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Autore: lumpacio    04/04/2010    2 recensioni
Un comunista va dallo psicologo, ma i due non si capiscono al volo...
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A: Spero che finalmente questo psicologo riesca ad alleviare i miei dolori. Da quando è caduto il comunismo non riesco più a fare una vita normale. Esso incarnava tutti i miei ideali, mi faceva pensare di poter un giorno vivere in un mondo migliore. Da quel 9 novembre del 1989 ho smesso di credere in qualcosa di migliore. Da allora praticamente non vivo più, ma ora affronterò on questo psicologo il mo problema. Spero di uscire da quella stanza più ottimista che mai. B: Prego, entri; è il suo turno. Finalmente un mio coetaneo uomo. Sa, i giovani d’oggi sono sempre pieni di problemi; soprattutto le donne. La nostra generazione sì che era forte e immune ai dolori. Ma ora mi dica pure A: Senta dottore, è molto difficile parlare del mio problema. So che le potrà sembrare strano quello sto per dire, ma mi deve assolutamente aiutare. B: In trent’anni di carriera ne ho sentite di storie assurde, più di quanto possa immaginare. Prego, esponga il suo problema. A: Ecco, sono molto agitato. In pratica lui non c’è più, ma io lo amo ancora. B: Ah! Problemi d’amore sono all’ordine del giorno, ma a quanto vedo il suo è un amore particolare. A: Il mio era molto più di un amore, era una vera e propria ossessione. B: E da quanto tempo è finita questa, diciamo, “storia d’amore”? A: Sono circa vent’anni, ma mi sembra ieri quando tutto è finito. Ma scusi lei non legge i giornali? Era dappertutto questa notizia. B: No, io i giornali li leggo, ma il gossip non mi interessa. E poi lei è tanto famoso? A: Ma quale gossip! Quella notizia ha fatto soffrire migliaia e migliaia di persone. B: Vabbè, adesso non esageriamo. Ho capito che gli era molto legato, però le altre persone avranno continuato tranquillamente la loro vita. A: Forse gli altri come me l’avranno fatto ma io non ci riesco. Ma lei ha capito che tipo di persona sono? B: Suppongo di sì… A: Allora sa come siamo fatti. B: In realtà nessuno si è mai dichiarato così in questo studio. A: Molti si vergognano di ciò che siamo, ma io no. Lo grido, voglio che tutti lo sappiano B: Certo, non se ne deve vergognare. La gente ha dei pregiudizi verso di voi, ma ormai siamo una società migliore. A: Ha ragione, qualcuno nutre ancora pregiudizi. Dice che senza di noi si vivrebbe in modo migliore, che abbiamo rovinato intere nazioni. Ma siamo noi che renderemo il mondo migliore. B: Non credo che con voi l’uomo durerà molto. A: Allora anche lei è come gli altri, pieno di pregiudizi. E poi perché l’uomo con noi non dovrebbe durare a lungo. B: Non ho pregiudizi. Ma sa, per il fatto dei bambini… A: Lei è un ignorante! Crede a quelle stupide leggende secondo le quali noi mangiamo i bambini? B: In realtà non ero nemmeno a conoscenza di questa storia. A: Mi scusi se mi sono un po’ alterato, ma è sempre difficile per noi dire cosa proviamo. B: Capisco. A: Noi di solito siamo tipi allegri e divertenti. B: Sì, lo so. Qualche volta vi ho visti in televisione. A: Ma quale televisione! Noi siamo sui libri di storia. B: Ho letto da qualche parte che nell’antichità era normale essere come voi. A: Magari lo fosse stato. B: Lei comunque non può rimanere fermo a vent’anni fa. A: Lo so, lei ha ragione. Perché qualche volta non viene a casa mia per poter approfondire meglio il problema? B: No guardi, sono sposato, ho dei figli e non credo di condividere le sue idee. A: Ma sono proprio le persone come lei ad abbracciare più spesso il nostro credo. Quelli stanchi della monotonia della loro vita. Ha l’aspetto di uno di noi. B: Ma come si permette di insinuare certe cose! A: Ma non si offenda così tanto. Ma il suo modo di fare mi ricorda tanti miei compagni. B: Quindi da quando è finito tutto ha continuato a frequentare altra gente come lei. A: E’ proprio da allora che ci siamo più uniti. Ci consoliamo a vicenda. Manca a tutti noi. B: Anche ai tuoi compagni? A: Certamente! Tutti lo amavamo. B: Quindi anche i suoi compagni? A: Era amato da tutti, ma io lo amavo in modo particolare. B: Capisco che il suo è un caso molto difficile. Ne dovremo riparlare in un altro incontro. A: Grazie dottore, mi sono liberato di un grande peso. B: Allora esca e parli con la mia segretaria per prendere un appuntamento. A esce dalla stanza. B: (fra sé e sé) Ma guarda cosa mi doveva capitare…
  
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