The first
time I saw
her, I was walking through this museum, a few weeks ago. She, she works
there.
She was on her lunch break. She was eating a chocolate bar. She has
these
incredible blue, blue eyes, red hair. And, as soon as I saw her, right,
right
in that moment, it was like, it was like I already loved her.
[…]It happened to
you, too, didn’t it? You felt it. […] Yes, you do.
You felt love.
Daniel Widmore, 6x11
Happily ever after
I
felt it
Daniel che ne dici, ti piace questo
posto?- chiese ieratica
Eloise al figlio, che guardava in giro un po’ svagato il
grande prato vicino il Museo
di Archeologia e Paleontologia di Los Angeles.
Dan
diede una
occhiata veloce al verde brillante che gli si stagliava dinanzi;
francamente, a
lui poco interessava del luogo perfetto o della serata perfetta.
Al
giovane
rampollo Widmore importava solo del suo pianoforte e della sua musica.
Per
esibirsi con Charlie Pace gli sarebbe stato sufficiente anche un
vecchio pub
fumoso frequentato da ubriaconi.
E’ molto bello mamma, come gli ultimi
sei posti in cui mi hai trascinato con te stamattina-
esclamò Daniel, al limite della sua
già infinita pazienza, aggiustandosi il cappello.
Secondo me è eccezionale. E’
uno
spazio ampio, è facilmente raggiungibile e in più
essere vicini al museo ci
darà quel tocco di tradizione e importanza che non
guasterà di certo in questa
occasione – aggiunse
la signora Widmore, elettrizzata all’idea di organizzare un
ballo di
beneficienza con annessa esibizione del figliolo.
Mamma, per me un posto vale l’altro,
lo sai. Per cui, pur di far smettere questa tortura cinese a cui mi hai
sottoposto, scelgo, anzi, pretendo di predisporre tutto qui per la
festa. E
adesso, dopo aver preso finalmente
la
decisione finale, vado a cercarmi un posto dove fumarmi in pace una
sigaretta- disse Daniel, pago di essersi
svuotato di tutti i suoi pensieri negativi. Avere percezioni non
positive gli
rovinava la concentrazione necessaria per suonare.
Tesoro, benissimo. Vada per questo
incantevole giardino. Adesso
io e Clara
andiamo a parlare con la responsabile per i dettagli, tu vai pure a
fumarti la
tua sigaretta. Ci vediamo alla limousine tra mezz’ora esatta,
mi raccomando – affermò Eloise, il suo
sguardo
trasformato in ghiaccio mentre pronunciava l’ultima frase.
Ecco
perché
era considerata più tremenda di suo marito; Mrs. Widmore
possedeva la
straordinaria capacità di incutere terrore anche dicendo una
sola, semplice
parola.
Daniel
lo
sapeva perfettamente, ecco perché preferiva non contestare
in niente sua madre.
Contraddirla voleva dire andare incontro a distruzione certa.
Finalmente
libero dalla presenza della genitrice, il musicista iniziò a
gironzolare per le
viottole esterne dell’immensa struttura del museo attiguo,
sperando di scovare
una bella panchina su cui rilassarsi e fumare.
Quando
la
trovò, Daniel ne fu estremamente felice.
Non
appena si
sedette per tirar fuori il pacchetto e l’accendino, la sua
attenzione venne
catturata da una ragazza che si stava sistemando a pochi metri da lui.
La
giovane si
trovava nella zona esterna del museo, riservata
esclusivamente a coloro che vi lavorano, e si stava
accomodando a un
tavolo; sgranocchiava
avida una barretta
al cioccolato, sfogliando nel mentre una spessa rivista di scienze con
un
titolo enorme riguardante l’evoluzionismo.
Non
appena
guardò quella splendida creatura dagli occhi blu e i capelli
rossi, Daniel
sentì un’emozione grande pervaderlo dovunque, in
ogni parte di sé.
La
sua anima,
il suo cervello, il suo cuore vennero inondati completamente da quella
forte
sensazione nata nel momento esatto in cui l’aveva vista.
Era
un misto
tra passione, gioia, devozione, estasi, leggerezza inebriante.
Era
amore.
Dan
lo
poteva sentire scorrere potente dentro di sé, come un fiume
che lo stava
travolgendo in pieno e lo stava affogando.
Quando
riuscì a recuperare per un breve secondo la
capacità razionale prima di
tuffarsi nuovamente in quel mare di felicità, Daniel
capì che non era un
sentimento che provava per la prima volta nei confronti di quella
bellissima
ragazza.
L’aveva già amata.
Non
sapeva né
come, né quando, ma Dan era certo al mille per mille di
esser stato già
innamorato di quella ragazza, di averle già detto che
l’amava, di aver già vissuto
con lei qualcosa che lo aveva segnato e reso vivo.
Era
un’ idea
assurda, illogica, che andava contro il tempo, lo spazio, la dimensione
della
vita in cui entrambi esistevano.
Eppure
Daniel
non poteva fare a meno di pensare che quel calore così
immediato da farlo quasi
morire all’istante non potesse che essere frutto di un
passato fino a quel
momento obliato, rimosso, oscurato.
E adesso che lo aveva recuperato, non aveva più intenzione di dimenticarlo di nuovo.
***
Oh. Mio. Dio.
Adoro questa shot,
la adoro, la lovvo, ne sono very proud *_*. Danny quanto è
puccioso da uno a dieci??? Un milione!
L'idea mi
è venuta in tre secondi e l'ho stesa subitissimo; l'episodio
mi ha talmente sconvolta in positivo che me lo sono già
visto altre tre volte in ventiquattro ore *non sto bene, lo so, sono
Lost addicted LOL.*
La dedico, come
sempre, a tutte le mie cucciole lostiane e, in particolare alle due fan
più accanite del Charladay: Giuly e Mapina. Spero con tutto
il cuore che questa mia incursione nella testa di Daniel vi sia
piaciuta! (L)