Spiaggia.
Metri e
metri di fina, gialla sabbia.
Gli occhi
di Demyx non riuscivano a scorgere nient’altro che questo. Niente navi, niente
ponti, niente pezzi di legno…Solo sabbia.
Si era
allontanato parecchio dalla foresta, e la voglia di tornarci, con quel fresco e quella vegetazione, era molta.
Ma
purtroppo aveva una missione, quindi doveva sopportare il sole cocente, e
trovare quella stramaledettissima bagnarola che custodiva lo specchio.
Aveva
seguito l’intricato percorso di rametti, mettendoci tre ore buone, ed era
sbucato su quella spiaggia enorme. Si era incamminato circa un’ora prima, ed
era esausto.
All’improvviso,
un urlo disumano lo fece sussultare –Dannazione! Dannazione, dannazione, dannazione!- poi, un piede.
Si, un
piede. A qualche millimetro dal suo naso.
Un piede enorme.
-Oh
mammina…-
-Ehi,
amico, lo vedi?-
-…No, non
lo vedo…- il troll basso batté un pugno contro la corteccia ruvida di un albero
–L’abbiamo perso, fratello!- chinò il capo, dispiaciuto.
-Oh…- il
compagno lo imitò. Poi, alzò lo sguardo -…Bhè, che si fa?-
-…-
l’altro lo guardò -…Beh, io avrei un certo languorino… Che ne dici di uno
spuntino?- sorrise sdentato.
-Funghi
selvatici?- chiese speranzoso il troll alto.
-Ci sto!-
e tenendosi per mano, tornarono indietro.
…
-… Uh…-
da dietro un albero dal tronco largo uscì Zexion, che con un sospiro
di sollievo, si sistemò la tunica -…Scampato pericolo.- sorrise
trionfante, voltandosi poi verso l’ultimo tratto di bosco che doveva fare per
arrivare alla spiaggia.
Mosso il
primo passo, inciampò malamente su una piccola roccia
seminascosta dalle foglie giallognole cadute dagli arbusti vicini, e finì
irrimediabilmente a faccia in avanti, lasciando il Lexicon, che gli scivolò di
mano andando a sbattere contro un alberello alquanto fragile dove, oh!, era attaccato un alveare di modeste
dimensioni.
Imprecando
in tutti i modi che conosceva, e lasciando da parte il suo solito lato
razionale, si rialzò, barcollando, e raccogliendo il suo adorato libro,
pulendolo dalla terra e dalle foglie.
Tenendosi
la testa dolorante, mosse un passo, ma un rumore tutto fuorchè
rassicurante, lo fece voltare. Lentamente.
Un
singulto disperato, mentre cominciava a correre, di nuovo, verso la spiaggia,
inseguito da uno sciame di api impazzite.
-Dannazione!-
con un balzo saltò l’ultimo masso prima di atterrare
di ginocchia sulla sabbia dorata –Dannazione, dannazione, dannazione!- era
arrivato. Salvo, e senza punture in posti poco piacevoli.
Colpa di
Demyx, tutta colpa sua, continuava a pensare, distrutto.
Aveva
anche la gola secca. E di certo l’acqua del mare non
era la soluzione migliore per placare la sete.
“Basta
lamentarsi” doveva trovare la nave, lo specchio, e tornare a casa. Era gia il
secondo giorno che sostava su quell’isola, e l’isolamento cominciava a
diventare insopportabile.
Di nuovo
in piedi, quindi, si guardò intorno, senza scorgere nulla he somigliasse minimamente ad una zattera un po’
troppo cresciuta.
Quindi
puntò verso un orizzonte poco definito e si mosse verso quello, affondando i
piedi nella sabbia bollente, un po’ affaticato.
-Oh
mammina!-
-Mh?-
aveva sentito una voce. Era sicuro. O era una voce, o
un’allucinazione.
Cominciava
a diventare pazzo.
-Aah! Stai attento!- no, era una voce, diamine! Ed
era…Sotto di lui?
Cautamente
abbassò lo sguardo, socchiudendo gli occhi per evitare di accecarsi con la luce
del sole cocente, che alto nel cielo, non voleva
proprio saperne di essere coperto da delle nuvole e sparire, lasciandolo in
pace.
…Ma cos’era quella figurina che saltellava spaventata in
mezzo ai suoi piedi? Zexion si chinò, tentando di capire cosa fosse.
-Wewe, stai attento!- non era possibile.
Una volta
presa in mano, quella minuscola figura si rivelò essere Demyx. Demyx. E questo voleva dire molte cose, per Zexion: prima di tutto,
il numero IX era arrivato prima di lui. Secondo, l’anello l’aveva lui, e non
era poi tanto un male, in fondo. Terzo, era un
completo idiota. Demyx, non Zexion.
Il numero
VI si lasciò cadere all’indietro. Perché? Perché? Cosa aveva fatto di male?
-Zex?
Ehi, Zex? Ti senti bene?- la vocina distorta del Notturno Melodico gli giunse flebile alle orecchie, mentre il biondino zampettava
verso il colletto della sua tunica, strattonandola debolmente.
Avesse avuto un cuore, per tutta risposta, il Burattinaio Mascherato
si sarebbe
messo a piangere dalla disperazione.
Demyx,
dal canto suo, mentre torturava il tessuto nero della tunica del compagno, si
rese conto del perché avesse impiegato tanto tempo ad allontanarsi dalla
foresta; ma quanto poteva essere ottuso? Nelle dimensioni in cui si trovava, era normale che le distanze si triplicassero!
Dandosi
dell’imbecille, si sedette imbronciato sul petto di Zexion, godendo dentro di
sé del contatto così…ravvicinato, e
girò l’anello al suo dito, premendo il pulsante verde.
-Ma cos…-
tossendo per il peso improvviso, Zexion spintonò il
compagno, che intanto era tornato alla sua normale statura, tentando di
toglierselo di dosso.
Demyx,
accorgendosi della stupidata che aveva commesso, si tolse immediatamente dal
petto (cavolo, com’era confortev…ehm…) del numero VI, sedendosi al suo fianco
–Ciao, Ze…Zexion-
sottolineò il nome completo.
-Numero
IX…- alzando debolmente una mano, esausto, il Burattinaio Mascherato rimase
sdraiato sulla sabbia ocra. Il respiro pian piano si regolarizzò.
-…- in
silenzio, Demyx si sdraiò di fianco al compagno, portando le braccia dietro la
testa. Doveva trovare un modo per fare pace. Per risolvere.
La nave
era lì intorno, e dentro di essa si trovava lo
specchio. Grazie a quello, la loro meta, la meta dei Nessuno,
sarebbe stata più vicina. E forse, avrebbe visto
Zexion sorridere.
-…Ehi,
Zexion…- uno sferruzzare e cozzare di metallo distrasse il Notturno Melodico.
Il numero VI alzò il capo, ritrovandosi circondato da tanti, amabili e
infuriati Heartless.
-Perché…-
si ributtò per terra con voce lamentosa.
Soldati.
Tanti, soldati. E sembravano intenzionati a
combattere.
-Uffa, io
lo sapevo! Lo sapevo!- evocando il Sitar, Demyx balzò
in piedi, sotto lo sguardo perplesso e stupito del Burattinaio Mascherato.
Un paio di accordi, qualche effetto speciale e qualche mossa ad
effetto. Si, le sue esibizioni erano impeccabili. Utilizzando lo strumento
talvolta come arma, colpendo gli Heartless, talvolta
come mezzo per evocare il suo adorato elemento, Demyx fece fuori una decina di
Soldati.
Ma quelli
si moltiplicavano, arrivando a circondarlo, mentre altri si dirigevano verso
l’altro Nessuno, alzatosi.
Stridii
fastidiosi uscivano dalle bocche di quelle creature d’oscurità, che si avventavano contro i due ragazzi, che ben presto si
ritrovarono schiena contro schiena.
Zexion
lanciò un paio di Firaga, e mentre il numero IX faceva cadere cascate d’acqua
sulla testa dei nemici, lo aiutava congelando il liquido.
La sabbia
sotto i loro piedi veniva lanciata in aria dai
movimenti rapidi dei combattenti, finendogli tra i capelli, sulla tunica, negli
occhi.
Si
concessero un minuto per riprendere fiato, confortati l’uno dalla presenza
dell’altro, dopo aver eliminato anche l’ultimo Soldato.
-Ti avevo detto di proseguire da solo.- con voce dura, Zexion affondò
l’ennesimo passo nella sabbia.
-Ma
io sto proseguendo da solo.- spiegò gonfiando il petto Demyx, che gli camminava
dietro –Non è colpa mia se ci siamo incontrati a metà strada.- si giustificò,
ridacchiando all’espressione scocciata del compagno.
-Bhe,
perlomeno evita di parlarmi.- piantando per qualche secondo il suo sguardo
indaco in quello acquamarina del numero IX, Zexion
terminò di parlarmi.
-…Nemmeno
per dirti che davanti a noi c’è una nave enorme arenata nella sabbia?- domandò
Demyx innocentemente.
-Nemmeno
per dirmi che davanti a noi c’è una nave enorme
arenata nella sabbia, si.- cominciava a non sopportare più il comportamento del
biondo. Non ce la faceva più.
-Ok,
allora ci vediamo dentro!- e sorridendo a trentadue denti, il Notturno melodico
si fiondò verso l’enorme imbarcazione che si ergeva
maestosa di fronte a loro.
In un
primo momento interdetto, Zexion alzò lo sguardo, fissando il vecchio legno che
costituiva la barca.
…
Imprecò,
dandosi una manata in fronte.
Davanti a loro c’era una nave
enorme arenata nella sabbia!
*
Ed
ecco finito il terzo capitolo!
Cavolo,
allora è proprio vero… Mi piace far disperare Zexion ò-ò xDD
Poverino xDD
Ringrazio
tantissimo tutti coloro che hanno letto, NekoRika che ha
aggiunto la fic alle seguite, Isuzu che l’ha messa tra le preferite e a chi ha
commentato*^*
Tikal: Felice
che ti piaccia*^* Ah-ah, si rpesta
davvero troppo bene alla sfiga ù.ù
xDD Oh, si, per quei due ho una bella ideuzza in
mente… Muahahahahah xDD
Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto*^*
Isuzu: Grazie
O////O, sono davvero felice che ti piaccia! Spero che continuerà a prenderti, e
che questo capitolo non sia stato da meno dei precedenti^^
Grazie a
tutti*^*
Greta.