Titolo: Welcome

Serie: Magic Knight Rayearth

Rating: PG

Genre: General

Character: ?

Pairing: //

Conteggio Parole: 491

Disclaimers: I personaggi di MKR appartengono alle Clamp.

Flashfic scritta per la Challenge Caccia alle uova@FW.it

.Welcome.

Il nitrito del suo cavallo –non era un cavallo normale- si spense nell’oscurità dello spazio, insieme alla fiamma di vita che gli concedeva di manifestarsi in forma solida. Rimase da solo nel buio più profondo, mentre precipitava verso la superficie grigia di un Mondo alieno che avrebbe abbracciato la sua morte.

Arrivati a quel punto, non si aspettava nulla di diverso.

Sfinito, si abbandonò alla caduta, penetrando velocemente nell’atmosfera densa di fumi, con il ronzio delle centrali nucleari che gli vibrava addosso e l’elettricità impregnata nell’aria che gli correva lungo la pelle, attraversandone il corpo e reagendo all’energia magica che gli scorreva nelle vene e gli rintronava nelle orecchie con il suo “Non mollare! Reagisci!”.

Il mantello si muoveva all’impazzata nel vento, così simile ad ali di un angelo scacciato dal paradiso e divenute improvvisamente incapaci di farlo volare. Nere. Lo erano anche gli abiti che lo rivestivano, gli stivali ed i capelli. Forse anche gli occhi, ma quelli li aveva chiusi da tempo, molto prima che una moto attraversasse il cielo, volando e puntando su di lui, affinché braccia sottili -che nessuno avrebbe detto essere così forti- lo stringessero alla vita, evitando che si sfracellasse al suolo.

Un sospiro di sollievo. Lo sentì sbattergli in faccia quando qualcuno -chi lo aveva salvato?- riuscì a farlo sdraiare con cautela in un giardino asfaltato proprio sotto di loro.

«Per un pelo.»

Sentì pronunciare, mentre il proprio cervello si sforzava di ordinare alle palpebre di sollevarsi, così che potesse vedere a chi apparteneva quella voce. Giovane, maschile pensò, anche se non ne era certo.

Dita calde gli sfiorarono prima la fronte e poi i capelli, con la curiosità che avrebbe usato un bambino davanti ad un animale mai visto prima.

Sentì nuovamente quella voce scivolargli addosso con il suo tono dolce, mischiato a qualche sfumatura sfacciata, ma mai irrispettosa: «Certo che, se cominciano a piovere Stranieri in questo modo, dovremmo recuperare ombrelli più grandi.»

Poi, finalmente, le palpebre sbatterono e la coscienza tornò di colpo in quel corpo statuario.

Riaprì gli occhi.

Non erano neri, ma di un azzurro accecante che si specchiò in occhi dorati, spalancati di stupore e affascinati da un colore che non vedevano da anni nei cieli di quel mondo meccanizzato.

Nessuno dei due si rese conto di star trattenendo il respiro, finché il ragazzo -o era una ragazza?-, seduto al proprio fianco e rivestito da quelli che potevano essere gli abiti di un principe, non schiuse le labbra già piegate in un sorriso caldo.

«Sei vivo.» constatò «Mi hai fatto prendere uno spavento, sai…» lasciò la frase in sospeso, in attesa che fosse l’altro a completarla col proprio nome, concedendogli fin da subito la confidenza di un amico di vecchia data.

«Lantis.» affermò lui, mettendosi a sedere, ritrovandosi a troneggiare sul corpo visibilmente più esile dello sconosciuto, guardandosi intorno spaesato.

Lontano dalla propria patria. Straniero in terra straniera.

«Benvenuto su Ootozam, Lantis. Il mio nome è Eagle Vision.»

.THE END.