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Autore: _EpicLoVe_    07/04/2010    4 recensioni
Aveva amato come solo un folle ama. Aveva sperato ed era morto nelle sue speranze. Era diventato cenere ma non era risorto fenice.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti sento

TI SENTO

Aveva amato come solo un folle ama

Aveva sperato ed era morto nelle sue speranze

Era diventato cenere ma non era risorto fenice

 

Maschere. Inutili e stupide maschere affollavano la Sala Grande quella sera. Maschere bellissime o terrificanti che nascondevano volti più o meno conosciuti. Risate, sorrisi, gente. Nulla di tutto quello contava per lui in quel momento, niente da quando lei non c’era più.                                                              
Cinque mesi. Cinque lunghissimi mesi senza di lei. Sentiva la sua presenza ovunque, a volte riusciva ad udire la sua risata cristallina riempire i corridoi della scuola, riusciva quasi a vederla seduta sulle poltroncine in biblioteca, persa in un libro troppo interessante, in un mondo che nessuno al di fuori di lei poteva vedere. Sentiva la sua presenza costantemente. Si insinuava nella sua mente nei momenti più impensabili, sentiva il calore del suo corpo sulla schiena, sentiva i suoi ricci ribelli solleticargli il collo e vedeva i suoi occhi sfiorarlo con un intensità tale da far male.                                                        
“Draco” la voce familiare di Blaise lo raggiunse, si voltò a guardare il suo migliore amico. Era un bellissimo pirata quella sera, e in quel momento lo stava guardando con il sorriso appena accennato e gli porgeva un bicchiere colmo di liquido ambrato.                                                                                        
Quell’immagine gli evocò un ricordo troppo doloroso da sopportare.                                                
Nitida davanti ai suoi occhi apparve l’immagine di Hermione che sorseggiava quel liquido ambrato da un bicchiere di cristallo e lo fissava intensamente, quasi volesse bere anche lui, quasi desiderasse bere il suo sangue puro. Era così bella Hermione quella sera. Ricordava ogni più piccolo particolare di lei. Ogni sorriso, ogni sguardo, le sue labbra che si poggiavano su quelle di lui in un bacio morbido e avvolgente.               
“Hai intenzione di prenderlo o no?” di nuovo la voce di Blaise lo riportò alla realtà. Blaise. L’amico di sempre, l’unica persona che riusciva a tollerare in quel periodo, l’unico a cui aveva permesso di stargli accanto.  
 
Il biondo annuì stringendo forte il bicchiere tra le mani e il suo sguardo si perse nella sala affollata. Anche loro erano lì, i suoi amici, quelle persone che condividevano il suo stesso dolore. Poteva riconoscerli perfettamente nonostante le maschere. Ormai dopo anni era abituato alla loro presenza. Harry e Ginny stretti l’un l’altro ballavano al ritmo della musica che invadeva la sala, Ron accanto a loro in compagnia di Neville e Luna, gli altri Griffindor poco più in là. Chiacchieravano fra loro, alcuni sorridevano, anche Harry e Ginny stavano sorridendo, ma non c’era gioia nei loro sorrisi. Draco si concentrò sul rosso che sorseggiava un wiskye incendiario, aveva lo sguardo perso nel vuoto e le labbra piegate all’ingiù.                         
“Però, devo ammettere che perfino la Lovegood sembra più carina sta sera” Draco si girò al commento sprezzante di Nott alla sua sinistra e lo ignorò.                                                                                    
“Drà io raggiungo Daphne e gli altri, vieni” borbottò Blaise, il biondo si voltò a guardarlo, lo sguardo vago e i pugni serrati attorno al bicchiere.                                                                                                               
“Ora non mi va, tu va pure. Ci vediamo dopo” sospirò e ad uno sguardo preoccupato di Zabini rispose con una scrollata di spalle ed un cenno del capo.                                                                                           
Draco lo guardò allontanarsi e raggiungere gli altri, li vide sorridere e scherzare. Vide Blaise stringere la sua ragazza Daphne in un abbraccio e un ghigno amaro, appena accennato comparve sul suo volto. Anche lui avrebbe voluto stringere la sua ragazza tra le braccia, almeno per un ultima volta. Pensò buttando giù d’un fiato il liquore.                                                                                                                 
Improvvisamente l’aria diventò troppo afosa e la stanza troppo piccola, tutto era troppo da sopportare, si voltò ed uscì fuori a passo sostenuto.                                                                                                      
L’aria fredda lo colpì in pieno viso e il vento lo ferì eppure guardando il cielo poteva sembrare una bellissima notte d’estate. Il blu invadeva tutto e le stelle riempivano il cielo, piccole e luminose. Di nuovo un ricordo lo colpì corrodendo un poco della sua anima.                                                                                
“Riesci a contare le stelle?” glielo chiese una notte luminosa e piena di stelle e lui riuscì soltanto a scuotere la testa.                                                                                                                    
Improvvisamente le immagini si affollarono nella sua mente. La rivide nel mezzo della battaglia, la vide puntare la bacchetta, scartare di lato, la vide voltarsi verso di lui e sorridergli e poi la vide cadere a terra con gli occhi spalancati e pieni di sorpresa, vide lui correre verso di lei, vide tutti girarsi a guardarla, vide la battaglia fermarsi mentre il giovane eroe del mondo magico correva verso la sua migliore amica. Vide lui piegarsi sulla sua figura esanime stesa a terra, il corpo minuto scosso da brividi, il volto pallido e gli occhi spalancati.                                                                                                       
“Hermione, Hermione, Hermione” aveva urlato il suo nome mentre la stringeva tra le braccia cullandola, aveva sentito Ron chiamare aiuto tra la folla, aveva visto Harry stringere la sua mano agitato, aveva visto Ginny piangere disperata e i nemici darsi alla fuga, aveva visto le persone accalcarsi su di loro e i suoi occhi guizzare un ultima volta dai suoi migliori amici a lui e poi si era spenta con un sorriso. Era morta nel mezzo della battaglia tra la polvere e le macerie, tra lacrime e preghiere. Era morta con gli occhi aperti e il sorriso disegnato sul volto bellissimo. Era morta tra le urla disperate di Ginny e le lacrime di Harry, era morta mentre Ron la stringeva forte rifiutandosi di lasciarla andare, e lui era rimasto a cullare il suo corpo senza vita mentre i soccorsi arrivavano per portarla via. Lui l’aveva amata come solo un folle ama, aveva sperato fino all’ultimo secondo ed era morto nelle sue speranze, lui era diventato cenere ma non era risorto fenice. Lui era morto con lei. Un colpo di vento gelido lo fece rabbrividire e si riprese lentamente mentre le urla di Ginny ancora affollavano le sue orecchie ormai stanche di udire ogni rumore.                                                  
Si frugò velocemente nelle tasche cacciando una sigaretta e accendendola con una certa urgenza mentre cercava disperatamente di scacciare le immagini di quella terribile notte dalla sua mente.          
E di nuovo la vide, stagliarsi nel buio e raggiungerlo a passi lenti e delicati. Bella, bellissima, coperta da un’aurea bianca e luminosa. E solo quando lei gli fu vicino capì che stava succedendo davvero, che quello non era uno dei suoi soliti sogni ad occhi aperti, che lei era davvero lì, davanti a lui quella sera e gli stava sorridendo.                                                                                                                          
La ragazza alzò per un attimo gli occhi al cielo per poi puntarli di nuovo su di lui che fermo e silenzioso la guardava senza capire.                                                                                                                                        
“Riesci a contare le stelle Draco?” gli chiese lei, la voce innocente e divertita, il suo sorriso energico e coinvolgente. Era lei, tutto ciò che amava, tutto ciò che bramava.                                                         
“Ci sei davvero?” era l’unica cosa che era riuscito a chiedergli. Sentiva che se lei fosse scomparsa improvvisamente lasciandolo solo non ce l’avrebbe fatta.                                                                                    
“Si” e lei rise nel rispondergli mentre si avvicinava ancora di un passo, tanto vicina da sfiorarlo quasi, da poter sentire il suo respiro sul viso.                                                                                                                  
“Perché ci hai messo tanto a tornare?!? È da molto che ti aspetto” sospirò Draco senza riuscire a contenere il fiume di emozioni che provava in quel momento e di nuovo Hermione sorrise mentre allungava una mano e lo accarezzava piano. Così dolce fu il suo tocco.                                                                                               
“Lo so” rispose lei. “E sono qui per questo. Non devi più aspettarmi Draco” e lui la guardò senza capire.      
“Le persone ci lasciano, e fa male, maledettamente male, e sentiamo la loro mancanza, sentiamo la loro assenza tutti i giorni ed è un dolore troppo grande, un dolore che fa male ma succede e non possiamo fare niente. Bisogna accettare la loro assenza e andare avanti” sospirò lei.                              
“Io non voglio accettare la tua assenza” affermò Malfoy.                                                                    
“Gli altri lo hanno fatto. È stato difficile e soffrono ancora ma sono andati avanti ed io voglio che lo faccia anche tu perché è giusto Draco, è così che deve andare. Ed io non ti lascerò mai, io sono sempre qui con te, so che puoi sentirmi, ed io ci sono, sempre, nei momenti migliori e in quelli peggiori e voglio solo vederti felice Draco. Voglio che tu torni a vivere e vivere davvero, fallo intensamente e fallo anche per me. Ama Draco, ama perché l’amore è ciò che di più bello esiste, perdona e ridi e urla se senti il bisogno di farlo, l’importante è che tu torni a vivere. Fallo per me, per te, per le persone che ti amano” e le sue parole erano lame di ghiaccio sulla sua pelle bollente. E il suo tocco magia e il suo sorriso era tutto in quel momento. Rimasero per un po’ in silenzio.              
“E non fumare che ti fa male” lo rimproverò bonariamente Hermione.                                                
“Stai per andare vero?” chiese improvvisamente lui nel buio e lei annuì sorridendo.                                         
“Devi farlo per forza?” chiese di nuovo, quasi sembrasse un bambino innocente che implora.                           
“Si” la sua voce si espanse nel silenzio della sera e il suo volto si fece più vicino.                          
“Vorrei poter tornare qui con voi, vorrei poter stare con te per sempre, abbracciare ancora una volta Harry, Ron e Ginny, vorrei poter ridere con tutti gli altri, vorrei poter vivere ancora, ma non posso farlo, per favore, fallo tu per me” sussurrò lei ad un centimetro dalle sue labbra e poi lo baciò. E lui la strinse forte mentre assaporava per un ultima volta le sue labbra, la strinse per non lasciarla andare mai, ma com’era comparsa così scomparve lasciandolo solo nel buio.                                           
“Draco” la voce di Potter risuonò forte alle sue orecchie anche se non era altro che un flebile sussurro.    
“Riesci a sentirla?” chiese lo Slyterin voltandosi verso il nemico di sempre che ora era solo un ragazzo che accanto a lui condivideva il suo stesso dolore.              
“In ogni momento” rispose a quel punto il moro.                                                                                        
Draco annuì certo di una nuova consapevolezza.                                                             
“Lei sarà con noi sempre” affermò voltandosi per tornare dentro, ed Harry lo seguì sorridendo nel buio.



Spazio autrice:
Saaalve a tutti, posto questa short dal tono decisamente malinconico pe sapere cosa ne pensate. Mi è venuta in mente ieri sera e l'ho scritta con poco meno di una mezz'oretta quindi non è nulla di speciale, spero comunque che vi piaccia. Il titolo è preso da una canzone di Ligabue (che vi consiglio di ascoltare) il resto è tutta farina del mio sacco. E visto che non ho spiegato la situazione ci troviamo in un settimo anno ipotetico dopo la guerra in cui Hermione (che aveva una storia con Draco) ha perso la vita.     Grazie per l'attenzione.
                                                                                                    _EpicLoVe_
  
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