Da quando non mi ha più
cercato mi sembra molto più difficile…
Sto fissando un punto
impreciso davanti a me, I rumori attorno a me sembrano incapaci di raggiungere
le mie orecchie. Torturo il labbro inferiore e continuo a lanciare occhiate
verso il binario 3. Percepisco nell’aria l’odore dei
ricordi.
Sento di avere paura,
forse sono solo nervosa, ma allo stesso tempo emozionata.
Credevo di essere più
forte, di quella sera e tutte le parole…
Ritorno con la mente e
non riesco fare a meno di sorridere, poi però quel sorriso felice, si trasforma
in un sorriso amaro. Mi ritorna il mente il giorno in cui sei partito e
quell’addio che non c’è
stato.
Ed è bastato un solo
sguardo, solo una volta e non lo scordi più…
Ripenso al nostro primo
incontro, a quanta ingenuità c’era nei miei occhi.
Ripenso a quel momento, a
quanto calore mi trasmetteva il tuo abbraccio.
Rincontrarsi nei
pensieri, più…
Ritrovarsi come
ieri…
Penso ai messaggi, penso
al vento fra i capelli, mentre venivo da te per la prima
volta.
Penso al mio sorriso
felice e mi chiedo se non fosse stato meglio se mi fossi fermata a quella prima
sera.
Anche se non può più
tornare, basta una volta e non lo scordi più…
Penso a Quella stazione,
ai treni che passavano e a noi incuranti del freddo e di tutto il resto, stavamo
lì.
Quella sera e tutte le
parole…
Penso alla mia prima
forca, al mio sorriso, al tuo sorriso, a quella mattina.
Ma tu davvero, credi sia
stato un piano studiato per farti del male…
Penso a quando ti
riprendevo quando fumavi in mia presenza, pensa a quel cappelo e a quel profumo.
Ricordo come mi piaceva vederti geloso, e come dopo poi tu ti
vendicavi.
E come dopo facevamo
sempre pace.
Se tu, di sicuro, sei
stata più sincero nel dire le cose…
Penso a quella sera, dove
io non riuscivo a capire che ti prendeva. Non avevi mai voluto parlare della tua
partenza prima di allora. Penso al cielo di quella sera, quando seduti sul tetto
di Quel trenino, semplicemente stavamo in silenzio, cercando da qualche parte
una stella, come se trovandone una i nostri problemi si sarebbero
risolti.
E ora che vuoi vincere
tu…
Penso a quando sono
venuta a sapere della tua decisione,e alle lacrime che ho
versato.
Senza mai più chiedermi
se mai ce la farò, e se domani, domani forse
ritornerò…
Penso a quando sei venuto
a saperlo, e come subito hai cambiato idea. Penso a come mi sono sentita felice
quando sei tornato da me.
Magari un giorno poi, poi
me ne pentirò…
Penso agli ultimi giorni,
quando già si sentiva la primavera e il sole e il vento erano un presenza
costante nelle mie giornate. Ricordo quando dopo quel brutto momento ci siamo
rivisti, quando sono corsa fra le tue braccia avrei voluto che tu capissi quanto
mi avevi reso felice.
Ma ne valeva la pena
rischiare tutto o no..?
Penso a quando tutto è
peggiorato, a quando la paura di soffrire di più ti impediva di
affrontarmi.
Penso a gli appuntamenti
mancati e alle chiamate senza risposta.
Penso alla data della tua
partenza che si avvicinava.
Penso a quanto ho pianto
quando ho saputo che forse non avrei avuto la possibilità di vederti un’ultima
volta.
E quando ho mollato tutto
e sono venuta solo per Salutarti.
Appena prima di partire,
basta una volta e non lo scordi più.
Penso a quelle parole non
dette, agli sguardi nascosti.
Penso a quell’addio che
non c’è stato e poi ricordo solo lacrime, tante lacrime.
Ma tu davvero, credi sia
stato un piano studiato per farti del male…
Mi riscuoto dai miei
pensieri e torno al
presente.
Vedo il mio migliore
amico che in piedi di fianco al binario si sporge alla ricerca del tuo treno e
sorride quando in lontananza lo avvista. Mi stringo nella felpa leggera che
indosso, non fa freddo eppure ho la pelle d’oca.
Se tu, di sicuro sei
stato più sincero nel dire le cose…
Ti vedo che scendi, zaino
in spalla e il solito sorriso che mi ha sempre fatto
impazzire.
Penso a quanto tempo è
passato, e capisco che non è cambiato nulla.
Ricordo di aver detto che
non volevo che ti informasse lui della mia presenza.
Mi nascondo dietro a quel
muretto, Mi sento stupida ma non voglio che tu mi veda, non
ancora.
E ora che vuoi, vincere
tu…
Vedo che vi avvicinate,
mi fa cenno di farmi vedere, il mio migliore amico.
Ho
paura.
Mi faccio coraggio e esco
dal mio nascondiglio, tu non te ne accorgi subito, poi però i nostri sguardi si
incrociano e tutto per un momento si ferma.
Intuisco quello che stai
provado, sorpresa, felicità, tristezza, rabbia, tormento, malinconia.
Ma non riesco a capire
ciò che sto provando Io.
Il mio respiro si affanna
e il panico si impossessa di me.
Non so che fare e senza
che me ne accorga comincio a correre.
Non so dove e non so
perché.
Per paura probabilmente.
Non sono ancora
pronta.
Se tu di sicuro, sei
stata più sincero nel dire le cose…
All’improvviso mi fermo,
mi accascio sugli scalini della stazione, sfinita.
Non riesco a capire
perché sono scappata. I miei occhi si riempono di lacrime, ma questa volta non
voglio piangere.
Poi sento che qualcuno mi
chiama.
Mi giro e ci sei tu. Ti
guardo
Non sei cambiato molto,
nei tuoi occhi lo stesso sguardo ribelle di una volta.
Ti avvicini e io mi alzo,
per un momento riesco a ritornare a quei giorni di primavera, quando tutto
sembrava semplice.
E poi involontariamente
tu mi prendi e mi stringi tra le tue braccia e io mi aggrappo a te, desiderando
che quel momento non finisca mai.
Ed era l’ultimo saluto, e
non ci penso più.
E forse era questo il
motivo per cui non ci siamo detti addio.
Perché non era mai
finita.
E adesso so quanto mi
avrebbe fatto male sentirti pronunciare quella piccola
parola.
Chiudo gli occhi e mi
perdo in quel profumo, nei tuoi occhi.
E dimentico tutto. Poi
capisco che non voglio perderti un’altra volta.
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