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Autore: MerySemola    04/04/2010    4 recensioni
Forse è anche per questo che… Forse… Si, deve essere così, non c’è un’altra spiegazione. Si, Asako aveva ragione ma… Un motivo l’ho trovato lo stesso, ed è una spiegazione più che valida. Che io abbia finalmente capito fino in fondo? /// Hope you like it! Mery...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piove.

Pioggia. Regen. Pluie. Lluvia. Deszcz.

Piove. Piove. Piove. Piove. Piove. Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.

 

Ma perché proprio oggi deve essere una giornata così uggiosa??? Accidenti!

Probabilmente c’è qualcuno lassù che in uno dei pochi giorni in cui mi sveglio con la luna storta, e con un atteggiamento introverso assolutamente diverso da quella che sono, fa piovere a dirotto!! E, insomma, a una ragazza che come me ama il sole, la luce, il cielo azzurro… Guardare fuori dalla finestra mette una tale malinconia! Certo, come se non fossi già malinconica, e chissà per quale maledetto motivo. E oltretutto oggi sembra che il mondo mi voglia fare… Intristire? No… Deprimere? Neanche per idea, per quello mi basta fare qualche equazione. Forse solo… Riflettere.

Si, forse solo riflettere.

 

In fondo io ho quindici anni, sono una famosa attrice, un disastro in matematica, ottusa nel capire i problemi di cuore; una persona così forte e solare ma tanto fragile (e egoista)  da essere colpita dalla Malattia della Bambola. Come è possibile che in me esistano questi estremi? Che c’è che non va in me?

Ho sempre cercato di trovare la soluzione nei momenti del bisogno. Si, ma… Bisogni miei o altrui? Altrui. Con questo non voglio dire che mi pento di ciò che ho fatto. Però… In questo modo capisco che sono solo una Vigliacca, con la V maiuscola, una di quelle persone disponibili con gli altri, ma del tutto incapaci di salvare se stessi. A parte la mia insopportabile testardaggine, e la mia lingua biforcuta, e il mio martelletto rosso… Che ho? Cosa offro a me stessa?

 

Forse è anche per questo che… Forse… Si, deve essere così, non c’è un’altra spiegazione. Si, Asako aveva ragione ma… Un motivo l’ho trovato lo stesso, ed è una spiegazione più che valida. Che io abbia finalmente capito fino in fondo?

 

Chissà perché ora guardare la pioggia non mi mette più così tristezza, ma piuttosto un senso di pace.  Quasi quasi…

Ma si, un giretto lo faccio, ma senza ombrello, anche se Rei mi ammazzerà se mi ammalo visto che a breve cominceranno le riprese di uno spot.

 

°°°°

Infilai in fretta gli stivali di gomma (che avevano disegnato sopra un prato con dei grandi fili d’erba e delle coccinelle… Bellissimi!) e uscii chiudendo piano la porta di casa, perché mamma nelle giornate di pioggia era ispirata e mentre scriveva in quel modo odiava qualsiasi tipo di rumore. Così mi incamminai per strada, senza guardare il tragitto, solo pensando, in silenzio. Dalle nuvole scure filtrava una luce grigia; improvvisamente si alzò il vento, e tutto attorno a me cominciò a muoversi ed ondeggiare, spinto da raffiche leggere: le fronde degli alberi, i prati, i fiori… un  foglio di carta volteggiò nell’aria, e io tentai invano di tenere a bada i capelli. Da lontano vidi una chioma bionda che… Chioma? Bionda??? Akito… Chi altri?

 

Vederlo non mi fece alcun effetto, o forse mi sconvolse del tutto. Quello che seppi, immediatamente, fu che non volevo parlare. Non è che fossi arrabbiata con lui, solo… Non volevo sentire la mia voce. Lo guardai un attimo mentre si avvicinava: pantaloni e felpa, mani in tasca, camminava piano.

 

Quando ci incrociammo sul marciapiede, entrambi ci fermammo, l’uno di fronte all’altro, guardandoci negli occhi.

Una goccia.

Silenzio.

Due gocce.

Silenzio.

Tre gocce.

Silenzio. Solo uno sguardo.

Alla quarta goccia che scivolò sulla sua guancia si mosse. Fece due passi verso me, e quando fu di fianco a me si girò.

 

Io cominciai a camminare, tranquilla, de tutto a mio agio. Con la coda dell’occhio potei vedere un piccolo sorriso solcargli il volto, quando il suo sguardo cadde sui miei stivali (a stento ne trattenei uno io, pieno di orgoglio per un tale acquisto). 

Non aprimmo bocca, e io non guardai mai l’orologio. Alla fine ritornammo, quasi per caso, davanti  a casa mia, del tutto fradici.

 Mi fermai sul vialetto, mi girai, lo guardai e sorrisi.

Poi, percorsi il viale, aprii la porta e la richiusi subito dopo dietro me.

 

 

 

E solo in quel momento lo ammisi. Asako mi aveva detto che non era necessario trovare un motivo per spiegare di essere innamorati, lo si era e basta.

Ma io il mio motivo lo avevo.

Akito mi dava ciò che io non davo a me stessa.

 

 

 

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DA ME PER VOI!

Ecco quiiiiiiii

Vi è piaciuta????? I hope you like it!

Please, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate. Il mio obiettivo era mostrare il rapporto Sana+Akito  in un modo molto essenziale. Spero di avervi rubato un po’ del vostro tempo non inutilmente!!!

 

Grazie a tutti… Mery… <3

  
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