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Autore: CharlieBb    11/04/2010    7 recensioni
Matt non può crederci. Obiettivamente, è follia! Follia allo stato puro. Uno non può semplicemente rimpicciolire a quel modo, queste cose non capitano alle persone normali. Eppure è successo. A Matt Tuck. Ma come? [Multiband: Avenged Sevenfold&Bullet For My Valentine]
Genere: Commedia, Sovrannaturale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Matthew Shadows
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Baby Boy
Autore: me medesima.
Beta: Will, Harl & da <333
Disclaimer: non li conosco, se li conoscessi non sarei qui, non mi appartengono e bla, bla, bla. al solito.
Raiting: PG13.
Pairing(s)/Personaggi: M Shadows/Matt Tuck; Bullet For My Valentine; Avenged Sevenfold.
Avvertimenti: tantissima idiozia, giusto un pizzico di fluff, Shads-chioccia-version, sclero generale xD
Sommario: Matt non può crederci. Obiettivamente, è follia! Follia allo stato puro. Uno non può semplicemente rimpicciolire a quel modo, queste cose non capitano alle persone normali. Eppure è successo. A Matt Tuck. Ma come?
Note: one shot. Scritta tempo fa per il Crack Paring Fest al Bandomville, la trovate QUI.
Crossposted: Bandomville.
Prompt: "Dear god, the only thing i ask of you is..." & "Then came a baby boy with long eyelashes".
Enjoy!



Baby Boy



Matt odia i suoi amici. Ma proprio, tipo, tanto.
Non sono persone normali, quelli lì, proprio no. Proprio per niente. Le persone normali sono... normali, ecco. Fanno cose normali, si comportano normalmente, non fanno gli idioti.
Ecco, soprattutto quello.
I suoi amici sono idioti e lui è sinceramente stanco. E' stanco di guardare il Rev tirare bacchette a Zacky, è stanco di vedere Brian ridere come un demente con la bottiglia vuota di JD in mano, è stanco di dover salvare Johnny ogni qual volta al Rev o a Brian venga la felice idea di lanciarlo fuori da una finestra. E' stanco, stufo marcio.
E come se non bastassero i suoi amici a fare casino (Matt deve ammetterlo, se il mondo fosse nelle loro mani di certo l'Apocalisse sarebbe già passata da un pezzo) ci si mettono pure altri.
Altri tipo i Bullet For My Valentine.
Anzi, altri tipo Matt Tuck.
Padge è un tipo tranquillo, Jay e Moose sono fondamentalmente due idioti ma almeno sono tranquilli, non lanciano le persone fuori dalle finestre, loro.
E' Tuck il vero problema.
Matt si massaggia le tempie e lo guarda storto mentre quello sta seduto al tavolo con Syn e beve, e fa casino. Ma proprio tanto casino. Non si limita a sparare le sue solite cazzate e a ridere, no. Sarebbe veramente troppo poco.
Tuck deve dimostrare al mondo intero quanto sia idiota.
Matt si alza, fa qualche passo di corsa, prende Johnny per le caviglie e gli evita l'ennesima defenestrazione. Guarda storto il suo omonimo, per l'ennesima volta, poi volta le spalle a quegli idioti.
Se solo Tuck non fosse mai nato, pensa mentre imbocca l'uscita del tour bus. O se solo non fosse quel moccioso che è... oh, Dio, ti prego, fulminalo. Toglimelo da davanti. E' un idiota troppo cresciuto, nemmeno un fottuto neonato si comporterebbe a quel modo, dannazione!
Se ne va, Matt, con una grande emicrania a fargli compagnia e le urla di quei decerebrati a seguirlo.

Quando Matt si sveglia, il mattino successivo, un fastidiosissimo suono gli invade le orecchie e rischia di spaccargli i timpani. Si gira, pronto a uccidere chiunque lo abbia emesso e abbia osato disturbarlo in modo così indecente, e quello che trova lo lascia basito.
No, cioè, con calma.
-Chi cazzo ha portato un bambino nel tourbus?!-. Okay, affanculo la calma, sta sbraitando. Il bambino si agita e urla, se possibile, ancora più forte, di sicuro lo ha spaventato.
Un paio di teste emergono dai letti accanto al suo, altre fanno capolino dalla porta.
Il Rev lo sta fulminando con lo sguardo, incazzato nero per essere stato svegliato. Brian ha solo un occhio aperto e non parla, anzi, sbadiglia sonoramente. Zacky e Johnny sono totalmente rincoglioniti e sembra che non ci capiscano un cazzo; Padge ha un sopracciglio alzato, Jay e Moose dietro di lui hanno delle tazze di caffè in mano.
-Shads, qual'è il tuo problema?- chiede Jimmy con una voce che ammazzerebbe chiunque sul posto.
-Il mio cazzo di problema- dice Matt cercando di non sbraitare, soprattutto perchè, uhm, il bambino. -E' che c'è un cazzo di bambino nel cazzo di letto accanto al mio!-
Cala un silenzio quasi gelido prima che Brian (il coglione di Brian precisa il criceto nella testa di Shads) si metta a ridere.
-Sì che Tuck è scemo e tutto, ma scambiarlo addirittura per un bambino è troppo anche per te!-
Matt sgrana gli occhi e non parla. Padge si avvicina per vedere meglio, ammutolisce, sbianca. Jay e Moose hanno la faccia di chi ha visto un fantasma, Zacky e Johnny sono ancora in stato di coma, il Rev è zitto e la sua pelle ha assunto un colorito verdognolo. L'unico idiota che sta ancora ridendo è Brian.
Matt si alza, si avvicina all'altro letto, prende in braccio il bebè.
Corti capelli scuri, pelle chiara e morbida, occhioni blu con tanto di enormi ciglia scure a far da contorno.
-Non può- sussurra Padge, sconvolto. Il bimbo intanto ha smesso di piangere e sta guardando Matt con aria assorta. Un bambino con sguardo assorto... no, è un'allucinazione.
-Non è vero, è un'allucinazione- dice Jimmy e Matt si volta a guardarlo.
-Un'allucinazione di massa, Sullivan?- chiede guardando poi il suo primo chitarrista, adesso ammutolito anche lui.
-Non vorrai dire che quello è... cioè, dai, non può essere- dice Brian avvicinandosi e toccando una guanciotta del pupo con un dito calloso. Matt subito si sposta, infastidito.
-Non toccarlo così, è delicato cazzo- sbotta. Il piccolo fa tremare il labbro inferiore e Matt subito se lo avvicina al petto. Il problema è che non sa neanche lui cosa sta facendo, a dirla tutta.
Però il cos- Tuck tra le sue braccia si calma, lo guarda con quegli occhioni grandi grandi e poi sorride, e il mondo può anche andare a farsi fottere per il momento. Matt lo guarda, guarda quei suoi occhi blu e quelle ciglia enormi, e davvero, basta così. Il cervello sembra disconnettersi davanti a quel sorriso sdentato, davanti a quegli occhi luccicanti e curiosi, e no, non sta capitando solo a lui.
Zacky e Johnny si sporgono oltre la sua spalla, saltellando, per vedere meglio. I più fortunati (e alti) come Jimmy, Padge e Brian guardano il fagotto tra le sue braccia senza sforzo, e sorridono. Jay e Moose si avvicinano, e quando vedono quel sorriso sembrano sciogliersi come neve al sole. E poi Matt non ci capisce più niente.
-Ma che bel sorriso che hai, eh?-
-Ma quanto sei tenero, sei un cucciolo tenero da coccolare-
-Quanto sei carino! Matt, fammelo tenere-
Chi gli tocca le guance rosee, chi le gambe paffute, chi cerca di prendergli il naso rischiando di cavargli un occhio, chi balbetta frasi dementi in totale stato di rincoglionimento, e il piccolo Tuck non ce la fa più.
Si mette a strillare e Matt immediatamente se lo accoccola al petto, dedicando a tutti uno sguardo assassino. -Chi lo tocca è un uomo morto, intesi?-
Gli altri si zittiscono, tutti quanti, e lo guardano. Il piccolo Tuck tra le sue braccia si è calmato e si sta amabil- tranquillamente ciucciando il pollice, facendo vagare lo sguardo un po' dappertutto.
-Okay, che si fa adesso?- chiede il Rev massaggiandosi le tempie. Padge gli dedica un'occhiata dubbiosa.
-Be', non è che possiamo andare in giro a dire che il nostro cantante è rimpicciolito-
-Però dovremmo annullare delle date, e dare una spiegazione-
-I fan possono aspettare, JJ- continua Padge guardando il bebè. Jay sbuffa.
-E al manager che cazzo gli dici?-. Moose annuisce, Padge si morde le labbra. Matt -quello normale- sospira e li guarda tutti, sconsolato.
-Intanto abbiamo bisogno di un caffè, poi vedremo di risolvere. In qualche modo-

Tre caffè e circa un'ora dopo le due band sono ancora nello spazio adibito a cucina del tour bus.
Matt non può crederci. Obiettivamente, è follia! Follia allo stato puro. Uno non può semplicemente rimpicciolire a quel modo, queste cose non capitano alle persone normali.
Eppure è successo. A Matt Tuck. Ma come?
La sera prima era tranquillamente svaccato con Syn a bere quantità ignobili di birra e JD, scherzava, faceva il coglione, tutto come al solito, insomma. E la mattina dopo, puff!, era tornato un bambino. Ma nemmeno di quelli un po' più grandi, eh, proprio un bebè, un neonato.
-Allora, dimmi un'altra volta che cosa avete fatto ieri sera- dice Matt e sembra quasi supplicare. Vuole solo sapere, dannazione! Vuole solo sapere come diavolo sia possibile tutto quello, come abbia fatto quell'idiota di Tuck a trasformarsi in un adorabile pupo, solo sapere. Brian davanti a lui si passa nervosamente le mani tra i capelli, è stanco di continuare a ripetere le stesse cose, lo sta facendo da un'ora!
-Te l'ho già detto- sibila, nervoso. -Abbiamo bevuto, quando abbiamo tentato di buttare Johnny via dalla finestra e tu lo hai salvato stavamo ancora bevendo. Ci siamo divertiti, abbiamo parlato, abbiamo fumato. Abbiamo continuato a bere, poi sono finite le sigarette e siamo usciti a prenderle. Tutto qui-
Matt sospira sconsolato insieme a Padge mentre il piccolo gioca tranquillamente con le sue dita. Sembra si stia divertendo. Be', almeno lui.
-No, aspetta- Brian fa una faccia strana, come se avesse avuto un insight o che altro. -Aspetta, è successa una cosa strana, ieri-
Padge, Jay, Matt e il Rev si voltano a guardarlo. Zacky e Johnny sono usciti poco prima -Matt ha pensato bene di mandarli a comprare qualcosa per il bambino, perchè uh, qualcosa dovrà pur mangiare, no?- e quindi li hanno privati del loro preziosissimo contributo. Quando si dice fortuna.
-Cosa? Cazzo, cosa è successo, Bri?- chiede Matt agitandosi e facendo agitare il piccolo Tuck. Lo guarda e immediatamente si rilassa, facendo rilassare anche lui. Gli presta nuovamente il dito e il bimbo riprende il suo divertente giochino.
-Quando siamo andati a comprare le sigarette abbiamo incontrato una persona- dice Brian. Ha il viso concentrato, sta cercando di ricordare ogni minimo particolare. -Un vecchio, al distributore automatico. Cioè, era lì da solo, per i cazzi suoi, ma quando ci ha visto ci ha guardato male-
-E allora?- chiede Jimmy, non capendo quale rilevanza tutto ciò possa avere. Brian si guarda intorno, a disagio.
-Questo tizio... ha detto qualcosa. Voglio dire, pensavamo che fosse pazzo, insomma!- dice sospirando. -Ha detto qualcosa a Matt, qualcosa tipo sulle preghiere della gente, sul fatto che era un cattivo ragazzo, cazzate così. Gli ha detto che un desiderio sarebbe stato esaudito e poi se n'è andato via-
-Un desiderio? E che tipo di desiderio?- chiede Padge curioso mentre Brian scuote lentamente la testa.
Matt non parla. Non ha niente da dire. O meglio, ha un tale casino in testa che sta cercando di mettere ordine. Un desiderio... un desiderio sarebbe stato esaudito. Un desiderio, Tuck più scemo di un bambino, lui che se va sbattendo la porta.
Oh. Mio. Dio.
No, non può essere. Non può assolutamente essere.
Il piccolo Tuck lo guarda intensamente con quei suoi grandi occhi blu, quasi voglia chiedergli cosa gli passi per la testa. Shads gli stringe la mano piccola e paffuta, lo sguardo perso nel blu brillante, la mente lontana.
Quando entrano Zacky e Johnny rompono il silenzio ridendo come due cretini, poggiano le buste della spesa sul tavolo, passano a salutare il piccolo Tuck (e Matt sta attento che non gli cavino un occhio) e poi prendono posto sui divanetti, accanto a Brian.
Padge, che è un uomo buono, racconta loro tutto quello che si sono persi mentre Matt dà un'occhiata al contenuto delle buste con una mano, reggendo con l'altra il bambino. Tuck non sembra più particolarmente interessato a starsene calmo, anzi. Si agita sulla spalla di Matt, cerca di arrampicarsi, poi punta le buste sulla tavola ed è la fine.
Anche da bambino sa essere rompipalle.
Matt cerca di tenerlo fermo con entrambe le mani ma il bebè riesce chissà come a sgusciargli via, rischiando di cadere ogni secondo che passa. Matt pensa che se fosse Tuck a grandezza naturale gli avrebbe già dato come minimo una sberla. Ma, be', è Tuck in miniatura. E anche se vorrebbe, tipo, sgridarlo non ci riesce. No, gli basta che quel piccolo moccioso lo guardi negli occhi per dimenticare persino il proprio nome. Tuck non gli ha mai fatto quell'effetto.
Be', non proprio.
A essere sinceri, gli ha sempre fatto quell'effetto, solo che lui era troppo impegnato a pensare a quanto l'altro fosse idiota per dare importanza alla cosa.
E adesso è ancora peggio. Quel mostriciattolo riesce ad incantarlo con un semplice sorriso.
Matt non ha mai visto tanti bambini in vita sua, anzi, non ha mai visto bambini escluso quello di sua cugina quando aveva appena compiuto tre anni. Però suo nipote non gli fa quell'effetto, non riesce a farlo sciogliere con un semplice sorriso. Sarà perchè è più grande, o sarà che gli occhioni del piccolo Tuck incanterebbero persino Belzebù, questo Matt non può dirlo con certezza.
La cosa più preoccupante è che Tuck li sta facendo rincretinire. Deve tornare grande al più presto.

Matt pensa che sia semplicemente ridicolo.
Tutta quell'attenzione a un bambino solo? Tutti quei giocattoli? Tutti quegli zii pronti a regalargli il mondo? E' ridicolo, non c'è dubbio. E poi, lo stanno viziando, e non va bene. Già Tuck è abbastanza viziato di suo, grazie tante.
Matt tira via il bambino dal tappeto sul quale sta giocando con Zacky, Johnny, Jay e Moose; se lo porta al petto, guarda gli altri in un modo giusto un po' omicida quasi a volerli sfidare a riprenderselo, poi si siede sul letto e prende il biberon che ha preparato poco prima.
Il piccolo Tuck guarda il latte con occhi avidi, tende le manine paffute, apre e chiude la bocca, lappando l'aria.
Matt non ha mai visto niente di più adorabile in vita sua.

Matt tiene il bambino in braccio. Lo sta cullando, dolcemente, e tutta la sua attenzione è rivolta a lui. Sta persino cantando per lui. Dear God, l'unica melodia più dolce che gli è venuta in mente, e a quanto pare al piccolo piace, tanto che si è completamente rilassato tra le sue braccia e sta chiudendo gli occhietti assonnati.
Sono passate due settimane, forse qualche giorno in più. Tuck sembra non cambiare, ma nemmeno di una virgola. E' ancora un pupetto al quale bisogna dare il latte e cambiare il pannolino (cosa che Matt preferirebbe sinceramente evitare, ma è meglio che lo faccia lui se vuole evitare che quei decerebrati dei suoi compagni gli rovinino completamente il bambino). Nessun cambiamento, niente di niente.
-Cazzo, è frustrante!- esclama Padge. Ha perso la pazienza, lui che ne ha a quintali. Alla fine era inevitabile, no? Ma non è una buona giustificazione per svegliare il bambino, così Matt lo guarda truce e il chitarrista abbassa la voce immediatamente.
-Non possiamo continuare così- continua Padge e Jay gli poggia una mano sulla spalla. -Cazzo, quello è Matt! Il nostro Matt, il nostro cantante! Quanto ancora dovrà rimanere in quelle condizioni, eh? Fino a che non cresce e ce lo ritroviamo normale tra altri ventisette anni?-
Matt lo capisce, davvero. E' una situazione difficile, Tuck è rimpicciolito da oltre due settimane e non si riesce a trovare una soluzione. Ai Bullet serve un cantante, e a lui serve un idiota da insultare ogni volta possibile.
Il piccolo Tuck gli piace. E' adorabile, e paffuto, e tenero. Ma il vecchio, idiota e coglione Tuck gli manca, e anche tanto.

Matt apre pigramente un occhio e guarda la manina che gli sta punzecchiando le guance, rischiando di infilarsi su per il suo naso. Mugugna e sorride, prendendo il piccolo tra le mani grandi e portandoselo al petto. Lo guarda negli occhi e baby Tuck comincia a sorridere. Al solito, i poveri neuroni di Matt decidono di suicidarsi.
-Hai fame?- chiede al piccolo con voce roca. Il bambino lo guarda, un attimo interdetto, e poi sorride. Sì, ha decisamente fame. Matt si alza tenendolo in braccio, infila le infradito ed esce dalla zona notte senza far rumore.
Il piccolo Tuck ride tutto contento e continua a punzecchiarlo. Se continua così gli caverà un occhio, dannazione.
-No, Tuck, a posto le mani- lo ammonisce e il piccolo si ferma. Lo guarda un attimo con gli occhioni tristi tristi e Matt ha l'impressione che stia per mettersi a piangere. Sospira, sconfitto. -Bene, fa' come vuoi-
Tuck ride e ricomincia a punzecchiarlo. Dio, quel bambino è il male. Il male in formato mini e con teneri occhi blu.
Matt si dirige in cucina cercando di salvaguardare la propria vista (ma non può evitare due dita nel naso e altrettante nelle orecchie), poi si ferma. Annusa l'aria attorno a se, guarda il piccolo che continua a ridere.
-Prima pannolino, poi pappa-
Prende tutto l'occorrente per cambiarlo e lo sistema sul tavolo, sopra a una tovaglia di quelle che si usano per i bambini. Poggia il piccolo lì sopra, lo spoglia, gli toglie il pannolino. Dio, sarà anche piccolo ma caga che è una meraviglia!
Lo prende in braccio stando bene attento a non sporcarsi, lo porta in bagno. Regola per bene la temperatura dell'acqua (non vuole mica che il bambino si scotti) e comincia a lavarlo. Sarebbe di certo più facile se lui collaborasse, almeno un po'. Ma invece no, e ovviamente c'era da aspettarselo, perchè è comunque Tuck, e Tuck non collabora.
Quando ha finito di lavarlo lo avvolge nell asciugamani e lo riporta in cucina, sdraiandolo sul tavolo. Prende la crema e gliela spalma con attenzione, poi è il turno del pannolino. Matt non è proprio pratico di queste cose, non ancora. Ha capito qual'è il verso giusto, quello sì, ma mettere il pannolino a baby Tuck è abbastanza complicato perchè, appunto, Tuck non collabora.
Lo prende per i piedini e lo solleva (non completamente come ha fatto la prima volta, no, ormai ha capito la dinamica, non è mica scemo), passa il pannolino sotto il piccolo sederino e ripoggia il pargolo. Spruzza un po' di borotalco e un po' della polvere va a finire quasi in faccia al piccolo, che comincia a storcere il naso e starnutire, infastidito. Matt ride. Obiettivamente, che altro potrebbe fare?
Quindi chiude il pannolino assicurandosi che non sia troppo stretto o troppo largo, et voilà, ce l'ha fatta.
-Bene, ora la pappa-

Il bebè ha giocato tutto il giorno. Con Zacky e Johnny, con Jay e Moose, con Brian, con Padge, persino con Jimmy. Ha giocato ininterrottamente, non ha fatto il riposino pomeridiano nonostante Matt avesse insistito.
E ora, solamente alle dieci e mezzo di sera, è stanco morto.
Matt si è chiuso con lui nella zona notte del bus, facendogli prima salutare gli zii, e si è seduto sul letto col fagottino in braccio. Gli sta dando il biberon e lo guarda in quegli occhioni azzurri, così impossibili per un bimbetto di pochi mesi.
Il piccolo ricambia lo sguardo, non stacca gli occhi dai suoi, e Matt sorride. Quel bambino lo ha intenerito, dannazione... e la cosa non gli dispiace poi più di tanto.
E' passato ormai tanto tempo dalla mattina in cui lo ha trovato in quelle condizioni, più di due mesi, e ormai ha imparato a prendersi cura di lui. La cosa strana è che non gli pesa per niente.
-E' ora della nanna, babyboy- sussurra dolce dolce e il bebè sorride, si stacca dal biberon e stringe le piccole dita paffute attorno alla stoffa della sua maglietta.
Matt sospira.
-Dio, Tuck, devi tornare- mormora. -Mi sto affezionando a te, a te come bambino, e non va bene, lo capisci? Perchè tu tornerai normale, un giorno, e mi toglierai questo piccolo mostriciattolo strillante-
Il bambino ride e tuffa il viso dentro al suo petto, si accoccola contro di lui, si sistema un po' meglio.
Se solo potessi farti tornare come prima, pensa Matt tristemente. Se solo potessi lo farei. Dio mio, non posso continuare così. Mh, io nemmeno ci credo in Dio, poi... ma se davvero esisti, se davvero esisti per favore, ti supplico, fallo tornare com'era. Dio, l'unica cosa che ti chiedo è di far tornare Tuck, solo questo. Solo questo...
Matt si addormenta con il bimbo tra le braccia. Il piccolo Tuck lo guarda attraverso le ciglia lunghe e una sola, piccola lacrima gli bagna il viso.

Tuck è inquieto. Non che sia calmo di natura, eh, ma è comunque inquieto.
Ha sparso i suoi giocattoli dappertutto, li ha lanciati per aria, ha pianto e strillato, non è stato fermo un istante.
Padge racconta tutto a Matt non appena lo vede rientrare con le buste della spesa in mano e il cantante si precipita dal piccolo, adagiato nel box. Lo prende in braccio e Tuck si rilassa immediatamente. Lo guarda con quei suoi occhioni blu, le ciglia lunghe bagnate di lacrime, e fa una cosa che non aveva mai fatto prima.
Gli butta le braccia paffute attorno al collo e seppellisce il viso nell'incavo della sua spalla.
Matt comincia a cullarlo, piano, e a sussurrargli qualcosa all'orecchio. Tuck tira un po' su con il naso e continua a tenerlo stretto stretto, sembra che non abbia la benchè minima intenzione di lasciarlo andare.
-Guarda cosa ti ho comprato- dice poi Matt andando nell'altra stanza ed estraendo dalle buste un dvd. Ha solo pensato che al piccolo potesse piacere. Cioè, i bambini amano i cartoni, no? E quindi gliene ha comprato uno, con il sospetto che il piccolo avrebbe voluto vederlo fino alla nausea e lui sarebbe stato costretto ad assecondarlo, andando anche in overdose da 'La carica dei 101'.
Quando il bebè vede la copertina del dvd gli si illuminano gli occhi e cerca di afferrarla con le manine. Matt gliela allontana. La apre, prende il dvd e lo inserisce nel suo computer, facendolo partire.
Si sistema sul divano, il piccolo in braccio, e si prepara al suicidio dei suoi neuroni.

Baby Tuck sta giocando amabilmente nel box che Jay e Moose gli hanno comprato quando una presenza quasi oscura gli si avvicina, facendolo voltare. Poi il piccolo si apre in un sorrisone e tende le braccia paffute, aprendo e chiudendo i pugnetti.
Rev lo tira su, lo prende in braccio e gli poggia un bacetto sul naso a punta.
Matt sorride, ben nascosto dietro la porta. Jimmy si crede tanto duro, ha un'apparenza da difendere, ma alla prima occasione diventa anche lui tenero come un agnellino. Dopotutto, come resistere al piccolo Tuck?

-Niente, niente di niente!- sbotta Padge e Matt lo fulmina con uno sguardo. Sta facendo spaventare il piccolo, cazzo, e lui non ci tiene. Non vuole che nessuno lo disturbi, ecco.
Brian arriva prontamente a prendere Tuck dalle braccia di Shads, se lo porta al petto, gli fa un po' il solletico, il bimbo ride e Shads non riesce a staccargli gli occhi di dosso. E' solo che, be', è bello quando ride. Quella risata di bimbo, così spontanea, e tenera. E poi, lui deve controllare che Brian non glielo ammazzi. Perchè Brian è un fottuto scavezzacollo, e Matt non si fida poi più di tanto a lasciargli il bebè. Potrebbe farlo cadere, il piccolo si farebbe male se non peggio, Matt non vuole pensarci.
-Lo porto di là, ora io e baby Matt giocheremo un po' con la sua tastiera, vero baby Tuck?- dice il chitarrista voltando le spalle agli altri quattro e portando il bimbo nella zona adibita a suo parco giochi personale. Moose lo segue, sinceramente non sa che fare, gli secca restare chiuso in cucina con Jay, Padge e Shads e continuare a parlare, a pensare a come fare per riportare Tuck a grandezza naturale. E' inutile parlarne, serve solo a renderli più nervosi, e lui non ci tiene. Preferisce mettersi a giocare col pupo.
Padge si passa stancamente una mano sul viso, Jay è subito al suo fianco e lo abbraccia. -Dai, ce la faremo-
Matt non sa che fare. In quel momento si sente così estraneo. Dopotutto sono loro quelli che hanno 'perso' un membro della band, loro che cercano consolazione, loro che si stanno abbracciando e sostenendo. Lui fondamentalmente non c'entra niente, almeno non adesso. Vorrebbe lasciargli la loro privacy ma sa che la discussione non è conclusa, sa che c'è ancora qualcosa da dire, da fare, da tentare. Sospira.
-Non c'è niente che possiamo fare, Padge- dice servendosi un caffè bello forte. -Lo so che non è bello da dire o da sentire, ma è così. Possiamo solo aspettare e vedere che cosa succede-
Padge sospira sconsolato, è così fottutamente terribile, tutto quanto. Occuparsi del bambino è difficile per lui, tremendamente difficile, e ringrazia il cielo ogni giorno che ci sia Shads a farlo. E' strano, Matt sembra avere una dote naturale con il piccolo Tuck. Gli riesce facile farlo ridere, gli piace giocare con lui; gli dà il latte assicurandosi che non sia troppo caldo o troppo freddo, lo fa dormire nella giusta posizione (A pancia in giù, altrimenti se rimette poi si soffoca!); lo culla, lo fa addormentare, lo cambia e lo lava, sembra tutto così dannatamente naturale.
Lui non riuscirebbe. Padge è sicuro che combinerebbe qualche guaio, magari lo farebbe scottare con il latte, o gli si arrosserebbe la pelle quando dovesse dimenticarsi di passare la crema dopo averlo lavato e cambiato.
E poi c'è il fattore "Shads-mamma-chioccia", da non tralasciare. E' davvero strano, Shads odia Tuck, lo sanno tutti. Proprio come Tuck odia Shads. Cioè, quando sono a grandezza naturale (e per fortuna Shads lo è ancora!) non riescono quasi a stare nella stessa stanza senza pestarsi. Adesso è diverso. Adesso è Shads che pensa a baby Tuck, per tutto quanto. Adesso Shads sta attento che gli altri lo prendano in braccio nel modo giusto (quando glielo lascia fare, ovvio), sta attento che non lo facciano cadere e lo tengano saldo, che non gli diano cose pericolose con cui giocare (come quella volta in cui Zacky e Johnny gli avevano messo in mano una bottiglia di JD aperta e Matt li ha cazziati di brutto, prendendo in braccio il piccolo e sparendo nell'altra stanza). Sembra che Shads gli voglia bene, ecco. Ed è strano.
Jay scuote la testa. -Sì, aspettare, ma quanto? Sono già passati più di due mesi, Shads; abbiamo annullato praticamente l'intero tour senza poter dare spiegazioni plausibili, e non è il tour in se che è importante... è Matt, cazzo! Quel pupo è il nostro Matt!-
Matt non sa cosa dire. Sa che Jay ha ragione, sa che bisogna che Tuck torni il grande rompicoglioni e piantagrane che era. E nessuno sa cosa fare, come fare.
Ripensa a tutto quello che è successo, Matt, cercando di escludere quei due mesi passati a occuparsi del piccolo. Cerca di ricordare, ricordare quella fottuta sera, l'ultima sera con Tuck a grandezza naturale. Cosa diamine è successo? Cosa ha trasformato Tuck in un pupo?
Questo tizio... ha detto qualcosa a Matt, qualcosa tipo sulle preghiere della gente, sul fatto che era un cattivo ragazzo, cazzate così. Gli ha detto che un desiderio sarebbe stato esaudito e poi se n'è andato via...
Le parole di Brian gli tornano alla mente all'improvviso, ed ecco, qualcosa che aveva dimenticato.
Un desiderio, lui che usciva dal tour bus imprecando mentalmente contro Tuck.
Ecco cosa gli sfuggiva. Ma non può essere... insomma, sarebbe fantascienza! Follia!
Eppure... eppure quello che è accaduto a Tuck è follia. Quindi potrebbe anche essere che... cazzo, non ha idea di chi sia quel vecchio ma è praticamente sicuro che abbia esaudito il suo desiderio. Deve trovarlo, deve far tornare le cose come prima.
Matt si alza ed esce dal bus, lasciando Jay e Padge basiti e senza una spiegazione.

Quando torna al tour bus, quella sera, ha una faccia stanca e tirata.
Non ha trovato quello che cercava, però forse ha capito come fare. Ha pensato e ripensato durante tutto il giorno, ha cercato il vecchio, ma niente, niente di niente, di lui non c'è traccia, sembra essere scomparso nel nulla. O meglio, apparso dal nulla, la sera in cui lui ha imprecato mentalmente contro Tuck.
Però forse c'è un modo. O almeno, lui deve provarci. Non sa se funzionerà, è una cosa stupida, ma tentar non nuoce, e quindi si prepara a ripercorrere con esattezza tutto quello che è successo la notte prima che Tuck venisse trasformato in un bebè. Forse, pensa, forse ripercorrere ogni cosa lo farà tornare normale. Forse è come qualcosa di circolare, come inizia si conclude, non lo sa, ma davvero, ha bisogno di tentare.
Non saluta nessuno, nemmeno un biascicato 'ciao', niente. Si guarda intorno, poi sparisce nell'altra stanza. Trova Brian a giocare con baby Tuck, anzi, a fare casino. Li guarda un po' in tralice, tutti e due, non ha tempo per far finta che sia tutto a posto, non ne ha la forza.
Brian lo saluta ridendo, il piccolo gli rivolge un sorrisone contornato da pochi dentini e tende le braccia verso di lui.
Matt sente il cuore scoppiargli. Quello che deve fare non gli piace per niente, non gli piace dover voltare le spalle al piccolo, eppure non ha scelta.
Si volta senza una sola parola, il viso a metà tra l'esasperato e il triste. Se ne va. Si chiude nella sua cuccetta, spegne la luce, si stende sul letto. Le urla e il pianto del piccolo gli fanno male, un male cane, ma non può tirarsi indietro, non adesso.
Se solo Tuck non fosse quel moccioso che è... oh, Dio, ti prego, fulminalo. Toglimelo da davanti. Non ce la faccio più a pensare a cambiargli il pannolino e cose simili. Almeno se fosse grande potrei prenderlo a pugni. Dio, ti prego, basta.
Il piccolo Tuck sta ancora piangendo, Brian tenta di calmarlo senza successo. Sicuramente Padge e tutti gli altri sono accorsi per vedere cosa succede, sicuramente si stanno chiedendo che diavolo sia preso a Matt per comportarsi a quel modo.
Li sente parlare ad alta voce, spaventano il bambino. Vorrebbe alzarsi e pestarli tutti quanti ma non può, lui sa che non può, deve essere così. Se non funziona questa, davvero, non sa più che altro provare. Deve funzionare. Per forza.
Sente Brian uscire sbattendo la porta, probabilmente sta andando a comprare le sigarette.
Spera con tutto se stesso che Brian stia andando a comprare le sigarette, deve farlo. Deve essere tutto esattamente come quella notte. Che funzioni o no è un altro paio di maniche.
Dio, fa che funzioni...
Qualcuno apre la porta della zona notte, Matt immediatamente si finge addormentato. Il piccolo Tuck sta ancora urlando, qualcuno lo tiene in braccio e delicatamente lo poggia accanto a lui sul letto. Il bambino sembra calmarsi, lo guarda, gli tocca il viso con le dita paffute. Ride.
Chiunque lo abbia portato da lui se ne va chiudendo piano la porta mentre baby Tuck continua imperterrito a punzecchiarlo ovunque. Poi sembra arrendersi, si arrampica sulla sua pancia, gattonando, e si accoccola contro il suo petto. Poco dopo Matt sente il suo respiro calmo e regolare: si è addormentato.

Quando Matt si sveglia, il mattino successivo, un fastidiosissimo suono gli invade le orecchie e rischia di spaccargli i timpani. Tenta di girarsi, pronto a uccidere chiunque lo abbia emesso e abbia osato disturbarlo in modo così indecente, ma presto si accorge che non può muoversi nemmeno di un centimetro.
No, cioè, con calma.
Apre lentamente un occhio mentre la luce del sole che entra dalle finestre aperte rischia di bruciarglielo, abbassa leggermente il viso verso il proprio petto e capisce cosa sia quel peso che lo sta bloccando.
Zacky sta saltellando e battendo le manine tutto eccitato e felice, Matt lo guarda male, uno sguardo omicida, e il chitarrista immediatamente ammutolisce. Borbotta qualcosa ed esce dalla stanza, lasciando Matt libero di tornare a guardarsi il petto dove la notte scorsa si è addormentato baby Tuck.
Be', baby Tuck non era così pesante.
L'uomo addosso a lui si muove un poco alla ricerca di calore, lo trova tra le sue braccia e vi si accoccola, poggiando la testa nell'incavo della sua spalla. Lo sta abbracciando, con una mano gli stringe la stoffa della maglietta e ha l'altra piegata in un angolo strano sotto il torace.
Matt non sa che fare.
Non sa se mettersi a ridere, a piangere, a urlare.
Cazzo, ha funzionato.
Non sa se svegliarlo e fargli notare la posizione compromettente in cui si trovano o lasciarlo dormire e continuare a guardarlo, la bocca socchiusa giusto per darsi un minimo di contegno. Opta per la seconda, sperando che Zacky non abbia svegliato tutti gli altri per comunicare la lieta notizia.
Perchè ora come ora non ha bisogno di nessuno intorno. Non vuole che nessuno li veda, non vuole che nessuno rompa quell'attimo di totale silenzio, e calma, e sì, anche tenerezza. Non è baby Tuck, è Tuck a grandezza naturale, ma non vuole che nessuno gli tolga quel momento, quel prezioso momento.
La sua mano va automaticamente ai capelli del cantante mentre l'altra si poggia sulla sua schiena, proprio come quando era piccolo e lo teneva tra le braccia.
Rimane così, Matt, in silenzio ad ascoltare il respiro dell'altro. Non è mai stato più felice in vita sua.
Baby Tuck era adorabile, e un po' gli manca, ma Tuck gli mancava di più. Il pupo era diventato parte della sua vita, gli riempiva le giornate, era fantastico, soprattutto quando rideva, e anche se gli manca è giusto così. Sapeva che prima o poi tutto sarebbe tornato alla normalità, era ovvio, è okay, davvero.
Il dolce peso del piccolo sul suo addome gli manca un po', però quello più pesante e un po' meno dolce di Tuck gli va bene uguale.
Tuck mugugna nel sonno, Matt sorride. Poi rimane in silenzio, un attimo di shock. Tuck sta cantando. Sta cantando Dear God. E -wow, cioè, Matt non poteva mai aspettarsi una cosa del genere. Quella era la 'sua' ninnananna, a quanto pare Tuck lo ricorda ancora.
Chissà se si ricorda di quando è stato piccolo, chissà se ricorda quei due mesi appena passati. Certo sarebbe fantastico ricordarsi di essere stati bambini, bambini così piccoli, però Matt non è sicuro che l'altro possa realmente ricordare. Cioè, era piccolo.
Poi Tuck si muove ancora e il cervello di Matt si spegne, proprio come quando guardava un baby Tuck sorridergli. E' la stessa, identica cosa. Tuck sta sorridendo, solo sorridendo, e il mondo va a farsi fottere. Ha lo stesso sorriso di prima, di quando era piccolo piccolo, un bimbetto di qualche mese. Ed è adorabile.
Matt realizza solo adesso i pensieri che gli passano per la testa e comincia a prendersela con il suo cervello perchè, cavolo, è Tuck, Tuck grande, mica un bebè. Un bebè può fargli quell'effetto, va bene, è normale, un bebè rincretinisce chiunque. Ma Tuck no. O meglio, ti rincretinisce con tutte le cazzate e le cavolate e le idiozie che fa.
E poi Tuck apre gli occhi.
Matt realizza troppo tardi che le sue mani sono ancora sulla schiena e tra i capelli dell'altro, realizza troppo tardi che quel cazzo di sorriso e quel mugugnare nel sonno lo hanno fatto sorridere come un cretino, realizza troppo tardi che il corpo caldo dell'altro gli sta provocando qualche reazione a livello fisico.
Anche Tuck realizza tardi, a quanto pare.
Prima sorride come un gatto, si struscia su di lui come un gatto, si stropiccia gli occhi con una mano, come un fottuto gatto.
E poi urla.
Matt urla. Tuck urla. Cerca di alzarsi e sbatte contro il tettuccio della cuccetta, ricade pesantemente addosso a Matt, sbatte contro qualcos'altro, smette di urlare, lo guarda stranito. Matt trattiene il fiato perchè, dio, che situazione imbarazzante. Vorrebbe che la terra si aprisse sotto di lui e lo risucchiasse ma, ahimè, non succede niente di tutto ciò, solo un imbarazzante silenzio che avvolge ogni cosa.
E Matt non capisce come diavolo sia successo, ma la bocca di Tuck sulla sua è davvero davvero una bella sensazione, come quella di esplorarla con la lingua, e i corpi che si sfiorano e sfregano e procurano altre bellissime e meno caste sensazioni e, oh dio, non sta succedendo sul serio, ma a quanto pare sì, perchè la bocca di Tuck è ancora sulla sua, e la sua lingua nella sua bocca, e i denti che si scontrano con rumori secchi, e la barba che gli solletica il viso, e le mani che vagano dappertutto senza una meta precisa e, oh cazzo, Matt pensa che non può ridursi in queste condizioni solo per un bacio e uno sfregamento.
Poi Tuck si stacca, si lascia scivolare accanto a Matt e torna alla posizione iniziale, il viso infossato nel suo collo, la mano che stringe la stoffa della maglia.
-Sai, saresti un bravo papà- dice in un soffio e Matt rabbrividisce. C'è corrente nel tour bus, okay? Sì, corrente, proprio corrente, esattamente quelle correnti d'aria che portano freddo in casa e ti fanno rabbrividire.
-Soprattutto quando canti la ninnananna-
Tuck ride, lo sta deridendo. Matt pensa che vorrebbe ucciderlo.
-Davvero, te la cavi anche con i pannolini. E con i biberon-
Dio, che moccioso stupido!
-Per non parlare poi dei giochi, ti diverti un mondo a regredire allo stato di un bambino, vero?-. Tuck continua a ridere, sempre accoccolato contro il suo corpo, e Matt lo odia per quello -ma adora averlo così vicino, anche se probabilmente non lo dirà ad alta voce.
Tuck sta per dire qualcos'altro e Matt pensa che basta, davvero, non ha voglia di sentire altro. Non vuole tornare a imprecare mentalmente contro di lui e poi ritrovarselo di nuovo neonato, grazie tante. Quindi gli tappa la bocca con la sua.
Dalla porta, silenziosi e nascosti, gli altri guardano la scena. Zacky ha le lacrime agli occhi per le risate trattenute, Jay sta per mettersi a ballare con Padge, Moose ha appena deciso di defenestrare Johnny Christ insieme al Rev, così, tanto per avere qualcosa da fare.
L'unico che manca è Brian, che dorme beatamente nel suo letto ignaro di ogni cosa.
I due nel letto cominciano a pestarsi, apparentemente senza motivo, e mentre Rev e Moose mettono in atto il loro progetto gli altri si schiaffano una mano sulla faccia, esasperati.
Dio, quei due sono proprio due mocciosi!


*The End*


I commenti sono sempre l'Ammore. Spero vi sia piaciuta!
Love, B.
   
 
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