Film > Edward mani di forbice
Ricorda la storia  |      
Autore: katerine89    31/03/2010    1 recensioni
Edward vede Kim morire tra le sue braccia... che farà ora? Leggete e capirete :)))
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Attento Edward!- mi grida Kim impaurita Troppo tardi. Il colpo era già stato sparato. Il rimbombo del colpo di pistola fece impaurire gli uccelli che spiegarono le ali e se ne volarono via. Fu questione di pochi attimi. Kim. La mia amata Kim giaceva tra le mie braccia priva di sensi con il vestito, prima candido come la neve, sporco di sangue. Tremai. Mi aveva protetto con il suo corpo, facendo da scudo per paura che quell’uomo mi potesse colpire. Ora, invece, quella che era stata colpita a morte era lei. La strinsi forte al petto. Le lacrime mi inondarono gli occhi. Non poteva, non doveva morire. Come avrei fatto senza di lei? Non volevo nemmeno pensare ad una vita senza Kim. Un dolore, troppo forte, mi colpì dritto al petto. Guardai, inorridito, la persona che aveva osato ferire la mi adorata Kim. Mi salì una rabbia incontrollata. Mi alzai e appoggia lentamente il corpo di Kim sull’erba e avanzai verso quell’uomo. Appena l’uomo capì ciò che volevo fare, fece cadere la pistola a terra e scappò. Ma io non potevo lasciarlo vivo dopo quello che aveva fatto. Lo rincorsi e con un colpo di forbici lo uccisi. Il sangue di quell’uomo imbrattò le mie mani. Lo vidi a terra mentre esalava l’ultimo respiro. Poi più nulla. Era morto. Ritornai da Kim. Le lacrime ricominciarono a scendere, bagnando il viso di Kim. Mi sembrava impossibile. Abbassai lo sguardo e chiusi gli occhi. Poco dopo sentii una mano bianca e soffice toccare il mio viso pieno di cicatrici. Riaprii gli occhi. Era la mano di Kim. Mi sorrideva a fatica. Ricambiai quel meraviglioso sorriso. Kim cercò di dirmi qualcosa, ma io la zittii. Non volevo che si affaticasse a parlare. Per qualche istante Kim rimase muta. Io la guardavo rapito. Kim era un angelo del paradiso. E pensare che quattro anni fa ci dicemmo addio e lei non tornò più. Ma io l’ho sempre amata e continuo ad amarla, anche adesso. I miei sentimenti per lei non sono mai cambiati in tutti questi anni. Le devo la vita un’altra volta. Quattro anni fa mi salvò da quella marea di gente che avrebbe voluto vedermi morto e lei per salvarmi fece vedere la mia forbice a tutti loro e adesso mi ha salvato da una morte certa. Kim non morire. Rimani con me. Tra me e lei calò un silenzio assoluto. Fu proprio Kim, pochi minuti dopo, a rompere definitivamente il ghiaccio.
-Edward…- biascicò Kim cercando di formulare una frase
-Perché l’hai fatto Kim? Non avresti dovuto… guardati. Sei piena di sangue… io non voglio perderti- risposi con la voce tremante
-Non mi perderai mai Edward… perché io starò sempre con te… Edward io ti amo, ti ho sempre amato…
-Lo so Kim, lo so. Anch’io ti ho sempre amata. Ti ho amata dal primo istante in cui ti ho conosciuta… ma pensavo che per te non fosse lo stesso visto che ero così brutto e orripilante… visto che al posto delle mani avevo un paio di forbici… visto che non ero umano
-Ma tu sei umano Edward… lo sei qui dentro…- mi rispose indicando il cuore Sorrisi. Il cuore. Tutti gli umani ne avevano uno. Kim mi aveva insegnato ad amare con il cuore. Aveva detto che il cuore è l’unico strumento capace di fare del bene alle persone. E così ho capito, grazie a lei, che anch’io ne possiedo uno.
Kim fece una smorfia di dolore. Forse quella ferita le stava facendo davvero male. Che cosa avrei potuto fare per aiutarla e per non vederla soffrire? In quel momento non mi venne nessuna idea. Mi sentivo vuoto e impotente. Kim stava sudando e ogni tanto stringeva i denti per non sentire quel dolore così atroce che le invadeva il corpo, lacerandola. Kim tossì. Il suo respiro era affannato. Aveva le braccia vicine al grembo. Il sangue scorreva senza sosta. La guardai tristemente. Dopo la morte del mio creatore avevo sempre vissuto solo e senza amici. Ma con l’arrivo di Kim tutto era cambiato. Ora, invece, anche lei se ne stava per andare.
-Edward… stringimi la mano…- mi implorò Kim e io feci ciò che mi aveva chiesto
-Va meglio, ora?- le chiesi
-Si Edward… va molto meglio… non sento più tanto dolore… ti prego, rimani vicino a me…
-Rimarrò fino a quando tu lo vorrai
Kim smise di contorcersi per il dolore. Mi guardò per l’ultima volta. I suoi occhi , pian piano, si chiusero. La sua mano lasciò la mia, cadendo a terra pesantemente. Il corpo di Kim rimase immobile. La guardai morire e in quel momento il mio cuore morì insieme a lei. Non volevo crederci. Non stringevo più Kim, ma il suo cadavere. Mi inclinai su di lei e le schioccai un bacio sul quelle bellissime labbra ormai appassite. Glielo diedi piano, come per paura di poterla svegliare. Quella notte anche la luna decise di non apparire per non “piangere”.
Dopo la morte di Kim non uscii più dal castello e non mi feci più vedere. Ma il ricordo di Kim sarebbe rimasto scolpito, per sempre, nel mio cuore e nella mia mente. Si, perché lei è stata l’unica donna che io abbia mai amato veramente
AUTRICE: volevo dire che questa one shot mi è venuta così, all’improvviso. In realtà era da giorni che avevo in mente di scriverla, ma non ne avevo mai avuto l’occasione. Così stasera ho deciso di scriverla e di pubblicarla. So che è triste… ma oggi non è stata una bellissima giornata per me. Anzi è da un po’ di tempo che mi sento giù. Spero vi piaccia. Buona lettura a tutti quanti. Se volete potete commentare.
A presto. Baci
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Edward mani di forbice / Vai alla pagina dell'autore: katerine89