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Autore: Botan    06/04/2010    0 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo circa un’ora di marcia, Junpei e Tomoki erano finalmente giunti ai piedi delle due torri Ovest

                                         Capitolo 23
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Dopo circa un’ora di marcia, Junpei e Tomoki erano finalmente giunti ai piedi delle due torri Ovest.

Junpei le squadrò attentamente, partendo dal basso fino ad arrivare su quella cima che si stagliava lassù nel cielo.

 

- Un gran bel colosso! – commentò, con un’aria estasiata.

 

Tomoki rettificò all’istante: - Un gran bel problema! – disse, dopodichè puntò l’indice in avanti.

Il padrone del tuono si voltò. Ciò che vide lo fece deglutire paurosamente.

 

- Non è possibile! – strepitò, osservando un massiccio plotone di Metalridermon, avanzare minacciosamente verso di loro– Sono già qui! Che sfortuna!

 

- Fortuna, vorrai dire! Siamo arrivati comunque prima di loro. – Tomoki afferrò il suo D-scanner, in seguito fissò l’amico dritto in faccia- Pronto?

 

Junpei annuì secco: - Prontissimo!

 

In quello stesso momento, a Nord, i due gemelli si erano posizionati ognuno a capo della propria torre.

- Tra non molto arriveranno. – affermò Kouji, in direzione del fratello, mentre aspettava con una certa impazienza l’arrivo della flotta nemica.

 

- Sei agitato, eh?

 

- Niente affatto! – replicò il padrone della luce, assumendo l’aria di colui che non aveva paura di nulla.

 

Kouichi sogghignò: - Allora sei agitato per Miya! – dichiarò eclatante. Il gemello gli lanciò un’occhiataccia.

 

- Quella ragazza è troppo complicata per me. – sentenziò secco, e sembrò davvero inamovibile.

 

Kimura sospirò e scosse il capo. – Ho capito tutto. – disse, e Kouji lo fissò con uno sguardo questa volta trepidante. In un certo senso temeva che a suo fratello gli fosse tornata la memoria. Anche se sembrava un’ipotesi praticamente irreale. Poi si tranquillizzò non appena ebbe risposta: - Ti ha respinto, non è così?

Kouji non avrebbe mai voluto passare per il classico tipo a cui una ragazza gli aveva detto “no”.

Tuttavia, non poteva di certo raccontare al gemello la verità. Si girò dalla parte opposta, senza fiatare. Aveva messo il broncio, ma ciò che vide in un secondo momento con i suoi occhi, trasformò quella smorfia crucciata in sgomento.

 

- Kouichi! – esclamò, richiamando l’attenzione del fratello. Dopodichè i due afferrarono contemporaneamente i D-scan, pronti a combattere contro il nemico.

 

Ad Est, le due maestosi torri attendevano con trepidazione i loro difensori.

Takuya ed Izumi erano in lieve ritardo rispetto agli altri. Da quando i due avevano ordinato a Bokomon e Neemon di restare indietro per trovarsi un nascondiglio, Takuya aveva fatto un po’ di confusione con le indicazioni fornitegli dal Digimon con la pancierina rosa, e non ricordava più il tragitto da percorrere.

 

- Sembra che tu abbia smarrito la strada…- commentò Izumi, alzando il sopracciglio destro, con una vocina pericolosamente alterata.  

 

- Sembra! – rettificò lui, alla svelta- Ma non è così!

 

- Sarà- premise la biondina, con due mani poggiate sui fianchi- Ma ho come l’impressione che stiamo girando in tondo… - poi sollevò gli occhi al cielo, nella speranza di intravedere la cima delle due torri, ma la fitta boscaglia glielo impedì. – Avremmo dovuto prendere l’altro sentiero… Quello che non finiva in questa foresta.

 

- Ci sarebbe voluto più tempo per raggiungere le torri. – precisò Takuya.

 

- Ma in questo modo ne stiamo impiegando il doppio! – commentò stizzita Izumi, e con tono seccato aggiunse – Fortuna che avevi detto di avere un ottimo senso dell’orientamento…!

 

Takuya si sentì subito buggerato.

- Ho solo fatto un po’ di confusione! Capita a tutti, no? E poi, durante il tragitto non hai fatto altro che ripetermelo… Mi hai deconcentrato!

 

- Stai forse dicendo che se ci siamo persi la colpa è mia?! – replicò a tono la ragazza, folgorando Takuya con uno sguardo.

 

Quest’ultimo fece altrettanto.

 

- Non ci siamo persi! 

 

- Ah no? Beh, è da mezz’ora che vaghiamo in mezzo a questa boscaglia… Se non ci siamo persi, allora mi spieghi che cosa sta succedendo? – Izumi si piazzò entrambe le mani sui fianchi e lo sfidò in viso con un’occhiata torva. Fu in quello stesso attimo che la ragazza si accorse che Takuya non la stava minimamente fissando. Il giovane sembrava puntare una zona precisa.

 

 -Hey, ma mi stai ascoltando? – borbottò la ragazzina bionda. Poi seguì anch’ella lo sguardo dell’amico senza capirci granché. – Si può sapere cosa stai fissando? Io non vedo niente!

Senza neppure rendersene conto, Izumi scoprì che Takuya stringeva nella mano destra il Digivice. – Che sta succedendo, Takuya? – domandò infine, con lieve tremore.

Qualcosa non andava. E forse il ragazzo lo aveva già da tempo intuito.

 

- Tieniti pronta. – le disse, poi avanzando si portò d’innanzi a lei come per invitarla ad indietreggiare.

Izumi prese il proprio digivice, ma fu in quello stesso attimo che si udì nell’aria un fruscio.

Davanti ai ragazzi si materializzò una figura.

Un esserino piccolo, bianco e simpatico.

Izumi trasalì.

- Nyaomon! – esclamò, ma quando fece per correrle incontro, una mano la trattenne lì. – MaTakuya! – si lamentò svelta la biondina.

 

Per l’esattezza, la piccola Nyaomon era sparita dal giorno in cui i ragazzi avevano affrontato Kouichi, e per di più, senza lasciare taluna traccia.

A Takuya quel piccolo esserino non era mai piaciuto. E c’era un motivo particolare.

- Ti manda Icedevimon, non è vero? – tuonò imperterrito il ragazzo, senza staccarle lo sguardo di dosso. Izumi lo fissò perplessa. - Parla! – insisté ancora, e finalmente il Digimon emise un leggero gemito.

 

- Io… - disse semplicemente, nel momento in cui una mano fredda e gelida la agguantò azzittendola.

 

- Icedevimon…!? – scandirono in coro i due umani non appena videro d’innanzi ai loro occhi colui che fin ora gli aveva arrecato soltanto una marea di guai.

 

- Non ti facevo così intelligente, mio caro ragazzino! – sibilò il glaciale essere. – Ad ogni modo, l’ora dei giochi è finita già da un pezzo, per cui adesso possiamo anche smetterla, non ti pare?

 

- E allora facciamolo! Lascia in pace Digiworld e ritira subito le tue truppe!

 

- Per darla vinta a te? – Icedevimon sogghignò- Non sono queste le mie intenzioni, anzi! E poi, vuoi che smetta proprio adesso? Proprio ora che quella ragazza mi è in pugno?

 

Takuya si girò verso Izumi.

La Digiprescelta aveva un colorito pallido, e tremava. Sembrava quasi avere freddo. Molto freddo.

- Izumi?! – esclamò, con fare allarmato – Cos’hai?!

 

- Mi sento strana… ho… freddo.-  rispose a malapena.

Takuya si voltò ancora di scatto verso il bianco essere.

 

- Cosa le hai fatto?!fece per andargli incontro, ma la creatura lo fermò.

 

- Se ci tieni a quella ragazza, faresti meglio a non avvicinarti! – poi diede una forte stretta alla la piccola Nyaomon imprigionata tra le sue dita, e a quel punto Izumi cadde a terra urlando. Più la stretta sul piccolo esserino aumentava, più la ragazza del vento stava male. Sembrava provare in un certo senso lo stesso dolore di Nyaomon. – La vita di quella ragazza è indissolubilmente legata a quella di questo misero e fragile esserino. – rivelò Icedevimon, sconvolgendo in pieno Takuya. – Nyaomon è stata creata utilizzando un capello di Izumi. E’ parte di lei, e se dovesse accadere qualcosa all’una, innegabilmente succederà qualcosa anche all’altra. Non trovi che sia una trovata geniale?

Izumi si teneva la testa tra e mani. Le sembrava scoppiare. Stava male, era più che evidente. E questo per Takuya non era per niente geniale.

 

- Smettila! – urlò il ragazzo, affinché interrompesse la stretta su Nyaomon.

 

- Supplicami! – ordinò l’altro, e poi ancora spudoratamente pretese – In ginocchio!  

 

Il padrone del fuoco serrò gli occhi in due fessure strette. Avrebbe tanto desiderato spaccargli la faccia, ma le grida dell’amica lo fecero tornare con i piedi per terra.

E così, Takuya si chinò verso il suolo. Poggiando le mani a terra, abbassò il capo implorando al nemico di fermarsi. Quest’ultimo lo fece, e non appena la piccola Nyaomon riprese colore, anche Izumi si sentì meglio.

 

- A quanto pare, ho un nuovo cagnolino! – scherzò il malvagio Digimon, poi scoppiò a ridere. Ma quasi subito, avanzò un’altra pretesa: - Consegnami il tuo Digivice!

 

Takuya alzò di scatto il capo, gli gettò uno sguardo rabbioso. Come poteva fare una simile cosa? Quell’aggeggio per lui significa tanto. Ma di certo c’era una cosa molto più importante di qualsiasi altro Digivice: e questa era Izumi. Per il suo bene, doveva a tutti i costi restare al gioco. Doveva… obbedire.

Così, si alzò da terra con l’intenzione di eseguire l’ordine, ma qualcosa lo trattenne.

La padrona del vento lo teneva stretto per l’avambraccio.

- Non provarci nemmeno! Non te lo permetto, Takuya! – si ribellò, cercando di tenerlo fermo.

 

Senza neppure voltarsi, il giovane dichiarò con voce rauca: - Ha vinto lui, Izumi.

 

La giovane scosse con rabbia il capo.

- Niente affatto! Non sei obbligato a fare ciò che ti dice! Io resisterò, starò bene, ma tu puoi ancora vincere!

 

- Ma se ciò accadesse, perderei te. – le rispose, con una semplicità unica.

Izumi sentì le lacrime salirle agli occhi. Provò un profondo senso di tristezza. Si sentì… inutile.

 

- Takuya… - riuscì a dire soltanto, ma non sapendo come proseguire, azzittì.

In quello stesso momento, all’improvviso, si udirono le urla di Icedevimon.

Nyaomon lo aveva morso alla mano, ed era riuscita così a liberarsi.

Volò dritta tra le braccia di Izumi che la accolse per darle protezione.

Takuya si parò davanti alle due con il D-scanner sguainato. Ma quando fece per pronunciare la fatidica frase che gli avrebbe permesso di digievolvere, tutto restò come prima.

 

- Ma che…?! – scosse il digivice, riprovò ancora una volta ed ottenne lo stesso risultato.

 

- Forse cambia la formula? Ti ricordo che ora possiamo utilizzare solo la Digievoluzione Ancient. – gli spiegò in fretta Izumi.

In un battibaleno il padrone del fuoco riformulò la fatidica frase, questa volta utilizzando la parola “ancient” al posto della “spirit, ma ci fu ancora silenzio.

 

- Razza di sciocco! – tuonò imbestialito più che mai il malvagio IcedevimonPuoi avvalerti della trasformazione solo se una delle sette torri si trova a poca distanza da te! E tu, mio caro, sei fuori portata!

 

A Takuya sembrò per un istante di gelare. Lui ed Izumi si guardarono in volto.

E adesso? Che cosa avrebbero fatto per contrastare la potenza del nemico?

Quest’ultimo non gli diede il tempo di pensare: si lanciò subito all’attacco, senza farsi sfuggire la preziosa occasione.

 

Takuya cercò di indietreggiare, prese Izumi per mano, tremavano entrambi. E fu a quel punto che, durante il trambusto, Nyaomon si liberò dall’abbraccio della ragazza e volò via per pararsi davanti a loro.

Una luce la avvolse, un bagliore illuminò quel luogo buio per pochi istanti, e, al posto di quella piccola palla di pelo bianco, apparve una figura maestosa, dalle fattezze simili a quelle di un grosso felino bianco con le ali.

 

Shinkomon, era questo il nome della digievoluzione di Nyaomon.

 

- E’… è bellissima! – esclamò Izumi, mentre la guardava con occhi incantati.

 

Icedevimon cercò di attaccare i due umani, ma l’enorme felino digitale lo scaraventò all’indietro con un attacco scaturito da uno dei suoi possenti ruggiti.  

 

- Andate via! – gli ordinò. Avrebbe tenuto a bada lei il nemico, coprendo la fuga ai due ragazzi.

 

- Non se ne parla nemmeno! – reagì alla svelta Takuya- Non puoi combattere! Se ti fai male, anche Izumi sentirà il tuo dolore!

 

- Ora non più. Se resto in questo stadio, la simbiosi che c’è tra me e lei si annulla.

 

- Ma non possiamo lasciarti qui! – insisté la biondina. – Lui… è troppo forte per te!

 

- Il mio compito ora è quello di proteggervi. Dovete salvare Digiworld, questa terra ha bisogno di voi!

Icedevimon nel frattempo si era rialzato. Arrabbiato come non mai, volò dritto sulla possente corporatura di Shinkomon, e con violenza affondò quei suoi gelidi artigli sul bianco dorso del felino.

 

- Shinkomon! – urlò Izumi, avrebbe voluto aiutarla, Takuya la trattenne a stento. – Shinkomon, vieni via! – la supplicò, con le lacrime agli occhi.

 

Il felino girò il capo verso di lei, sorrise.

- Grazie di cuore, Izumi. Senza di te non sarei mai nata! – il corpo del Digimon cominciò pian pianino a sgretolarsi. Gli artigli di Icedevimon avevano fatto centro, oramai c’era ben poco da fare.

Questo Takuya lo intuì subito. Così, afferrando Izumi per mano, la portò via, di corsa, per allontanarsi da quel posto.

Grazie al sacrificio di Shinkomon, i due riuscirono a guadagnare tempo, finché, per riprendere fiato furono costretti a fermarsi, ma… le lacrime della ragazza, quelle no, non smisero di cadere copiose.

Takuya la strinse forte, anch’egli aveva lo sguardo lucido.

Tutto ciò che adesso voleva, era una cosa soltanto: sconfiggere Icedevimon e liberare Digiworld.

Poi scostò una ciocca di capelli dal viso di Izumi.

 - Questa terra ha bisogno di noi, giusto? – disse, citando le stesse parole di Shinkomon- E allora non facciamola aspettare e diamo il meglio di noi per salvarla!

 

Izumi lo guardò in viso. E con gli occhi ancora lucidi, annuì con decisione.    

Dopodichè i due si voltarono, e videro le famigerate torri che li stavano aspettando.

Adesso, finalmente, era giunto anche il loro turno.

 

Nello stesso momento, Kouji, Kouichi, Junpei e Tomoki avevano scoperto di avere un problemino alquanto fastidioso.

Proprio come successo a Takuya, anche loro non erano stati in grado di digievolvere.

Così, Junpei e Tomoki avevano contattato mediante i loro D-scanner i due gemelli, per richiedere aiuto. Sfortunatamente non ottennero nulla.

I quattro si trovavano nella medesima condizione. Inoltre Kouichi si era sporto per vedere se Izumi e Takuya fossero giunti a destinazione, ma a guardia delle torri non vide nessuno.

Kouji afferrò il digivice e si decise a contattarli.

 

Fu quello di Takuya a rumoreggiare. Intravide una lucina sotto lo schermo, poi premendo un tasto, proprio come se fosse un atipico walkie talkie rispose.

 

- Era ora…! – brontolò una voce. Quella di Kouji. – Dove siete? – chiese poi, esibendo un tono piuttosto nervoso.

Takuya si guardò intorno. Le torri erano a circa 100 metri da loro.

- Siamo quasi arrivati.- affermò, poi insospettito da quella chiamata improvvisa, si sentì quasi il dovere di chiedere- C’è qualche problema?

 

Dall’altro lato ci fu una lunga pausa.

- Non uno… - antepose il moretto col codino- bensì 1000 problemi. I Metalridermon stanno per invadere il nostro settore e quello ad Ovest, ma nessuno dei nostri digivice funziona.

 

- Anche il vostro?!Takuya sbigottì. Com’era possibile? I suoi compagni si trovavano praticamente sotto le torri, e stando alle parole di Icedevimon, loro non avrebbero dovuto avere problemi nell’effettuare la trasformazione. Tra un pensiero e l’altro, nello stesso momento lo schermo del D-scan si illuminò. Sia Izumi che Takuya lo fissarono con stupore. Kouji e Kouichi fecero la stessa identica cosa, dato che anche i loro avevano presero a luccicare insieme a quelli dei restanti due di Junpei e Tomoki.

Comparve in quel piccolo riquadro la sagoma di Ophanimon.

I sei umani pronunciarono in coro il suo nome.

 

- Dovete riunirvi al più presto – premise, il segnale era debole, sembrava cadere da un momento all’altro- Soltanto così la digievoluzione Ancient vi sarà possibile.

 

- Cosa?! – tuonarono in coro Kouji e Junpei, certamente i più irrequieti. Tomoki si limitò a deglutire non appena intravide la folta schiera di nemici oramai varcare le porte ed accorciare la distanza.

Takuya ed Izumi si guardarono dritti in faccia. Dovevano raggiungere la torre e ricongiungersi al resto del gruppo. E non c’era tempo da perdere. Toccava farlo subito.

 

Kouichi fece notare al fratello che ormai di tempo ne restava davvero poco.

 

- Takuya- disse il padrone della luce, con voce tremante- sbrigati. – fece solo in tempo a dire, dopodichè la comunicazione crollò giù di colpo. 

  

 

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Avviso importante! Questo è il penultimo capitolo della fanfiction, quindi nel prossimo, il numero 24, ci sarà FINALMENTE l’epilogo!

A prestissimo!

Botan

   
 
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