Attenzione: storia con spoiler. Consiglio di non leggerla se non volete rovinarvi il gusto di leggere poi il manga.

Right...?

-Tu non morirai mai, vero?-

Correva, rideva, mangiava, si allenava.

Sopportava stringendo i denti i vari pazzi allenamenti di Dadan.

Non si lamentava e anche quando lo lascia a sopravvivere da solo nel bosco non piangeva, ne emetteva un singolo lamento.

Perché sapeva che c'era chi sarebbe venuto ad aiutarlo.

-Tu non mi lascerai mai, vero?-

Saltava, si allungava, mirava e lanciava un pugno.

La pelle si sfregiava quando la mano colpiva duramente la roccia o una corteccia, ma non un solo lamento usciva dalle sue labbra.

Continuava ad allenarsi imperterrito, tenendo il capello di paglia ben fisso sulla testa. Osservando fisso il suo obbiettivo.

E anche quando Dadan voleva punirlo per quel suo stupido sogno, Rufy, non aveva paura.

Sapeva chi lo avrebbe difeso e sorretto. Perché era anche il suo sogno.

-Starai sempre al mio fianco, vero?-

Tossiva, respirava, si accaldava, tremava.

Ma non un singulto di paura gli usciva dalle labbra, sebbene si nascondesse sotto le coperte all'ennesimo lampo e tuono.

Tremava, ma non si lamentava sentendo le vampate di febbre confonderlo. Si stringeva nelle coperte affondando il viso nella fodera del cuscino.

Sapeva che non doveva temere le tempeste ne le malattie quando sentiva quelle braccia calde avvolgerlo, cullandolo dolcemente.

Non si lamentava mai, perché c'era chi, senza chiedere e ricevere niente, andava da lui, in silenzio a rassicurarlo.

-Tu non farai niente che mi faccia star male, vero?-

Cresceva, sopportava, sognava.

Anche quando lui se ne andò per la sua strada non pianse. Spinse il capello della promessa sulla testa e gli sorrise.

Non voleva si sentisse in colpa, ognuno doveva affrontare le proprie avventure. Ognuno di loro doveva inseguire i propri sogni.

Non pianse, ne vi fece un tragedia, come Makino sospettava, sorrise e basta, salutandolo al porto, osservando la sua imbarcazione prendere il largo.

Non si sentiva triste, non aveva paura.

Perché c'era un legame che li univa e sapeva che se avesse avuto bisogno di aiuto...sapeva che la sua figura gli sarebbe sempre stata vicina.

-Ho ragione, vero?-

Correva, rideva, mangiava, si allenava.

Saltava, si allungava, mirava e lanciava un pugno.

Tossiva, respirava, si accaldava, tremava.

Cresceva, sopportava, sognava.

Perché glielo aveva promesso. Non avrebbe mai lasciato il suo fratellino, non sarebbe mai morto lasciandolo poi tutto solo.

E per questo Rufy non si lamentava mai, non piangeva più e sorrideva andando avanti.

Perché le promesse venivano sempre mantenute. E Rufy si fidava di lui.

Non gli avrebbe mai mentito e non avrebbe mai rotto una promessa che gli aveva fatto.

No, non sarebbe stato da lui...giusto?

-Ace?-

Puff.

-Non importa cosa accadrà, io non morirò mai! E' una promessa!

Non potrei mai morire e lasciare il mio povero fratellino tutto da solo!-

Allora perché sei morto?

Viveva, rideva, sognava.

Piangeva.

Shuu_Note:

Non ho molto da dire. Storia che mi è venuta da scrivere di getto dopo che ho riletto la scan del capitolo 574.

Era da quando l'avevo letta che mi sarebbe piaciuto scriverci sopra, ma non avevo mai trovato l'ispirazione e oggi, mentre la leggevo per l'ennesima volta...“puff”. Idea.

E allora eccoci qua, con questa piccola flash. Una storia che non ha molte pretese se non quella di ricordare un grande personaggio, il mio preferito in One Piece dalla prima volta che si è visto sia a Drum che poi ad Alabasta. E al rapporto che ha con Rufy. Diciamo che la reazione del nostro caro capitano mi ha decisamente colpita.

E finisco col dire che...spero vi piaccia. Tutto qui.

Chiedo scusa per gli errori di battitura o grammaticali.

Un bacio, Lancher.

Ps: altro piccolo spoiler:

Delirio da FanGirl

-Perché Shanks non è arrivato qualche minuto prima? Perché? Salvava sia il caro Ace che Barbabiancaaa! ç__ç

Fine delirio da FanGirl e spoiler.

Baci, di nuovo, Lancher.