eccomi con una nuova ff...e la mia prima one-shot...abbiate pietà e ditemi che ne pensate...racensite in molti...baci fede...
Era li che aspettava , aspettava , aspettava ma non sapeva cosa. Forse il momento in cui il mondo avrebbe smesso di girare , che il sole smettesse di splendere e le stelle smettessero di risplendere nel celo blu della notte riportandogli alla mente tutti quei pensieri che le facevano male. Ecco perchè era li, era li ad aspettare che tutto finisse e che nessuno si ricordasse di lui o aspettava il momento che qualcuno lo ricordasse che tutto ricominciasse? Neanche lui lo sapeva era per questo che era lì, solo in un posto sperduto, che neanche lui sapeva come ci era arrivato , per scoprire se voleva che tutto finisse o che tutto ricominciasse scordandosi del suo passato , era lì anche per scoprire se magari anche solo uno di chi conosceva si ricordava della sua esistenza . Chissà.............
Ecco la storia di un ragazzo che stava li seduto sulla terra giacciata solo con un foglio e una penna per scrivere cosa aveva scoperto ,cosa aveva preso in quei attimi in quei minuti che era stato li solo sforzandosi di non ricordare il suo passato. Le uniche parole scritte su quel foglio erano parole malinconiche, parole scritte di fila senza avere un senso l’una con le altre. Ma tra tante parole scritte su quel malinconico foglio cene era una che oltre che spiccare tra tutte le altre era la parola dominante del resto dei pensieri che si susseguiranno e che poi ,forse un giorno, sarebbe diventata musica:ICH BIN NICH ICH. Io non sono io, era questa la parola che riaffiorava sempre di più nella mante del povero ragazzo. Pian piano , in quelle ore fredde passate da solo nella speranza di scordare tutto, invece lo faceva star più male stare li solo a confidarsi con un foglio che non avrebbe mai risposto sul suo passato . E lì in quel foglio c’era scritto quello che mai avrebbe mai detto , anche se in realtà non lo stava dicendo neanche ora. Lì vicino a lui , già consumato dalla sua mano veloce che aveva scritto c’era un foglio dove aveva , anche solo per quei attimi , cercato di “perdonare “ se così si può dire la persona che gli aveva distrutto il suo passato , presente e forse suo bellissimo futuro. Questo foglio diceva:
sono ancora sveglio per te
non lo faremo assieme
non possiamo nascondere la verità
mi sto arrendendo per te, adesso
il mio ultimo desiderio ti guiderà
prima che gli oceani si separino
al di sotto di me
ricorda
tu per me sarai sempre sacra
sto morendo ma so che
il nostro amore vivrà
la tua mano su di me
come una colomba
su di me
ricorda
tu per me sarai sempre sacra
rompi il ghiaccio quando parli
con ogni respiro che fai , mi salvi
so che un giorno ci rincontreremo
cerca di andare avanti finche puoi
anche quando gli oceani si separeranno
al di sotto di te
nei tuoi occhi vedo la speranza
che conoscevo tanto tempo fa
sto affondando, sto affondando
lontano da te
non voltarti
vedrai che riuscirai farcela
non dimenticare mai
infine ricorda
tu per me sarai sempre sacra.
Mentre scriveva lacrime amare scendevano sul suo viso da bambola. Non era la verità e lo sapeva pure lui. Lei, si lei quella che lo aveva distrutto che lo aveva fatto amare e soffrire come non mai, non sarebbe tornata e il loro amore era appena finito. Lui lo sapeva ma non riusciva a convincersene e farsene una ragione , era distrutto. Dopo un po, quando cominciò a scrivere il secondo foglio “ pagine del suo diario “, capi che era il momento di essere egoista di pensare solo a se stesso e così , come per consolarsi , scrisse dei pensieri che poi erano parole che voleva che aveva bisogno di sentirsi dirsi dire in quel momento:
in cima al tetto, l’aria è così fredda e calma
sussurro il tuo nome in silenzio
tu non vuoi sentirlo , adesso
gli occhi della città stanno contando
le lacrime che scendono giù
ognuna è una promessa di tutto quello
che non hai mai trovato
urlo nella notte per te
non farlo , non saltare
le luci non ti guideranno
ti stanno tradendo , non saltare
non lasciare andare i ricordi
di me e di te
il mondo e qua giù
fuori di vista
per favore non saltare
apri i tuoi occhi
ma non riesci a ricordare per quale motivo
la neve cade così piano
semplicemente non riesci a sentire nulla
da qualche parte qua su
hai perso te stesso nella paura
sogni la fine per iniziare tutto da capo
non so quando tempo ci vorrà
per poterti stringere forte
non so quanto tempo ci vorrà
prendi la mia mano,
dammi una possibilità
non saltare
e se tutto questo non ti tratterrà dal farlo,
allora salterò io per te.
Erano queste le parole che voleva sentirsi dire. Perché lui era lì sul tetto e guardare in giù ma non c’era nessuno di sotto . Erano le parole che voleva sentire da suo fratello ma lui non c’era . Era distrutto perché non riusciva a dire neanche su un foglio la totale verità perché aveva paura, paura che anche quell’insulso foglio poteva tradirlo. Era vero non riusciva a spiegarsi perché la neve scendeva così piano , non sapeva quando era passoto da quando era lì ma non era importante voleva assaporarsi quei ultimi attimi della sua crudele vita prima di raggiungere il suo amato padre. Ma propri in quel momento , quando stava per farla finita senti una voce , una voce che in quei minti, forse ore o solo attimi aveva avvertito la sua presenza
- Vuoi farla finita?-
- Chi sei?-
- Non ha importanza –
- Si che ce la , dimmi chi sei.-
- Sono una persona che vuole aiutarti , che ti vuole ascoltare-
- cosa non ho niente da raccontare , solo che voglio farla finita- e si girò verso la voce dietro di se , e scopri il volto di una ragazza bellissima ma nei suoi occhi azzurri si poteva vedere la solitudine che aveva passato.e il ragazzo si chiese perché?perchè una ragazza , una bambina , era stata forse costretta a crescere troppo velocemente .
- pensavo che non c’era nessuno qui!-
- infatti , sono solo io –
- come facevi a sapere che cero ?-
- ti ho osservato –
- perché osservi gente che non conosci?-
- io ti conosco ,so chi sei –
- ah si ! e chi sono?- era stupito dalla ragazza non aveva mai incontrato un persona così
- sei bill , bill kaulitz-
- come fai a saperlo-
- lo so e basta – c’era qualcosa di strano in lei
- non riesco a capire –
- per questo sono qua per aiutarti a capire-
- ma sono pazzo o ci sei veramente-
- si che ci sono –
- sei sempre stata qui ?-
- no –
- da quando sei qui? –
- non lo so ho perso la connessione del tempo-
- allora sarà il posto perché lo perso anch’io- e si misero a ridere , coma era possibile che quella ragazza lo aveva fatto sorridere in uno dei momenti della sua vita più terribili , era terrificante ma nello stesso tempo fantastico che qualcuno cerasse di fermarlo di ascoltarlo.
- Allora vuoi scendere da lì? Mi racconti il perché e poi sarai libero di fare quel che vuoi.-
- Ok- e scese aspettando una sua parola per fare qualsiasi cosa come se era diventato il suo burattino
- Vieni con me – e si avviò , facendo volteggiare quella fino vestitino estivo nella neve, bianco . Lui si chiese se fosse un angelo che era venuto a prenderlo od ad aiutarlo a vivere. Lei smise di camminare e si voltò , era vicino ad una porta bianca . Lei l’aprì . Era meravigliosa lei lo fece accomodare sul divano bianco di pelle
- Allora perché vuoi farla finita?- la sua voce era calda e rassicurante
- Perché ho sofferto abbastanza – voleva confidarsi ma non ci riusciva
- Quale peni ai dovuto sopportare ?-
- Tante ,troppe –
- Sei stato violentato ?-
- Tu come lo sai-
- Perché è questo?-
- Si ma come fai a saperlo-
- Perché 9 anni fa anche io ho provato a buttarmi per lo stesso motivo- delle cristalline lacrime scesero sul viso ormai rassegnato della dolce ragazza.
- Ma quanti anni ai?-
- 16-
- quindi avevi 7 anni – disse sprezzante nei confronti di quelle persone che avrebbero toccato una bambina
- si-
- mi dispiace- non sapeva che dirle
- fa niente –
- cosa ti ha fermato?-
- la ragione –
- ti prego aiutami a salvarmi perché ancora io non so come fare come si fa a scordare tutto?-
- io non ha mai dimenticato ma sono solo detta che non valeva la pena di smettere la mia vita , che anche se solo potevo ricominciare –
- perché sola i tuoi?-
- li hanno uccisi- li capi che quella specie di angelo aveva ragione non ne valeva la pena
- torniamo a casa-
- e questa la mia casa-
- stai con me , vieni con me , ricominciamo tutto da capo assieme-
- non potrei mai-
- perché?-
- ….. – nessuna risposta. E in quel momento la sua vista cominciò a venire meno.
- Sei un angelo???- lei si mise a ridere e si voltò
- SVEGLIATI- fu la sua unica risposta e si ritrovò in un vortico buoi ,nero. Lo stava trascinando , trascinando verso il basso e piano piano l’accecante luce spariva…
E alla fine, quando guardando in alto non c’era più luce, vide una luce proveniente da sotto e………Si risvegliò in una stanza anonima steso su un letto duro. C’era silenzio l’unico rumore proveniva da qualcosa alla sua sinistra……”bip….bip….” e non più tardi si accorse che erano i battiti del suo cuore. Si girò lentamente e vide: alla sua sinistra dei apparecchi ….. e a destra un vetro , una porta e un microfono. Era in ospedale. Proprio in quel momento entrò un Tom distrutto. Lui fece finte di dormire e lui disse
- Bill…Bill…. Questo è un addio vero???? Ti prego svegliati.. fra poco toglieranno la spina e ti metteranno un velo sopra la testa!!!!!!! Ti prego apri quegli splendidi occhi color nocciola che fanno sognare tutte le ragazze…- e cominciò a piangere appoggiato sulla spalla di suo fratello. Ma….
- Tom…- disse una voce debole – Tom…ich bin da…sono qui non piangere…-
- Bill???-disse Tom alzando la testa e toccando con una mano il viso del fratello che si limitò a sorridere. Bill si senti morire,,, si ricordò della ragazza che lo aveva salvato in quel palazzo. Doveva cercarla, se lo sentiva era lì da qualche parte di quel ospedale….Così disse
- Tom dov’è la ragazza…?????????- lui lo guardo con sguardo interrogativo – quella ragazza che mi ha salvato-
- sono stato io a salvarti Bill……-
- non e possibile io lo vista abbiamo parlato e…- ma capì che era inutile parlarne con Tom lui non poteva capire, non poteva sapere. Una nuova forza si senti nascere dentro e strappo tutti i fili che lo legavano a quel letto e tra le urla di Tom si avviò nel corridoio. Ma ancora una volta non sapeva dove era non sapeva da che parte andare ma l’amore di trovare quella ragazza era più forte della paura di non sapere dove fosse. Vagò ,vagò in quei anonimi corridoi di quel orribile ospedale, che forse non era tanto orribile per il semplice fatto che forse sarebbe riuscito a trovare il suo vero amore… quell’angelo che gli aveva ridato la vita la forza di svegliarsi… di rivivere un’altra vita.. gli aveva dato un’altra possibilità…ma non voleva vivere una vita senza di lei…Ma mentre correva per i corridoi piena di specchi che riflettevano le persone all’interno immobili…una di queste vetrine attirò la sua attenzione, una ragazza, quella ragazza e si buttò a capo fitto sulla porta ma qualcuno lo fermò
- MI LASCIIII!!!!!!!!!-disse tra le urla
- non può entrare, la stiamo portando all’obtorio-
- cosa???no…no…lei è viva-
- è li da 11 anni che e li e non migliora…mi dispiace-
- quanti anni ha??-
- ne ha appena compiuto 18 e venuta qua quando aveva 7 anni-
- mi lasci salutarla-
- ok! Si sbrighi- quando il ragazzo entrò la trovo inerte e immobile sul letto, non cerano neanche i fili e non respirava. Ma non perse la speranza si avvicinò e gli prese la mano. Era fredda
- sono qui.. sono venuto a prenderti svegliati- proprio allora il suo cuore cominciò a battere….
Si baciarono e da allora vissero per sempre assieme…
Ecco l’amore trionfa. Forse questo fa capire che c’è una vita ultra terrena e che l’amore si può trovare……
FINE THE END