Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: GiveMeAMalfoy    02/04/2010    10 recensioni
“Se perdiamo dichiaro amore eterno a Mirtilla Malcontenta. Se invece vinciamo... tu bacerai Scorpius. Un bacio vero.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I love betting

“Se perdiamo dichiaro amore eterno a Mirtilla Malcontenta. Se invece vinciamo... tu bacerai Scorpius. Un bacio vero.”

Soppesai a lungo le parole di mio cugino Albus, poi sorrisi soddisfatta. James era più esaltato che mai, in quel periodo. Avrebbe afferrato il boccino nel giro di pochi minuti.

“Ci sto. Voi Serpi non avete speranze.”

Al si limitò ad un sorrisetto perfido, per poi dirigersi verso lo spogliatoio maschile.

Mi accomodai sugli spalti, impaziente. Avevo ripreso la passione per il Quidditch di mio padre, ma il talento di mia madre: in poche parole, ero completamente negata. Assistevo a tutte le partite, sgolandomi per sostenere James e Lily, che giocavano entrambi in Grifondoro: ma di più non potevo fare.

Mi guardai intorno, mentre gli studenti cominciavano lentamente ad arrivare e ad affollare gli spalti. Fra la folla notai Dominique, che si fece strada a gomitate per raggiungermi.

“Non capirò mai questa tua insana passione per il Quidditch. Lo sai che potremmo essere a Hosgmeade a fare shopping, adesso?” piagnucolò mia cugina.

“Dom, è Grifondoro contro Serpeverde: non posso perdermela!

“Oh, certo. Ammettilo che vuoi vedere il tuo amore giocare!” mi stuzzicò lei.

La guardai confusa. Non mi piaceva proprio nessuno.

“A chi ti riferisci?”

“Malfoy” ghignò.

La fulminai con lo sguardo.

Odiavo quelle battute, come odiavo qualsiasi cosa riguardasse Scorpius Malfoy. Il mio nemico numero uno.

Non mi sapevo spiegare l’innata avversione che provavo per lui. Sapevo solo che ogni volta che lo vedevo il cuore cominciava a battere forte per la rabbia.

Il fischio d’inizio m’impedì di rispondere a mia cugina per le rime. Spostai la mia attenzione sulla partita: ero lì per quello, no?

James giocava come Cercatore, Lily come Battitore. Albus era anche lui Cercatore, ma dei Serpreverde. Com’era finito in quella casa orribile rimaneva un mistero.

Malfoy era portiere.

Non che mi importasse il ruolo di Malfoy nella partita.

O nella mia vita.

Malfoy non contava niente per me. Zero assoluto.

Lo odiavo, punto e basta.

Arrossii furiosamente quando mi accorsi di essermi persa la prima parata di Mike Finnigan, il mio ragazzo, a causa di quel demente di Malfoy, che non faceva altro che disturbare il mio precario equilibrio mentale.

Dopo qualche minuto cominciai ad agitarmi. Avevo accettato la scommessa di Al senza esitare, sicura che James avrebbe acchiappato quel maledetto Boccino in quattro e quattr’otto: ma quel cretino di mio cugino stava facendo gli occhi dolci ad Amanda Thomas, una Corvonero che gli sorrideva timidamente.

E poi non lo so come successe. Stavo osservando compiaciuta Lily che spediva un bel Bolide contro Malfoy, quando un boato della folla mi fece sobbalzare.

“Che è successo?” chiesi a Dominique.

“Albus ha preso il Boccino” mi rispose Hugo al suo posto. Giusto. Mia cugina era troppo occupata a limarsi le unghie.

Improvvisamente, una strisciante e orribile consapevolezza cominciò a farsi strada in me.

“Oddio” balbettai.

Dom si degnò di lanciarmi un’occhiata perplessa.

Mi alzai e scesi in campo, il passo malfermo.

“Oddio” ripetei.

James mi rivolse un’occhiata sconvolta e furiosa, Albus era compiaciuto.

“Sbaglio o hai una penitenza da scontare?” mi chiese allegramente.

Pallida, cercai Malfoy tra la folla che aveva invaso il campo.

Era circondato da oche, tra le quali spiccava Denise Nott, una tipa del quinto anno con una minigonna inguinale.

Deglutendo a vuoto, mi avvicinai a Malfoy.

Via il dente, via il dolore.

Mi schiarii la voce, per sottolineare la mia presenza.

“Che vuoi, Weasley? Delusa perché la tua stupida casa ha perso? Ah, dimenticavo, ci siete abituat...

Via il dente, via il dolore.

Lo afferrai per il cravattino verde-argento e, senza tante cerimonie, premetti le mie labbra sulle sue.

Sarebbe dovuto essere veloce e indolore.

Forse disgustoso e umiliante.

O viscido e traumatizzante.

Non morbido e piacevole.

Non caldo, rassicurante e avvolgente.

Fu un semplicemente sfioramento di labbra, eppure sembrò durare un eterno.

Con gli occhi chiusi, il volto sicuramente color peperone e le labbra bollenti, mi scostai.

Nel campo di Quidditch regnava il silenzio.

Timorosa aprii le palpebre.

Scorpius Malfoy mi fissava come se avesse visto un fantasma, gli occhi argentei spalancati, le guance pallide tinte di un insolito colorito roseo.

Ora se ne esce con qualche commento idiota e assolutamente malfoyano, pensai imbarazzata.

Eppure non andò così.

Gli occhi fissi nei miei, annullò le distanze e mi baciò sul serio.

Non mi insultò, non mi schiaffeggiò, no.

Mi baciò.

E fu così strano, sentire che tutto l’odio che provavo per lui, tutto il rancore, era sparito in un attimo.

Perché poteva sembrare assurdo, ma nulla era più vero e reale di quel bacio.

Che aveva segnato la fine dell’odio, e l’inizio di qualcosa di molto più bello.

 

“E poi, mamma?”

Rose Weasley alzò gli occhi al cielo, esasperata.

“E poi è ora di andare a dormire, Alicia!”

“Ma voglio sapere come finisce!”

La donna scosse la testa, divertita, e lanciò un’occhiata ironica al marito.

“Scorpius, luce dei miei occhi, lascio a te l’onore. Io ormai l’ho raccontata troppe volte, suonerebbe noiosa.”

“Trovi che la nostra storia sia noiosa, Rose?”, sibilò offeso il Serpeverde.

La moglie gli fece l’occhiolino.

“No di certo, ma so che tu la puoi rendere più emozionante.” cinguettò con fare innocente.

Alicia Malfoy scrutò i genitori, perplessa. Era evidente che stava per avere inizio uno dei loro battibecchi senza capo né coda, ma lei voleva sentire la storia.

“Allora, papà?“ esclamò imperiosa.

L’uomo fissò rassegnato la bimbetta di cinque anni, che aveva preso l’intelligenza della madre, ma anche il caratteraccio del padre.

“E poi si misero insieme, si sposarono ed ebbero una bambina seccante, viziata e terribilmente brutta!”

La piccola emise qualche mugolio di protesta, mentre il padre la caricava in spalla con fare sbrigativo.

“Noi andiamo a dormire, signora Malfoy “ esclamò, salendo le scale e cercando di contenere la figlia che si dimenava come un’ossessa.

Rose si lasciò cadere sullo schienale della poltrona, sorridendo compiaciuta all’anello che portava al dito.

Signora Malfoy.

E sentì quel calore dolce e familiare avvolgerle il cuore.

Quel calore che aveva avvertito per la prima volta undici anni prima, nel campo da Quidditch, baciandolo.

Un calore che non l’avrebbe mai abbandonata.

Mai.

 

*Angolo della Tizia* (non posso proprio definirmi un'autrice, viste le cavolate che scrivo.)

Ciaooo ^^

Sììì, lo so, un'altra Rose/Scorpius... ma non riesco proprio a scrivere su un altro paring O.O

Ieri sera ho ritrovato questa one-shot abbandonata, risalente a qualche mese fa, quando ho cominciato a leggere fanfictions su Harry Potter. E mi son detta: ma sì, pubblichiamola.

Lo so, è banale e il titolo è patetico, però... uffa, la verità è che mi annoio terribilmente e, piuttosto che mettermi a fare i compiti, torturo voi con le mie cavolate.

Già che ci sono, vorrei ringraziare tutte coloro che hanno recensito le mie precedenti one-shot, che mi hanno inserito negli autori preferiti o che sono anche solo arrivate in fondo alla pagina. Grazie, grazie, grazie!!!!!!

Va bene, me ne vado!!!

Un bacio

Diana

 

P.S. Mi scuso per gli eventuali (e molto probabili) errori di ortografia, grammatica e simili.

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GiveMeAMalfoy