Un po’ meno Alice
« Sembri proprio vero..A volte dimentico che
questo è solo un sogno.. »
Stesse
parole e paure, identico lo sguardo azzurro riflessivo e le labbra sottili
lievemente imbronciate, uguali i crini biondi di grano maturo e dorato.
E’
uguale, sembra uguale eppure è diversa.
E’
lei, l’Alice bambina che si osservava intorno meravigliata e incantata da tutte
le stranezze che la circondavano, che smaniava dal desiderio di trovare la
strada di casa per andarsene da quell’insolito mondo di pazzia unica e magica,
fuggire da quello inconfessato di voler rimanere.
E’
Alice, non più bimba, cresciuta e diventata grande senza stramberie ad
accompagnarla nel cammino divertendola, ma solo in mezzo a barbosa normalità,
quella noiosa tranquillità polverosa che qui non avrebbe- non conoscerà mai se
deciderà di restare.
Il
Brucaliffo la squadra dall’alto in basso, sembra scrutarla fin dentro l’anima
dietro l’inseparabile monocolo, mentre aspira il fumo e irriverente glielo
sbuffa in faccia.
«La smetti per favore? »
Scocciata,
lei tenta di scacciare la nuvola bluastra come il suo interlocutore - è tutto
un sogno, solo frutto della mia immaginazione pare dire il suo sguardo sempre
meno smarrito- e allontanarla disperdendola con la mano, tossendo a più non
posso.
Déjà vu pensa il bruco ceruleo osservandola e prova quella
familiare sensazione di familiarità già percepita, come se stesse rivivendo un
episodio in precedenza successo, accaduto nel passato e ora riverificatosi.
Adesso
ghigna il Brucaliffo. La fissa e sorride pungente, canzonatorio.
Perché
lui è così, ironico e beffardo osservatore di quel che gli piace studiare.
E
perché ora ha capito e sa che starà solo agli altri essere capaci di fare lo
stesso.
Chissà
se ne saranno in grado?E..importa davvero la risposta?
Socchiude
gli occhi senza che quella risata a mezze labbra accenni a voler scomparire e
la rivede. La Bambina nella Ragazza.
E’
diversa, ammette a se stesso, il che è ovvio essendo un’umana e appartenendo a
quella risma di esseri apatici e un po’ meschini, lui è ben cosciente che non
potesse farne a meno anche volendo e provandoci con tutte le sue forze.
Evitare
di crescere dopotutto è impossibile per chiunque.
E
il trasformarsi, cambiare pelle e aspetto come un serpente fa parte di lei, della
sua essenza mutevole come il cielo che è sopra le loro teste, infinito e sempre
incostante nella sua moltezza.
Ma
è lei. Uguale e al tempo stesso diversa
nella sua natura unica ed insostituibile.
Capricciosa,
volubile, testarda e intrepida, indiscutibilmente Alice.
Decisa
nell’indecisione, sensibile nel suo essere infinitamente sciocca, coraggiosa
nella paura e ardita davanti a ciò che d’ignoto l’attende.
Proprio
lei, meravigliosamente se stessa, follemente e imprevedibilmente Alice che è
tornata finalmente nel suo Paese delle Meraviglie.
E
proprio per questo, perché ha visto e si è reso conto che non è cambiata, ma
rimarrà perennemente costante nella propria invariabile determinazione e perché
nel corso degli anni quella petulante curiosità non si è smorzata, ma se
possibile, ha finito con l’accentuarsi, il Brucaliffo conosce già l’esito della
scelta e ride senza ritegno.
Se
è Alice e ora lo sa bene, non resterà a Sottomondo perché è Lei e Alice, quella
vera, l’Alice giusta e originale non sarebbe mai rimasta, ma sarebbe tornata a
casa ogni volta e comunque.
E
sa il Brucaliffo mentre vede rinascere nella Ragazza la Bambina d’un tempo che
si era semplicemente assopita, che in fondo lei rimarrà sempre l’Alice
eternamente bambina e sognatrice che li crede non reali e che aveva conosciuto nella
sua infanzia, ma soprattutto sa che ci sarà sempre chi non smetterà mai di
sperare nel suo ritorno, che desidererà per una volta - quella prima ed unica
volta- che Alice sia un po’ meno Alice e continuerà ad aspettare fiduciosamente
illuso che ricompaia all’orizzonte ancora
e ancora.
Bentornata
Alice.
Buon
viaggio e a vederci