dalla finestra seduta su una sedia, i suoi occhi erano lucidi mentre ricordava quei brutti momenti del suo passato.

“Cosa ho fatto di male per essere stata scacciata via così rapidamente dalla tua vita…Phoenix?”

La ragazza si alza e va in prossimità del suo comodino prendendo in mano la foto che la ritraeva, più giovane, con un ragazzo. Lui era alto, aveva i capelli tirati all’indietro a punta, un sorriso rassicurante e delle sopracciglia che prendevano una strana curvatura ai lati.

-Mistica Maya!E’ arrivato un cliente!-

Maya ormai è diversa dalla foto che la ritraeva col suo…Nick. Ora ha i lineamenti della faccia più maturi, ma altrettanto belli, i capelli son un po’ più corti e certe volte si lascia slegato quel codino che aveva in testa fin da quando era piccola.

-Arrivo Pearly!-

Una cosa che non è cambiata di lei è il carattere, sempre allegra,stramba e solare. Però noi suoi occhi c’è sempre quel velo di tristezza, un vuoto...

La ragazza raggiunge la cugina, che ormai ha 15 anni, si è fatta crescere i capelli tenendo sempre quei due ciuffi in testa, è diventata molto più alta, quasi quanto Maya.

Il cliente era una signora piuttosto anziana, sulla settantina. La sua richiesta era semplice, voleva rivedere una persona che ormai non c’era più, ormai morta, che è stato il suo primo amore da ragazza. Come sempre Maya lo fece senza problemi, ma questa richiesta la fece pensare…

-Vuoi andare da Phoenix, Maya?-

La ragazza fu stupita da questa domanda.

-Perché vi siete allontanati?Formavate una bellissima coppia. Lo vedo che da quando siamo tornati nel villaggio sei sempre triste. Vai da lui.-

-Tu non capisci…Stai zitta!-

-Ma tu l’ami Maya,perché non vuoi?-

Maya se ne andò in silenzio. Pearl non capiva, perché non vuole? Eppure soffre stando lontana da lui…

Maya ritornò nella sua stanza, chiuse la porta e iniziò a piangere.

Quanto avrebbe voluto rivederlo, ma non poteva…no…perché glielo aveva detto lui…

E i ricordi sepolti nel suo cuore iniziarono ad affiorare…

 

-Sette anni fa, 16:25 Studio Legale Wright & Co.

 

-Nick, sono tornata!-

Era appena tornata da un viaggio nel suo villaggio, il villaggio Kurain. Non vedeva l’ora di rivedere Nick. Ma non si aspettava di ricevere una notizia del genere…

-Maya, siediti, ti devo dire una cosa…-

-C…che succede?Come mai quella faccia?-

Phoenix aveva il viso scuro, non era come l’aveva lasciato una settimana prima.

Una volta seduti iniziò a parlare.

-Io…ho falsificato le prove in un processo…-

-COSA?!-

La ragazza era sconcertata.

-Non…non ci credo!Non puoi averlo fatto!

-Ho presentato una prova falsa, mi hanno tolto il distintivo…-

-Andremo a protestare!Sei stato incastrato! Ne sono sicura! E’ possibile che mi assento una settimana e tu provochi questo casino?-

-Non c’è più niente da fare, Maya-

-Ma è ingiusto!Tu sei nato per essere avvocato!Che farai adesso?Che faremo?-

-Tu non farai proprio niente-

-Eh?-

-Vai via-

Nick abbassò il viso.

-E dove dovrei andare?La mia casa è qui. Poi per quando? Mi hai organizzato un viaggio!?Che bello! Quando partiamo, portiamo con noi anche Pearl, vero? Ma aspetta, prima ci dobbiamo occupare di riprendere il tuo dis…-

-Non hai capito, vattene dalla mia vita, sparisci-

La interruppe Phoenix.

-C…cosa?Che significa?-

-Quello che hai capito, sparisci dalla mia vita, per sempre-

La ragazza non capiva, non aveva fato nulla di male. Abbozzò un sorriso.

-S…stai scherzando…v…vero?-

A quel punto Phoenix ritirò su il viso con un’espressione arrabbiata, anzi furiosa..

-TI HO DETTO CHE NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!-

-Come ti permetti di parlarmi in questo modo!Io non mi separerò mai da te!-

-SPARISCI DALLA MIA VITA, LASCIAMI STARE!

Le lacrime iniziarono a scendere dalle guance.

-M…ma…i…io…ti vogl…-

-TI ODIO!TI ODIO CON TUTTO IL MIO CUORE!-

Dicendo questo si alzò in piedi di scatto, guardando con aria truce la ragazza.

Per Maya tutto si ferma, il cuore perde un battito e le lacrime scendevano incessantemente.

-C…c…cos…a….t…ti...ti…ho…f-fatto?

Phoenix si gira di spalle e dice ancora una volta un “Vattene” e lei obbedì, col cuore spezzato, corse verso l’uscita gridando diversi “Ti odio” strozzatati dal pianto.

 

 

Adesso come poteva andarlo a trovare dimenticando quello che è successo? Ovviamente nessuno sa niente di quanto accaduto. Ma lei ha una ferita profondissima, più che altro non capisce perché  Nick l’ha trattata così, non aveva fatto niente, perché?

Aveva anche provato a chiedere consiglio a Mia illustrandole su un foglio cosa è successo, poi quando si è risvegliata era notte e sul foglio aveva trovato solo la scritta: “Non vedere mai più Phoenix”. A quel punto seguì il consiglio per 7 anni ma adesso non ce la faceva più, doveva vederlo.

 

 

-15 Gennaio, Agenzia Vattelappesca Wright –

 

Suona il campanello.

-Trucy, vai ad aprire!-

-Non posso mi sto esercitando con Mister Cappello!-

-Sono sotto la doccia!-

-Uffa…-

La ragazza, seppur di mal voglia, eseguì gli ordini dati dal padre. Non erano parenti di sangue ma lui adottò la bambina alla tenera età di 8 anni a causa della scomparsa del padre di lei.

Trucy aprì la porta e si trovò di fronte una donna che doveva avere sui 25 anni.

-Ciao…ehm…questo è lo Studio Legale Wright & Co.?-

-Veramente questo posto non si chiama più così da 7 anni, adesso è l’Ufficio Vattelappesca Wright, posso esserle utile?-

-Cercavo Ni…Phoenix Wright, è qui?-

-E’ sotto la doccia, adesso te lo chiamo, accomodati, come ti chiami?-

-Mi chiamo Maya…Maya Fey-

Maya non entrava in quell’ufficio da 7 anni ma non credeva che un posto potesse cambiare così tanto in quest’asso di tempo. C’è una confusione pazzesca, ciaffi che sbucano da tutte le parti, non c’è più la loro piantina e neanche il poster del Samurai d’Acciaio che lei gli aveva regalato…le veniva da piangere…lo studio di sua sorella ridotto in quello stato pietoso.

-PAPA’!!C’E’ UNA CERTA MAYA CHE TI CERCA!-

Il cuore di Maya si ferma…papà…Nick si era sposato…non poteva crederci.

-M…Maya?Un attimo che mi vesto…falla accomodare-

-Ok, vuoi qualcosa da bere?-

Riferito a me.

-No, grazie.-

Avrebbe voluto andarsene ma poco dopo dal bagno uscì una persona.

Alla ragazza alla prima impressione non gli ricordava nessuno, in testa portava un capello blu con una spilla ad un lato, il viso era contornato da una leggera barbetta. Portava una felpa grigia-opaca e dei pantaloni abbinati blu. Al collo portava una collana d’oro.

Il suo viso aveva un’espressione sorpresa, che poi si addolcì sorridendo alla ragazza.

-Sei diventata bellissima…Maya…-

Questa voce…Non è possibile, non può essere lui…questa persona che ha di fronte…non è LUI.

-N…Nick…-

-Papà, la conosci?-

L’urlo di Maya risuonò per tutta la stanza assordando i presenti.

-Non ricordavo che urlassi così forte…-

-NICK!COME CAVOLO TI SEI RIDOTTO?! SEMBRI UN BARBONE!

-Non parlare così a mio papà!-

A quel punto Maya si ricordò della ragazza, quanti anni potrebbe avere…Phoenix e Maya non si vedono da 7 anni…ma è impossibile, non mi dire che aveva già una figlia anche quando lavoravano insieme a meno che…no non è possibile, Nick non è quel genere di uomo.

-S...scusa se ho urlato così tanto…sono solo sorpresa del tuo cambiamento.-

Abbozza un sorriso tirato.

-O…ora devo andare…ho...ho lasciato Pearly senza dirle niente, si starà preoccupando…-

Si stava già avviando verso l’uscita.

-Maya!Aspetta, parliamo un po’…ti devo dire delle cose su cosa è successo 7 anni fa e una spiegazione…-

-Non c’è niente da spiegare!Davvero! Mi fa piacere averti rivisto.-

Stava per mettersi a piangere, doveva trattenersi, aprì la porta e cercò di fuggire via ma Phoenix la prese per un braccio.

-Non andartene, ti devo delle spiegazioni-

-E’ troppo tardi…ormai…-

La ragazza riuscì a liberarsi dalla presa e fuggì via.

-Chi era, papà?Che strani vestiti.-

“Senti chi parla” fu il pensiero di Phoenix.

Quella stessa notte non riuscì a dormire, si alzò dal letto, sgombrò la scrivania in modo più silenzioso possibile e si mise a sedere sulla sedia...a quel punto si immerse nei ricordi…

Ricordi della prima volta che si erano incontrati, non era certo una bella situazione, Mia morta e lei come imputata, poi tutti i casi che hanno svolto insieme, i sorrisi,le stupidaggini che diceva,la fiducia in Phoenix, la tenacia... e quel giorno…

 

 

 

-TI ODIO!TI ODIO CON TUTTO IL MIO CUORE!-

Dicendo questo Phoenix si alzò in piedi di scatto, guardando con aria truce la ragazza.

Per Maya tutto si ferma, il cuore perde un battito, iniziò a tremare, le lacrime scendevano incessantemente.

-C…c…cos…a….t…ti...ti…ho…f-fatto?

Phoenix si gira di spalle e dice ancora una volta un “Vattene” e lei obbedì, col cuore spezzato, corse verso l’uscita gridando diversi “Ti odio” strozzatati dal pianto. Intanto nel viso di Phoenix iniziarono a sgorgare lacrime di dolore, avrebbe tanto voluto non dirgli quelle cose terribili…Ma doveva farlo…doveva farlo…per proteggerla.

 

 

Quella volta Phoenix dovette dire quelle cose ma non lo fece volentieri. Lui voleva bene a Maya, e gli voleva bene tuttora. Lo aveva fatto solo per proteggerla, aveva notato che da quando si erano conosciuti Maya finiva sempre nei guai, è stata imputata due volte e stava per morire… tutto per causa sua. Persino Mia è andato da lui chiedendo spiegazioni…

 

-Sette anni Fa,18:50 Studio Legale Wright & Co.

 

-Phoenix…cos’è questa storia?Parchè hai detto quelle cose a mia sorella?-

“Maya deve aver evocato Mia per chiedere aiuto” fu il pensiero di Phoenix quando una donna entrò nel suo ufficio con le vesti della sua assistente.

Così il ragazzo gli spiegò tutto.

-E ti prego…non dire niente a lei, non voglio che soffra ancora…-

-Ma Phoenix, non capisci che senza di te lei soffrirà ancora di più? Non lo hai capito che ti…-

-Si, lo so…mi ama, non è così?-

-Come fai a…?-

-Si nota, da come mi guarda, i suoi atteggiamenti…è per questo che la devo allontanare da me… per sempre.-

-Ti verrà a cercare, lo sai-

-No, se tu gli scriverai di non farlo-

-Io…non posso…-

-Ti prego Mia…non capisci che dolore sto provando a chiederti questo?-

-Ok…mi dispiace che non ci vedremo più…-

-Addio Mia-

-Addio Phoenix-

 

Ma le manca troppo…ora ha Trucy e Apollo ma non sarà mai la stessa cosa…nessuno può riempire il vuoto che ha lasciato nel suo cuore.

Deve vederla, e spiegarle tutta la faccenda, della loro separazione, di Trucy. “Chissà cosa ha pensato quando l’ha vista?” pensò.

 

-16 Gennaio, ore 01:20. Residenza Fey-

 

-Bastardo!Brutto bastardo!-

Nella residenza Fey le urla della ragazza risuonavano come tuoni.

-Non è possibile!Mentre io sto qui a piangere per lui, lui è tutto contento con la sua allegra famigliola! Io non mi sono neanche sposata perché sto troppo male e lui ha una figlia da chissà quanto tempo!-

Prese in mano la foto che teneva sul comodino e la lanciò a terra con tutta la forza che aveva.

-Sei contento?!Mi hai rovinato la vita!-

A quel punto nella stanza irrompe Pearl preoccupata da chiasso e dal rumore.

-Mistica Maya!Che sta facendo?-

-Vattene Pearl!-

-Ma Maya…-

-VATTENE!-

La ragazza iniziò a buttare tutto per terra, sia le cose che stavano sul comodino sia quelle sulla mensola.

A quel punto Pearl, non sapendo cosa fare, richiama Mia.

-Maya, smettila-

La voce della sorella fa placare Maya che continuando a piangere si butta fra le braccia di Mia.

-Aiutami!Non so come fare!Che senso ha continuare a vivere?-

Mia ascoltava tutta la storia in silenzio, accarezzando dolcemente la testa della sorellina.

Quando riuscì a far addormentare Maya la ripose nel letto e decise di andare da Phoenix.

 

-16 Gennaio, ore 3:00 Studio Legale Wright & Co.-

 

TocToc.

Si sentono lievi bussate alla porta.

-Entra, la porta è aperta.-

Mia nel corpo di Pearl entra e appena vede la stanza assume un'espressione stupefatta.

-Come hai ridotto il mio studio?-

-Mia?-

Phoenix si alza e appena Mia riesce a scorgerlo tra la notte è ancora più sorpresa.

-Ma che ti è successo? Che cosa è accaduto in questi anni per ridurti così?-

-Non ti ci mettere anche tu-

-Per questo Maya era così sconvolta…mi aveva detto ma non credevo così…-

-Maya?Sconvolta?-

Mia si avvicina ancora a Phoenix e lo guarda negli occhi.

-Maya stà veramente male, è depressa, sconvolta, quando mi chiama Pearl la sento piangere nella sua camera…Phoenix…basta, basta farla soffrire così. –

-Che dovrei fare?-

-Vai da lei…e spiegale la situazione e…non ignorare i TUOI sentimenti-

Era stupito, cosa voleva dire?

-Maya per te è importante, non lo puoi negare. Guardati…sei così cambiato…i tuoi occhi sono tristi, non vedo più la tua allegria-

-Non è così facile…-

-Invece sì, ora devo andare il tempo stà scadendo. Ripensa alle mie parole, so che farai la scelta giusta, come sempre.-

Mia sorrise dolcemente e se ne andò, lasciando Phoenix ai suoi pensieri.

 

 

-Papà, dove stai andando?-

-Sto andando a trovare una persona, tu resta qui, tra poco dovrebbe arrivare Apollo, apri solo a lui!-

-Si, lo so! Non sono una bambina di cinque anni-

Così Phoenix si diresse verso la stazione, diretto al villaggio Kurain.

 

-16 gennaio 15:30 Residenza Fey-

 

Il ragazzo suonò il campanello, si ritrovò davanti Pearl, con tutta la bellezza dei suoi 15 anni.

-P…Pearl!Quanto sei cresciuta!-

-Sapevo che saresti venuto Signor Nick, me l’aveva scritto Mia! Vi lascio soli, Maya è nel giardino interno.-

Phoenix entrò nella residenza, era un po’ teso. L’ultima volta che ci era entrato era nel caso in qui doveva proteggere Maya…non era un bel ricordo.

Arrivato al corridoio esterno poté osservare la ragazza. Aveva gli occhi chiusi, le mani congiunte e i capelli completamente sciolti, era bellissima, non se n’era mai accorto.

-Maya…-

La ragazza sussultò e aprì gli occhi, si guardò intorno e appena individuò Nick si fermò a guardarlo.

-N...Nick…-

Subito dopo abbassò gli occhi.

-Che ci fai qui...?-

Il ragazzo si avvicinò a lei, scavalcando la recintata del corridoio, e gli si mise davanti.

-Maya…ti devo delle spiegazioni…-

-No Ni…Phoenix…non mi devi niente-

-Ti prego, non fare così, io sono Nick, non Phoenix.-

Phoenix tirò su il viso di Maya costringendola a guardarlo negli occhi. A quel punto le mani della ragazza si posarono sulla sua testa sfilandogli il cappello. I capelli sotto erano ancora a punta, un po’ sciupati e rivolti verso il basso ma sempre a punta.

-Questo è il mio Nick-

E sorrise. Phoenix non riuscì più a trattenersi, chiuse gli occhi e avvicinò il suo viso a quello di lei, così fece anche Maya e si baciarono, un bacio lungo e intenso. Non sanno quanto è durato ma avrebbero voluto che non finisse mai. Quando finì la ragazza accarezzò la leggera barbetta che gli ricopriva il viso.

-Questa te la togli-

Lui sorrise, la prese per mano e si sederono nell’unica panchina del giardino. A quel punto Phoenix spiegò tutto a Maya e lei capì, l’unica cosa che le importava adesso era finalmente stare con lui.

-Mi sei mancato…-

-Anche tu-

-Senti, per adesso non facciamo sapere niente a Trucy e Apollo, va bene?-

-Ok, ma perché?-

-Fidati-

 

Passarono giorni e Nick e Maya si vedevano quasi sempre, ancora non voleva togliersi il cappello e radersi la barba anche se Maya lo esortava ogni giorno. Però lui non voleva che Trucy e Apollo sapessero niente…almeno per il momento.

-Papàààààààààààààààààààààààààààà, ci sei?-

-Oh, si Trucy?-

-In questi giorni sei distratto, che ti succede? Non è che mi stai trovando una nuova mamma?-

Phoenix arrossì.

-N…no!C…Che vai a pensare! Scusa ma ora devo uscire.-

Phoenix uscì in fretta e furia dallo studio e Trucy diventava sempre più sospettosa.

-Apollo?Ci stà nascondendo qualcosa.-

-Lascialo perdere, non vedi che è più felice del solito?-

-Però io voglio sapere!-

-Ce lo dirà prima o poi, non preoccuparti-

Trucy sbuffò

 

 

-25 Gennaio 17:10 Spiaggia.-

 

Phoenix e Maya passeggiavano sulla spiaggia, ormai si erano messi insieme e mano nella mano, percorrevano il lungomare.

-Ancora non ti vuoi togliere quel ridicolo cappello?-

-Uff, tra un po’ di giorni me lo tolgo, te lo prometto.-

-Sempre tra un po’ di giorni! Mi dici sempre così!-

Maya era un pochino arrabbiata ma quando Phoenix la baciò tutto scivolò via come l’acqua.

Quando si staccarono Phoenix si inginocchiò davanti a lei e le prese la mano facendola arrossire e stupire. Si tolse il cappello.

-Spero sia il momento giusto…non sono molto bravo con le parole…-

-Non è vero-

Lo interrompe Maya.

-Non di questo genere…comunque…-

Prese una scatoletta rossa dalle tasche della felpa.

-Scusa se ti ho fatto aspettare così tanto…-

Phoenix arrossì e il cuore di Maya iniziò a battere fortissimo.

-Tu, Maya Fey…vuoi sposarmi?-

Aprì la scatoletta, conteneva un anello d’argento con incastonati al centro dei piccoli diamanti, era piccolo e grazioso, bello ma non esagerato.

-Ho speso tutti i miei soldi per comprarlo, spero che ti piaccia-

Il cuore della ragazza smise di battere. Quante volte aveva sognato che gli dicesse questa parola, quanto lo aveva desiderato.

-S…SI!-

Presa dall’entusiasmo si buttò letteralmente sulle braccia di Phoenix facendolo cadere sulla sabbia e con le lacrime agli occhi...

-Non sai quanto mi hai reso felice Nick!-

 

 

                                                                                                                         Fine

  
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