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Autore: Shona    06/04/2010    13 recensioni
Biscotti della fortuna. Una guerra che non lascia scampo. Un gatto con un nome improponibile e una bella burrobirra fresca! Cosa c'è di meglio in una giornata che parte male e prosegue anche peggio, ma... chissà come andrà a finire!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Biscotto Galeotto'
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Oh mamma che emoSSione! E' più di un mese che aspetto di poter pubblicare questa storia!

Partecipante al contest "DON'T OPEN THIS COOKIE (disastrous day inside)" indetto da Kukiness sul forum di EFP e classificata all' Undicesimo posto.

E' la prima volta che scrivo su questo Fandom, nonostante ne abbia lette di tutti i colori!

Una piccola "avventura" post guerra in cui il fato la fa da padrone =P

Note dell'autrice

Rating: Arancione
Genere:
Romantico, Commedia
Personaggi:
Draco Lucius Malfoy, Hermione Jane Granger
Avvertimenti:
One-Shot
Postille Varie:
La trama NON tiene conto dell'epilogo del settimo libro.
Profezia scelta:
Profezia 1, Profezia 4, Profezia 5, Profezia 6, Profezia 9.

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<< Nove porzioni d'involtini primavera, cinque risotti alla cantonese, un riso al curry e tre spaghetti alla piastra poi… un pollo alla piastra ehm… quattro porzioni di pollo al limone e poi… mhm… >> La carta per le ordinazioni sfuggì dalle mani nervose di Hermione che, frettolosamente, si abbassò per riprenderla.

Dietro di lei, una signora con un bambino in braccio sbuffò annoiata aspettando il suo turno per poter ordinare.

Il ristorante cinese era gremito di gente quel giorno, e i camerieri correvano con piatti fumanti in ogni direzione.

<< Mi scusi signora! >> Urlò la giovane cameriera, sorridendo dopo aver sbattuto contro la ragazza ancora china a terra.

“Non c’è mai fine al peggio.” Pensò, accorgendosi dell’unghia che si era scheggiata mentre riprendeva in mano il menù.

La mattina era iniziata male a causa di uno stupido processo sugli articoli babbani contraffatti.

Padelle che saltano sui fornelli e tostapane dotati di volontà propria non erano veramente la cosa migliore con cui cominciare una giornata, e dire che i suoi cinque anni di studio in legge e la sua laurea con lode erano finiti al servizio dell’Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti babbani.

I suoi grandi sogni di gloria sfumati a causa di un tostapane.

“Ripeto: al peggio non c’è mai fine!”

<< Manzo alle verdure e due calamari alla piastra! >> La voce allegra del suo collega la precedette salvandola da altri minuti d'inutili balbettamenti, si rialzò reggendo il menù con una mano mentre l’altra era alla ricerca del portafogli nella borsa in cui, ormai, le era sparito tutto il braccio.

<< Blaise ricordami perché quei due idioti non sono venuti con noi? >> Sbuffo scocciata continuando a cercare imperterrita il borsello trovando tutto quello che non le serviva.

<< Hanno detto che avevano del lavoro urgente da sbrigare e che non si potevano allontanare dall’ufficio. Forse il capitano Ross gli ha assegnato qualche missione. >> Blaise le tolse il menù dalle mani guardandola spensierato, mentre lei iniziava ad imprecare contro il suo cellulare che continuava a capitarle fra le dita.

<< Potete accomodarvi. La vostra ordinazione sarà pronta a breve. >> La cameriera, con un sorriso, gli indicò un divanetto vicino alla cassa su cui i due si sedettero con uno sbuffo.

<< Io odio questa borsa! E odio venire a prendere il pranzo! E odio quei due stupidi Auror! >> Con le braccia affondate nella sua borsa di pelle Hermione trovò finalmente il suo portafogli.

<< Oh tesoro, ma tu ami quella borsa e ti è sempre piaciuto venire a prendere il pranzo, perché così puoi ordinare quello che non piace ai due idioti e… no, ok! Forse odi quelle due teste di mandragora! >> Con il sorriso sulle labbra il moro la strinse a se affettuoso, mentre lei sprofondava fra i morbidi cuscini del divano.

 

<< Fuoco alle armi! >> Il colpo esplose vicino al viso del salvatore del mondo magico facendolo ritirare nelle retrovie.

<< Capitano, McFarland è stato colpito al fianco! Lo stiamo perdendo! >> La voce allarmata di Harry Potter fece sfuggire un’imprecazione al Capitano Ross accucciato dietro la trincea intento a ricaricare la sua arma.

<< Dannazione Potter renditi utile e abbatti qualcuno! Non ti ho scelto a caso fra i tuoi compagni! >>

<< Signorsì signore! >> Con il fucile imbracciato e l’elmetto calato sulla fronte Harry uscì allo scoperto.

<< Alla morte! >> Una raffica di colpi s’abbatté sull’accampamento nemico.

Macchie rosse comparvero ben presto sul fronte avversario e urla di dolore si levarono.

<< Dannazione Potter! La mia giaccia nuova! >> Nott s’inalberò puntando la sua arma contro Potter colpendolo a sua volta con la tintura verde.

<< Signore mi hanno colpito! >> Harry si buttò a terra evitando per un soffio un altro proiettile di vernice.

<< Sei inutile come mia moglie quando sta male! >> Il capitano Ross, con tutta la sua furia, tirò un calcio a McFarland agonizzante poco lontano da lui.

<< Vi arrendete Capitano? >> Dalla fazione Slytherin la voce di Malfoy arrivò vittoriosa.

<< Mai nella vita Malfoy! I Gryffindor non periranno mai sotto i colpi di voi serpi! >> Con il sigaro stretto fra i denti e il fucile imbracciato il capitano William Ross si levò in tutta la sua altezza sparando a raffica contro la scrivania ormai irrimediabilmente coperta di vernice rossa.

<< COSA STA SUCCEDENDO QUI! >> Un urlo squarciò l’aria mentre un invitante odorino impregnò l’ufficio.

<< Oh non di nuovo! Capitano sa quanto ci vuole a pulire tutto? >> Dal suo metro e sessanta l’avvenente Pansy Parkinson guardò i sei uomini nascosti dietro le scrivanie rovesciate usate come copertura.

Il piedino batteva nervoso a terra e le mani ancorate sui fianchi fecero capire ai sei intrepidi che forse avevano un tantino esagerato.

L’ufficio degli Auror della squadra del capitano William Ross, comprendente Harry Potter, Draco Malfoy, Theodore Nott, Ethan McFarland e Jules Greenwood era completamente disastrato dalle vernici utilizzate nell’ennesima War Paint tenuta in quella povera stanza.

Da una parte tre Slytherin e dall’altra altrettanti Gryffindor.

Sulla porta la loro segretaria e, dietro di lei, i due avvocati amici che guardavano sbigottiti la scena che gli si presentava davanti.

<< Oh ciao Herm! Finalmente c’hai portato il pranzo! Non ci vedo più dalla fame! >> Harry si avvicinò alla ragazza pulendosi al meglio la maglia sporca di verde.

<< Già! Dannazione mezzosangue c’avete messo un’eternità! Blaise scommetto che vi siete fermati a rimirarvi nelle vetrine! Avvocati incompetent… >> Il gentile monologo del biondo Malfoy venne interrotto da un untuoso involtino primavera finitogli direttamente in faccia.

Pansy, nello stesso momento, si ritrovò sbattuta nell’ufficio mentre la porta alle sue spalle si chiuse bruscamente e i tacchi dell’ex grifona risuonavano pesanti sul parquet del corridoio.

<< Il nostro pranzo sta scappando! Qualcuno lo fermi! >>

 

<< Eddai Herm non puoi avercela con noi! >> Il bambino sopravvissuto congiunse le mani e sbatté gli occhi verso la sua amica cercando di impietosirla.

<< Spero tu stia scherzando! Hai idea di quello che ho dovuto passare stamani in tribunale mentre voi stavate qua a fare i dementi? E lei capitano Ross! Mi meraviglio ogni volta della sua propensione alla nullafacenza! >> La riccia si alzò in piedi sbattendo le mani sul tavolo facendo indietreggiare i “prodi” difensori della legge.

Con lunghe falcate si avvicinò al tavolo dove avevano poggiato i sacchetti del cinese per buttare le sue scatole.

<< Ehi Granger muovi il culo e porta qua il dolce! >> Malfoy comodamente seduto sulla sua sedia girevole stava ciondolando da una parte all’altra in attesa del dolce per completare il suo regal pasto.

<< Subito. >> sibilò la ragazza prendendo in mano il sacchettino con il dolce e con i biscotti della fortuna.

Arrivata al tavolo iniziò a distribuirli lanciando un biscotto ad ogni persona ancora capace di rimanere sveglia dopo il pranzo e posando il resto al centro del tavolo.

Storcendo il naso per l’odore troppo dolce della frutta caramellata, ognuno aprì il suo dolcetto rivelando la sottile linguetta di carta contenente la profezia del giorno.

“Oggi sarà una giornata disastrosa. Fai buon viso a cattivo gioco e cerca di resistere!”

Parole più vere Hermione non le aveva trovate scritte nemmeno nei suoi amati libri.

Sbuffando si alzò nuovamente in piedi camminando fino alla finestra per godersi il panorama.

Appoggiato al davanzale un blocco per gli appunti catturò la sua attenzione. Lo prese in mano ed iniziò a sfogliarlo annoiata. Partite a battaglia navale e a tris si susseguivano ad appunti su alcune missioni e disegni idioti.

“Lavoro molto impegnativo quello dell’Auror.” Questi i pensieri della ragazza che sbuffando continuava a sfogliare le pagine fino a ritrovarsi davanti un assurdo disegno che la ritraeva in una posizione a dir poco pornografica. In basso a destra un simpatico serpentello si arrotolava ad una D.

Con le mani che le tremavano e le guance che si scaldavano di rabbia affondò le dita nella carta fin quasi a stracciarla.

Davanti a lei la testa bionda di Draco Malfoy si abbassò per poter leggere il suo oracolo giornaliero.

“Attento alla testa.” Guardò annoiato il foglietto “Stupidaggini.” Lo gettò senza forza sul resto delle carte del pranzo.

<< Ehi capo che ti è uscito? >> Chiese Harry stiracchiandosi mentre si girava verso il capitano.

<< Tsè mi dice di trovarmi un nuovo hobby! >> Come gli altri accartocciò la cartina e la lanciò in faccia a Ethan che sonnecchiava con la testa appoggiata su una mano.

Blaise osservava tranquillo la scena mangiando un pezzetto del suo biscotto e gongolando per l’ottimo auspicio che questo gli aveva portato.

“Oggi sarà una piacevole giornata!”

Fino a quel momento non poteva certo lamentarsi, ma la quadernata che il suo biondo amico si beccò sulla testa da una furiosa Hermione Granger non poté che confermare ulteriormente la sua “piacevole giornata”.

 

<< Malfoy ricordami perché sono qui. >> Il firewhisky è il miglior amico di una donna in certi momenti.

<< Perché due anni e nove mesi fa Theodore non aveva altro di meglio da fare che mettere incinta sua moglie. >>

Circondati da un esercito di pannolini ambulanti Hermione e Draco stavano comodamente seduti sul divano di casa Nott.

Il ghiaccio tintinnava sul cristallo del bicchiere ogni volta che in preda allo sconforto Draco versava un nuovo drink.

Dimentica dall’arrabbiatura dell’ora di pranzo Hermione si fece versare dell’altro firewhisky.

<< Ad un’agonia lenta e dolorosa. >> Levarono i bicchieri brindando alla loro sventura comune che comprendeva pianti isterici della piccola Molly “Mollica” Weasley figlia di Ginny e di “non si è ancora capito chi”, gorgoglii sconnessi di James Potter e Scottie Greenwood e per finire in bellezza la risata spacca timpani della festeggiata Joline Nott.

<< Dadoooooo! >> La piccola peste si lanciò a peso morto fra i due ragazzi facendo rovesciare il whisky sulla camicia di Hermione.

“Perché questa giornata non è ancora finita?”

<< Moneeeeee! >> Nott Jr, dopo aver fatto versare anche il bicchiere di Draco, concentrò tutta la sua attenzione sul fermaglio a forma di farfalla con cui Hermione si era acconciata i capelli.

<< Faffalla! Faffalla! >> In tutto il suo metro scarso Joline saltellava in grembo alla ragazza che estenuata si sciolse i capelli dando il fermaglio alla bambina che tutta allegra tornò a giocare con gli altri bimbi orgogliosa del suo bottino.

<< Perché sono ancora qui? Perché non sono rimasta a casa? Perché la gente fa figli? Preferire fare qualsiasi altra cosa in questo momento. Anche uscire con te sarebbe più divertente! >> Con uno sbuffo la riccia buttò indietro la testa colpendo il muro dietro di se.

“Che maledetta giornata! Biscotto della fortuna un cavolo! Non si può andare avanti così!”

<< Granger da quando ti sei lasciata per la quinta volta con Lenticchia sei diventata più acida del solito. >> Con il sopracciglio sollevato il biondo guardò scettico la ragazza accanto a se che con una mano si massaggiava la testa.

<< Bravo Malfoy ricordami anche quell’idiota così questa giornata sarà perfetta! Ma non potresti essere come Blaise che sa quando è il momento di starsene zitto? >> Con le lacrime agli occhi per il dolore Hermione gli pestò un piede col tacco della scarpa.

<< Ahi maledetta! Se ti piace tanto Blaise perché non esci con lui? >> Disse toccandosi il piede offeso.

<< Draco… Blaise è più donna di me! >> Sospirò finendo in un sorso quello che rimaneva del suo drink.

<< Beh ci vuole poco ad essere più donna di te! >> Non appena ebbe finito l’ultima parola, Draco si pentì amaramente di aver aperto bocca.

Gli occhi dorati di Hermione si accesero d’indignazione e di furia omicida che venne riversata sulla guancia dell’ex Slytherin sotto forma di cinque dita.

Pestando i piedi a terra la ragazza si alzò raccogliendo la borsa ai piedi del divano.

Con pochi passi raggiunse la mamma della festeggiata che salutò con due baci sulle guance e, con la scusa “Domani mi devo alzare presto, ho una montagna di lavoro da portare a termine”, lasciò la festa della piccola Joline.

Sul divano un attonito Draco Malfoy osservò la scena tenendosi la mano premuta sulla guancia che lentamente si stava arrossando, mentre un allegro Blaise rideva delle disavventure dei suoi due amici.

 

Non poteva credere che quello zotico, ormai non più tanto raffinato, ex Slytherin si fosse permesso di dire una cosa del genere.

 << Stupido. Idiota. Furetto! >> Masticando le parole che le nascevano rabbiose nella mente, Hermione sbatté con forza lo sportello del frigo da dove aveva appena preso una burrobirra fresca.

Nemmeno quando aveva trovato Ron che si sbaciucchiava con una bionda slavata sotto casa sua si era arrabbiata tanto.

Da quando la guerra si era conclusa “sua maestà riccioli d’oro” si era rivelato un arrogante ragazzino desideroso di riprendere in mano la sua vita fino a quel momento manipolata dalle scelte della sua famiglia, ma mai, mai, si sarebbe aspettata questa sua resa incondizionata alla demenza adolescenziale che sembra averlo colto solo adesso.

Quella del capitano Ross era una delle più giovani, ma al contempo una delle più brillanti, squadre che il ministero avesse mai avuto negli ultimi anni.

Ogni elemento era stato forgiato dalla dura battaglia che si era svolta fra le mura di Hogwarts. Chi prima o dopo aveva combattuto dalla parte dei non maghi.

Il desiderio di Vita che si era creato nei giovani Slytherin era bastato a far si che riuscissero a ribellarsi a quella che era stata per loro la dottrina di sempre.

Ed ora quello stupido Bian-furetto si divertiva a fare disegni osé sulla sua povera persona e a sfotterla come mai prima.

Non poteva fare come il buon Blaise che gentile come sempre al massimo le rivolgeva degli innocui scherzetti d’ufficio?

Togliendosi le scarpe si lasciò cadere sul divano mancando di poco il suo povero micio che beato sonnecchiava sul suo cuscino preferito.

<< Ti pare normale una cosa del genere Palla di Pelo? >> Il gatto alzò la testa guardandola con i suoi occhi tondi e sbadigliandole in faccia.

<< Tutti uguali voi maschi! >>

Il silenzio avvolse il piccolo appartamento in cui si era trasferita dopo aver lasciato definitivamente il rosso Weasley.

Dopo anni di tira e molla si era decisa a concludere la relazione disastrosa che l’aveva coinvolta per tutta la sua adolescenza.

<< Stupidi maschi. Stupidi giocatori di Quidditch. Stupido Malfoy! >> In un impeto di rabbia sbatté la bottiglia ormai vuota sul basso tavolino ricoperto di carte e riviste.

Il suono del campanello la fece voltare di scatto verso la porta.

<< Palla di Pelo vai tu ad aprire? >> Guardò il gatto, che con nonchalance si rimise a ronfare facendo le fusa.

<< La prossima volta mi prendo un pitone! Gatto ingrato. >> Sbuffando arrivò alla porta che aprì di scatto levando la bacchetta davanti a sé.

<< Ehi, vengo in pace! >>

Sull’uscio Draco alzò le mani in segno di resa.

<< Malfoy che accidenti ci fai qui? Vuoi prenderne ancora? >> Hermione abbassò la bacchetta scostandosi per far passare il ragazzo.

<< Non ci tengo grazie. >> Con passo sicuro il biondo attraversò l’entrata andandosi a sedere sul divano come fosse casa sua.

<< Allora a cosa devo la tua sgradevole visita? >> Chiusa la porta la riccia tornò nel salottino.

Prese Palla di Pelo in braccio e si sedette accanto al biondo come prima alla festa.

<< Blaise mi ha fatto notare che forse, in qualche modo a me non compreso, potrei, ma non è detto, averti arrecato offesa. >>

<< E tu riesci a dire così tante puttanate guardando qualcuno negli occhi? >> Il micio le sfuggì di mano andandosi a rifugiare sulle gambe di Draco.

<< Ti ho già detto che sei acida? >> Disse sganciandosi il giacchetto e tirano fuori un sacchetto che appoggiò sul tavolo.

<< Ti ho già detto che sei uno stronzo? >> Incrociò le braccia al petto solo per non far partire un altro schiaffo sulla guancia del biondo, che ancora portava il segno delle sue dita.

<< Ho portato un’offerta di pace. >> Tolta la giacca, riprese il sacchetto porgendolo ad una scettica Hermione.

Titubante lo prese per poi aprirlo lentamente. Un dolce odore di zucchero le fece venire l’acquolina in bocca.

<< Frutta caramellata. >> Le guance le si colorarono di un tenue rossore.

<< Quando andate tu e Blaise a prendere il pranzo finisce sempre che in un modo o nell’altro ci sia questo per dolce, nonostante piaccia solo a te. >>

Colta in flagrante sul suo dolce preferito.

<< N-non è vero che piace solo a me! >> Cercò di difendersi.

<< Avvocato Granger lei non dovrebbe dire la verità, nient’altro che la verità, soltanto la verità? >> Chiese Draco quasi sorridendo.

<< Mi avvalgo della facoltà di non rispondere! >> Le labbra le si piegarono in un sorriso che non riuscì a nascondere.

Era questo quello che odiava di più in lui. Potevano passare giorni interi a litigare e discutere, ma bastava un niente che il biondo riusciva a farsi perdonare con quella sua faccia diabolicamente innocente.

<< Vado a prendere qualcosa da bere. >> Con uno sbuffò si alzò andando in cucina.

Attaccata al frigo, una foto che la ritraeva insieme a tutti i ragazzi della squadra il giorno della sua laurea attirò la sua attenzione.

Erano passati solo due anni da quel momento e all’epoca lei e il biondo quasi non si potevano parlare senza saltarsi alla gola, mentre adesso passano la sera sul suo divano a mangiare dolcetti e parlare come vecchi amici.

“Beh in fondo ci conosciamo da quasi quindici anni.”

<< Ehi Granger che fine hai fatto? >> Persa nei suoi pensieri Hermione si era quasi dimenticata di Draco che l’aspettava in sala.

Sulla soglia della cucina Malfoy la guardava curioso con il gatto rosso fra le braccia.

<< Mi sono incantata un attimo. Stavo pensando. >> Tolse la calamita a forma di boccino dal frigo prendendo la foto.

<< Quando mai non pensi tu? I tuoi neuroni ti chiederanno i danni prima o poi. >> Con pochi passi la raggiunse puntando lo sguardo sulla foto magica.

Un annoiato sé gli risolve un sorrisetto sprezzante mentre toccava il sedere alla laureata che, indignata, fece partire uno schiaffo gemello di quello che si era beccato durante la serata a casa Nott.

<< Non perdi mai il vizio tu. >> Il biondo si toccò la guancia arrossata con le cinque dita impresse sopra.

<< Sei tu che te le vai a cercare Dray. >> Sorridendo Hermione rimise la foto al suo posto aprendo lo sportello.

<< Non ti ci mettere anche tu a chiamarmi così! Già che devo sopportare quella checca isterica di Blay. >> Si mise il gatto su una spalla che, anche fin troppo calmo, lo lasciò fare.

Prese una bottiglia fresca portandosela alla guancia dolente.

<< Di la verità. Ti alleni la notte per prendermi a schiaffi? Ogni volta è sempre peggio. >> Un sommesso “ahi” gli uscì dalle labbra quando il vetro freddo toccò nuovamente la pelle arrossata.

<< Quanto la fai lunga per uno schiaffetto. Leva quella bottiglia dai. >> Gli spostò la mano sostituendola con la sua.

Con del ghiaccio coperto da un panno, passò leggera sulla gota leggermente gonfia.

<< Mh. Ok forse questa volta ci sono andata pesante, ma anche tu hai esagerato. Sono così poco femminile? >> Chiese Hermione con occhi tristi.

In fondo se Ron aveva preferito quella biondona un motivo ci sarà stato.

Eppure non le sembrava di essere tanto male e si curava di se nel modo giusto.

Allora perché nessun uomo le rivolgeva le giuste attenzioni?

Al contrario i pensieri di Draco erano fortemente influenzati dalla ragazza che in quel momento le parve così insicura rispetto al solito.

Da che la conosceva mai avrebbe pensato di vedere uno sguardo così mesto impadronirsi dei suoi occhi.

<< Mezzosangue ora uno non può più nemmeno scherzare? Voi donne siete la rovina del mondo! Sempre a preoccuparvi di questo o di quello. Non dirmi che stai pensando che è perché non sei abbastanza donna che quella carota ti ha mollato. >> Ad ogni frase si avvicinò sempre di più da Hermione che stupita arretrò fino a toccare il frigo con la schiena.

<< Sono diventata così prevedibile? >>

<< Semplicemente ti si legge benissimo in faccia ciò che pensi stasera. >> Draco fece scendere Palla di Pelo a terra. Hermione seguì il suo gatto tornare in sala. Con la mano libera Draco le fece alzare la testa fino a ritrovarsi occhi negli occhi.

<< Non posso credere a quello che sto per dire e mai ho nemmeno lontanamente pensato di dire una cosa del genere ma… Hermione tu sei una donna fantastica. Hai un carattere forte… e anche un po’ del cazzo concedimelo. Hai un corpo da stupro quando ti metti queste maledette gonne con lo spacco che fanno vedere di tutto e di più, per non parlare delle camicie. Hai due tette assurde che non ti sprechi a nascondere perché sai benissimo quanto vali. >>

Ad ogni parola, ad ogni complimento mascherato da insulto, ad ogni pausa, ad ogni sorriso malizioso, i loro corpi si avvicinarono fino a toccarsi e a ritrovarsi uniti.

Le guance di Hermione si colorarono ben presto di un rosso acceso facendo ghignare sempre più il biondo Malfoy.

<< Non sono certa di quello che ho appena sentito. Forse ho bevuto troppo io e mi sono inventata tutto o forse hai bevuto troppo tu e hai iniziato a straparlare. >> Occhi negli occhi la ragazza ancora stentava a credere a quello che aveva appena sentito e il corpo di Draco contro al suo non l’aiutava molto a ragionare.

Non aveva mai negato a se stessa che il biondo fosse un bel ragazzo, con il suo corpo asciutto e leggermente muscoloso e i suoi occhi chiari color del cielo invernale.

In realtà i suoi occhi le erano sempre piaciuti. Sempre così arroganti e sempre sicuri di quello che volevano far vedere.

<< Non mi sembra che un paio di bicchieri di firewhisky abbiano mai fatto male a nessuno. >> Coprì la mano della ragazza con la sua sulla sua guancia. Il panno ormai era finito ai loro piedi lasciando la piccola mano di Hermione ad accarezzare il viso di Draco.

<< Due bicchieri no… Ma un’intera bottiglia potrebbe farti dire o fare cose che non vorresti e di cui ti potresti pentire. >> Scivolò dalla presa del biondo tornando a sedersi sul divano in salotto.

Prese un pezzo di dolce dal sacchetto davanti a lei, lo guardò con occhi persi mentre se lo portava alle labbra e lo addentava.

Il sapore dolce dello zucchero caramellato le fece venire alla mente tutte le volte che durante la pausa pranzo si ritrovava a scherzare con i suoi amici nell’ufficio della squadra.

<< Non ti ho ancora perdonato del tutto quello stupido disegno. >> Si lamentò mentre Draco si sedeva accanto a lei.

<< E’ un’opera d’arte quel disegno. Non sminuirlo così. >> Con due dita prese un pezzo di mela caramellata e con uno sbuffo se lo mise in bocca storcendo le labbra.

<< Questa cosa è più dolce di Blaise a San Valentino! Come accidenti fai a mangiarla? >> Si leccò le dita guardando storto la ragazza che, un pezzo dietro l’altro, si finiva tutti i dolcetti.

<< E’ questione di gusti Malfoy. A me piace dolce e te amaro. A me piacciono gli uomini e a Blaise pure. A te piacciono le donne e a me no. Semplice. >> Con un sorrisetto bevve un sorso di burrobirra.

<< Se a te piacciono gli uomini così tanto come dici… perché prima sei scappata? >> Dopo un ultimo sorso Draco posò la bottiglia sul tavolo prendendo un biscotto della fortuna che la cameriera gli aveva regalato.

<< Non sono scappata. E non puoi aprire due biscotti nello stesso giorno. >> Disse prendendo comunque il suo.

Lo ruppe facendo uscire la cartina, ma piegandola in modo da non leggerla.

<< E’ già passata la mezzanotte. Ormai è un altro giorno. >> Con un colpo seccò spezzò il biscotto leggendo la sua profezia.

“Non ti alzare.” Ogni volta non più di tre parole che finivano sempre col rivelarsi veritiere.

“Ok, proviamo a darti retta biscotto.”

Nello stesso momento anche Hermione lesse il suo oracolo.

“La prima persona che vedrai sarà legata a te per la vita.”

“Caro biscotto mi sa che stavolta hai proprio sbagliato, sai?”

Con un sospiro appallottolò il pezzetto di carta lanciandolo verso Palla di Pelo che spensierato passeggiava per il salottino.

“Questi stupidi foglietti non possono aver sempre ragione.” Si passò una mano fra i capelli togliendosi alcuni ricci che le erano finiti davanti al viso.

“E se… ma no… è solo uno stupido biscotto della fortuna!” Sbuffando guardò Draco ancora seduto accanto a lei che la fissava.

<< Granger smetti di pensare o ti si fonderà il cervello. >>

<< Tu sei un maestro in questo. >> Sorrise vedendo l’espressione stupita del biondo.

<< Sei una brutta str… >> Iniziò a dire, ma la risata di Hermione lo fece zittire.

<< Nemmeno cinque minuti fa volevi saltarmi addosso e ora sono una brutta stronza? Fai pace col tuo cervello Dray! >> Dopo tanto tempo finalmente una risata che le veniva spontanea. Da quanto non rideva? Da quanto non si sentiva così bene? Da quanto non baciava un ragazzo come ora stava baciando Draco? Da quanto non veniva baciata come ora stava facendo lui?

Nessuno dei due si rese conto di come, di quando o perché. Nessuno dei due si tirò indietro quando le loro labbra si separarono, quando i loro respiri ansanti ancora giocavano fra di loro.

<< Direi che ho fatto bene a non alzarmi. >> Un sorriso piegò le labbra di Draco.

<< Perché i bigliettini criptici capitano sempre a me? >> Con un delizioso broncio Hermione si avvicinò di nuovo al biondo.

Le braccia di Draco l’abbracciarono mentre se la portava addosso e le mani della ragazza andarono ad accarezzargli i capelli.

<< Cosa ti ha detto il magico biscotto? >>

<< Voglio scoprirlo. Ti va di farlo con me? >> Sussurrò sulla sua bocca mentre i loro sorrisi si unirono di nuovo.

 

The end

 

   
 
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