Personaggio
principale associato al
peccato:
- Esme – Vanità;
Personaggi secondari(in quale storia si trovano):
- Esme
–
Carlisle – Rose (Rosalie) – Fratelli Cullen
– Charles Evenson (primo marito di Esme) – OC;
Pairing(per storia):
- Vanità: Esme - Carlisle, Esme - Charles Evenson, Esme - OC;
1. La morte ti fa bella – Vanità
La
modestia
è
una forma raffinata di vanità.
E' una menzogna.
La televisione continuava a trasmettere il suo programma da almeno un’ora quel pomeriggio senza che lei gli avesse dato molta attenzione.
Era sola in casa. I ragazzi erano fuori, Carlisle aveva preso il turno di pomeriggio..
Era
sempre così buono, compassionevole, umano. Sì,
Carlisle non aveva mai perso la
sua umanità, a differenza di Charles, il suo primo marito.
No, Charles non
aveva mai dimostrato di possederla.
<..ma
ora occupiamoci di curiosità e
l’argomento di oggi riguarda un tema molto accattivante: I
sette vizi capitali.
Cosa dicono gli esperti? Colleghiamoci subito col nostro
inviato..>
<..Secondo
uno studio recente, le
donne sono più tentate dal commettere l’invidia e
l’avarizia. E voi, da quale
peccato siete affetti? ..>
I
vizi derivano dalla ripetizione di
azioni che formano nel soggetto che le compie una sorta di "abito"
che lo inclina in una certa direzione.
Sì,
quella era la definizione.
Senza
esitazione aprì
la porta della sua camera da
letto e si sedette sulla sedia di fronte allo scrittoio e allo specchio
ovale,
appena inclinato, posto sopra di questo.
Si
sciolse i lunghi capelli e lasciò che le lunghe ciocche
color caramello le
ricadessero sulle spalle, incorniciando il viso ovale che si rifletteva
nello
specchio.
Non
troppo appuntito, né eccessivamente squadrato o disarmonico.
La
linea era perfetta, armoniosa, sottile ma ben disegnata.
Si
portò le mani sotto il mento e lentamente, delicatamente,
voltò il capo prima a
sinistra, poi nel senso opposto, senza mai staccare lo sguardo dalla
sua
immagine riflessa, come a voler cercare a quale dei due appartenesse il
profilo
migliore.
Che
sciocca
– erano
entrambi perfettamente simmetrici, l’uno speculare
dell’altro, e s’incontravano
proprio lì, sul mento appena delineato e per niente
pronunciato. La pelle era
sfumata di un colorito candido, che rendeva la sua pelle, di per
sé resistente
come il marmo, luminosa, all’apparenza setosa. La fronte era
appena un po’
alta, in sintonia con la forma del viso, contornata
dall’attaccatura dei
capelli, diritta, perfettamente delineata. Poco più sotto,
le sopracciglia
disegnavano e contornavano le lunghe palpebre. Lì, la pelle
diventava più
sottile, dal contorno occhi laterale fino a quello centrale. Le ciglia
finissime tratteggiavano una curva che riprendeva la linea dello
sguardo, di
media e giusta grandezza. Due gocce ambrate stavano lì,
solcate da piccole
striature nere, e le restituivano il suo sguardo di rimando.
Brillavano,
riflettendo la luce che, tenue, filtrava nella stanza. Il cristallino
era
contornato da una linea nera che gradatamente sfumava nel bianco vitro
degli
occhi.
Al centro, il naso era dritto, senza dossi o imperfezioni che sul
finire
si allargava fino alle narici, anch’esse perfette.
Un’ombra leggera sfiorava
lievemente l’estremità sotto il naso, senza
ricadere sulle labbra: un cuore
rosato appena dischiuso che tutt’un tratto sbocciava sulla
pelle candida,
morbido, vellutato, carnoso, pieno, invitante.
Sì,
lei era la Vanità, e cosa c’era di male dopotutto?
L’altro
giorno era uscita insieme Rose.
Erano
andate fino a Port Angeles a comprare un vestito per il matrimonio.
Inizialmente,
aveva scelto un vestito nero, ma lei stessa le aveva detto che sarebbe
stato
meglio scegliere un altro colore per un’occasione come
quella.
Mentre
Rose provava in camerino un vestito di colore verde acqua, Esme aveva
trovato,
in un angolo del negozio, un abito di organza blu scuro, lungo, senza
maniche.
Il
bustino morbido si allungava fino a una serie di balze discontinue
semitrasparenti che ricoprivano la gonna di seta. Esme
l’indossò, insieme ai
guanti e al nastro di pizzo blu che facevano parte del vestito. Pensava
che
Rose ci stesse mettendo molto, forse il vestito non le piaceva.
Spesso,
la vedeva scegliere colori sgargianti o molto scuri, mentre invece
quelli
pastello, a suo giudizio, le donavano di più. Le madri sono
spesso più
obbiettive delle figlie, ma per amor loro, le lasciano scegliere
ciò che
preferiscono. Aveva sciolto e legato i capelli in una mezza coda non
troppo
alta, le sembrava che le stesse meglio.
“Esme,
dove sei? Sono pronta!” Mentre si aggiustava il bustino, Esme
sentì la voce di
Rose chiamarla e, così, si decise a uscire dal camerino.
“E
il vestito verde? Rose?” Chiese quasi istintivamente Esme
quando vide Rosalie
sfoggiare un abito bordeaux lucido al posto di quello che le aveva
visto
portare con sé in camerino.
“Troppo
tenue. Ci vuole un colore più vivo, che attragga lo sguardo,
che esalti il
colore dei miei capelli..” Iniziò a dirle Rosalie,
guardandosi allo specchio.
“Sai,
non mi convince. Non lo so, troppo serio. Che ne pensi di questo
rosa?..” Continuava
a chiederle Rosalie, indicandole molti altri vestiti.
“Potresti
trovare qualcosa per me? Riesci sempre a trovare quello
giusto.” Le disse
Rosalie.
“Ma certo, tesoro.
Vuoi che chieda se ci sono
altri colori?” Le chiese Esme.
“Si,
se è possibile. Vado a cambiarmi, ti
aspetto.”Così dicendo entrò di nuovo in
camerino, lasciando Esme di fronte allo specchio. Restò a
guardarsi per qualche
istante. Le piaceva quel vestito, le piaceva non solo il colore ma
anche il
modello. Pensava fosse adatto a lei, lo credeva almeno.
Improvvisamente,
un’immagine nello specchio la colpì. Un uomo la
stava guardando da dietro la
vetrina. Era giovane, scuro in viso, ma con occhi molto chiari. La
fissava in
muto silenzio, come se non volesse interrompere nulla di importante.
Senza
dire nulla chinò appena il capo e scomparve, così
come era apparso.
Li
aveva indossati il giorno del matrimonio, ma nessuno l’aveva
guardata come
aveva fatto quello sconosciuto, nemmeno Carlisle.
Era
tornata spesso davanti a quella vetrina, sola, immaginandosi come
doveva essere
stata.
La
morte ti fa bella
,
aveva sentito
dire. Persa in questi pensieri, distolse lo sguardo dallo specchio e si
allontanò dallo scrittoio.
Sarebbe tornata a specchiarsi in quel modo molte
altre volte.
Oh,
bene^^. Eccomi qui con la prima One-shot. Che dire, sono contentissima
della
prima posizione e spero di essermela meritata. Spero vi piaccia.
Diciamo che
non so come mi sia venuto in mente di associare Esme con la
Vanità, ma alla
fine era un’idea che mi piaceva molto. detto questo vi lascio
per riprendervi
con il prossimo peccato… l’invidia. Secondo voi
chi potrebbe essere? Si accettano
scommesse di ogni genere. ihihihih
Sotto
riporto il giudizio della giudice e i link del forum se mai vorreste
leggere le
storie delle altre partecipanti. Alla prossima
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8999747&p=1
Prima
classificata
a pari merito
Storyteller lover con Eterni e peccaminosi
75/75
Livello
ortografico:10
Lessico
e stile: 10
Originalità:10
Trama:9.5
Armonia
tra i peccati:15
Personaggi
IC:10
Gradimento
personale: 10
Giudizio:
Veramente
una raccolta che intriga il lettore dall’inizio alla fine.
Le
tue descrizioni sono talmente ben fatte che sembra di camminare
all’interno
della tua storia mano per mano ai peccatori, sembra di vedere ogni loro
movimento anzi, ti dirò di più, ci si immedesima
talmente tanto nel
protagonista delle storie che finiamo a lottare contro la tentazione di
compiere, a nostra volta, il peccato.
Ho
trovato una spiccata originalità in ogni one shot, le trame
sono ben
strutturate e per di più i personaggi sono pienamente IC e
non cadono mai nella
banalità ne negli stereotipi classici a cui si mira
scrivendo una fan fiction.
Mi
hanno colpito tutte le storie, anche perché sei riuscita ad
amalgamarle bene e
mi ha colpito particolarmente il pizzico di tristezza che conclude
ognuna della
tue storie.
Ho
amato particolarmente la storia di Jane sul peccato della lussuria. Il
vivere
il peccato indirettamente, il sentire il bisogno di peccare ma essere
impossibilitata a farlo donano alla storia quella malinconia che
affascina il
lettore, e poi la frase finale di Aro mi ha stregata ^-^
Veramente
brava, se devo trovare un piccolo difetto alla storia sono i puntini
sospensivi
della prima one shot in almeno tre casi ne hai messi due
anziché tre ma non me
la sono sentita di abbassare il punteggio per un errore così
banale quindi
Complimenti^^