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Autore: SkyIsBlueck    03/04/2010    5 recensioni
MM della mia long "BAR". Il matrimonio di Nick e Chiara. Dedicato alla mia compagnia di scommesse
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bar'
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Marriage

 

-Non posso farlo!- esclamò Chiara. Pierre entrò preoccupato nella stanza, trovando la cugina ancora in accappatoio di seta passeggiare nervosamente per la stanza.

-Kira calmanti!- disse Maxine già pronta, seduta sul letto della ragazza.

-Trésor, puoi gentilmente spiegarmi perchè non sei ancora pronta??- chiese Pierre –tuo padre sarà qui tra poco per portarti in chiesa!!- aggiunse controllando l’orologio e sventolando le chiavi della Focus sotto il naso della cugina.

-Io...non posso sposarmi!!- quasi urlò Chiara.

-Co...cosa???- boccheggiò Maxine. Ma era matta sua cugina?? Insomma, stava per sposarsi con Nick Jonas, era forse la donna più invidiata sulla faccia della Terra, cos’era questa storia adesso??

Pierre invece cercò di mantenere la calma –Chérie, respira, è solo panico pre-nozze- poggiò le mani sulle spalle di Chiara e la condusse fino a farla sedere sullo sgabello della toeletta. La ragazza si guardò allo specchio con aria nervosamente afflitta

-Cosa vedi nello specchio?- chiese Pierre

-Un’idiota in vestaglia e suo cugino gay- rispose acida la ragazza

-Bene. Io invece vedo una splendida fanciulla che sta per compiere il passo più importante della sua vita, e muore dalla voglia di farlo, ma ha paura che qualcosa vada storto.- rispose il cugino.

Chiara annuì con aria di sufficienza, dando invece internamente ragione al ragazzo.

Lei voleva sposare Nicholas, a pensarci bene lo voleva da quando l’aveva visto entrare nella bettola sotto il diluvio per “recuperare” il signor Jonas.

Ma allora, perchè quella mattina aveva desiderato non svegliarsi? O svegliarsi e scoprire che era tutto un sogno, che non era ancora arrivato quel giorno, che aveva ancora giorni, mesi, anni per decidere se diventare una Signora o no??

-Claire!- esclamò Pierre, riuscendo finalmente a scuoterla dai suoi pensieri

-Non chiamarmi così!- esclamò la bionda

-È l’unico modo per farti reagire, sembri in catalessi!!- rispose il giovane –comunque volevo dirti che è arrivato zio. Dovresti vestirti.-

È arrivato zio...Vestirti... Le parole di Pierre rimbombavano in testa alla ragazza mentre, quasi come non dipendesse dalla sua volontà, scivolava fuori dalla vestaglia di seta color pesca e indossava l’abito aiutata dai cugini. Indossò le scarpe e prese il bouquet mentre Pierre si adoperava per fermarle il velo sotto la complicata acconciatura.

-Pierre, ce li abbiamo cinque minuti? Devo parlarti.- chiese infine la ragazza. Il cugino guardò velocemente l’orologio e congedò Maxine

-Dimmi Chérie- fece lui serio, sedendosi sul bordo del letto accanto a Chiara, che prese un profondo respiro e disse -Non posso sposarmi-

Pierre si passò una mano tra i capelli poi disse l’ultima cosa che la ragazza si sarebbe aspettata

-Lo sapevo già.- annuì

-Sapevi già che non mi sarei più sposata??-

-Sapevo già che avresti avuto una fifa blu e ti saresti tirata indietro all’ultimo momento piccola- rispose lui tranquillo, passando un braccio attorno alle spalle nude della ragazza

-Non è fifa. Non posso sposare Nick per il suo bene!- esclamò lei

-Ohoh, questa non me l’aspettavo, davvero. – Sorrise lui sarcastico - Stai per partire in quarta col solito vittimismo “Oh, i miei sono stati cattivi con me, odiatemi come io vi odio tutti!” o con quel tuo stupido monologo “Nick mi ama, ma presto capirà che si sbaglia e capirà anche di aver sprecato la sua vita con me, non posso fargli questo!”- la imitò Pierre gesticolando

-Guarda che è una cosa seria!- esclamò lei offesa

-Piccola, sarà seria quanto ti pare ma ormai hai stufato! Per la stronzaggine dei tuoi ti abbiamo compatito tutti anche più del dovuto, e quel sant’uomo del tuo futuro marito ti ha chiesto di sposarlo perchè è sicuro di quello che fa!- spiegò il ragazzo.

Chiara sbuffò e guardò ostinatamente da un’altra parte.

-Girati verso di me e dimmi che ho ragione, su. O non dirmi niente, tanto chi tace acconsente!- sorrise Pierre

-No, chi tace non dice niente- replicò la ragazza alzandosi in piedi. –Forza andiamo, non so tu ma io sono stata invitata ad un matrimonio- aggiunse uscendo dalla stanza.

 

-Claire! Principessa, ti lascio bambina ti ritrovo quasi signora!- esclamò in francese Jean Luke Doupont quando la figlia fece il suo ingresso nel salottino di casa.

-Certo papà, sono passati cinque anni dall’ultima volta che ci siamo visti- rispose lei tagliente in inglese, non riuscendo però ad intaccare il sorriso del padre.

-Sai Claire, quando hai detto a me e alla mamma di aver già preparato tutto per il tuo matrimonio, siamo rimasti sorpresi, perchè non sapevamo neanche tu uscissi con qualcuno- la rimproverò l’uomo, ostinandosi a parlare francese

-Sai papà, non ve l’ho detto perchè altrimenti avreste voluto conoscerlo, ed avreste rovinato l’unica cosa buona della mia vita- rispose Chiara marcando il più possibile l’accento americano. L’uomo seppellì l’accusa della figlia sotto una risata calibrata e aiutò la ragazza a salire in auto, mentre Pierre e Maxine (rispettivamente autista/testimone e damigella) prendevano posto sui sedili anteriori, pregando che non discutessero ulteriormente.

 

-Psssst, Nick!- il ragazzo si girò sentendosi chiamare

-Pierre, dove sono Chiara e suo padre??- chiese nervoso. Pierre era l’autista, quindi se c’era lui c’era anche Chiara.

-Il padre dopo, ora devi parlare con tua moglie- rispose brusco il francese, trascinando via Nick, mentre gli ospiti erano troppo impegnati a farsi i fatti loro per accorgersene

-No, aspetta, porta male vedere la sposa prima delle nozze!- protestò il riccio

-Mettiamola così, o la vedi adesso o non la vedi più. Fossi in te lascerei da parte le superstizioni- rispose l’altro, allontanandosi dallo spiazzo dove si sarebbe tenuta la cerimonia e trascinando il cantante verso uno sparuto gruppo d’alberi, sotto ai quali c’era Chiara.

Nick si meravigliò della sua bellezza. Anzi, si meravigliò di potersene meravigliare, visto che la ragazza era sempre così assurdamente bella da rasentare l’impossibile

-Io torno tra cinque minuti d’orologio. O ci siete entrambi o nessuno dei due, non voglio consolare un cuore infranto- annunciò Pierre allontanandosi

-Come un cuore infranto, Chiara che succede???- si preoccupò subito Nick

-Niente...quasi.- disse la ragazza a disagio. –Nick, tu mi ami?- chiese poi

-Certo che ti amo, che domande sono queste!- esclamò il ragazzo

-Ok...e...continuerai ad amarmi?- chiese ancora Chiara

-Senti, se è uno scherzo sto cominciando a spazientirmi. Mi dici che è successo??-

-Nick...non so più se voglio sposarti.- ammise la ragazza senza guardarlo negli occhi.

Nick rimase immobile un paio di secondi per assimilare le parole, poi dovette appoggiarsi ad un albero vicino, perchè sentì le ginocchia cedergli

-Nick!- esclamò Chiara correndo a sorreggerlo, per quanto in precario equilibrio sui tacchi

-Non vuoi sposarmi- piagnucolò il ragazzo –non vuoi sposarmi!-

-Non è che non voglio sposarti, è che non so se sia la scelta giusta...- tentò di giustificarsi lei

-Non sai se vuoi sposarmi, e la cerimonia è tra pochi minuti!- urlò Nick disperato e infuriato insieme –Non ci hai mai riflettuto in questi quattro anni?? Dannazione, sono passati quattro anni da quando ti ho fatto la proposta, adesso siamo entrambi maggiorenni, possiamo finalmente sposarci e tu non ne sei sicura?!?- sputò le ultime parole tra i denti

-Nicholas ascoltami, il problema non sono i miei sentimenti per te!-

-E allora cosa? Io non vado bene? Posso cambiare!- esclamò il ragazzo esagitato

-Nicholas calmati, ti prenderà qualcosa!- disse Chiara preoccupata.

Nick si sedette su una grossa roccia piatta poco distante e prese un paio di respiri profondi.

-Stai bene?- chiese la ragazza

-Neanche un po’. Dimmi quello che devi dirmi e basta con questa farsa. Abbiamo un matrimonio da celebrare. O annullare.- esalò le ultime parole

-Nicky...- cominciò la ragazza sedendosi accanto a lui

-In tutti questi miei dubbi... Tu non c’entri niente, sono io che funziono male! Questi problemi riguardano solo me.-

-Riguarda tutto sempre solo te- borbottò lui acido

-Cosa??-

-Tutta la nostra storia ruota intorno a te. Per me è normale visto che sei il centro del mio universo personale, però...non dico di voler essere per forza al centro del tuo, ma almeno mi piacerebbe farne parte. Invece se tu hai un problema, è un problema solo tuo. E sei piena di problemi- spiegò il ragazzo guardandosi intorno

-E secondo te lo faccio apposta ad essere “piena di problemi”, giusto per citarti?- rispose Chiara

-No, assolutamente però...Perchè se IO ho un problema, allora NOI abbiamo un problema, e lo risolviamo insieme, mentre se TU hai un problema, allora è sempre e solo un TUO problema, e lo risolvi per fatti tuoi, magari facendoci a craniate?- chiese il ragazzo cercando di restare calmo

-Perchè...Perchè mi fa male stare con te. Ecco perchè.-

-Cosa? E adesso che c’entra? Ma in che senso male??- la interrogò Nick

-Nell’unico senso in cui può essere interpretata questa frase. Mi fa male stare con te. Mi fa male ancora di più quando nonostante tutti i miei difetti, le mie paranoie, tu continui a scegliere me, ogni giorno.-

-Ma perchè ti fa male??- chiese lui confuso

-Perchè non sono sicura di meritarmelo! Nessun essere umano può meritare tanto amore quanto tu ne dai a me! Magari sto...che ne so, rubando l’amore di qualcun altro in un dovunque dell’universo! E magari un giorno questo qualcun altro deciderà di venirselo a riprendere e...- disse lei, gesticolando. Nick la interruppe, fermandole le mani

-E allora che venisse a prenderselo un po’ di quest’amore, lo aspetteremo insieme. E quando arriverà e porterà via la sua parte, tu non noterai la differenza, perchè il mio amore per te è infinito. E se togli un pezzetto all’infinito, sempre infinito rimane, no? Magari un infinito più piccolo, quindi ti dovrai accontentare.- sorrise lui.

In quel momento le campane di una chiesa in lontananza suonarono cinque forti rintocchi.

-È ora. Vuoi aspettarlo con me questo ladro d’amore?- chiese Nick guardando la ragazza dritto negli occhi

-Si, lo voglio-

 

Alle prime note della marcia nuziale tutti gli invitati più Nick si voltarono verso l’arco di rose sotto al quale erano appena comparsi Chiara e suo padre, preceduti da Maxine.

Il giovane incrociò lo sguardo ancora un po’ nervoso della ragazza, che immediatamente si rilassò, mentre il padre di lei guarda rigido e impettito davanti a se.

Quando furono davanti all’altare, Jean Luke posò simbolicamente la mano di Chiara su quella di Nick, e prese il posto accanto a sua moglie, che per una volta avrebbe tanto voluto poter piangere. Dannato botulino.

 

La cerimonia scorse veloce e impeccabile, guidata dalla voce rassicurante del reverendo Jonas e con il sottofondo dei singhiozzi ritmici di Denise, che ogni tanto mormorava anche “Il mio bambino, è così cresciuto!” come aveva fatto anche per gli altri due.

Quando fu il momento di scambiarsi le promesse, Nick recitò la sua con l’amore che trapelava da ogni singola parola, e Chiara non potè fare a meno di piangere di gioia. Quando poi fu il suo turno, ripeté le parole che avevano recitato il giorno prima alle prove per le nozze con voce tremante.

-Nicholas Jerry Jonas, vuoi tu prendere la qui presente Claire Elenoir Julie Doupont come tua sposa?- chiese finalmente il reverendo, emozionato anch’esso

-Diamine si!!- esclamò Nick entusiasto, facendo ridacchiare gli invitati

-E vuoi tu Claire Elenoir Julie Doupont, prendere in sposo il qui presente Nicholas Jerry Jonas?- ripeté Paul.

Chiara prese un respiro profondo. Si voltò a guardare gli invitati che attendevano ansiosi. Vide tantissimi volti più o meno conosciuti, parenti suoi e di Nicholas, e riconobbe subito Danielle, elegantissima, con in braccio la piccola Pauline, e Demi con il suo pancione. Quando la ragazza aveva cominciato a frequentare Joe, soprattutto quando si erano sposati l’anno prima, lei e Chiara avevano scoperto di poter essere ottime amiche. Vide Maxine, che aveva chiacchierato per tutta la cerimonia con Frankie, che le era seduto accanto, e adesso la guardavano entrambi in attesa. Vide i suoi zii seduti accanto ad Anthony, che era stato presentato loro da Pierre come un carissimo amico, e che aveva modi evidentemente omosessuali. Entrambi speravano vivamente (invano, ma non lo sapevano) che loro figlio fosse abbastanza intelligente da non farsi influenzare da quel suo “amico”. Vide in prima fila Joe, Kevin e Pierre, i testimoni; anche loro la guardavano preoccupati dal lungo silenzio. Pierre meno di tutti però.

Infine vide i suoi genitori. Guardavano Nick quasi schifati. Era già stato un affronto non aver celebrato la cerimonia in Francia, figurarsi venire a sapere solo il giorno delle nozze che il ragazzo era figlio di colui che avrebbe celebrato la messa. Figlio di un prete! Figlio legittimo! Come può una chiesa che si rispetti, accettare che un sacerdote prolifichi? E non è importante che da questo lato del mondo si chiamino reverendi! Mon Dieu, dove andremo mai a finire? Se avessero avuto una figlia meno scapestrata tutto questo non sarebbe mai accaduto!

-Amore?- chiese incerto Nicholas, visto che la ragazza ancora non aveva risposto alla domanda.

Chiara si voltò finalmente verso di lui, fissandolo negli occhi. era vera quella storia del ladro di un amore infinito?

Inconsapevolmente portò la mano alla catenina che indossava. Una piccola “N” d’oro bianco, maschile ma semplice, e si ricordò quelle parole dette quasi quattro anni prima:

*-Sarà difficile stare insieme- aveva detto la ragazza, Nicholas aveva riso per l’ennesima volta baciando la testa di Chiara.
-Non mi importa, basta che stiamo insieme noi due. Sempre.- aveva detto, Chiara si era girata verso di lui.
-Promesso?- aveva chiesto, mentre Nick annuiva.
*
-Chiara...allora?- la incitò il reverendo Jonas, nervoso quasi quanto il figlio.

La ragazza guardò nuovamente Nicholas negli occhi.

-Certo che lo voglio!- quasi urlò, poi attirò a se il ragazzo per baciarlo, senza neanche attendere la formula di rito del reverendo.

 

 

 

 

 

Angolo autrice

 

Ecco un piccolo Missing Moment della mia fic Bar, dedicato solo ed esclusivamente a Martina, che qualche giorno fa è riuscita (inconsapevolmente) a portare un po’ si sole in una giornata decisamente nuvolosa grazie ai suoi complimenti.

Grazie mille, cara Compagna di Scommesse ♥, e spero ti sia piaciuta ^w^

   
 
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