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Autore: CantanteMaledetta    08/04/2010    4 recensioni
Ciao a tutti. Questa è la prima fic che scrivo e spero vi piaccia. Dopo una giornata pesante Roxas si stende sull'erba rimirando il cielo stellato. Il suo migliore amico lo raggiunge per fargli compagnia. Una canzone sorge nella mente innamorata di Axel.
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, è la prima Fic che scrivo e spero che sia venuta bene. Siate clementi e (perfavoreeeeee) lasciate una recensione! Mi raccomando ditemi la verità, le critiche sono bene accette se serviranno a migliorarmi!  Buona lettura (P.s : la canzone usata è Dormi Amore di Adriano Celentano ^_^) 

Dormi amore - Al chiaro di luna


In una notte d’estate un giovane ragazzo osservava il cielo, come incantato da quelle piccole lanterne che non si spegnevano mai. La leggera brezza che regalava l’estate accarezzava i capelli selvaggi di Roxas, l’erba su cui era disteso gli solleticava le braccia, strappandogli un sorriso. Dei passi leggeri vennero verso di lui e, attirato da quel suono il biondo alzò leggermente la testa per guardare chi fosse. Axel si sedette accanto a lui e lanciò un occhiata al cielo stellato « Oggi mi sono capitate delle cose pazzesche »

« E cosi sei qui per rilassarti? »

« Hmm … mi piace star qui, mi fa dimenticare i miei problemi ». Sospirò Roxas per poi guardare il suo migliore amico mettendosi seduto a gambe incrociate.

« Si ho sentito quello che hai combinato nell’organizzazione » rispose Axel mettendosi poi a ridacchiare sommessamente.

Roxas sbuffò chiudendo gli occhi e voltando di lato la testa, offeso « Non ho fatto nulla di male, in fin dei conti è stato solo un innocuo errore ». Axel gli diede delle leggere pacche sulle spalle continuando a ridacchiare « Non ti devi offendere! Ti prendevo soltanto un po’ in giro ». Il ragazzo stiracchiò le labbra in un mezzo sorriso mentre si sgranchiva la pelle allargando le braccia e continua a guardare quelle meravigliose stesse. « Non sei l’unico. Oggi mi prendono tutti un po’ di mira » rimuginò Roxas con tono serio. « Dopo quello che hai fatto … » rispose Axel ritornando a ridacchiare. Il biondo sospirò « Posso farti una domanda? » chiese chiudendo gli occhi e ascoltando l’aria che gli accarezzava il viso. Axel lo guardò strappando distrattamente l’erba intorno a sé. « Dimmi »

« Se volessi esprimere un desiderio, cosa vorresti? ».

Calò il silenzio tra i due.

Axel chinò la testa di lato cacciando uno sbuffo « Adesso come adesso non so cosa vorrei … ma perché questa domanda? » chiese curioso. Il biondo si alzò in piedi alzando le spalle con nonchalance, si spazzolò i pantaloni dalla polvere che era rimasta attaccata poi si voltò « Cosi per curiosità. Io vado a dormire, intanto pensa al desiderio e domani me lo dici, ok? » disse mentre s’incamminava verso la sua camera.

Axel lo guardò mentre se ne andava. Tornò a osservare il cielo silenzioso e scuro. Dai ricordi emersero nella mente le parole di una canzone.

Stravaccandosi sull’erba iniziò a canticchiare mentre le parole uscivano di loro spontanea volontà come se avessero preso vita propria: 

 

«  Questo gran silenzio
quasi fa rumore
sono ancora sveglio
e sto ascoltando il cuore
fuori nell'immenso
domina la notte
mentre i miei pensieri
fanno ancora a botte
quale strada ha scelto
questo mio destino?
sapere dove andr
ò!
 

Come un vento con gli alberi
vedrai muover
ò
sfiorer
ò le ginestre
giù per mille sentieri
dormi amore
non ti svegliare
no non temere
con altre mani
ti accarezzer
ò »

 

Si mise a sorridere mentre dolci pensieri gli navigavano nella mente. Tese le braccia dietro la schiena continuando a canticchiare la sua deliziosa melodia lenta e armoniosa:

« Con l'aiuto dei gabbiani disegnerò
impossibili figure
che potrai interpretare
dormi amore
non ti svegliare
no non temere
con altre mani
ti accarezzer
ò

io ci sar
ò
ovunque tu sarai
il mio respiro sentirai  »

 

In realtà sapeva benissimo cosa voleva esprimere, era un sentimento che si portava dietro da anni. Ma non aveva mai avuto il modo di rivelarglielo … La notte si faceva sempre più fredda, costringendo cosi Axel ad alzarsi per tornare in camera sua.

In fondo il legame che univa lui e Roxas era qualcosa di molto speciale. Erano uniti da sempre, si aiutavano a vicenda. Ma sapeva che quello che provava il biondo per lui era soltanto pura e innocente amicizia e questo, per lui, era una forte pugnalata nel petto. Dal loro primo incontro aveva giurato a se stesso di proteggerlo da ogni pericolo, consolarlo quando era giù di morale, o di ridere con lui se avesse avuto il bisogno di compagnia.

Axel ormai si era soprannominato suo tutore o meglio ancora il suo migliore amico. Entrato in camera si sedette sul letto e lanciando un’occhiata fuori dalla finestra continuò a guardare il panorama che gli veniva offerto:

 

« dietro la finestra
mille luci in cielo
io che da bambino
ero in cima a un melo
brividi di freddo
questo mio pigiama
forse un po’ leggero
oppure è il cuor che trema
quale strada ha scelto
questo mio destino?
sapere dove andr
ò!

Con il vento sulle fronde
per te suoner
ò
nel silenzio della notte
le canzoni che amavi
noi due soli tristi e sereni
ma ancora uniti
con altre mani
ti accarezzer
ò »

 

La porta si aprì facendolo sussultare, si girò di scatto vedendo Roxas che si teneva un braccio dietro la schiena sorridendogli. « Scusa, ti ho spaventato » iniziò il biondo. Indosso aveva solo una maglia più grossa di lui che gli arrivava a metà coscia e dei pantaloncini troppo corti per essere visti. « Qualcosa non va? » chiese Axel facendogli posto accanto a lui « no … è che non riuscivo a dormire » rispose Roxas avvicinandosi con nonchalance.

L’uomo ghignò furbescamente, mentre gli punzecchiava il torace con un dito. « Il bimbo ha fatto un brutto sogno? » chiese per poi ridacchiare debolmente. Roxas arrossì intanto che gli si sedeva accanto a gambe incrociate. « Certo che no, non sono più un bambino » rispose alzando la voce offeso. Axel continuava a ridere indicandolo. « Uffa … Me ne ritorno in camera » disse secco alzandosi in piedi e maledicendolo. « No, dai la smetto » Axel si asciugò gli occhi dalle piccole lacrime, mentre gli faceva il segno di sedersi accanto a lui.

« Se vuoi puoi dormire qui, io non ho molto sonno » disse guardando Roxas che si sedeva. « Ma no dai, sono solo venuto a parlare un po’. Non voglio occupare il tuo letto … insomma avevo soltanto bisogno di compagnia, perché anch’io non ho molto sonno » disse il ragazzo mettendo le mani dietro la schiena e sbadigliando. Axel gli mise una mano sulla testa, scompigliandogli i capelli. « Non ti preoccupare tanto lo sappiamo entrambi che non è la prima volta che dormi qui … io vado a prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa? » chiese alzandosi dal letto per avvicinarsi alla porta. Roxas gli sorrise per poi negare. « Sono a posto, grazie » rispose.

Axel non ci mise molto, ma quel tempo fu sufficiente per farlo addormentare. Era vero che non era la prima volta che Roxas dormiva in camera sua, forse era un modo per ringraziarlo della sua compagnia, e se non era per quello per Axel lo era eccome! Cauto attraversò la camera, guardandolo.

 

« con le braccia spalancate
laggiù voler
ò
scivolando nelle valli
tra le verdi colline
dormi amore
non ti svegliare
tra poche ore
io con un bacio ti risveglier
ò »

 

Si avvicinò a Roxas osservando il viso beato perso in un altro mondo dove Axel, a suo mal grado, non poteva raggiungerlo. Si sedette sulla sedia li accanto vegliandolo, mentre strani pensieri gli entrarono nella mente per non uscirne più. Anche se faceva tanto il duro, Roxas rimaneva sempre quel ragazzino tenero che era riuscito a rapirgli il cuore.

Il giorno arrivò come un lampo di luce e Roxas si svegliò alle prima luci dell’alba. Scompigliato si mise a sedere e intanto che si stropicciava un occhio, Axel era li a guardarlo. « Hai dormito? » chiese il biondo intanto che si alzava dal suo letto e si stiracchiava la pelle. « Ho pensato molto sulla tua domanda, e sono arrivato a una conclusione » Roxas lo guardò attento rimettendosi a sedere davanti a lui.

L’uomo si alzò bloccandolo per le spalle, e guardandolo dritto negli occhi. « Chiedere la possibilità di stare sempre al tuo fianco, Roxy ». Il ragazzo lo guardò. Non pareva per niente sorpreso per la richiesta, anzi, ne era segretamente felice. Axel prese il mento tra le dita abbassandosi verso di lui.

Roxas chiuse gli occhi socchiudendo le labbra in attesa. Axel ghignò malefico, si avvicinò e gli sfiorò le labbra che subito vennero dirottate sulla fronte del più giovane. Il ragazzo lo guardò male. « Buon giorno » gli sussurrò all’orecchio Axel. Roxas si allontanò da lui e inviperito raggiunse la porta. « Andiamo? » chiese il biondo senza voltarsi e macerando frustrazione. Un sorriso divertito si allargò sulle labbra di Axel. A passi veloci, lo raggiunse e lo abbracciò intrappolandolo tra le braccia.


« ovunque sarai
accanto mi ritroverai »

 

Sussurrò  suadente al suo orecchio. Un brivido lo percorse in tutto il corpo. Si voltò e incontrando gli occhi di Axel, Roxas avvicinò il viso al suo e con uno scatto lo baciò.

Con trasporto le labbra s’incontrarono assaporandosi dolcemente. Con una mano Axel chiuse la porta dietro di loro lasciando fuori il mondo. 


  
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