Ciao a tutti, è la prima Fic che scrivo e spero che sia venuta bene. Siate clementi e (perfavoreeeeee) lasciate una recensione! Mi raccomando ditemi la verità, le critiche sono bene accette se serviranno a migliorarmi! Buona lettura (P.s : la canzone usata è Dormi Amore di Adriano Celentano ^_^)
Dormi
amore - Al chiaro di luna
In
una notte d’estate un giovane ragazzo osservava il cielo,
come
incantato da quelle piccole lanterne che non si spegnevano mai. La
leggera
brezza che regalava l’estate accarezzava i capelli selvaggi
di Roxas, l’erba su
cui era disteso gli solleticava le braccia, strappandogli un sorriso.
Dei passi
leggeri vennero verso di lui e, attirato da quel suono il biondo alzò
leggermente la
testa per guardare chi fosse. Axel si sedette accanto a lui e lanciò
un occhiata al
cielo stellato « Oggi mi sono capitate delle cose pazzesche
»
«
E cosi sei qui per rilassarti? »
«
Hmm … mi piace star qui, mi fa dimenticare i miei problemi
». Sospirò
Roxas
per poi guardare il suo migliore amico mettendosi seduto a gambe
incrociate.
«
Si ho sentito quello che hai combinato nell’organizzazione
» rispose
Axel mettendosi poi a ridacchiare sommessamente.
Roxas
sbuffò
chiudendo gli occhi e voltando di lato
la testa, offeso « Non ho fatto nulla di male, in fin dei
conti è stato solo un
innocuo errore ». Axel gli diede delle leggere pacche sulle
spalle continuando
a ridacchiare « Non ti devi offendere! Ti prendevo soltanto
un po’ in giro ».
Il ragazzo stiracchiò
le labbra in un mezzo sorriso mentre si
sgranchiva la pelle allargando le braccia e continua a guardare quelle
meravigliose stesse. « Non sei l’unico. Oggi mi
prendono tutti un po’ di mira »
rimuginò
Roxas con tono
serio. « Dopo quello che hai fatto … »
rispose Axel ritornando a ridacchiare. Il
biondo sospirò
« Posso farti una domanda? » chiese chiudendo gli
occhi e ascoltando l’aria che gli accarezzava il viso. Axel
lo guardò
strappando
distrattamente l’erba intorno a sé. «
Dimmi »
«
Se volessi esprimere un desiderio, cosa vorresti? ».
Calò
il silenzio tra i due.
Axel
chinò
la testa di lato cacciando uno sbuffo «
Adesso come adesso non so cosa vorrei … ma perché
questa domanda? » chiese
curioso. Il biondo si alzò
in piedi alzando le spalle con
nonchalance, si spazzolò
i
pantaloni dalla polvere che era rimasta
attaccata poi si voltò
« Cosi per curiosità. Io vado a dormire,
intanto pensa al desiderio e domani me lo dici, ok? » disse
mentre
s’incamminava verso la sua camera.
Axel
lo guardò
mentre se ne andava. Tornò
a osservare il
cielo silenzioso e scuro. Dai ricordi emersero nella mente le parole di
una
canzone.
Stravaccandosi
sull’erba iniziò
a canticchiare mentre le parole uscivano di loro spontanea
volontà
come se avessero preso vita propria:
« Questo gran silenzio
quasi fa rumore
sono ancora sveglio
e sto ascoltando il cuore
fuori nell'immenso
domina la notte
mentre i miei pensieri
fanno ancora a botte
quale strada ha scelto
questo mio destino?
sapere dove andrò!
Come
un vento con
gli alberi
vedrai muoverò
sfiorerò
le ginestre
giù per mille sentieri
dormi amore
non ti svegliare
no non temere
con altre mani
ti accarezzerò
»
Si
mise a sorridere mentre dolci pensieri gli navigavano nella mente.
Tese le braccia dietro la schiena continuando a canticchiare la sua
deliziosa
melodia lenta e armoniosa:
«
Con l'aiuto dei
gabbiani disegnerò
impossibili figure
che potrai interpretare
dormi amore
non ti svegliare
no non temere
con altre mani
ti accarezzerò
io ci sarò
ovunque tu sarai
il mio respiro sentirai »
In
realtà sapeva benissimo cosa voleva esprimere, era un
sentimento
che si portava dietro da anni. Ma non aveva mai avuto il modo di
rivelarglielo
… La notte si faceva sempre più fredda,
costringendo cosi Axel ad alzarsi per
tornare in camera sua.
In
fondo il legame che univa lui e Roxas era qualcosa di molto
speciale. Erano uniti da sempre, si aiutavano a vicenda. Ma sapeva che
quello
che provava il biondo per lui era soltanto pura e innocente amicizia e
questo,
per lui, era una forte pugnalata nel petto. Dal loro primo incontro
aveva giurato
a se stesso di proteggerlo da ogni pericolo, consolarlo quando era
giù di
morale, o di ridere con lui se avesse avuto il bisogno di compagnia.
Axel
ormai si era soprannominato suo tutore o meglio ancora il suo
migliore amico. Entrato in camera si sedette sul letto e lanciando
un’occhiata
fuori dalla finestra continuò
a guardare il panorama che gli
veniva offerto:
«
dietro
la finestra
mille luci in cielo
io che da bambino
ero in cima a un melo
brividi di freddo
questo mio pigiama
forse un po’ leggero
oppure è il cuor che trema
quale strada ha scelto
questo mio destino?
sapere dove andrò!
Con il vento sulle fronde
per te suonerò
nel silenzio della notte
le canzoni che amavi
noi due soli tristi e sereni
ma ancora uniti
con altre mani
ti accarezzerò
…
»
La
porta si aprì
facendolo sussultare, si girò
di scatto
vedendo Roxas che si teneva un braccio dietro la schiena sorridendogli.
« Scusa,
ti ho spaventato » iniziò
il biondo. Indosso aveva solo una maglia
più grossa di lui che gli arrivava a metà coscia
e dei pantaloncini troppo
corti per essere visti. « Qualcosa non va? » chiese
Axel facendogli posto accanto
a lui « no … è che non riuscivo a
dormire » rispose Roxas avvicinandosi con
nonchalance.
L’uomo
ghignò
furbescamente, mentre gli punzecchiava
il torace con un dito. « Il bimbo ha fatto un brutto sogno?
» chiese per poi
ridacchiare debolmente. Roxas arrossì
intanto che gli
si sedeva accanto a gambe incrociate. « Certo che no, non
sono più un bambino »
rispose alzando la voce offeso. Axel continuava a ridere indicandolo.
« Uffa …
Me ne ritorno in camera » disse secco alzandosi in piedi e
maledicendolo. « No,
dai la smetto » Axel si asciugò
gli occhi dalle piccole lacrime,
mentre gli faceva il segno di sedersi accanto a lui.
«
Se vuoi puoi dormire qui, io non ho molto sonno » disse
guardando
Roxas che si sedeva. « Ma no dai, sono solo venuto a parlare
un po’. Non voglio
occupare il tuo letto … insomma avevo soltanto bisogno di
compagnia, perché anch’io
non ho molto sonno » disse il ragazzo mettendo le mani dietro
la schiena e
sbadigliando. Axel gli mise una mano sulla testa, scompigliandogli i
capelli. «
Non ti preoccupare tanto lo sappiamo entrambi che non è la
prima volta che
dormi qui … io vado a prendere qualcosa da bere, vuoi
qualcosa? » chiese
alzandosi dal letto per avvicinarsi alla porta. Roxas gli sorrise per
poi negare.
« Sono a posto, grazie » rispose.
Axel
non ci mise molto, ma quel tempo fu sufficiente per farlo
addormentare. Era vero che non era la prima volta che Roxas dormiva in
camera
sua, forse era un modo per ringraziarlo della sua compagnia, e se non
era per
quello per Axel lo era eccome! Cauto attraversò
la camera,
guardandolo.
«
con
le braccia spalancate
laggiù volerò
scivolando nelle valli
tra le verdi colline
dormi amore
non ti svegliare
tra poche ore
io con un bacio ti risveglierò
»
Si
avvicinò
a Roxas osservando il viso beato perso
in un altro mondo dove Axel, a suo mal grado, non poteva raggiungerlo.
Si
sedette sulla sedia li accanto vegliandolo, mentre strani pensieri gli
entrarono
nella mente per non uscirne più. Anche se faceva tanto il
duro, Roxas rimaneva
sempre quel ragazzino tenero che era riuscito a rapirgli il cuore.
Il
giorno arrivò
come un lampo di luce e Roxas si svegliò
alle prima luci
dell’alba. Scompigliato si mise a sedere e intanto che si
stropicciava un
occhio, Axel era li a guardarlo. « Hai dormito? »
chiese il biondo intanto che
si alzava dal suo letto e si stiracchiava la pelle. « Ho
pensato molto sulla
tua domanda, e sono arrivato a una conclusione » Roxas lo
guardò
attento
rimettendosi a sedere davanti a lui.
L’uomo
si alzò
bloccandolo per le spalle, e guardandolo
dritto negli occhi. « Chiedere la possibilità di
stare sempre al tuo fianco,
Roxy ». Il ragazzo lo guardò.
Non pareva per niente sorpreso
per la richiesta, anzi, ne era segretamente felice. Axel prese il mento
tra le
dita abbassandosi verso di lui.
Roxas
chiuse gli occhi socchiudendo le labbra in attesa. Axel ghignò
malefico, si
avvicinò
e gli sfiorò le labbra che subito vennero dirottate sulla
fronte del più
giovane. Il
ragazzo lo guardò
male. « Buon giorno » gli sussurrò
all’orecchio
Axel. Roxas si allontanò
da lui e inviperito raggiunse la porta.
« Andiamo? » chiese il biondo senza voltarsi e
macerando frustrazione. Un sorriso
divertito si allargò
sulle labbra di
Axel. A passi veloci, lo raggiunse e lo abbracciò
intrappolandolo tra le braccia.
«
ovunque
sarai
accanto mi ritroverai »
Sussurrò
suadente
al suo orecchio. Un brivido lo percorse in tutto il corpo. Si voltò
e incontrando gli occhi di Axel, Roxas avvicinò
il viso al suo e con uno scatto lo baciò.
Con
trasporto le labbra s’incontrarono assaporandosi dolcemente.
Con
una mano Axel chiuse la porta dietro di loro lasciando fuori il mondo.