Vorrei dire una cosa prima: la dedico a mio nonno...
Grazie per essere esistito nonno, ti voglio bene...

Mio nonno Jiraiya

"Jiraiya era un bambino appartenente ad una famiglia benestante, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un giorno i suoi genitori si ammalarono e morirono, e lui e i suoi fratelli furono costretti a vivere rovistando nella spazzatura.
Quegli scarti di roba da mangiare che la gente buttava serviva a loro per poter vivere.
Un giorno, un uomo e una donna, vedendo la scena, decisero di adottare il bambino più piccolo, ossia lui.
Fece una vita agiata, e gli fu offerta la possibilità di studiare, che rifiutò, preferendo la sua comoda vita allo studio faticoso.
I genitori gli volevano un bene dell'anima, pur non essendo loro figlio.
Quando divenne adulto lavorò nell'azienda del padre adottivo, un'officina, l'unica del villaggio.
Si sposò con Tsunade ed ebbe da lei sei figli, due maschi e quattro femmine.
In seguito il padre andò in pensione, e poco dopo morì, infarto.
Perché lavorava sempre, infatti stava costruendo una casa, anche se non doveva.
L'officina passò a lui.
Così sua madre si trasferì da lui, e poco dopo morì anche lei.
Era diventato geloso dei suoi figli, delle sue figlie soprattutto, in particolare di Kushina, mia madre.
La più bella e la più dolce.
Mia madre gli voleva bene, ma mi dice che ogni tanto avrebbe voluto che fosse meno "invadente".
Io invece lo capisco: avendo perso due volte la sua famiglia, non voleva perderla per la terza volta. Di conseguenza agiva d'istinto, diventando geloso.
Anche se in modo eccessivo, poiché non permetteva alle sue figlie di parlare con i ragazzi all'infuori dell'orario scolastico.
E nemmeno di uscire, se non per andare a scuola, per paura che se ne andassero con qualche ragazzo, abbandonandolo.
Passava il tempo, e la gestione dell'officina scendeva sempre più in basso, e si accumulavano debiti su debiti.
Mio nonno decise che se non fosse riuscito a pagare i debiti in soldi, li avrebbe pagati con le sue proprietà.
E quello fu un grosso errore.
All'età di cinquant'anni circa gli venne un tumore al fegato, e morì per un errore dei medici.
Mia madre ne soffrì molto.
Nel frattempo si era sposata con Minato Namikaze, mio padre.
Ebbero me.
Negli anni successivi vennero ritirate molte delle nostre proprietà, tutte anzi.
Anche la casa di mia nonna, che è in vendita, e se viene acquistata, nonna Tsunade è senza casa.
Questa è la storia della mia famiglia, per quanto sia raccontata banalmente, ma non aspettatevi molto da me, Naruto Uzumaki.
Per questo io ora giuro che fosse anche l'ultima cosa che farò, io farò un lavoro che renderà molto, e riacquisterò tutte le proprietà della famiglia, la casa di mia nonna e tutto quanto.
E giuro che ci riuscirò, e riporterò la pace nella famiglia!"

"Grazie Naruto, puoi sederti al tuo posto." disse il professore di Storia, un uomo dai capelli argentei e un occhio perennemente coperto.

La classe lo guardava stupita, solo una ragazza dai capelli corvini lo osservava con sincera ammirazione.

Naruto si sedette vicino a Sasuke Uchiha, il suo migliore amico.

"Hai preso 9 e mezzo." continuò l'insegnante.

Una giornata normale, come tutte le altre.

«Grazie nonno... Per aver protetto mia mamma, anche se ormai non c'è più... La promessa che ho fatto in classe la manterrò a costo della vita, lo giuro!»

&ry