Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: fleacartasi    10/04/2010    12 recensioni
Che mi importa dell'inferno, Lily?
L'inferno è vuoto... tutti i diavoli stanno qui.

Fic che ha partecipato al contest "Mi basta il paradiso", di cdmyy.
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




NOTE

La storia è ambientata nel 1996, quando Sirius è costretto a rimanere a Grimmauld Place mentre gli altri membri dell'Ordine sono impegnati contro Voldemort. I suoi pensieri sono dettati proprio dall'impossibilità di uscire e rendersi utile, dalla rabbia e dalla depressione. Tuttavia, ho sempre pensato che una nota di cattiveria – per quanto latente – sia parte integrante del suo carattere.
Ho cercato di rendere il suo dialogo interiore un po' delirante, visto che è appunto un insieme di pensieri più o meno irrazionali.



* * * * *





The sun sets in flames as the city burns
Another day gone down as the night turns
And I hold you here in my heart
As things fall apart

Last to die”
Bruce Springsteen




Last to die






Non ho avuto il tempo di visitare il cimitero. Non ho neanche avuto il tempo di capire, e mi ero ritrovato con un tetto marcio e gocciolante sulla testa e sbarre d'acciaio tutt'attorno.
Ora, dopo dodici anni trascorsi sull'orlo della follia, potrei farlo. Sarebbe quasi facile –
tutto mi sembra facile, dopo la fuga da Azkaban. Potrei trasformarmi, camminare fra le vie del villaggio senza farmi notare, e raggiungere il cimitero. So bene, tuttavia, che non vedrò più il profilo di Godric's Hollow prendere vita fra le colline.
Non sopporterei di trovarmi davanti al risultato della mia ingenuità: una statua, due tombe vicine, due lastre di marmo bianco, una villetta che si distrugge sotto il peso del tempo. E poi polvere, terra fangosa, forse una manciata di vermi.
Non è rimasto altro di James.
Non è rimasto altro di
lei.
Lei, che mi ostino a ricordare con quel sorriso perenne sul volto. Lily Evans, sempre troppo felice, troppo gentile, allegra e brillante. La ragazza della porta accanto, la Caposcuola irreprensibile, quella che tutti, almeno una volta, abbiamo desiderato. Peter, che la osservava di sottecchi, consapevole di non poterla nemmeno sognare. Remus, congelato nel ruolo dell'amico e confidente, che le parlava senza staccare gli occhi da quelle labbra ben disegnate.
Io stesso, l'infallibile seduttore. L'avevo osservata mentre saliva sul treno il primo giorno di scuola, mi ero preso gioco di lei, l'avevo disprezzata – e l'avevo amata, senza mai sfiorarla, e l'avevo voluta, chiuso in un silenzio che non mi apparteneva, e l'avevo vista andare via, senza voltarsi. L'amavo, mentre continuavo a sbandierare cinismo, indipendenza, pochi sentimenti e tante scopate: una ragazza dietro l'altra, in un turbinio di occhi, mani, gonne gettate sul pavimento, risate di scherno, chiome bionde e castane. Sempre di più, sempre più in fretta, senza pensare.


Non ti perdonerò mai, Lily.
Sei stata smistata a Gryffindor, eppure per anni ti sei ostinata a trascinarti dietro quel bastardo di Snape. Ricordo perfettamente la sua figura smunta, ancora più grottesca accanto alla tua (bella, bellissima
Lily), mentre passeggiavate accanto al lago. Lui ti guardava, sempre troppo stupito per parlare a lungo, e ti insudiciava sfiorandoti le mani, con il tocco leggero di chi teme di infrangere un soprammobile. Tu ridevi, piccola opportunista, beandoti di quell'attenzione morbosa che ti nutriva come ambrosia. Non saresti mai diventata la sua ragazza, eppure te lo tenevi stretto, vicino a quella pelle chiara e a quei capelli profumati. Lo incantavi – lui, come uno specchio che rifletteva il tuo ego...
Ci speravi, vero Snivellus?


Perché dovrei perdonarti?
Ti sei sposata a diciannove anni, con il primo ragazzo disponibile. Il primo che era riuscito a farti credere che ti amava, che ti rispettava, che ti venerava come una dea... Stronzate. Ti sei accontentata di un arrogante, un finto eroe che ha iniziato a combattere solo per sconfiggere la noia, un Purosangue che non avrebbe mai rinunciato ai suoi privilegi per un ideale.
Potter. Non è mai stato migliore di me, neppure per un istante, ma è riuscito a strapparmi
dalle mani ogni desiderio.
Te le ricordi le conversazioni in dormitorio, James? Ti ricordi gli apprezzamenti tutt'altro che poetici su Lily? Ti ricordi quando pensavi solo al modo di portartela a letto? Lei, non diversa dagli scarti che ti passavo quando volevi sfogarti. Sei sempre stato il mio cane, il cucciolo adorante a cui gettavo qualche osso quando avevo bisogno di sentirmi buono e generoso. Solo un burattino, come Remus e Peter. Un semplice mezzo per alimentare il mio egoismo, per sentirmi accettato. Un patetico tentativo di dimenticare una famiglia che non aveva esitato a distruggermi.


Non ho dimenticato, neanche dopo Azkaban.
La giornata calda, il paesaggio da cartolina, i sorrisi smaglianti degli invitati, la sposa, con quel vestito bianco ed innocente. L'espressione ebete di Wormtail, Moony che beveva un solo bicchiere di vino, la felicità sul volto di Prongs... E la sposa, sempre lei, ovunque mi girassi, ovunque cercassi di fuggire, a ricordarmi con quei maledetti occhi – verdi, così verdi, occhi da fiaba – che su quell'altare io non ci ero salito.
Ero stato diseredato, mio padre e Regulus stavano marcendo sottoterra, mia madre aveva cancellato il mio nome, stavo combattendo per un'illusione, e Lily aveva appena sposato il mio migliore amico.
Ero Sirius Black: bello, Purosangue, ricco, affascinante, forse persino intelligente – ma non potevo pretendere un lieto fine per la mia storia.


Vorrei, vorrei dimenticare.
C'è ancora qualcuno che vi porta i fiori? C'è ancora qualcuno che alimenta la fiammella del vostro sacrificio? Riesco a vedere i messaggi lasciati vicino alla porta della vostra villetta, se una porta è rimasta. Loro non sanno, poveri stupidi... Voi non eravate degli eroi.
Noi non eravamo degli eroi. Eravamo solo giovani, ingenui, convinti di essere invincibili. Anche questo è vanità, e un correre dietro al vento. Siamo stati travolti, trascinati lontano. Io sono poco più di uno spettro, James è morto, ignaro e felice, e Lily continuerà a non volermi.

Lily, Lily... Se avessi confessato avresti cambiato idea? Mi avresti concesso una possibilità? Ci sarei stato io, su quel fottuto altare?


Avevamo vent'anni, e quante occasioni ci sono state tolte...
Ho trentasei anni, e sento ancora il tuo profumo dolciastro e nauseante che mi aleggia attorno. Non mi sei mancata neanche per un giorno, sappilo. Non ti ho pensato neanche per un minuto, un breve istante... Ho bruciato le tue foto, ho cancellato la tua immagine.
E c'eri sempre, ovunque, anche fra le pietre umide della mia cella. Anche qui, in questa cucina dove ormai sono sepolto vivo.
Mi sono trasformato in Kreacher, l'avresti mai detto?
Mi trascino per le scale, in questa casa che è un museo di ambizioni fallite, con un mugolio disperato che trema sulle labbra. Copro gli specchi per non guardarmi, eppure mi rifletto sulla polvere, sui mobili tarlati, sull'albero genealogico dei Black. Anch'io sono coperto di muffa, un sudicio ubriacone che non riesce più a camminare.
Ho trentasei anni, e solo un barlume di vita.
E che mi importa della vita, in fondo? Che mi importa della morte? Ne ho già abbastanza di entrambe. Le ho già affrontate, e ho perso.


Che mi importa dell'inferno, Lily?
L'inferno è vuoto... tutti i diavoli stanno qui.



* * * * *



NOTE II


Questa fic, scritta qualche mese fa, ha partecipato al contest “Mi basta il paradiso”, indetto da cdmyy sul forum di EFP. Il concorso prevedeva l'uso di due citazioni, una di Shakespeare e una presa dall'Antico Testamento. Ecco quelle che ho scelto io, se vi può interessare.
Citazione dall'Antico testmento: Anche questo è vanità, e un correr dietro al vento (Ecclesiaste, cap. 4)
Citazione dall'Opera di Shakespeare: L'inferno è vuoto... tutti i diavoli stanno qui. (La tempesta)

Come sempre, commenti e/o critiche sono apprezzatissimi dalla sottoscritta :)

A presto,
Flea.

  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: fleacartasi