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Autore: NeverThink    02/04/2010    10 recensioni
E sarebbero potuti passare anni, decenni, ma lui avrebbe sempre ricordato la dolce Miley, quella ragazza di soli vent’anni che l’aiuto a comprendere quanto potente possa essere l’amore, ma, soprattutto, che gl’insegnò a squarciare il velo che separa la realtà dalla fantasia, per cogliere così la vera essenza della vita, per capire che tutto ciò che ha un anima vive per… amore.
«E’ strano.»
«Cosa?»
«Credo di amarti da sempre.»
«Che strano, credo di amarti da sempre anch’io.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 James Blunt - Goodbye My Lover

 

I've been addicted to you.

 
You touched my heart you touched my soul.
You changed my life and all my goals.
And love is blind and that I knew when,
My heart was blinded by you.
I've kissed your lips and held your head.
Shared your dreams and shared your bed.
I know you well, I know your smell.
I've been addicted to you.
James Blunt, Goodbye my lover.

 

 

«Andiamo, guardati! Chi sei?» urlai con tutta la voce possibile, squarciando il silenzio.
Ma lui non rispose. Rimase a fissarmi con occhi di ghiaccio.
«Chi diavolo sei diventato?» urlai ancora avvicinandomi a lui e spintonandolo. «Perché io credo di non conoscerti più, ormai. Anzi, forse non ti ho mia conosciuto!» urlai con le lacrime che prepotenti premevano per uscire. Deglutendo le ricacciai indietro.
Lui non rispose. Continuava  a guardarmi con sguardo duro e… sofferente.
Scossi il capo e mi voltai verso la grande vetrata, poggiando una mano e la fronte sul vetro freddo. Il mio petto fu scosso da un singhiozzo.
«Parlami.» mormorai con voce incrinata. La luce del sole, che piano si avvicinava all’orizzonte, m’illuminava il viso, le fronde degli alberi e la vasta distesa d’erba che mi si stagliava davanti.
«Miley…» mormorò e la sua voce era appena udibile. Mi voltai a guardarlo, speranzosa di risposte.
Quando ami qualcuno non importa chi sia, cosa faccia, gli doni te stesso senza pretendere nulla in cambio. Ma, alla fine, tutto intorno a te, ciò che credevi insignificante assume significati profondi e sconvolgenti, tanto da porre fine a quell’angolo di felicità che, quasi ingenuamente, eri riuscito a ricamarti. Ed era ciò che era successo a me.
Attesi che parlasse che mi desse spiegazioni, che mi dicesse che non era cambiato, che non era diventato un ragazzo che basava la sua vita sul suo lavoro, popolarità e oggetti costosi. Che mi dicesse che i suoi erano valori reali, e non bastati sulla materialità, che non era superficiale, ma che coglieva l’essenza delle persone, della vita, ciò che rende una persona unica. Speravo che, ciò tutto ciò, tutto quello che avevo visto in lui… fosse reale e che non fosse dettato dall’amore che mi legava a lui, dall’annebbiamento che esso, quasi, mi aveva procurato.
Attesi invano, perché lui non parlò.
Scossi il capo. «Ti credevo diverso, Robert. Ti credevo… diverso.»
«Cosa vuoi che ti dica, Miley?» sbraitò d’un tratto.
Sgranai gli occhi sentendo le lacrime inumidirli. «Che ho torto!» urlai in preda alla rabbia e le lacrime presero a scorrere sul mio viso, tanto velocemente che impedirlo fu impossibile.
«Non posso negare che la mia vita è cambiata, e non posso negare che… che forse lo sono anche io ma…» disse con voce incerta, torturandosi i capelli castano chiaro con una mano.
E fu lì che il mondo parve crollarmi sulle spalle e la terra mancarmi sotto i piedi.
Sì, lui era cambiato.
«Tu… mi fai solo… ribrezzo.» mormorai scioccata, sgranando gli occhi bagnati di lacrime.
Lui alzò lo sguardo su di me, accigliandosi. «Cosa?» sussurrò confuso.
«Oh mio Dio.» mormorai gemendo e, retrocedendo, mi diressi verso la porta d’ingresso, ma, quando mi voltai per coprire la distanza fra me ed essa con pochi passi, lui mi superò parandosi davanti al legno bianco.
«Lasciami passare.» dissi puntando i miei occhi nei suoi e fissandolo con sguardo deciso anche se dentro avrei voluto gettargli le braccia al collo e sussurrargli quanto mi mancasse.
«No. Non ho finito di parlare.» disse, e la sua voce non ammetteva repliche.
Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo prima di riaprire le palpebre di scatto. «Lasciami passare.» ringhiai con il viso solcato da lacrime di rabbia.
Per un attimo qualcosa nel suo sguardo sembrò cambiare. Nei suoi occhi guizzò tristezza, malinconia, si posarono su un punto indefinito del pavimento prima di ritornare a guardare i miei e, quando si fusero al nocciola dei miei, mi si mozzò il fiato.
Era bello anche col viso devastato da un uragano di emozioni ed io lo avevo amato…e  lo amavo più bella mia stessa vita, come, forse ingenuamente, credevo fosse anche per lui.


Robert la guardò negli occhi, conscio che nulla avrebbe potuto eguagliare l’amore che nutriva per lei, per i suoi occhi color nocciola, per quelle labbra perfette, i capelli color del sole. Per quell’anima che lo aveva rapito come mai nessuno era riuscito a fare.
In quel momento, tutto nella sua vita aveva un senso. Era lei, la sua
ragione e lo capì quando Miley, con dolcezza, gli baciò le labbra, sollevandosi sulle punte dei piedi. E capì che, qualsiasi cosa fosse accaduta, qualunque cosa il destino avesse in serbo per lui, non l’avrebbe dimenticata. Perché non puoi dimenticare colei che ti sconvolge la vita, che la segna nel profondo… che ti cambia. L’avrebbe ricordata, sempre. E sarebbero potuti passare anni, decenni, ma lui avrebbe sempre ricordato la dolce Miley, quella ragazza di soli vent’anni che l’aiuto a comprendere quanto potente possa essere l’amore, ma soprattutto che gl’insegnò a squarciare il velo che separa la realtà dalla fantasia, per cogliere così la vera essenza della vita, per capire che tutto ciò che ha un anima vive per… amore.
La strinse a sé, affondando poi il viso nei suoi capelli.
«E’ strano.» disse sorridendo e chiudendo gli occhi, mentre le sue mani stringevano la schiena di lei.
«Cosa?» soffiò Miley sul suo collo, posandoci poi un delicato bacio, quasi fosse una carezza. Respirò a fondo il profumo della sua pelle.
«Credo di amarti da sempre.» mormorò con voce gonfia d’emozione.
Miley sorrise. «Che strano, credo di amarti da sempre anch’io.»


«Credevo che… che fra noi sarebbe durata per sempre. Secondo alcuni ero accecato dall’amore, anzi, era considerata una ridicola infatuazione.» disse facendo un passo verso me. «Ma non capivano… non potevano sentire il battito frenetico del mio cuore. Il tuo colibrì, ricordi?», accennò un sorriso, scuotendo appena il capo e abbassando lo sguardo. «Ma.. a volte la vita ci riseserva cose che mai ci saremmo aspettati di incontrare, o avere. E lo stesso è stato con te, Miley.»
Sentii le lacrime bagnarmi il viso, ma non avevo la forza di alzare il braccio ed asciugarle col dorso della mano. Qualsiasi impulso inviassi al mio corpo, esso non rispondeva. Rimasi, lì, in balia di una tempesta di emozioni, ad ascoltarlo.
«E, a volte, smarriamo la strada, la retta via. Ciò che è importante viene offuscato da nuovi avvenimenti e perdi il controllo di te stesso. Ma… la tua vera assenza, quella rimane, non scompare come il resto. Ciò che custodisci gelosamente nel tuo cuore rimane. E, tu, Miley, ci sei ancora… perché tu sei il mio cuore.» mormorò prendendo il palmo della mano sulla mia guancia bagnata. «Perché io ti amo… da sempre. E non dubitare del mio amore, Miley, non farlo mai. Perché rinnegare te, sarebbe rinnegare me stesso e ciò che in realtà sono. Ti amo, e lo griderei al mondo intero. Perché la mia non è una stupida infatuazione, no… io ti amo, ti amo… ti amo.»
Fu strano, ciò che provai. Un susseguirsi di emozioni discordanti tra loro che mi scossero l’anima, come il vento fa col le fronte degli alberi.
Chiusi gli occhi godendomi la sensazione delle sue mani sul viso, del suo respiro caldo sulla pelle.
«Perdonami, Miley.» mormorò poi al mio orecchio. Fermare le lacrime era oramai impossibile.
«Dovrei odiarti, dovrei prendere la mia roba ed andare via.» gemetti affondando il viso nell’incavo del suo collo.
«Ma non è ciò che vuoi.»
«Dimostrami che mi ami, Robert. Dimostramelo.»
Lo sentii baciarmi la pelle sotto l’orecchio. «Legati a me, Miley… per sempre.»
Aprii di scatto gli occhi. Poi quando il suo viso tornò davanti al mio, permettendomi di annegare nel mare azzurro dei suoi occhi, lo baciai.
Fu come ritrovarsi dopo lunghi anni d’assenza, forgiare un patto d’amore mentre del magma travolgeva i nostri animi, unendoli, per sempre.
«Ti amo.» mormorai allontanandomi da lui e prendendogli il viso fra la mani.
Lui sorrise e dischiuse le labbra morbide. «Da sempre.»

*
 So che non è molto... ma viene... da cuore. Spero che qualcuno l'abbia gradita.

A voi, Panda.
   
 
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