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Autore: Noth    01/04/2010    2 recensioni
E' una one-shot pensata in generale su un capitolo dei "Doni della Morte". Il Paring è Severus/Lily e contiene degli spoiler sul settimo libro. Mai pensato che Piton potesse provare amore?
Genere: Romantico, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Your fucking green eyes, Potter.'
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Severus fissava con gli occhi ridotti a fessure la scena che si trovava
dinanzi. Quell’ignorante di Potter e la sua Lily stavano
seduti accoccolati sotto un albero alto e fiero che lasciava in ombra la sua
figura intenta ad osservarli. Strinse i pungi conficcandosi le unghie
nei palmi delle mani quando vide la giovane ed attraente donna
schioccare un bacio sulle labbra di quel traditore. Ma per Severus Lily
non era mai stata solo una bella donna, no affatto, lei era sempre
stata la sua unica e più sincera amica. Per qualche attimo
gli balenarono alla mente quei momenti di pace che aveva passato con lei
nella biblioteca, i sorrisi calorosi e dolci che lei gli dedicava, il
bagliore nei suoi occhi, insensato, quando lui le raccontava la sua
giornata. I capelli rossicci raccolti in due codini sbarazzini, che le
incorniciavano il viso, rilucevano in quel suo ricordo; anche gli occhi
verdi e grandi, e le lunghe ciglia brillavano sul suo volto dal pallore
angelico. La visione scomparve dietro ad una coltre di nebbia ed il
ragazzo dai capelli corvini fu costretto a tornare alla
realtà. Lily era sempre stata sua, Lily avrebbe dovuto essere stata sua. La
desiderava e la meritava. Quel dannato Potter, però, gliela
aveva strappata dalle mani, con una disinvoltura tale che non aveva neanche
fatto in tempo ad accorgersene. Si era presentato come un ragazzo
estroverso, ma gentile. E lui vi era caduto come un ingenuotto
qualsiasi, lasciando che il fascino misterioso della giovane matricola
gliela trascinasse via. Scosse la testa, con gli occhi pieni di una
furia cieca e la bocca contratta in una smorfia di dolore ed amarezza
che gli rendevano il volto, già contratto, rigido come la
pietra. Irruppe nel quadretto romantico che fino a qualche secondo prima aveva
guardato invidioso e crucciato.
«Severus! » esplose Lily, allontanandosi di scatto
dal suo compagno. Piton non rispose.
«Ehi, Piton » borbottò James, annoiato e
con una punta di scocciato nella voce acidula e falsa.
«Spero di non avere interrotto nulla»
ringhiò involontariamente il ragazzo vestito di nero alzando
gli occhi al cielo.
«No, certo che no» arrossì Lily violentemente,
abbassando lo sguardo
imbarazzata. Fu come una pugnalata per Severus, che sentì il
petto
riempirsi di un qualcosa di nero e vischioso che minacciava di
esplodere.
«Bene» disse a denti stretti, trattenendo a stento
l’ondata di odio che lo pervadeva come un veleno e che temeva
fuoriuscisse dai suoi occhi lampeggiando furioso.
«Bè ora se non ti dispiace... »
iniziò James tendendo una mano verso la spalla di Lily,
tentando di trascinarla verso di sé.
«In realtà mi dispiace» sbottò Severus
facendo un passo avanti. Strano, non
si aspettava di essere così determinato, ma era chiaro, in
quel momento
non era lui a parlare. Era quel suo alter ego costantemente arrabbiato
che Lily aveva soppresso con la sua dolcezza. “Una dolcezza
falsa”
disse una voce dentro di lui, ma rifiutava di crederci.
«Cosa? » squittì spaventata Lily.
«Come fai a non accorgertene? » brontolò sorridendo
James «Ti Ama» aggiunse
come se nulla fosse, e cancellò quelle parole con una
scrollata di spalle. Aveva sbeffeggiato a Lily tutto ciò che Severus
tentava di nascondere. Anche lui provava dei sentimenti. Ora però a
nessuno sarebbe importato, perché stavano per essere infranti da una
ragazza.
Cominciava detestarla, ma non sul serio.
«Severus è vero? » chiese mogia la giovane, che un tempo aveva sorriso soltanto per lui.
Nei suoi occhi verdi come la giada non si coglieva più quel bagliore
singolare che li accendeva di luce. Non ora che si sentiva tradita dal suo
migliore amico.
«Anche se fosse cosa potrebbe importartene? Hai
fatto la tua scelta, ed è giusto che la rispetti anche io,
in qualità di tuo migliore amico. Anche se dubito che d’ora in poi
potrà essere ancora tutto come prima» con gli occhi congelati dal dolore
si voltò e dando le spalle a Lily si allontanò ignorando il pizzicore
acido agli occhi. Non era più Lily, quella non era davvero lei. Quel
Potter aveva spento la fiamma della sua vita, era prigioniera e incatenata nel suo
mondo vile. Ma lui la avrebbe liberata. In quel momento decise che
avrebbe assecondato la proposta del signore oscuro che ignorava da
mesi. Avrebbe strappato quella fiamma di speranza dalle grinfie della
falsità e dell’ipocrisia. Anche se avrebbe potuto
essere l’ultima cosa che avrebbe mai fatto.
   
 
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