Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: MrEvilside    31/03/2010    5 recensioni
E... tutto... è...
... perduto.
[Ciel centric; nonsense]
[mescolarsi di eventi dell'anime e del manga, spoiler! sul ventiquattresimo episodio]
Genere: Triste, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Conta fino all’Inferno

Conta, Ciel Phantomhive.
Uno.
La senti, questa musica scarlatta?
Questa dolce, spietata melodia che si insinua nel fruscio dei coltelli che vengono prelevati dalla valigetta, nelle grida di Mary Kelly, nel tonfo del suo corpo senza vita sul pavimento, nel pianto silenzioso e senza lacrime di Angelina.
La guardi, tua zia, o quel che è diventata. Vedi un volto scavato dal dolore, due mani sporche di sangue, un corpo internamente spezzato ed un’anima sporca di desiderio in frantumi.
Vedi un’estranea dagli occhi tristi che canta questa rossa cantilena.
Due.
La vedi, quest’assassina dall’abito rosa?
Questa amorevole, terrorizzata marionetta che ti guarda, costretta nella sua prigione di fili dal suo burattinaio, e può soltanto chiederti perdono con gli occhi mentre tenta di ucciderti.
La guardi, la tua fidanzata, ed in fondo al tuo cuore trovi l’affetto per lei che, forse inconsciamente, hai sempre custodito. Vedi le lacrime sulle sue guance arrossate, le dita che cercano di ribellarsi al burattinaio e di separarsi dal manico dell’ascia che ti punta contro, la sua bocca socchiusa per gridarti di salvarti e poi i fili che vengono spezzati, lasciandola cadere a terra.
Vedi la bambola che scappa al suo destino di giocattolo assassino graziosamente adornato d’una lunga veste rosata.
Tre.
Lo avverti, questo profumo verdastro?
Quest’odore vizioso e mortale che si disperde nell’aria dall’estremità di una pipa, mescolandosi ad una risata, ad una considerazione sottilmente pungente, al silenzio di Lan Mao.
Lo guardi, Lau Tare, e per la prima volta vedi la sua vigliaccheria. Vedi una spada che si sporca del sangue di Aberline, interposto fra la lama ed il tuo cuore per salvarti, un traditore che si rifugia nell’abbraccio della morte ed una sorella sempiternamente fedele che gli resta accanto persino in un tale frangente.
Vedi un amico ed un nemico svanire in una nuvola di questo velenoso profumo verde.
Quattro.
L’intravvedi, questo inganno bianco?
Questa carezzevole, falsa illusione che si nasconde dietro i visi sin troppo reali dei tuoi genitori, nelle loro voci rassicuranti e nelle loro braccia che vorrebbero stringerti e dalle quali vorresti farti stringere.
Li guardi, Rachel e Vincent, e sai che non sono loro. Vedi un prato di fiori inesistente, due corpi immateriali, una menzognera litania di vieni da noi e braccia che vogliono afferrarti e strangolarti in un abbraccio di morte.
Vedi il candido bagliore dell’illusione che protende i suoi artigli verso di te.
Cinque.
La percepisci, questa pazzia grigia?
Questa disgustosa, divorante follia insita nelle protesi fatte d’ossa grigiastre, nella testa bendata di un uomo straziato dalle spine delle rose nelle quali ha voluto immergersi, nello sguardo disperato di un circense senza passato e senza futuro, nella costruzione che il tempo ha fatto decadere.
Lo guardi, il Barone Kelvin, e ti ritrai dalla sua anima lercia di sangue di bambini. Vedi il desiderio che distrugge il corpo e la mente del Barone, l’assoluta devozione che Joker e i suoi fratelli nutrono nei suoi confronti, quel poco di pareti dell’orfanotrofio che rimane in piedi e che custodisce la triste menzogna nella quale i membri dell’Arca di Noè si sono crogiolati per tanti anni.
Vedi il tuo passato di schiavitù, fiamme e dolore riflettersi in questa pazzia grigia.
Sei.
La distingui, questa stranezza trasparente?
Questa intricata, enigmatica bizzarria che si riflette nel vetro senza colore d’un’ampolla dalla quale dovresti bere il the e che ha contenuto chissà quale organo umano, nella risata degna d’un funerale di stato che echeggia nell’aria appestata dal fetore di cimitero e nel barattolo dei biscotti a forma di osso che ti vengono offerti.
Lo guardi, Undertaker, e sbuffi che è irritante come di consueto. Vedi le sue lunghe, affilate unghie nere che accarezzano la tua anima, accontentandosi della sua superficie poiché non avranno null’altro, la sua bocca incavata in quella smorfia ridente che ti schernisce beffardamente e che ti preannuncia la tua imminente morte.
Vedi, oltre la sua incolore singolarità, l’avvoltoio che è realmente, che vorrebbe il tuo spirito e che tuttavia dovrà contentarsi soltanto d’un cadavere da ospitare in uno dei suoi feretri.
Sette.
E poi è tutto nero, conte di Phantomhive.
Una colata d’inchiostro rovente che insudicia i tuoi pensieri di bambino, penetra nel tuo cuore lacerato dalla sofferenza d’una vita che fingi d’ignorare, divora la tua anima profondamente gentile malgrado i tuoi tentativi di dimostrarti freddo e insensibile.
E tu non puoi vedere più niente – nemmeno lo scintillio di un ghigno famelico.
Puoi solo udire, negli ultimi tuoi istanti, un compiaciuto
Dunque, signorino…
ed avvertire impotente come l’anello della casata dei Phantomhive – l’unico legame con il Mondo sull’Altra Sponda del Fiume che ti protegge dall’oblio eterno, come una mano che stringe quella di un uomo aggrappato all’orlo di un precipizio – scivoli veloce lungo il tuo pollice.
Ed infine cade.
Non puoi più sentire, non puoi più vedere, non… riesci a… respirare.
E… tutto… è…
… perduto.
Sette, Ciel Phantomhive, come i peccati capitali.
Sette, sino alla Porta dell’Inferno.



Puramente nonsense, lugubre e a sad ending, scritta mentre ascoltavo a palla Alice Human Sacrifice dei Vocaloid.
In ogni caso, faccio qualche precisazione: nell'ultimo paragrafo non-in-corsivo, dove ci sono delle parole intervallate dai punti di sospensione, ho cercato di simulare la perdita del respiro e della coscienza di una persona morente - infatti, è il narratore della parte in corsivo che deve terminare la frase "E tutto è perduto"; il narratore della parte in corsivo non è Sebastian, giusto a scopo informativo: in realtà, l'interpretazione la lascio a voi, perché nemmeno io so chi sia; il Mondo sull'Altra Sponda del Fiume è il mondo dei mortali, il nostro, ma questo nome mi suonava meglio, dal momento che Sebastian ha traghettato Ciel sull'Isola dei Morti attraverso quel fiume.
Vi prego di assecondare i miei folli, macabri pensieri: cercate di capire, ascoltare quella canzone non fa bene alla salute, e già prima non ero messa poi così bene.
Se tuttavia vorrete lasciare un commento a questo breve delirio, ne sarei ben felice <3.
Chu.
  
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