“ Perché la vita è una commedia e bisogna giocarla.”
È quello che stanno facendo ora loro: recitare una commedia, fare in modo che sembri davvero il loro più grande desiderio uccidere Athena e non salvarla.
Ma soffocano persino quel pensiero: non devono, non possono essere loro stessi, sono controllati da vicino, devono recitare, vivere recitando.
Ma quanto costa fingere, vivere portando una maschera che diventa sempre più pesante, maschera del traditore che loro non sono ,ma che sono disposti ad essere per un bene superiore che prima non hanno riconosciuto, che hanno scoperto troppo tardi.
Sono tornati in vita non perché gli mancava il respirare, il parlare, l’urlare o allievi o amici ma per lavare la macchia della loro incuranza davanti alla loro dea a costo di essere dannati in eterno, a costo di essere imprigionati tra ghiaccio e fiamme, a costo di essere ricordati come coloro che uccisero Athena e persero il proprio onore, sporcarono il loro candido mantello col sangue divino.
Ma la maschera pesa, pesa ad ogni gradino, a ogni sguardo sorpreso, accusatorio, sconvolto di un allievo, di un pari, di un amico.
Eppure vanno avanti perché sanno che solo recitando la commedia potranno dare al mondo una nuova alba
La frase iniziale viene da un intervista fatta ad Albert Camus su “ Caligola”.