Marriage
-Non posso farlo!- esclamò Chiara. Pierre
entrò preoccupato nella stanza, trovando la cugina ancora in
accappatoio di
seta passeggiare nervosamente per la stanza.
-Kira calmanti!- disse Maxine già pronta,
seduta sul letto della ragazza.
-Trésor, puoi
gentilmente spiegarmi perchè non sei ancora
pronta??-
chiese Pierre –tuo padre sarà qui tra
poco per portarti in chiesa!!- aggiunse controllando
l’orologio e
sventolando le chiavi della Focus sotto il naso della cugina.
-Io...non posso sposarmi!!- quasi urlò
Chiara.
-Co...cosa???- boccheggiò Maxine. Ma era
matta sua cugina?? Insomma, stava per sposarsi con Nick
Jonas, era forse la donna più invidiata sulla faccia della
Terra, cos’era questa storia adesso??
Pierre
invece cercò di mantenere la calma –Chérie,
respira, è solo panico pre-nozze- poggiò le mani sulle spalle
di Chiara e
la condusse fino a farla sedere sullo sgabello della toeletta. La
ragazza si
guardò allo specchio con aria nervosamente afflitta
-Cosa vedi nello specchio?- chiese Pierre
-Un’idiota in vestaglia e suo cugino gay-
rispose acida la ragazza
-Bene. Io invece vedo una splendida fanciulla
che sta per compiere il passo più importante della sua vita, e muore dalla voglia di farlo, ma ha paura che
qualcosa vada storto.- rispose il cugino.
Chiara
annuì con aria di sufficienza, dando invece internamente ragione al
ragazzo.
Lei
voleva sposare Nicholas, a pensarci
bene lo voleva da quando l’aveva visto entrare nella bettola sotto il
diluvio
per “recuperare” il signor Jonas.
Ma
allora, perchè quella mattina aveva desiderato non svegliarsi? O
svegliarsi e
scoprire che era tutto un sogno, che non era ancora arrivato quel
giorno, che
aveva ancora giorni, mesi, anni per
decidere se diventare una Signora o
no??
-Claire!- esclamò Pierre, riuscendo
finalmente
a scuoterla dai suoi pensieri
-Non chiamarmi così!- esclamò la bionda
-È l’unico modo per farti reagire, sembri in
catalessi!!- rispose il giovane –comunque
volevo dirti che è arrivato zio. Dovresti vestirti.-
È arrivato zio...Vestirti...
Le parole di Pierre
rimbombavano in testa alla ragazza mentre, quasi come non dipendesse
dalla sua
volontà, scivolava fuori dalla vestaglia di seta color pesca e
indossava l’abito
aiutata dai cugini. Indossò le scarpe
e prese il bouquet
mentre Pierre si adoperava per fermarle il velo sotto la complicata acconciatura.
-Pierre, ce li abbiamo cinque minuti? Devo
parlarti.- chiese infine la ragazza. Il cugino guardò
velocemente
l’orologio e congedò Maxine
-Dimmi Chérie- fece lui serio, sedendosi
sul bordo del letto accanto a Chiara, che prese un profondo respiro e
disse -Non posso sposarmi-
Pierre
si passò una mano tra i capelli poi disse l’ultima cosa che la ragazza
si
sarebbe aspettata
-Lo sapevo già.- annuì
-Sapevi già che non mi sarei più sposata??-
-Sapevo già che avresti avuto una fifa blu e
ti saresti tirata indietro all’ultimo momento piccola-
rispose lui
tranquillo, passando un braccio attorno alle spalle nude della ragazza
-Non è fifa. Non posso sposare Nick per il
suo bene!- esclamò lei
-Ohoh, questa non me l’aspettavo, davvero. –
Sorrise lui sarcastico - Stai per partire
in quarta col solito vittimismo “Oh, i miei sono stati cattivi con me,
odiatemi
come io vi odio tutti!” o con quel tuo stupido monologo “Nick mi ama,
ma presto
capirà che si sbaglia e capirà anche di aver sprecato la sua vita con
me, non
posso fargli questo!”- la imitò
Pierre gesticolando
-Guarda che è una cosa seria!- esclamò
lei offesa
-Piccola, sarà seria quanto ti pare ma ormai
hai stufato! Per la stronzaggine dei tuoi ti abbiamo compatito tutti
anche più
del dovuto, e quel sant’uomo del tuo futuro marito ti ha chiesto di
sposarlo
perchè è sicuro di quello che fa!- spiegò il ragazzo.
Chiara
sbuffò e guardò ostinatamente da un’altra parte.
-Girati verso di me e dimmi che ho ragione,
su. O non dirmi niente, tanto chi tace acconsente!- sorrise
Pierre
-No, chi tace non dice niente- replicò la
ragazza alzandosi in piedi. –Forza
andiamo, non so tu ma io sono stata invitata ad un matrimonio-
aggiunse
uscendo dalla stanza.
-Claire! Principessa, ti lascio bambina ti
ritrovo quasi signora!- esclamò in francese Jean Luke Doupont
quando la
figlia fece il suo ingresso nel salottino di casa.
-Certo papà, sono passati cinque anni
dall’ultima volta che ci siamo visti- rispose lei tagliente
in inglese, non
riuscendo però ad intaccare il sorriso del padre.
-Sai Claire, quando hai detto a me e alla
mamma di aver già preparato tutto per il tuo matrimonio, siamo rimasti
sorpresi, perchè non sapevamo neanche tu uscissi con qualcuno-
la
rimproverò l’uomo, ostinandosi a parlare francese
-Sai papà, non ve l’ho detto perchè
altrimenti avreste voluto conoscerlo, ed avreste rovinato l’unica cosa
buona
della mia vita- rispose Chiara marcando il più possibile
l’accento
americano. L’uomo seppellì l’accusa della figlia sotto una risata
calibrata e
aiutò la ragazza a salire in auto, mentre Pierre e Maxine
(rispettivamente
autista/testimone e damigella) prendevano posto sui sedili anteriori,
pregando
che non discutessero ulteriormente.
-Psssst, Nick!-
il ragazzo si girò sentendosi chiamare
-Pierre, dove sono Chiara e suo padre??-
chiese nervoso. Pierre era l’autista, quindi se c’era lui c’era anche
Chiara.
-Il padre dopo, ora devi parlare con tua
moglie- rispose brusco il francese, trascinando via Nick,
mentre gli ospiti
erano troppo impegnati a farsi i fatti loro per accorgersene
-No, aspetta, porta male vedere la sposa
prima delle nozze!- protestò il riccio
-Mettiamola così, o la vedi adesso o non la
vedi più. Fossi in te lascerei da parte le superstizioni-
rispose l’altro,
allontanandosi dallo spiazzo dove si sarebbe tenuta la cerimonia e
trascinando
il cantante verso uno sparuto gruppo d’alberi, sotto ai quali c’era
Chiara.
Nick
si meravigliò della sua bellezza. Anzi, si meravigliò di potersene
meravigliare, visto che la ragazza era sempre così assurdamente bella
da
rasentare l’impossibile
-Io torno tra cinque minuti d’orologio. O ci
siete entrambi o nessuno dei due, non voglio consolare un cuore infranto-
annunciò Pierre allontanandosi
-Come un cuore infranto, Chiara che
succede???- si preoccupò subito Nick
-Niente...quasi.- disse la ragazza a
disagio. –Nick, tu mi ami?- chiese
poi
-Certo che ti amo, che domande sono queste!-
esclamò il ragazzo
-Ok...e...continuerai ad amarmi?- chiese
ancora Chiara
-Senti, se è uno scherzo sto cominciando a
spazientirmi. Mi dici che è successo??-
-Nick...non so più se voglio sposarti.-
ammise la ragazza senza guardarlo negli occhi.
Nick
rimase immobile un paio di secondi per assimilare le parole, poi
dovette
appoggiarsi ad un albero vicino, perchè sentì le ginocchia cedergli
-Nick!- esclamò Chiara correndo a
sorreggerlo, per quanto in precario equilibrio sui tacchi
-Non vuoi sposarmi- piagnucolò il ragazzo
–non vuoi sposarmi!-
-Non è che non voglio sposarti, è che non so
se sia la scelta giusta...- tentò di giustificarsi lei
-Non sai se vuoi sposarmi, e la cerimonia è
tra pochi minuti!- urlò Nick disperato e infuriato insieme –Non ci hai mai riflettuto in questi quattro
anni?? Dannazione, sono passati quattro anni
da quando ti ho fatto la proposta, adesso siamo entrambi maggiorenni,
possiamo finalmente sposarci e tu non ne sei sicura?!?- sputò le ultime parole tra i denti
-Nicholas ascoltami, il problema non sono i
miei sentimenti per te!-
-E allora cosa? Io non vado bene? Posso
cambiare!- esclamò il ragazzo esagitato
-Nicholas calmati, ti prenderà qualcosa!-
disse Chiara preoccupata.
Nick
si sedette su una grossa roccia piatta poco distante e prese un paio di
respiri
profondi.
-Stai bene?- chiese la ragazza
-Neanche un po’. Dimmi quello che devi dirmi
e basta con questa farsa. Abbiamo un matrimonio da celebrare. O
annullare.-
esalò le ultime parole
-Nicky...- cominciò la ragazza sedendosi
accanto a lui
-In tutti questi miei dubbi... Tu non c’entri
niente, sono io che funziono male! Questi problemi riguardano solo me.-
-Riguarda tutto sempre solo te- borbottò
lui acido
-Cosa??-
-Tutta la nostra storia ruota intorno a te.
Per me è normale visto che sei il centro del mio universo personale,
però...non
dico di voler essere per forza al centro del tuo, ma almeno mi
piacerebbe farne
parte. Invece se tu hai un problema, è un problema solo tuo. E sei
piena di
problemi- spiegò il ragazzo guardandosi intorno
-E secondo te lo faccio apposta ad essere
“piena di problemi”, giusto per citarti?- rispose Chiara
-No, assolutamente però...Perchè se IO ho un
problema,
allora NOI abbiamo un problema, e lo risolviamo insieme, mentre se TU
hai un
problema, allora è sempre e solo un TUO problema, e lo risolvi per
fatti tuoi,
magari facendoci a craniate?- chiese il ragazzo cercando di
restare calmo
-Perchè...Perchè mi fa male stare con te.
Ecco perchè.-
-Cosa? E adesso che c’entra? Ma in che senso
male??- la interrogò Nick
-Nell’unico senso in cui può essere
interpretata questa frase. Mi fa male stare con te. Mi fa male ancora
di più
quando nonostante tutti i miei difetti, le mie paranoie, tu continui a
scegliere me, ogni giorno.-
-Ma perchè ti fa male??-
chiese lui confuso
-Perchè non sono sicura di meritarmelo!
Nessun essere umano può meritare tanto amore quanto tu ne dai a me!
Magari
sto...che ne so, rubando l’amore di qualcun altro in un dovunque
dell’universo!
E magari un giorno questo qualcun altro deciderà di venirselo a
riprendere e...-
disse lei, gesticolando. Nick la interruppe, fermandole le mani
-E allora che venisse a prenderselo un po’ di
quest’amore, lo aspetteremo insieme. E quando arriverà e porterà via la
sua
parte, tu non noterai la differenza, perchè il mio amore per te è
infinito. E
se togli un pezzetto all’infinito, sempre infinito rimane, no? Magari
un
infinito più piccolo, quindi ti dovrai accontentare.- sorrise
lui.
In
quel momento le campane di una chiesa in lontananza suonarono cinque
forti
rintocchi.
-È ora. Vuoi aspettarlo con me questo ladro
d’amore?- chiese Nick guardando la ragazza dritto negli occhi
-Si, lo voglio-
Alle
prime note della marcia nuziale tutti gli invitati più Nick si
voltarono verso
l’arco di rose sotto al quale erano appena comparsi Chiara e suo padre,
preceduti da Maxine.
Il
giovane incrociò lo sguardo ancora un po’ nervoso della ragazza, che
immediatamente si rilassò, mentre il padre di lei guarda rigido e
impettito
davanti a se.
Quando
furono davanti all’altare, Jean Luke posò simbolicamente la mano di
Chiara su
quella di Nick, e prese il posto accanto a sua moglie, che per una
volta avrebbe
tanto voluto poter piangere. Dannato
botulino.
La
cerimonia scorse veloce e impeccabile, guidata dalla voce rassicurante
del
reverendo Jonas e con il sottofondo dei singhiozzi ritmici di Denise,
che ogni
tanto mormorava anche “Il mio bambino, è
così cresciuto!” come aveva fatto anche per gli altri due.
Quando
fu il momento di scambiarsi le promesse, Nick recitò la sua con l’amore
che
trapelava da ogni singola parola, e Chiara non potè fare a meno di
piangere di
gioia. Quando poi fu il suo turno, ripeté le parole che avevano
recitato il
giorno prima alle prove per le nozze con voce tremante.
-Nicholas Jerry Jonas, vuoi tu prendere la
qui presente Claire Elenoir Julie Doupont come tua sposa?-
chiese
finalmente il reverendo, emozionato anch’esso
-Diamine si!!- esclamò Nick entusiasto,
facendo ridacchiare gli invitati
-E vuoi tu Claire Elenoir Julie Doupont, prendere
in sposo il qui presente Nicholas Jerry Jonas?- ripeté Paul.
Chiara
prese un respiro profondo. Si voltò a guardare gli invitati che
attendevano
ansiosi. Vide tantissimi volti più o meno conosciuti, parenti suoi e di
Nicholas, e riconobbe subito Danielle, elegantissima, con in braccio la
piccola
Pauline, e Demi con il suo pancione. Quando la ragazza aveva cominciato
a
frequentare Joe, soprattutto quando si erano sposati l’anno prima, lei
e Chiara
avevano scoperto di poter essere ottime amiche. Vide Maxine, che aveva
chiacchierato per tutta la cerimonia con Frankie, che le era seduto
accanto, e
adesso la guardavano entrambi in attesa. Vide i suoi zii seduti accanto
ad
Anthony, che era stato presentato loro da Pierre come un
carissimo amico, e che
aveva modi evidentemente omosessuali. Entrambi speravano vivamente
(invano, ma
non lo sapevano) che loro figlio fosse abbastanza intelligente da non
farsi
influenzare da quel suo “amico”. Vide in prima fila Joe, Kevin e
Pierre, i
testimoni; anche loro la guardavano preoccupati dal lungo silenzio.
Pierre meno
di tutti però.
Infine
vide i suoi genitori. Guardavano Nick quasi schifati. Era già stato un
affronto
non aver celebrato la cerimonia in Francia, figurarsi venire a sapere
solo il
giorno delle nozze che il ragazzo era figlio di colui che avrebbe
celebrato la
messa. Figlio di un prete! Figlio legittimo! Come può una chiesa che si
rispetti, accettare che un sacerdote prolifichi?
E non è importante che da questo lato del mondo si chiamino reverendi! Mon
Dieu, dove andremo mai a finire? Se avessero avuto una figlia
meno scapestrata tutto questo non sarebbe
mai accaduto!
-Amore?- chiese incerto Nicholas, visto
che la ragazza ancora non aveva risposto alla domanda.
Chiara si voltò finalmente verso di
lui,
fissandolo negli occhi. era vera quella storia del ladro di un amore
infinito?
Inconsapevolmente portò la mano
alla
catenina che indossava. Una piccola “N” d’oro bianco, maschile ma
semplice, e
si ricordò quelle parole dette quasi quattro anni prima:
*-Sarà
difficile stare insieme- aveva detto la ragazza,
Nicholas aveva riso per l’ennesima volta baciando la testa di Chiara.
-Non mi importa, basta che stiamo insieme noi due. Sempre.- aveva
detto, Chiara
si era girata verso di lui.
-Promesso?- aveva chiesto, mentre Nick annuiva.*
-Chiara...allora?- la incitò il reverendo
Jonas, nervoso quasi quanto il figlio.
La
ragazza guardò nuovamente Nicholas negli occhi.
-Certo che lo voglio!- quasi urlò, poi
attirò a se il ragazzo per baciarlo, senza neanche attendere la formula
di rito
del reverendo.
Angolo
autrice
Ecco
un piccolo Missing Moment della mia fic Bar,
dedicato solo ed esclusivamente a Martina,
che qualche
giorno fa è riuscita (inconsapevolmente) a portare un po’ si sole in
una
giornata decisamente nuvolosa grazie ai suoi complimenti.
Grazie
mille, cara Compagna di Scommesse ♥, e spero ti sia
piaciuta ^w^