Comunque,
ecco a voi la storia….
CAP 1
Non
è
una giornata qualunque, oggi è un giorno speciale. Si
continuava a ripetere la
donna, ma ciò non riusciva a distrarla. Guardò
l’orologio. Le 17.40, poi guardò
fuori dalla finestra. Pioveva, sembrava quasi che anche la natura fosse
triste.
Guardò di nuovo l’orologio, le 17.41. Chiuse gli
occhi. Non è
una giornata qualunque, oggi è un giorno speciale.
Poi si alzò e uscì
dall’ufficio. Scese lentamente le scale, come se questo
bastasse a riparare a ciò
che era successo. Sentì
arrivare
qualcuno e girò appena la testa.
“Ehi,
Minerva!” la salutò.
“Buongiorno,
Lumacorno” rispose con voce atona.
Ci fu un attimo di silenzio e Lumacorno non seppe
cosa dire, così si limitò a seguirla. Minerva
sapeva che quell’uomo non
riusciva a mantenere il silenzio, ma lei non voleva romperlo,e
così rimasero fino a che non uscirono dal castello. Minerva si
fermò di colpo sulla soglia.
“Cosa
c’è Minerva?” le chiese l’uomo.
“Nulla”
rispose in un sussurro. Non era vero. Tutte quelle
persone riunite a onorare la morte di una persona, non riusciva a
guardarle
negli occhi. Non è una giornata
qualunque, oggi è un giorno speciale.
“Andiamo
a sederci” le propose l’uomo. Lei annuì
e lo seguì.
Erano stati riservati dei posti in prima fila per loro e ci si
diressero.
Lumacorno lesse con curiosità il biglietto attaccato sulla
sedia di fianco a
Minerva. D.j.Umbridge. Si girò di
scatto verso la donna.
“Minerva,
ti spiace se scambiamo i posti?”
“No,
certo”
“Grazie”
. Ormai è inutile nasconderlo. Minerva stava
partecipando al funerale di Silente, alla morte del suo compagno di
vita e del
suo amico più fedele. Chiuse con forza gli occhi. Non è u giorno qualunque, oggi
è un giorno speciale.
“Minerva
tutto bene?” le chiese preoccupato l’uomo,
poggiandole una mano su quella di lei. In un gesto che non si aspettava
nemmeno
la donna, strinse la mano dell’uomo e ne sentì il
calore, che gli donò un po’ di
conforto.
“Sì,
tutto bene. Grazie”.
“Va
bene” disse il professore tenendole la mano.
La cerimonia si svolse lentamente, dato che
quasi tutte le persone presenti volevano dire qualcosa su Albus.
Come
se
servisse
pensò sorridendo arresa. Alzò il viso per
ascoltare
l’ennesima persona che parlava.
“…Albus era un uomo
straordinario, una mente brillante…”.
Improvvisamente si ricordò di una scena
piuttosto divertente e sorrise. Si ricordava bene quel giorno.
(ricordo)
“Oh,
che afa!” esclamò la donna togliendosi il mantello
e appoggiandolo alla sedia.
Il Preside le sorrise e le domandò:
“Posso
invitarla a costeggiare il lago in mia compagnia?” Minerva
rimase leggermente
stupita, ma rispose subito.
“Volentieri”.
Albus le prese il mantello e le aprì il grande portone che
dava sul parco, in
un gesto galante. Iniziarono a costeggiare il Lago Nero, fino a che una
folata
di vento non fece volare il mantello. Albus, con un rapido gesto,
lo fermò a mezz’aria. Poi si girò verso la collega
con un sorriso divertito.
Mosse di nuovo la bacchetta e ne uscirono diversi fili che si legarono
al
mantello.
“Ha
mai
fatto volare un aquilone?” le chiese, iniziando a farlo
volare. Minerva restò
stupita. Stava giocando con il suo mantello.
“No,non
ho mai fatto volare un aquilone…” rispose incerta.
“Davvero?
Allora provi!” le disse porgendole i fili.
“No,
io
non credo…”
“Perché
no? E’piuttosto divertente” esclamò
dandogli i fili in mano. Le scivolarono di
mano e lui li riprese. Si avvicinò e le si mise dietro. Poi
le diede di nuovo i
fili, tenendole una mano, così che non scivolassero di
nuovo. La donna arrossì
violentemente.
“Vede?
Non è difficile…” . Lei
annuì e lasciò che lui guidasse il semi-aquilone.
“Minerva!
Minerva!” esclamò una voce. Lei si riscosse.
“Sì?”
“Stavi
ridendo…” la informò Lumacorno. La
Preside rimase in
silenzio un attimo, stupita da ciò che aveva detto il suo
collega.
“Non
è possibile…”
sussurrò, girandosi verso la folla che la fissava sgomenta.
“Mi
dispiace Minerva, ma…” non finì la
frase che la donna si
alzò e, con passo veloce, si diresse verso il castello.
Aprì violentemente il portone, salì
velocemente fino alle sue stanze e spalancò la porta. Si
sedette con un tonfo
sulla comoda poltrona e affondò il viso tra le mani. Non posso averlo fatto. Non posso averlo fatto..
Sentì dei rumori e
alzò il viso di scatto. Vide la figura del suo collega sulla
soglia che si
avvicinava piano a lei. Poi le si mise davanti, sedendosi su una
poltrona.
“No,
non piangere”
le
sussurrò dolce, asciugandole una lacrima. Lei chiuse forte
gli occhi e si morse
le labbra, ma non riuscì a reprimere le lacrime e
scoppiò a piangere.
“Non
ce la faccio” mormorò arresa scuotendo la testa.
“Non
fa’ niente” rispose facendole appoggiare la testa
sulla
propria spalla “Non fa’ niente”. Le
sciolse lo chignon ed iniziò ad
accarezzarle i capelli.
“Io-io
non…non volevo ri-ridere è solo
che…che m-mi sono
ricorda-ata…” cercò di spiegare tra i
forti singhiozzi.
“E
ricordare fa’ male, vero?” disse sorridendole e
spostandole una ciocca dal viso per guardarla meglio. La donna
annuì debolmente
e premette ancor di più il viso contro il suo collo, quasi
non volendo far
sentire i singhiozzi. Lui la guardò tra il divertito e il
dolce. Si avvicinò un
poco, le tolse gli occhiali e le diede un timoroso bacio su una
guancia. Vide
le lacrime non scendere più e lasciar spazio ad un vago
rossore sulle gote.
Anche i singhiozzi erano più deboli e i respiri
più lunghi e calmi. Ancora
imbarazzato continuò ad accarezzarle i capelli
finché non sentì il suo peso
contro la sua spalla. La prese tra le braccia e dopo pochi passi
sentì rompersi
qualcosa sotto i suoi piedi. Gli
occhiali! Pensò mordendosi il labbro inferiore e
rivolgendo gli occhi al
cielo.
“Non
fa’ niente” mugugnò assonnata la donna.
Lui arrossì violentemente
e salì i gradini dello studio. Aprì la porta e
sentì la donna sussurrargli:
“No.
Stasera non qui. Ci sono troppi ricordi”. Lumacorno
rimase in silenzio un attimo. Si passò la lingua sulle
labbra confuso e chiuse lentamente
la porta.
“E
dove?” le chiese piano all’orecchio, quasi per non
svegliarla.
“Nelle
tue stanze”
Vi
ho stupito, eh?
Comunque trovo che questa coppia sia
bellissima….o meglio…molto
particolare e per questo bellissima!! :P
Io voglio ringraziare chiunque abbia letto questa fan fiction ed
essendo ancora
al primo capitolo non posso ancora ringraziare nessuno per le
recensioni o per
avermi messo tra i seguiti, comunque non preoccupatevi lo farò al prossimo capitolo…comunque spero siate in tanti!!
Qualunque cosa
pensiate mi farebbe solo piacere! Un’ultima cosa:
GRAZIE
SEVY!! per
tutte le volte che mi hai sostenuto…..