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Autore: EmilyFemmeFatale    11/04/2010    2 recensioni
[Austria e Maria Antonietta] Quando il cocchiere ordinò a questi di fermarsi, ad Austria sembrò di perdere un battito del cuore; una parte di sé, della quale non conosceva né la grandezza né l’importanza, lo stava abbandonando. Guardò un’ultima volta Antonia, che si perdeva con lo sguardo assorto nella foresta appena fuori dall'abitacolo.
“Francia sarà gentile come lo siete stato voi?”, chiese lei all’improvviso, prendendo una mano di Austria ma senza guardarlo.
L’uomo sorrise.
Genere: Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Austria, Marie Antoinette (nominato: Francia).
Rating: Verde

Genere: Storico, introspettivo.
Avvertimenti: One-Shot.
NdA:
Aggiungo alcune note storiche che magari (ma anche no) potrebbero interessarvi.
Maria Antonia Giuseppina Giovanna d’Asburgo-Lorena, soprannominata dai francesi Antoinette,
crebbe in una corte dove l'etichetta e l'educazione, che venivano impartite agli arciduchi e alle arciduchesse, non soffocavano mai la sua spontaneità (Andando avanti di un paragrafo ci sono altre annotazioni che ho utilizzato, se avete voglia e tempo potete ricercarle).
I motivi del matrimonio combinato si possono ricercare nel consolidamento dell'alleanza tra la corona francese e l'impero austriaco in risposta al trattato di alleanza tra il re di Prussia, acerrimo nemica dell’Austria, e l’Inghilterra. In passato, infatti, Austria e Francia non erano stati in buoni rapporti.

I nomi sono stati lasciati nella loro lingua originale (Maria Theresia, Maria Antonia, Luis Auguste).
La storia si posiziona nel momento in cui, sulle rive del Reno appena al di là della città di Strasburgo, Maria Antonia fu accompagnata nel padiglione in legno predisposto per la cerimonia della “Remise”, durante la quale perse i suoi abiti austriaci e indossò quelli francesi, lasciando tutto ciò che aveva portato con sé nel viaggio. 

Spero non me ne vogliate, amo davvero molto questo personaggio e ogni tanto mi piace rileggere la sua storia ma non l'ho mai studiata approfonditamente, se notate degli errori vi prego di farmelo notare.

E sì, il titolo (piccola austriaca francese)  è orrendo :)

Enjoy.

  

Petite autrichienne français

 

Austria era irrequieto vedendo in lontananza le rive del Reno farsi sempre più vicine.
Seduto accanto alla finestrella della carrozza imperiale, guardava la sua amata piccola austriaca persa in chissà quale mondo fantastico, libera e spensierata nella sua immaginazione da quindicenne.
Non riusciva a concepire come l’imperatrice Maria Theresia, sua madre, avesse accolto senza ritegno una proposta così assurda: conciliare l’alleanza austro-francese contro il regno di Prussia attraverso l’unione in matrimonio di sua figlia, Maria Antonia, e il delfino di Francia.
Si chiedeva se potevano esserci altre vie, se le nozze con quel Luis Auguste, di cui conoscevano solo il volto dipinto da chissà quale esperto ritoccatore, potesse essere evitato e lei continuasse a vivere a palazzo incurante di tutti i problemi con i quali, di lì a poco, avrebbe dovuto avere a che fare.
Sapeva bene che Antonia non si era tirata indietro alla proposta di matrimonio, probabilmente già consapevole del suo destino sin dall’infanzia, ma nessuno le aveva mai promesso che sarebbe diventata un’austriaca in Francia. Disprezzava i francesi, disprezzava Francia.
Chiuse le dita a pugno e si sistemò gli occhiali. I cavalli, davanti alla carrozza, nitrirono e rallentarono.
“Arciduchessa?”, chiese Austria posando una mano sul suo vestito e destandola dal sonno che l’aveva accolta. Lei, aprendo gli occhi e guardando il suo volto, sorrise.
“Potete chiamarmi Antonia, lo sapete bene.”, rispose la ragazza scostando le tendine dell’abitacolo e guardando fuori dalla carrozza. Il sole si perdeva tra il fogliame della foresta, rischiarando il paesaggio solo a spiazzi. “Siamo già arrivati?”, chiese rivolgendosi nuovamente all’uomo e alle sue dame di compagnia, sedute accanto a lei.
“Tra qualche minuto, Arciduchessa.”, rispose una di loro, sistemandosi il copricapo che le era scivolato da un lato durante il tragitto.
Erano passate due settimane da quando erano partiti, ma il viaggio che collegava l’impero Austriaco e il regno di Francia sembrava volersi protrarre per un periodo ben più lungo.
“Laggiù”, cominciò Austria, indicando un punto davanti a sé appena fuori dalla carrozza “è stato allestito un padiglione nel quale vi sarà celebrata la cerimonia della Remise.”
La ragazza guardò fuori, per poi volgersi nuovamente ad Austria e sorridere.
“Mi accompagnerete?”
“Mi dispiace, temo sia impossibile.”, rispose lui abbassando lo sguardo.
Passarono alcuni attimi di silenzio in cui il solo rumore che si sentiva era lo scalpitare dei cavalli e delle altre carrozze che seguivano la sua.
Quando il cocchiere ordinò  a questi di fermarsi, ad Austria sembrò di perdere un battito del cuore; una parte di sé, della quale non conosceva né la grandezza né l’importanza, lo stava abbandonando. Guardò un’ultima volta Antonia, che si perdeva con lo sguardo assorto nella foresta appena fuori dall’abitacolo.
“Francia sarà gentile come lo siete stato voi?”, chiese lei all’improvviso, prendendo una mano di Austria ma senza guardarlo.
L’uomo sorrise. “Certo che no, probabilmente appena vi vedrà vi riempirà di premure, vede in voi il futuro del suo paese, poi storpierà il vostro nome: non è capace a parlare in tedesco.”
Antonia si mise a ridere, come le altre dame accanto a lei. “Allora perché mi state affidando a lui?”, chiese poi, guardandolo negli occhi.
Austria strinse la mano che gli aveva preso la ragazza e rispose semplicemente: “Non vi sto affidando a lui. Voi dovete essere un’austriaca in Francia, sarete l’orgoglio del nostro impero e ricorderete ai francesi che siamo noi ad avere la più bella delfina che abbiano mai avuto.”
“Ma Austria! Non le pare una considerazione un po’ troppo azzardata?”, disse prima che il cocchiere aprisse la porta e facesse scendere le dame.
Antonia sorrise ancora guardando Austria. “Assolutamente, siete la più bella ragazza che abbia mai visto, Maria Antonia.”
“Oh no!”, rispose sottovoce lei, avvicinando il capo. “Sono una donna ora, Austria! E mi chiamo Marie Antoine.”
Sorrise un’ultima volta e si voltò verso la l’uscita, facendosi aiutare dalle altre dame per scendere.
Austria rimase immobile guardando il punto in cui, qualche secondo prima, stava ammirando il volto della ragazza. Non rivide più la sua piccola austriaca francese.

 

 

   
 
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