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Autore: missteacakes    10/04/2010    1 recensioni
Quando Patroclo uccide accidentalmente un amico in un litigio, lui e suo padre sono costretti a fuggire a Ftia, la cui regina si dice essere una dea. Al ragazzo viene chiesto di prendersi cura del suo figlioletto, non immaginando le conseguenze di quella serie di eventi destinata a cambiare il mondo per sempre. {Patroclo/Achille}
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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«In All but Blood»

La fuga a Ftia
- Capitolo 1° -

Ci fu un urlo lì vicino, e altre grida d'allarme più lontano, ma Patroclo non riusciva a sentire niente. Poteva solo vedere Clisonimo appoggiato al muro. Stavano apparendo dei segni sul suo collo, e una pozza di sangue si stava formando sotto la sua testa, poi iniziò a colare in direzione dei piedi di Patroclo, ma il ragazzo non si muoveva, rimase fermo a guardare le pietre che si tingevano di un rosso scuro. Una mano forte lo prese per il braccio e lo trascinò ai suoi piedi. Si misero a correre in direzione della casa. Quando finalmente alzò lo sguardo vide la faccia terrorizzata di suo padre.

"Portaci i nostri mantelli," urlò Menezio. "Prepara un cavallo, di corsa!"

"Cosa sta succedendo? Dove state andando?" Patroclo riconobbe la voce di Polimele.

"C'è stato un incidente... Patroclo ha litigato con Clisonimo, e... Non so dove stiamo andando. Ovunque."

"Andate alla casa di mio padre. Si prenderà cura di voi. Vi raggiungerò il prima possibile."

"Starai bene?"

"L'essere una donna non è la mia debolezza, e sono una Mirmidone."

Patroclo si sentì issato su un cavallo, e suo padre montò dietro di lui, portando un braccio intorno alle sue spalle. Stava uscendo da quello stordimento, e stava iniziando a comprendere il mondo intorno a lui. Si girò verso Polimele, e vide lo stesso triste, terrorizzato sguardo che era sul volto di suo padre.

"Mi dispiace," disse, improvvisamente. "Non volevo. È stato un incidente."

Lei lo raggiunse e prese la mano del suo figliastro. "Lo so. Sei un bravo ragazzo, di certo non l'hai fatto di proposito. Continua ad essere buono, fa' quello che ti viene detto, e si' coraggioso."

Patroclo fece un piccolo e frenetico cenno. Pochi momenti dopo, la perse di vista mentre il cavallo partì al galoppo.

~*~

Teti prese la mano del figlio, che cercava di arrampicarsi sulle rocce. Sapeva camminare da solo, ma aveva appena 2 anni, e lei non poteva sopportare l'idea che si facesse male. Tuttavia non si sarebbe mai sognata di ostacolare la sua innata natura temeraria, neanche da così piccolo. Poco distante suo marito sedeva su una roccia e li guardava. Poi guardò oltre loro due, e lei si voltò per vedere cosa lo aveva distratto.

Un viaggiatore stava arrivando verso di loro, coperto da uno sporco mantello e seduto su un cavallo esausto. Davanti a lui teneva un bambino di non più di sei o sette anni. Il ragazzino non sembrava stanco, ma piuttosto aveva un'espressione spenta sul viso. Si fermarono improvvisamente sulla strada, e l'uomo li fissò. Peleo si alzò all'improvviso, e camminò verso il punto in cui si era fermato il cavallo.

"Menezio?" disse, guardandolo incredulo. "Cosa..?"

Menezio scese dal cavallo e tirò giù anche il figlio. Il ragazzino rimase lì per qualche secondo con un'espressione spaesata, poi battè le ciglia e si guardò intorno. Vide Peleo, poi Teti e Achille. Suo padre gli diede una spinta verso di loro.

"Forza, Patroclo," gli disse, per incoraggiarlo.

Il ragazzino – Patroclo – inizialmente si avvicinò piano piano, e sorrise mentre Achille tentava di fare un passo verso di lui. Emise uno strano verso di lamento, e cercò di liberarsi dalla stretta della mano di sua madre per raggiungere il bambino più grande. Patroclo fece un passo avanti e si inginocchiò all'altezza di Achille.

"Cosa?!"

Sia Teti sia Patroclo alzarono lo sguardo verso Peleo. Menezio sembrava molto triste, e stava implorando silenziosamente Peleo. Alla fine, un sospiro e un segno di assenso. I due si avvicinarono a Teti e ai due bambini.

"Menezio e Patroclo staranno qui d'ora in avanti," disse Peleo alla moglie. Poi, "Ti spiegherò dopo."

"Patroclo," disse Menezio, un piccolo sorriso gli apparve sulle labbra. "Lui è Peleo – il padre di Polimele – e la sua nuova moglie, Teti. Immagino che questo robusto giovanotto sia Achille."

"Infatti lo è," disse Teti, sorridendo. "e nutre una certa simpatia verso tuo figlio."

"Patroclo si prenderà cura di lui, allora," disse Peleo, ridendo. "Avrà più bisogno di qualcuno che abbia quasi la sua età, che di me – dopo un po', smetteranno di ascoltare quello che diranno i loro padri. E mi chiedo se alcuni degli altri ragazzi non saranno disposti a ribattere una volta che Achille inizierà a fare il prepotente con loro."

Menezio si voltò verso il suocero e sorrise con riconoscenza. Achille emise un altro suono indistino, e rise.

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Nota della traduttrice: Questa fanfiction è stata scritta da MissTeacakes e tradotta dalla sottoscritta, che previamente ha chiesto il permesso all'autrice; QUI c'è il link al primo capitolo in lingua originale (inglese).
La storia deve ancora essere completata, ma l'autrice ha già scritto ben 41 capitoli *-* Spero che venga apprezzata da molti perchè secondo me è una delle migliori fanfiction sull'Iliade, se non la migliore.  Dal punto di vista dei personaggi parla soprattutto di Patroclo e Achille, partendo davvero dall'inizio e descrivendo la loro adolescenza in modo dettagliatissimo. La parte riguardante la guerra inizierà dopo un bel po' di capitoli. 

E con questo ho finito ^^ Vi chiedo scusa se ci sono dei problemi con l'html (non mi pare però o_o) Sono alle primissime armi XD

   
 
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