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Autore: a r i e l    01/04/2010    1 recensioni
alice è in una nuova città, piena di novità e sensazioni strane. riuscirà ad uscire viva da questo anno e a dimenticare il suo passato?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In certi momenti puoi fare due cose: metterti seduto a pensare in che punto tutto ha incominciato ad andarsene al diavolo
oppure correre e salvare l'unica cosa che ti resta. La più importante.
Ovviamente, io ho scelto la seconda.
Ma partiamo dall'inizio, non ho mai gradito li inizi in medias res.

Tutto inizia quando... "Alice, hai per caso visto la mia maglietta rosa??"
"Quale fra le diecimila che già possiedi?"
"Ohh, ma che simpatica" esclama mia sorella minore dall'altra camera.
"Ah, no, trovata. Ci mancava poco"
"Spiegami" domando, facendo capolino dalla sua stanza "E' di così vitale importanza che maglietta indossi?"
"Certamente" risponde, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
"Alice, cerca di capire con la testolina che ti ritrovi: la prima cosa che vedranno oggi sarà come sei vestita, non come sei dentro. Normalmente non me ne sarei preoccupata, ma, cara la mia sorellona, oggi saremo in una nuova scuola, con nuovi compagni, in una nuova città. Hai bisogno di altre spiegazioni?"
"No, la tua superficialità mi ha già abbastanza colpita.
Su, scendi a mangiare chè è tardi."
"No, io non mangio."
"Problemi di linea?"
Non faccio in tempo a dileguarmi che mi arriva in piena faccia un cuscino.
"Questa me la paghi"

Ecco, lei è la mia adorata – per modo di dire- sorellina.
Martina, 15 anni, fissata con lo shopping, gli smalti, le scarpe, blablabla.
La cosa più importante per lei è la popolarità, quel meccanismo automatico che scatta quando fingi di essere qualcuno che in realtà non sei, giusto così, solo per essere conosciuto.
Bionda, occhi azzurri, pelle chiara, una bambolina.
Irritabile, irritabile, moolto irritabile.
Ma come faccio a non voler bene una persona con il mio stesso DNA? E' scientificamente provato: non si può. Questo, però, non mi trattiene dal farle saltare i nervi. Sì, devo ammetterlo, è il mio lavoro preferito.

"Alice, tua sorella dov'è?" chiede papà, appena mi vede entrare in cucina.
"No, dài, me lo stai chiedendo sul serio?"
Lui inizia a ridere sotto i baffi, intuendo la risposta.
"Su, siediti. Di certo non salti la colazione.
Emozionata?Impaurita?"
"Eh, un pochino.."
"Su, non avrete problemi, non è poi così difficile farsi degli amici."
"Be', se parli di Martina, okay, questo discorso vale. Ma con me.. proprio non attacca. Non sono tagliata per le relazioni fra.. persone"
"Sei giusto un po' timida, ma se ti chiudi in te stessa, nessuno potrà mai vedere che persona speciale sei."
Rifletto un attimo su queste parole, mentre una goccia di marmellata cade dalla fetta biscottata per finire sulla tovaglietta appena lavata.
Papà non ha poi così torto, il problema è che ora è tutto diverso, c'è troppa superficialità, troppo "Oh, guarda quella come è vestita". Io ci proverei anche, ma.. la paura del dolore ci porta a fare scelte dolorose.
"Non so, non vorrei rimanerci fregata."
"Alice, apri il tuo cuore. E se verrà spezzato, puoi stare certa che ci sarà sempre una persona che raccoglierà i pezzi, e quello sono io"

Okay, la scuola è vicina, manca poco.
Alice, non aver paura. Che sarà mai un branco di figli di papà con la puzza sotto il naso e la borsetta di Louis Vittuon?
Okay, respira, inspira, respira, insp..
SBAM!
Non avevo mai provato l'ebrezza di essere presa in pieno da un ragazzo col cappuccio.
Davvero emozionante.
"Scusami... ti dispiacerebbe... spostarti..? Mi stai bloccando il torace"
"Non volevo, mi spiace, non ti ho proprio vista. Ero.. un po' fra le nuvole"
"Be', ti compro una cartina per tornare in terra, basta che mi dài la mano per alzarmi"
Ed ecco che succede un qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
Sento improvvisamente un formicolio alle mani, il cuore inizia a battere forte, il viso si fa bollente.
Incrocio lo sguardo del misterioso ragazzo e ne rimango letteralmente colpita, colpita da quegli occhi marroni, quel marrone perfetto per il quale impazzisco.
Ci alziamo e finalmente decidiamo di presentarci.
"Alice"
"Piacere.. Walter"
  
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