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Autore: fanny80    09/04/2010    4 recensioni
Non esiste una ragione, un motivo valido che possa spiegarlo, semplicemente ho sollevato il capo e ho incontrato i tuoi occhi. Due splendidi occhi azzurri, limpidi come il cielo estivo, che sembravano pronti a spalancare le porte del paradiso. (E' una Charlie/Blaise dedicata a Narcissa63, grazie di cuore tesoro, per tutto quanto...)
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Charlie Weasley, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note:     Lo ammetto, sono rimasta a fissare questa pagina di word per non so più quanto tempo nel tentativo di trovare qualcosa di intelligente da dire... Merlino benedetto che impresa! XDDD

Tornare dopo tanto tempo fa uno strano effetto... alcune di voi sapranno i motivi della mia assenza, perciò devo un enorme grazie a coloro che hanno compreso e pazientato, soprattutto alla mia beta, che per me è molto, molto di più. Lei sa quanto bene io le voglia e quanto conti per me, così come contano le ragazze della Trusqua. Siete sempre nel mio cuore, anche se mi rendo conto di non averlo dimostrato affatto in questi ultimi mesi, perciò grazie anche a voi per esserci sempre nonostante tutto.

Non avevo programmato di pubblicare questa shot, in realtà l’ho scritta diversi mesi fa e solo la scorsa settimana mi sono decisa a chiedere il parere della mia adorata Narcissa63. Ammetto che l’argomento sfocia nel banale e che effettivamente non è un granché, tuttavia, per quanto insulsa possa apparire, nel momento in cui mi sono ritrovata a scriverla l’ho fatto di istinto e con il cuore... e mi sono sorpresa di essere riuscita a buttar giù qualche frase di senso compiuto nonostante il blocco che stavo e sto attraversando XD.

Ho inviato queste poche righe alla mia “Somma Beta delle Beta” e con mia grande sorpresa non solo le ha lette ma le ha anche betate, perciò a quel punto potevo non pubblicarle? E soprattutto potevo non dedicarle proprio a lei, che ha sempre creduto in me e che mi è stata accanto, discretamente, ma facendomi sempre sentire di esserci? Non posso che dirti grazie, anche se forse è davvero troppo poco...

Dopo avervi annoiato a sufficienza (le cattive abitudini non si perdono mai XDDD) vi lascio alla lettura e, se vi va, lasciate un segno del vostro passaggio.

Un bacio

Fanny

 

 

 

Disclaimer:     Harry Potter e gli altri personaggi della saga, sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non intende infrangere nessuna legge su diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa fan fiction sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Scene e linguaggio contengono descrizioni, anche dettagliate e riferimenti ESPLICITI a rapporti di tipo omosessuale.

Autrice:     Fanny_80.

Beta:          Narcissa63.

Pairing:    Charlie Weasley/Blaise Zabini.

Rating:      PG.

 

 

 

 

 

The Gates of Paradise

 

 “E’ successo tutto in un istante.

Non esiste una ragione, un motivo valido che possa spiegarlo, semplicemente ho sollevato il capo e ho incontrato i tuoi occhi. Due splendidi occhi azzurri, limpidi come il cielo estivo, che sembravano pronti a spalancare le porte del paradiso. Forse non ti ho mai detto che tutto attorno a me è svanito, in quel momento... non c’erano più le voci dei miei compagni, la consueta confusione che si creava ad ogni prova del Torneo Tre Maghi, persino quegli enormi bestioni che tenevi a bada con tanta facilità erano scomparsi nel nulla; non c’era più nient’altro che un ovattato silenzio ed il tuo viso incorniciato da ciocche infuocate che ti rendevano ancor più attraente.

Sì, lo so, la tua era solo un’occhiata distratta, non ti eri realmente accorto di me, ma è bastata a farmi capire che DOVEVO AVERTI.

Se penso a quanto tempo ho impiegato prima di raggiungere il mio scopo, mi sorprendo di aver avuto così tanta pazienza, così tanta costanza. Solo ora, a distanza di anni, capisco come quell’infantile ossessione fosse diventata amore, sincero e profondo, ancor prima che potessi accorgermene.

Non sono bravo ad esprimere a parole ciò che provo, non hai mai sentito uscire dalla mia bocca smielate dichiarazioni  e non accadrà neanche in futuro; sono testardo, egoista, a volte insopportabilmente saccente, come ogni Serpeverde che si rispetti, ma nonostante questo so di amarti con tutto me stesso.

E so che, nonostante questo, anche tu ami me con tutto te stesso.

Credi davvero di potermelo nascondere andando avanti e seguitando a frequentare altre persone, come se il nostro passato non contasse nulla? Ma sì, probabilmente hai il diritto di comportarti così, forse non merito il tuo amore. L’ho dato per scontato, ti ho ferito, ed ora darei qualsiasi cosa pur di trovare un modo per rimediare a tutto quel dolore, alle liti furiose in piena notte, che si alternavano ad ore di totale indifferenza, momenti in cui ci ignoravamo, in cui il silenzio scavava, attimo dopo attimo, un baratro incolmabile fra di noi. Vorrei rimangiarmi le parole cariche di rabbia che ti ho urlato contro durante il nostro ultimo incontro e, ancor di più, non sentire l’eco delle tue, colme di odio... ma non si può tornare indietro.

Ci siamo fatti del male, non c’è altro da dire. Senza alcuna, vera motivazione abbiamo fatto a pezzi ciò che avevamo costruito e temo non esista un modo per rimettere le cose a posto.

Vado avanti ogni giorno, fingendo che non m’importi, fingendo di averti dimenticato, e mi costringo a non pensarti. Se chiudo gli occhi ed il tuo viso mi si affaccia alla mente, li riapro nel tentativo di obliarlo, se un ricordo riaffiora con troppa prepotenza, cerco di distrarmi con ogni mezzo.

Ma oggi... no, oggi non potevo semplicemente “cancellarti”.

Mi sono svegliato ed eri già lì, nella mia testa. Sono entrato in cucina in cerca del mio solito caffè e c’eravamo noi. Ridevamo e tu mi stringevi fra le braccia, mentre io ti auguravo buon compleanno. Non sto perdendo il senno, era solo un flashback, così vivido da fare male, e purtroppo non è stato l’unico.

I nostri “spettri” mi hanno ossessionato in ogni attimo della giornata, ovunque andassi, qualunque cosa tentassi di fare per sottrarmi a quella tortura.

Per questo sono qui, adesso, e ti sto scrivendo una lettera che non spedirò mai, che tu non leggerai mai. Forse m’illudo, così facendo, di esorcizzare il ricordo di quando eravamo felici, di tenerlo lontano abbastanza a lungo da permettermi di dormire senza sognarti.

Perché non è facile fingere.

La verità è che chiunque incontrerò, chiunque avrò al mio fianco, nessuno sarà mai come te.

Ti amo ancora e, forse, questa è la prima volta che riesco ad ammetterlo con me stesso. Ti amo ancora e non sono sicuro che un giorno riuscirò a smettere, non sono sicuro di poter cancellare quegli occhi azzurri che alla fine, sai, mi hanno davvero mostrato il paradiso...”

 

*°*°*

 

Charlie Weasley strinse fra le dita la missiva, ignorando volutamente l’uomo seduto di fronte a sé.

L’aveva letta due volte, senza dire niente per tutto il tempo. Non riusciva quasi a crederci, si limitava a fissare il foglio di pergamena stropicciato, senza alcuna espressione sul volto. Lì, vergate con l’elegante scrittura che conosceva fin troppo bene, c’era esattamente ciò che aveva desiderato sentire ogni giorno, negli ultimi anni.

“Era nel cestino della carta straccia...” la voce atona del biondo lo costrinse a sollevare la testa ed incontrare il suo sguardo “L’ha gettata via quando sono entrato nel suo ufficio. Aveva l’aria stravolta, così quando ha lasciato la stanza, io...”

Malfoy non sembrava per niente pentito, nonostante il tono carico di rammarico, tuttavia l’altro si limitò a scuotere il capo, prolungando il suo silenzio.

“Ok, non sono affari miei, forse ho commesso un errore, non dovevo chiamarti né fartela leggere, però... Porco Merlino, Weasley, sta da cani! Lui s’illude di riuscire a nasconderlo, ma credimi, è un pessimo attore” sbottò il giovane Lord incrociando le braccia al petto. Attese qualche altro minuto, pensando che non ci fosse al mondo un essere più ottuso di quel domatore da strapazzo; possibile che non avesse nulla da dire?! Poi sospirò e si sospinse in avanti “Ha ragione?” domandò, ricevendo in cambio uno sguardo confuso “Tu lo ami ancora? Beh, ho bisogno di sapere se mi sono sbagliato. Sono venuto qui, forte di questa convinzione, e sto mettendo a rischio la mia amicizia con Blaise, ma se davvero non lo ami più, allora è stato tutto inutile, non credi?”

“Non è così semplice...” Charlie non ricordava di aver mai sentito la propria voce così bassa e roca, quella lettera aveva sconvolto ogni sua convinzione, gli aveva serrato lo stomaco, stringendogli la gola fin quasi a togliergli il respiro. Erano mesi che non aveva notizie del suo ex, mesi interminabili in cui aveva cercato di soffocare quel sentimento che ora, invece, sembrava impossibile da ignorare.

Era stato difficile iniziare quella relazione, la distanza non facilitava di certo le cose. Lui in Romania ad occuparsi dei suoi draghi e Blaise a Londra, totalmente assorbito dal suo tirocinio al San Mungo. In principio,  vedersi poco aveva aumentato l’eccitazione, il desiderio, poi col tempo era divenuto un ostacolo.

Litigavano sempre più spesso, accusandosi a vicenda per quel divario che insieme avevano creato. Se solo si fossero seduti a parlarne, se entrambi avessero cercato di non nascondere all’altro il proprio disagio... invece tutto si era sgretolato senza preavviso.

E poi c’era stata quell’ultima discussione... il solo pensarci riapriva vecchie ferite che non era certo di poter chiudere una volta per tutte, benché... benché Malfoy avesse pienamente ragione, lo amava ancora, lo amava disperatamente.

“Morgana benedetta! Ma perché diavolo voi Grifondoro dovete complicare ogni cosa?! Lui ti ama, tu lo ami, non basta questo? Non è sufficiente per dimenticare uno stupido litigio? Non sto dicendo di cancellare i vostri problemi e ricominciare tutto come se niente fosse, sto dicendo Weasley, e che il cielo mi aiuti se so perché sono qui a parlarti in questo modo, che se il sentimento che provate l’uno per l’altro è vero, allora potete affrontarli insieme e tentare di risolverli, sto dicendo che...”

L’altro gli sorrise alzandosi in piedi “Per Godric quante cose hai da dire! E chi l’avrebbe mai immaginato?” esclamò afferrando il soprabito, per poi gettarselo sulle spalle “Ehm... comunque grazie Malfoy, sul serio...”

Draco si limitò ad annuire, rimanendo seduto al proprio posto, nell’accogliente e caldo locale di Diagon Alley, a guardare la prestante figura del rosso uscire nella gelida sera. Probabilmente, di lì a poco, fiocchi di neve candida avrebbero ricoperto nuovamente ogni cosa e lui sperava che, ancora una volta, avrebbero portato fortuna al suo migliore amico.

*°*°*

“Cosa fai qui?”

Blaise Zabini scrutò con freddo sospetto l’uomo piombato nel suo ufficio solo pochi istanti prima, ma Charlie Weasley aveva colto il brillio di quelle iridi blu, anche se era svanito quasi subito. Odiava con tutte le proprie forze lo stupido orgoglio del Serpeverde! Se davvero provava ciò che aveva scritto, perché doveva ostinarsi così? Perché  stava tentando in tutti i modi di allontanarlo da lui?!

“Passavo da queste parti ed ho pensato di fare un salto...” replicò con un ghigno dispettoso, avvicinandosi alla scrivania dietro la quale l’altro sembrava volersi nascondere.

Blay sollevò un sopracciglio con espressione scettica “Certo, avrei dovuto immaginarlo, tu vieni spesso da queste parti, prima o poi doveva accadere...” replicò con pungente sarcasmo “Smettila di prendermi in giro e dimmi cosa vuoi” tagliò corto subito dopo, abbandonandosi contro lo schienale della poltrona.

Charlie posò entrambe le mani sul piano di legno massiccio, incatenando gli occhi a quelli del suo interlocutore “Oggi è il mio compleanno...”

“Lo so...” annuì questi abbassando lo sguardo “Ho sentito dire che avevi un impegno particolarmente piacevole per la serata, proprio per questo non capisco cosa tu faccia qui, a quest’ora, rischiando così di arrivare in ritardo.”

“Accidenti... sei ben informato per essere uno a cui non importa niente di me!” esclamò il secondo di casa Weasley, ottenendo in risposta un’occhiata furente “ Comunque non ho nessunissimo appuntamento, anche se non credo siano affari tuoi con chi esco e quando...”

Blaise rise senza allegria, alzandosi finalmente in piedi, deciso a fronteggiarlo “Certo che no. Io però non sono piombato in casa tua, senza un apparente motivo, rifiutandomi di rispondere ad una tua semplice quanto ovvia domanda. Cosa fai qui Charlie?” ripeté per l’ennesima volta, “Non dirmi che ti sei offeso perché ho dimenticato di inviarti due righe con i miei più sinceri auguri...” aggiunse ironico.

“A dire il vero, contro ogni tua e mia previsione, quelle due righe mi sono arrivate...” mormorò il domatore infilando una mano nella tasca del mantello; ne estrasse la missiva, poggiandola poi sulla scrivania, ed ammirò con una certa compiacenza l’espressione di sconcerto apparsa su quel volto affascinante, che aveva sempre avuto il potere di stregarlo.

“Ma come...?” Zabini sollevò lo sguardo vitreo e deglutì  vuoto “Certo, ora capisco... questa volta ha superato ogni limite!” ringhiò, avviandosi come una furia verso l’uscita, tuttavia una presa salda si strinse attorno al suo braccio, fermandolo e trattenendolo con forza.

“Non ha nessuna importanza, io... Blaise, guardami, dannazione!” per tutta risposta il Serpeverde serrò le palpebre, rabbrividendo nel sentirsi strattonare verso quel petto caldo e solido, fra quelle braccia che conosceva così bene e che aveva bramato in ogni secondo di quelle maledette settimane. Poi una mano slittò fra le sue ciocche corvine ed il respiro caldo del Grifondoro gli accarezzò il viso “Guardami... ti prego. Ho bisogno di sapere se è tutto vero, se quelle parole sono sincere e se tu...” la guancia irruvidita dalla leggera peluria si strofinò appena contro la sua, provocandogli un brivido impossibile da celare “Se mi ami ancora, come... come ti amo io...”

Solo allora il moro si accorse di aver trattenuto il fiato, quando percepì l’aria fredda scivolargli nei polmoni riportandolo alla vita. Infine aprì gli occhi, incrociando quelli del compagno e notando come sembrassero più scuri in quel momento, specchi riflessi di quella passione che tormentava anche lui, di quel fuoco che divampava fra loro al solo sfiorarsi, di quel sentimento che non era svanito, per quanto entrambi avessero lottato nel tentativo di rinnegarlo per sempre.

Senza proferire verbo,  Zabini si sospinse verso l’amante baciandolo avidamente, quasi con disperazione; le sue dita si serrarono sul colletto di quel mantello mentre, preda di una smania irrefrenabile, lo sospingeva verso la scrivania, continuando a mordere quelle labbra arrendevoli e familiari. Nessuno dei due sembrava avere la lucidità sufficiente a fermarsi, vittime di quel turbinio che annebbiava le loro menti, rendendoli schiavi e prigionieri di quella loro cruda affinità.

Le mani di Charlie corsero a strappare via la camicia dell’altro dai pantaloni, sfilandola poi con movimenti febbrili senza nemmeno curarsi di sbottonarla, i suoi polpastrelli scivolarono sulla schiena nuda dell’amato solcandola, quasi volessero imprimersi lì, in quella carne, per sempre.

Blaise ansò, strusciandoglisi inconsapevolmente contro e, percependo quel membro turgido e pulsante attraverso la stoffa dei pantaloni, si aggrappò alle spalle solide del domatore, lasciandosi sfuggire un gemito roco e profondo.

“Mi... mi dispiace...” mormorò poi fra un bacio ed un morso “Ti giuro che senza di te... la mia vita è stata un vero inferno...”

Weasley sorrise, stringendo la presa sulle ciocche corvine del Serpeverde, obbligandolo così a gettare il capo indietro; solo allora lasciò vagare la lingua umida sulla sua gola esposta, fermandosi ad intrappolarne il mento fra i denti per qualche istante e godendo appieno dei mormorii lascivi che risposero a quel gesto. Infine si allontanò appena un po’, aspettando d’incontrare quello sguardo, smarrito e sorpreso per quell’improvviso distacco. Come a volerlo rassicurare, aumentò la presa sul suo corpo imprigionandolo fino a togliergli quasi il respiro, gli sfiorò le labbra in un gesto dolce e premuroso e sorrise ancora, assaporando ciò che credeva di aver perso per sempre e che invece aveva appena ritrovato...

“Allora, bentornato in paradiso, Zabini...” bisbigliò, mettendo fine alla risata dell’altro con un bacio che sembrava essere solo il preludio di una notte che nessuno dei due avrebbe più dimenticato...

 

 

   
 
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