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Autore: Meggie    05/04/2010    2 recensioni
Remus vuole parlare, ma... ma a volte è troppo difficile. E' troppo e basta.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Scritta per la prima settimana del F3.U.CK.S. Fest di  fanfic_italia basata sul set Alpha di  1frase.
Grazie ad Ary per averla letta in anteprima e per essere meravigliosa <3
Ultima cosa: più che 50 frasi separate, questa è una one shot composta da 50 frasi.

 

REPLAY

45 Fuoco - Quando si siede per terra, accanto a lui, e si mette a fissare il caminetto acceso, sa che non basterà quel calore per ritrovare le sensazioni di un tempo.

32 Ricordi - Perché i ricordi sono bellissimi e dolorosi, ma ormai appassiti con il passare degli anni, e non ha assolutamente idea di cosa possa servire – o se esista qualcosa – per farli risplendere nuovamente.

28 Posto - Sa, però, che sono ancora presenti, che sono ancora lì, nascosti in un luogo recondito delle loro menti e che in qualche modo torneranno a galla.

41 Rivelazione - E la cosa lo spaventa a morte, perché, nonostante gli anni trascorsi, e le ferite ricucite, ha ancora delle domande senza risposte, ha ancora paura di un certo passato.

43 Facile – E non è per niente un processo scontato, o facile, o così automatico da farlo sentire bene con se stesso, ma è qualcosa che deve essere fatto, è qualcosa che non può più lasciare indietro.

26 Parole - Perché ha abbandonato troppe parole non dette, troppe emozioni, troppe paure, troppo e basta, in quel suo passato mai cancellato.

48 Insieme - Ha abbandonato, soprattutto, un noi che non sa se esiste ancora, perché non sa se quell’insieme sia mai stato reale o se è stata solo la sua fantasia.

49 Mente - E potrebbe essere, potrebbe essere stato solo il frutto della sua mente, di visioni distorte di una realtà che, ora, non è sicuro di ricordare così bene.

38 Promessa - Certe occhiate, certi discorsi, certe domande, e certe promesse sussurrate dopo una Burrobirra di troppo, dopo una serata a scherzare davanti al fuoco.

30 Lontano - Sono tutte là, racchiuse in quell’abbraccio lontano che ricorda così bene e che fa male, perché è stata l’ultima volta prima del nulla.

44 Terrore - Prima della guerra, della vera guerra, la loro, prima della paura, degli Avada sempre sulle labbra come fossero stati una preghiera, del terrore di perdersi, di perdere la propria famiglia, o un amico.

08 Migliore amico - O qualcosa di più, più di una famiglia – Sirius aveva James e lui, Remus, non era mai, mai stato suo fratello -, più di un migliore amico, più di tutto.

10 Pazzia - O forse era ed è una follia e basta, e lui non ha mai capito niente, troppo preso da altro, dalle missioni e dai sospetti e da vivere una sua vita che, pensava, dovesse essere diversa e lontana da quella di Sirius.

17 Minuto - Eppure sono di nuovo lì, nonostante tutto, vicini, e quando Remus guarda di nuovo Sirius con la coda dell’occhio non sa quanto tempo sia passato, se secondi, minuti o ore.

13 Noia - Sirius continua a guardare fisso il caminetto, con quell’espressione che è un misto tra la noia e l’irritazione, quell’inquietudine che sempre l’ha accompagnato e che, Remus ne è convinto, non lo lascerà mai.

14 Indifferenza – Non parla, non dice una parola, perso in quella finta indifferenza che cerca di spacciare per veritiera.

39 Speranza - Remus, però, lo conosce bene… o forse è solo l’ultima speranza che ancora cerca di trattenere dentro di sé.

46 Risposta - “Che cosa vuoi sapere, Remus?” la domanda di Sirius lo fa sobbalzare e per un attimo, solo un attimo, ha la tentazione di rispondere con un ‘Niente’.

07 Attesa - Ma la realtà è che vorrebbe sapere troppe cose, troppe cose che sono rimaste lì, intrappolate, per un tempo lunghissimo, e quell’attesa, prima o poi, deve finire.

12 Vita - Deve trasformarsi in qualcosa di reale, di tangibile, oppure scomparire per sempre, non spuntare mai più nel corso della sua vita, perché non potrebbe sopportare nuovamente quella conversazione.

03 Uomo - Remus sospira, pieno di un’incertezza quasi adolescenziale, nonostante abbia superato quell’età da un pezzo, nonostante sia cresciuto, nonostante non sia più un ragazzo che calca con passo sicuro i corridoi di Hogwarts.

29 Credere - “Non lo so,” sbuffa alla fine, “Pensavo di saperlo, ma… non ne sono più così sicuro… un tempo non facevo che ripensare al passato, a sperare che nulla fosse successo… adesso non lo so, Sirius”

35 Braccia - Non vuole più stare lì seduto e, se fosse più coraggioso, si alzerebbe all’istante e fuggirebbe via, lontano da Sirius, anche solo di qualche metro, anche solo per non sentire più il calore della sua pelle e delle sue braccia, che non fanno che sfiorarlo.

34 Peggio - Ma sa perfettamente che è una pessima idea, perché non può fuggire ancora, perché sarebbe ancora peggio, perché se lo porterebbe dietro ancora e ancora, senza mai staccarsi.

19 Cuore - “Come fai a non sapere cosa vuoi, Remus?” borbotta, anzi, quasi ringhia, Sirius mentre si gira a guardarlo, e Remus si ritrova a pensare che quel modo di parlare, quell’inflessione così… canina, gli fa ancora lo stesso effetto, sempre un colpo al cuore, sempre uguale.

18 Limite - Remus, in realtà, sa quali sono i suoi desideri, solo che non può dirli, perché anni prima aveva tracciato una linea di confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è e, arrivato a quell’età, non sa se ha ancora la forza per oltrepassare la barricata.

42 Volontà - Perché di là, dall’altra parte, ci sono tutte le cose che Sirius non gli ha mai detto e che lui non ha mai preteso, nonostante lo volesse, nonostante desiderasse ardentemente sapere cosa fossero, o cosa non fossero affatto, loro due.

36 Elettricità - Sirius ormai lo sta fissando, con il fuoco che si riflette nei suoi occhi, e Remus avverte una scarica di magia e elettricità attraversarlo completamente, da capo a piedi, come se ormai fosse diventato la sua controparte adolescente.

47 Chiaro - Ma fa di tutto pur di non guardarlo negli occhi, perché vi ha sempre letto troppo, e così si concentra su altri particolari del suo viso, come il fatto che sia illuminato solo per metà, e che la luce rossastra del fuoco crei un gioco di ombre e chiarori inquietanti lungo le sue guance scavate.

24 Nero - È un po’ come riconoscere disegni e graffiti in quelle ombre, senza mai arrivare a qualcosa di definitivo, e vedere come quell’oscurità riesca a cambiare e a trasformarsi di continuo, senza mai lasciarsi realmente afferrare, quasi stesse fuggendo anche lui da Remus.

40 Buco - “Vuoi sapere cosa voglio io, allora?” esala alla fine Sirius, in un ringhio sommesso, “Voglio uscire di qui, da questa topaia, che… è una trappola, mi avete chiuso qui dentro, in un buco e poi avete buttato la chiave… e voglio-”, ma si interrompe, quasi avesse paura.

50 Strada – Remus sa che forse non è esattamente la realtà, ma non può proprio biasimare Sirius per desiderare di poter uscire da lì, anche solo per camminare lungo Grimmauld Place.

37 Cellule - Eppure, tutto sommato, gli sembra un desiderio fin troppo semplice, ben lontano dai suoi a cui neppure sa dare un nome, e l’unica certezza che ha è da chi sono causati e dove sono ancorati: in ogni sua fibra e in ogni sua cellula.

32 Morte - Remus si passa una mano sul viso, sospirando “Sai benissimo che non puoi uscire di qua e non perché sei prigioniero…” … ma perché non posso pensarti fuori a morire, non so neppure se ti ho ritrovato, e già te ne vai?

31 Barca - Ma non completa la frase, la lascia in bilico, donando a Sirius la capacità di afferrarla o meno, quasi fosse una barca in balia delle onde e lui non avesse idea da che parte remare.

09 Notte - Perché per come ha vissuto quegli anni, non c’è da stupirsi se la sensazione di essere senza timone non lo abbandona mai, non c’è da stupirsi se spesso si è ritrovato a brancolare nel buio, come se fosse una notte di tanti anni prima, una notte che non vuole ricordare.

16 Stelle - Perché era una notte priva di stelle, e un bambino stava piangendo, e due ragazzi stavano perdendo tutto, mentre altri due erano ormai diventati il simbolo del troppo amore e della troppa violenza.

21 Estate - Remus ogni tanto torna a pensarci, a quell’estate in cui tutto è finito e in cui tutto è iniziato, e adesso che ha di nuovo Sirius davanti, non può proprio fare a meno di continuare a chiedersi ‘E se…’, ma è troppo stupido e troppo vecchio, forse, per trovare una risposta.

05 Preghiera - “Remus, cosa stiamo facendo?” la voce di Sirius ha perso quell’inflessione canina, ora è solo stanca e abbattuta “Dovremmo smetterla con i giochetti del gatto e il topo, dovremmo… per favore-” esala alla fine.

04 Denaro - “Gatto e topo? Che orribile gioco di parole, Sirius…” forza una risata che in realtà non gli appartiene proprio, ma non sa cosa rispondere, perché ha paura di approfondire quel discorso, nonostante lo voglia terribilmente, nonostante, un tempo, avrebbe pagato oro per affrontarlo.

23 Cielo - Sirius borbotta qualcosa che non riesce a capire, prima di alzarsi in piedi e allontanarsi da lui per andare vicino alla finestra e guardare il mondo là fuori, e il cielo che riversa tutta la sua compassione sulla terra.

22 Pioggia - Non piove più così forte, Remus riesce a vederlo anche se è ancora seduto per terra, e con la scusa di essere interessato al tempo, può osservare anche il profilo di Sirius stagliarsi contro il vetro della finestra.

02 Seconda volta - È così diverso dal ragazzo che faceva ammutolire ogni ragazza di Hogwarts, sembrano siano passati secoli da allora, di sicuro sono passati troppi anni… troppi, forse, per pensare di avere una seconda possibilità.

11 Fidanzamento - Anche perché, Remus sa perfettamente che non ci potrà mai essere un futuro per loro, così come non c’è mai stato un passato, anche se dovessero esporre veramente le carte in gioco, anche se si dicessero una volta per tutte le cose come stanno… non potrebbero arrivare da nessuna parte, nessun lieto fine, nessun fidanzamento e matrimonio e famiglia felice.

27 Uccidere - Entrambi sanno benissimo che non hanno futuro insieme, che finirebbero per uccidersi a vicenda se andassero più a fondo di quel loro legame senza nome… però…

01 Anima - La verità è che Remus vorrebbe tutto quello e dentro di lui lo sa, e sa perfettamente che è assurdo, ma anche se razionalmente non lo vuole, anche se farebbe di tutto per non ammetterlo, è legato a Sirius così profondamente e da così tanti eventi, che per toglierlo dalla sua vita dovrebbero anche toglierlo da dentro di lui, in quel posto dove racchiude tutto il dolore accumulato negli anni.

15 Letto - “Io credo… credo che sia meglio lasciare le cose come stanno, e-“ Remus non riconosce più la sua voce, è così diversa, così fredda, così falsa “-forse è meglio se andiamo a letto, forse è meglio se ci dormiamo su…”

25 Medico - “Forse è meglio che tu vada a dormire, Remus, visto che sei così stanco” Sirius non si volta a guardarlo, continua a guardare fuori dalla finestra, e Remus si sente quasi male, quando si alza in piedi, e spera che un po’ di sonno possa curarlo, perché è sicuro che nessun Medimago o nessuna medicina potrebbe farlo sentire meglio.

06 Padrone - Remus esce dalla porta, senza aggiungere altro e senza pensare a quanto sia strano il destino, a quanto sia ingiusto, e a quanto sia ironico che Sirius si senta in prigione, quando in realtà riesce ancora a tenerlo legato a sé senza quasi parlare.

20 Fede - E mentre sale le scale, la parte adolescenziale che è ancora in lui, quella ancorata al passato, vorrebbe correre di sotto, da Sirius e parlargli, come non ha mai fatto, ma la parte razionale non fa che ripetergli che è una pessima idea e così… così va a letto, chiudendo piano la porta della camera, e ripetendosi che deve solo aver fiducia, perché un giorno arriverà il momento di dirsi tutto quanto.

   
 
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