Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ross_ana    04/04/2010    26 recensioni
Malfoy viene sfidato dagli amici a baciare la Granger... lui per riuscire nel suo intento prende la pozione polisucco...
Prima Classificata al Quote Contest, indetto da Bloody_Sisters e Slytherin_Queen.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa storia si è classificata prima a parimerito al Quote Contest, indetto da Bloody_Sisters e Slytherin_Queen.

NICKNAME: ross_ana@ sul Forum, ross_ana su EFP
TITOLO: Pozione Polisucco
PERSONAGGI/PAIRING: Hermione/Draco, Hermione/Ron
RATING: Verde
GENERE: Generale, Malinconico, Sentimentale
INTRO: Siamo al quinto anno ad Hogwarts, quando Ron sta insieme a Lavanda ed Hermione soffre per questo motivo.
NdA: Questa era una storia edita, ma l’ho modificata per questo contest! Incrocio le dita :)


HERMIONE POV

L'ennesimo giro di ronda... ero un prefetto, mi toccava. Ma nelle sere come quella, noiose e fredde, detestavo essere un prefetto.
-Gran... Hermione!
Mi girai di scatto e rimasi sorpresa di vedere Ron davanti a me.
-Ciao.
-Uhm, ciao.
Non feci tanto caso all'incertezza della sua voce, e cercando di ignorarlo, continuai per la mia strada.
Da quando si era messo con Lavanda, non faceva altro che restargli appiccicato addosso come una cozza, ed era da allora che non avevamo passato più un momento insieme. Forse era meglio, visto che il mio cuore ferito non sarebbe riuscito a sopportare altro dolore, e il mio viso non sarebbe riuscito a fingere una calma e una tranquillità di facciata che invece non provava.
Ciò che non mi distrugge mi fortifica. Ciò che non mi distrugge mi fortifica. Ciò che non mi distrugge mi fortifica. Ciò che non mi distrugge mi fortifica.
Mi ripetevo questa frase come un mantra, ed era solo grazie a questa convinzione che ancora non ero crollata miseramente. Ma per quanto potessi lottare per restare a galla, c'erano delle ferite aperti e sanguinanti che ancora facevano dolorosamente male.
-Granger aspetta!
Mi fermai di botto e mi rivolsi a lui con sguardo carico d'ira.
-Granger? Granger? Siamo arrivati fino a questo punto? Sei venuto per questo? Per dirmi che non mi chiamerai più nemmeno per nome? Non che sia una tragedia, visto che sono settimane che non parliamo più, ma sei meschino Ron.
-Aspetta, aspetta. Hermione, per favore. Sono venuto per parlarti, per chiederti... scusa. Ho sbagliato tutto con te, forse è tardi, lo so, ma io sono innamorato di te, e l'ho capito solo avendoti quasi persa... pensi... pensi di potermi perdonare?
Rimasi basita da quelle parole. E colpita... nel vero senso della parola. Perché il mio cuore cominciò a battere furioso, a darmi durissimi colpi dall'interno!
Ciò che non mi distrugge mi fortifica.
Era forse questo il significato di quella frase che il professor Silente mi aveva insegnato? Avere speranza e fiducia per superare i momenti brutti per poi gioirne in seguito?
Sentivo le mie guance in fiamme, la gola improvvisamente secca, e lo stomaco pieno... di farfalle. Ron mi stava confessando i suoi sentimenti, mi stava dicendo che mi amava, che aveva capito che ero io quella con cui voleva stare.
Al diavolo l'orgoglio, al diavolo la promessa fatta a me stessa di non fidarmi più di nessun uomo. Io amavo Ronald, e volevo stare con lui.
Consapevole di non riuscire a parlare a causa della forte emozione, mi avvicinai a lui e lo baciai. Così, improvvisamente, follemente, spegnendo il cervello e facendo cantare il cuore.
Sentii le sue mani sui miei fianchi, poi dietro la mia schiena. Stringevano con forza, quasi avessero paura che scappassi via, ma quel timore era infondato, perché quello era esattamente il posto in cui volevo stare e in cui sarei voluta stare per l'eternità: tra le sue braccia.
Strinsi le mie mani dietro al suo collo e non mi curai di nient'altro che non fosse lui. Lui e il suo amore che finalmente si era rivelato, lui e il mio amore che finalmente veniva corrisposto.
Poi sentimmo delle voci, e prima che potessi anche solo pensare a qualcosa da fare, Ron mi trascinò nello sgabuzzino delle scope lì vicino.
Le nostre fronti vicine, i nostri respiri affannati che si scontravano nel raggio delle nostre labbra attaccate... ci allontanammo per prendere fiato e io scoppiai in una risatina sommessa che gli fece alzare un sopracciglio.
-Che buffo!
-Cosa ci trovi di buffo?
La sua voce roca mi fece ridere ancora di più, forse per l'agitazione di quel momento, poi mi spinse a baciarlo ancora, e solo dopo qualche minuto riuscii a staccarmi ancora dalle sue labbra per rispondere alla sua domanda.
-Sono talmente piena di te, del tuo odore, del tuo sapore, che prima, in corridoio, sembrava la tua la voce che abbiamo sentito!
Di nuovo risi, sentendomi un po' sciocca per la mia confessione. D'altronde era la piena dimostrazione di quanto fossi pazza di lui.
Mi aspettavo di sentirlo ridere insieme a me, invece il ghigno che gli vidi dipinto sul viso mi sorprese. Era evidente che l'avevo compiaciuto più del lecito, e me ne sentii orgogliosa, perché sarei stata orgogliosa di ogni reazione che avessi provocato in lui da quel momento in poi.
-Eh Gran... Hermione, Hermione...
Lo guardai con occhi trasognati, e non badai per niente alle sue parole. Non sapevo se stava declamando una poesia, o se stava canticchiando una canzone, ero solo persa a guardare il movimento sensuale delle sue labbra che si sfioravano, si aprivano, si richiudevano... e fui colta dall'improvviso desiderio di baciarle. Ancora una volta. Per un'infinità di volte.
E così feci.
E in quel bacio quasi rubato, ci misi tutta la passione, il sentimento e l'emozione che provavo, che sentivo nel cuore, che mi scorreva nelle vene insieme al sangue, che mi riempiva il cervello e mi saziava la pancia.
Non ero mai stata una persona avventata, non mi ero mai lasciata trasportare dall'istinto, ma in quel momento di pura follia, di pura folle felicità, lasciai che gli istinti prendessero il sopravvento, e mi lasciai guidare da essi in territori inesplorati, in lande deserte mai visitate, in posti segreti mai scoperti. Non da me.
Sentivo le mani di Ron accarezzarmi veementi, sentivo il dominio che il suo corpo aveva sul mio, e lasciai che esso prendesse il sopravvento, per fare di me ciò che volesse. Io ero sua, e lui era mio finalmente. Quello era solo la coronazione di un amore tanto atteso e tanto agognato.
La voracità dei suoi baci mi fece fremere di passione, i movimenti sicuri delle sue mani sui punti miei più sensibili erano solo un assaggio di ciò che promettevano, la sua lingua sulla pelle sensibile del mio collo era l'estasi più vivida e assoluta.
Non desideravo altro che sentire ancora quelle sensazioni, volevo sentirle amplificate sul mio corpo a contatto con il suo, sul mio corpo fremente per il suo, sul mio corpo incastrato con il suo!
-Oh Ron!
-Non... non chiamarmi Ron...
-E allora c-come? Come devo... come devo chiamarti?
-Malfoy. Chiamami Malfoy.
Continuai a baciarlo, a gemere sotto le sue carezze.
Poi le sue parole arrivarono alle mie orecchie come un eco di campane lontane. Impiegai più di qualche secondo a racimolare tutta la mia forza interiore, poi mi staccai da lui e lo guardai con un sopracciglio alzato, stupita per quella frase senza senso che avevo rovinato quel momento magico.
-Come hai detto?
TOC TOC TOC... TOC TOC TOC...
-Hermione sei li dentro? Capisco che tu voglia evitarmi, ma penso che rinchiudersi in uno sgabuzzino delle scope solo per non parlarmi mi sembra infantile. Per favore esci fuori e parliamone.
Guardai Ron... e contemporaneamente sentii la sua voce provenire da fuori.
La verità cominciò a farsi spazio nella mia testa e non seppi definire ciò che in quel momento attraversò il mio cuore improvvisamente spezzato.
Ciò che non mi distrugge mi fortifica.
Chiusi gli occhi per un secondo, solo per trovare nel profondo dell'anima la forza di stringere i denti e non farmi distruggere. Non di nuovo.
Aprii la porta quel tanto che bastava per guardare l'altro Ron in faccia.
-Ron?
-Hermione, per favore, esci fuori.
Non risposi, ma fui sul punto di mettermi a urlare. Fui consapevole di essere sull'orlo di una crisi isterica.
-Hermione, ti prego. Io posso capire la tua rabbia, ma non ti sembra di esagerare adesso?
Come attratta da una forza invisibile, voltai il mio sguardo verso il falso Ron che era con me lì dentro, che mi aveva baciata, mi aveva accarezzata, mi aveva stretta tra le sue braccia. E vidi ciò che mai e poi mai avrei potuto neanche lontanamente immaginare.
I capelli rossi stavano cambiando colore, divenendo di un biondo dorato color del grano. Gli occhi verdi lasciavano il posto a un grigio argento che sembrava metallo fuso. Le lentiggini scomparivano mostrando una pelle candida, liscia e perfetta come la seta. Le labbra gonfie restavano ferme su un ghigno divertito assumendo però un colore più rosso, come quello di una fragola matura.
Mi sentii spezzare a metà dalle sensazioni che provai in quell'istante, e per difesa, per timore che il mio dolore trasparisse attraverso le mie iridi improvvisamente appannate, mi girai a guardare Ron. Il vero Ron, che ancora cercava di convincermi ad uscire ed affrontarlo.
-Ron va via, è meglio.
-Non è meglio proprio per niente, Hermione. Non puoi nasconderti ogni volta che mi vedi. Io sto con Lavanda, sono innamorato di lei, e tu devi accettarlo. Non puoi continuare a fare la bambina in questo modo, quindi te lo chiedo per l'ultima volta, esci di li e parliamone come persone mature.
Una coltellata ancora più profonda.
Sono innamorato di lei.
La delusione, il dolore e la tristezza che mi assalirono improvvisamente, mi spinsero a tirare fuori tutto il mio orgoglio Grifondoro, e con una tranquillità che interiormente non mi apparteneva per niente, mi mostrai fiera davanti si suoi occhi, e spalancai la porta.
-Sai Ron, il mondo non gira tutto intorno a te, e se mi sono chiusa qui dentro, non era certo per sfuggire alle tue stupide chiacchiere, ma perché ero impegnata a fare altro.
Vidi lo sguardo di Ron spostarsi in quello di Malfoy, e poi vidi la sua espressione cambiare. La sua bocca si spalancò, i suoi occhi cominciarono a dardeggiare, e le sue mani si strinsero immediatamente a pugno, facendo sbiancare le nocche già pallide.
-C-cosa...?
-Cosa stavamo facendo? Mi sembra chiaro, Weasel, no?
Lessi negli occhi verdi di Ron le sue intenzioni prima che potesse alzare il pugno e colpire Malfoy, così sfilai la bacchetta dalla tasca interna del mantello e formulai un incantesimo di difesa.
-Protego.
Lo scudo che si frappose tra noi, costrinse me e Malfoy dentro lo sgabuzzino, Ron invece dalla parte opposta del corridoio, appoggiato al muro.
-Non... non può essere Hermione... non lui.
L'ultima parola venne fuori come uno sputo, come un insulto.
-Non sono affari tuoi Ronald, e ora per favore vai, sei fuori dai dormitori oltre l'orario del coprifuoco.
-Ti ricordo che sono anch'io un prefetto.
-Ma questa sera non sei di turno, quindi...
-Quindi lascia stare. Me ne vado. Ma solo perché mi fa schifo guardarti ancora.
Vidi Ron allontanarsi da noi, da me, e con lui anche l'ultimo pezzettino del mio cuore cadde dal mio petto, lasciandomi per qualche secondo senza parole e senza fiato.
Due lacrime scapparono al mio controllo, e prima che potessi bloccarle, calde e salate rigarono le mie guance ancora arrossate.
Poi un dito freddo, pallido e lungo ne raccolse una portandola alle sue labbra, e io rimasi sconcertata da quel gesto. Mi girai verso Malfoy con la furia che aveva cominciato a corrodermi gli organi, e gli puntai un dito sul petto, costringendolo ad arretrare di un passo.
-Tu! Lurido. Bastardo. Verme.
-Non la pensavi così quando mi hai mostrato a Weasley in tutto il mio splendore.
Non riuscii a rispondere, e vidi il ghigno sul suo viso farsi più largo.
-Peccato che quell'idiota sia arrivato a disturbarci, altrimenti a quest'ora...
-A quest'ora cosa?
-Bè... a quest'ora saremmo andati molto oltre un casto bacetto.
Vidi un lampo di dispiacere attraversare i suoi occhi, ma non ci badai, ero troppo concentrata a mantenere sotto controllo il mio di dispiacere per quella situazione a dir poco assurda.
Restammo in silenzio per qualche secondo, ognuno perso nei propri pensieri. Poi sentii lo scudo che ancora ci bloccava li dentro affievolirsi, fino a scomparire del tutto, e sentii Malfoy fare qualche passo verso l'esterno.
Immaginai le suole delle sue costose scarpe che camminavano almeno a trenta centimetri da terra, per l'ego smisurato che sicuramente avevo fatto accrescere con quella mia sconfitta, ma prima che potesse scomparire dietro l'angolo, mi costrinsi a fargli un'ultima domanda.
-Perché hai...?
Mi interruppe e finì la frase al posto mio.
-Perché ho usato la Pozione Polisucco? Perché era il modo più semplice per cambiare aspetto.
Non era questo ciò che intendevo. Perciò scossi la testa.
-No. Perché hai...?
-Perché ho scelto l'aspetto di Weasley? Perché lo sa tutta la scuola che sei innamorata di lui.
Scossi la testa un'altra volta.
-No Malfoy. Perché hai...?
-Perché cosa?
-Perché l'hai fatto? Perché mi hai usata così? Perché...?
-Perché i miei amici mi hanno sfidato. Dovevo baciarti. E questo era il modo più semplice per farlo.
Gli rivolsi un espressione affranta, metà delusa, metà arrabbiata.
Poi un brivido di adrenalina mi corse lungo la schiena, e a grandi passi mi diressi verso di lui, che con un'espressione sardonica mi guardava senza batter ciglio.
-Ti odio.
-Anch'io.
-Mi fai schifo.
-Uhm... non si direbbe da come ti facevi toccare.
-Non eri tu, era Ron.
-È qui che ti sbagli. Ero io. Solo io. Sempre io.
Grugnii disperata per un paio di secondi, consapevole di aver perso anche con lui oltre che con Ron, e quando mi resi conto che in realtà avevo perso con me stessa, rigettai tutto il mio odio su quella specie di persona che avevo davanti.
-Sei meschino. Schifoso. E stronzo.
Ad ogni ripetizione corrispondeva un colpo sul suo petto scolpito, duro e roccioso.
-Sono un Malfoy.
La sua risposta mi costrinse a lasciare abbandonate le mie braccia lungo il mio corpo e a seguire con lo sguardo nuovamente appannato dalle lacrime la sua schiena che elegantemente e senza fretta si allontanava da me, lasciandomi sola, per l'ennesima volta col mio dolore.
Ciò che non mi distrugge mi fortifica.
Ma forse, stavolta, ero stata distrutta per davvero.




Ecco i giudizi delle GiudicIE:

Slytherin_Queen:

Grammatica e sintassi: 10/10
Stile: 15/15
Originalità: 9/10
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
Attinenza alla traccia e sviluppo: 10/10
Gradimento personale: 19/20

TOTALE: 78/80

Allora... hai preso il punteggio massimo in quasi tutti i parametri di giudizio, mi colpisci!! Non ho riscontrato errori ortografici all’interno del testo, questo vuol dire che ci hai messo un grande impegno! Il testo è scorrevole ed in alcuni punti alquanto divertente. La storia è abbastanza originale, in quanto, anche se il pairing in certi punti è Draco/Hermione, lei, dopo aver saputo che ha baciato Draco, non va in brodo di giuggiole, e il ragazzo non si è trasformato in Ron perché l’amava da tempo, come spesso succede nelle Dramione. I sentimenti di Hermione sono molto chiari nei confronti di Ron: non smette di amarlo solo perché ha baciato un altro o solo perché lui sta con un’altra. Storia molto attinente alla traccia, in quanto la Fanfiction sia interamente incentrata sulla citazione scelta, e tra l’altro, Hermione fa riferimento ad una frase (la citazione) dettale dal preside qualche tempo prima, quindi ancora meglio!


Bloody_Sisters:

Grammatica e sintassi: 9/10
Stile: 14.5/15
Originalità: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
Attinenza alla traccia e sviluppo: 10/10
Gradimento personale: 19/20

Totale: 77.5/80

Alors, nonostante la coppia Dramione sia sulla mia lista nera la tua storia mi è piaciuta moltissimo. Scritta veramente bene, ti ha penalizzato solamente una frase e un piccolo errore di battitura. Scrivi veramente bene, non troppe descrizione che avrebbero potuto confondere il lettore, si capiscono perfettamente i sentimenti di Hermione e la citazione ripetuta per autoconvincersene è perfetta.
Malfoy è veramente un... Malfoy, come ha detto lui stesso; non posso trovare altre parole per descriverlo.

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ross_ana