-L'ultimo
Sonno-
Scrivesti di ciò
che non sapevi
Parole e parole, fiumi,
Oceani neri d'inchiostro
Papiri e pelli, infinite
carte
"Mi basto! Mi
basto!" delirando,
Delirando a gran voce,
folle
A te stesso, invero,
osasti credere,
Ma non il Favonio alle
tue parole
S'inchina, si piega:
I gusci di noce rovescia
veloce
Non senza gelo, ti
strappa il sole
Metà della tua
vita.
E "Mi basto! Mi
basto!" cieco ripeti
Sugli Dèi giuri,
sui sacri Mani
Ma riverbera la triplice
eco,
Disfà dell'anima
l'ultimo brano
E Ti basti? Ti basti
davvero,
Adesso che nulla è
rimasto,
E della terra il silenzio
un canto di miele
scioglie
Per chi al suo grembo,
stanco, torna?
Il tuo cecubo agl'Inferi
voti,
Ad Ade e Proserpina, di
rossa
Vite sabina il calice
innalzi.
Non più ti basti e
a chi ami ti volgi,
Non più ti basti,
ma già non importa
Il petto dell'uno,
dell'altro la voce
Porta entrambi l'Ultimo
Sonno.
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